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Autore: edoardodamico1896    14/06/2015    0 recensioni
Questi scritti sono solo il racconto di un viaggio perduto nella mia mente, sono frutto di essa e di un'elevata introspezione.
Rileggendo controvoglia queste pagine riesco solo ad intravedere la nauseante storia di un particolare folle.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP
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Nel momento in cui cominciai a vagare nel mio "Regno" sentii come la vaga sensazione che non tutto era ordinato.

Lungo la prima via che percorrevo tutto fluttuava caoticamente mentre io non sapevo cosa guardare.

Attorno a me vagavano masse di ricordi felici, lucenti, dinamici, colorate in svariati modi.

Cercai di guardare dentro queste forme, che avevano la stessa consistenza di un sogno, ma non appena mi avvicinavo queste sfuggivano.

Sfuggivano e non si facevano prendere.

Allora cominciai a ragionarci sopra e cercai di adottare diverse strategie al fine di capire e di vedere cosa contenevano.

Formai un cespuglio con l'immaginazione e mi nascosi per poi uscire velocemente cercando di afferrarle ma niente.

Formai un albero sperando che si potessero incastrare per sbaglio tra le sue foglie, ma queste non ci cascavano.

Formai una rete, ma la loro massa non proprio consistente faceva si che potessero sfuggire.

Niente.

Formai una foresta fittissima cercando di amplificare l'effetto del primo albero, ma niente, si spostavano più in alto verso il cielo.

Allora urlai per la collera e, chiusi gli occhi umidi, immaginai che tutto ciò che avevo costruito bruciasse ferocemente.

Aprì gli occhi.

Loro si avvicinavano a me, pacatamente.

Mi asciugai gli occhi e mi guardai attorno.

Niente.

Volsi l'attenzione verso le forme.

Una in particolare mi era arrivata talmente vicina quasi sfiorandomi la punta del naso, che faceva parte di un organo così lungo da avere il potere di farmi desiderare spesso la sua sparizione.

Focalizzai la forma.

Niente.

Anzi no.

Vedevo delle forme, dinamiche, veloci che si muovevano all'interno della massa ma la mia vista era oscurata come se una cortina di fumo mi avesse disturbato la vista.

Allora chiusi gli occhi e provai ad immaginare che la cortina andasse via.

Niente, quando li aprii tutto era uguale.

Ora però la staticità aveva invaso quel luogo, quella prima via da me incontrata.

Senti come se la forza di gravità fosse aumentata.

La mia testa fu attratta al suolo in maniera violenta e d'un tratto mi trovai con la faccia verso il basso, incapace di poter guardare altrove.

Chiusi gli occhi.

Non ebbi il tempo di pensare ad una strategia.

Aprì gli occhi.

Ora tutto era completamente diverso.

  
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