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Autore: malukuku    15/06/2015    2 recensioni
[Gerusalemme Liberata]
Clorinda continua a ricevere queste misteriose lettere ed il suo compagno di box non sa farsi gli affari suoi.
!ATTENZIONE! ModernAU OfficeAU
.
(Non ho alcun rispetto per i classici, wow)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante avesse dichiarato al ragazzo della posta che non l’avrebbe letta, Clorinda non aveva buttato la lettera azzurra. Seduta alla sua postazione, la rigirava distrattamente fra le mani per studiarla da ogni lato. Assolutamente inutile dato che su nessuna di quelle buste c’era mai scritto il nome del mittente.
Nemmeno all’interno era firmata: il suo fantomatico ammiratore terminava la missiva sempre di colpo, senza saluti né firma. Probabilmente era questo che più di tutto la infastidiva.

Aveva iniziato a ricevere quelle lettere qualche mese prima e da allora se le trovava fra la posta dell’ufficio ogni martedì. La prima che aveva letto l’aveva lasciata spiazzata, imbarazzata e anche un pochino spaventata. Si era chiesta se non fosse vittima di stalking.
Ad una seconda lettura però, non aveva trovato nulla che potesse disturbarla nei sentimenti espressi dall’ammiratore. Anzi, non riusciva a non sentirsi toccata dalla gentilezza di alcune parole.

L’unico particolare che aveva cominciato a trovare sempre più irritante e che l’aveva persuasa a non leggerle più era la puntuale mancanza di firma.
Se davvero questa persona era così innamorata di lei, non capiva che senso avesse nascondersi. Senza che lei avesse un indizio su cui lavorare e lui la minima intenzione di mostrarsi, non si sarebbero mai avvicinati più di così; erano confessioni perfettamente inutili. Se fin dall’inizio non aveva intenzione di farsi avanti, sarebbe stato meglio se non le avesse scritto proprio niente.

Eppure, anche se le ultime tre o quattro non le aveva toccate, non era nemmeno riuscita a buttarle via.
Si sarebbe sentita un mostro a mettere sullo stesso piano della carta straccia i sentimenti che qualcuno si era tanto impegnato ad esprimere a parole.

Si lasciò sfuggire un sospiro, esasperata dalla propria indecisione.

- Un’altra di quelle lettere smielate? -

Il suo vicino di box era appoggiato con braccia e mento in cima alla sottile parete che separava le loro postazioni; una scena che Clorinda vedeva fin troppo spesso.
- Ah, ma in fondo è martedì: era prevedibile trovarti a sospirare su una di quelle. -

Clorinda non riuscì a contestare il fatto che stesse sospirando, sebbene Argante stesse pensando al motivo sbagliato. - Come fai a dire che sono smielate? -

Il ghigno dell’uomo dai folti capelli neri si fece ancora più beffardo. - Perché le ho lette. -

Clorinda sostenne il suo sguardo con decisione.

Quando fu chiaro che nessuno dei due avrebbe abbassato gli occhi, Argante sbuffò.
- Ok, non le ho lette, ho tirato ad indovinare. Ma non credere: se sapessi dove le nascondi, le leggerei. -

- Non ne dubito. - mormorò la donna rinunciando all'idea di cominciare un discorso sulla privacy. Sapeva che con Argante le paternali entravano da un orecchio e uscivano immediatamente dall’altro.
Fortunatamente aveva intuito da subito che tipo di persona fosse il suo collega e aveva preso in tempo tutta una serie di precauzioni, come il nascondere in un posto sicuro gli oggetti che considerava preziosi o pericolosi nelle mani dell’egiziano.

- E comunque non sei affatto divertente. - aggiunse l’uomo storcendo la bocca.

Clorinda ignorò il commento e si infilò la lettera azzurra in tasca, per non dimenticarsi di nasconderla più tardi. Tirò invece fuori dal cassetto una quantità di buste bianche.
- Se hai voglia di leggere lettere, inizia con queste. -

Argante prese il malloppo incuriosito. Non appena aprì la prima busta, il suo volto si deformò in una smorfia. - Non le voglio. - dichiarò cercando di restituirle.

Clorinda incrociò severamente le braccia al petto. - No, Argante, non funziona così. Sono tutte richieste di risarcimento per danni che tu hai causato: assumiti le tue responsabilità e rispondi ad ognuna in maniera civile. O per lo meno abbi il coraggio di andare a riferirlo al capo. -

Generalmente il tasto “coraggio” era di quelli con cui indurlo a darsi da fare. Stavolta Clorinda non ebbe fortuna.
L’uomo le lanciò uno sguardo apertamente irritato e alzò la voce. - Non è una questione di coraggio: qualsiasi cosa decida di fare, queste stupide robe sono una seccatura. Scrivere scuse non fa per me e andare a dirlo al vecchio mi assicurerebbe almeno un’ora di lagne. Quindi no, non le voglio e sì, funziona proprio così. - Lasciò cadere malamente le buste sulla scrivania della donna, si voltò e scomparve dietro alla parete di compensato.

Dopo un secondo Clorinda sbottò: - Bambino. -

- Ti ho sentita! -

XxxX

 

-- L’autrice Rantola --
AU in cui la Pagani e la Crocia T.I. sono aziende rivali che si contendono il mercato di una certa metropoli. Argante riesce a fare danni e a rompere cose anche da salaryman, how cool is that? ♥
(NON MI IMPORTA SE SONO L'UNICO MEMBRO DEL FANDOM DELLA GERULIB: NESSUNO POTRA' IMPEDIRMI DI SCRIVERE FF SU QUESTI SCEMOTTI)

  
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