Loki strinse la ringhiera, scendendo gli scalini. Le due guardie davanti la porta dorata scattarono sull'attenti.
“Siete di nuovo in visita, principe?” chiese quella sulla destra.
Loki accennò un sorriso.
“Oggi e per sempre”.
Proseguì entrando nella stanza, un fascio di luce azzurrina illuminava la teca di vetro al centro, posizionata tra bouquet di rose blu. Loki la raggiunse, vi poggiò una mano sopra e piegò il capo guardando Tony addormentato. Loki sorrise, tracciando con il dito il profilo delle labbra socchiuse.
“Si dice che al tuo risveglio, piegherai al tuo volere ogni creatura esistente”.
Girò attorno alla bara, prese una delle rose e la annusò. Ne mutò il colore rendendola rossa, la posò all'altezza del petto dell'uomo.
“Pensavo che con la morte di Odino mi fossi liberato del Fato. Eppure continuo a tornare da te”.
Si piegò sulla bara, guardando le palpebre chiuse dell'uomo, i ciuffi di capelli castano scuro erano sparsi intorno al capo disordinati.
“Mi chiedo quale sia il colore dei tuoi occhi. Dovrei pur conoscere gli occhi dell'uomo che le Norne mi hanno affidato come consorte”.
Sfiorò il vetro facendolo scomparire, toccò la guancia calda dell'uomo.
“Era la magia di Odino a proteggerti. Pensavo che ti avrei ucciso” confessò.
Scese a carezzargli il collo sentendo il battito, sospirò socchiudendo le iridi verdi.
“Una creatura che sarà così potente può davvero sembrare tanto indifesa?” domandò.
Sogghignò, le iridi brillarono di rosso e strinse la mano attorno al collo di Tony.
“Se spezzassi la tua vita, distruggerei le catene del mio Fato” sibilò.
Accentuò la presa, vide le labbra dell'altro aprirsi e le palpebre fremere. Lasciò di scatto la presa, si ritirò e deglutì.
“Sarei come Odino, se rovinassi una vita solo perché così è scritto” disse.
Fece comparire nuovamente il vetro, posò le labbra all'altezza di quelle di Tony.
“Tornerò per te”.
Le rose attorno a loro divennero rosse, Loki si rizzò.
“Fino al Ragnarok”.