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Autore: SherLokid221B    15/06/2015    0 recensioni
One shot che racconta degli attimi prima del suicidio di Jim Moriarty.
Dal testo:
- "Oh, I may be on the side of the angels, but don't think for one second that I am one of them.” Sherlock unì il suo sguardo a quello del criminale. Mentre scandiva lentamente ognuna di quelle parole, non guardò altrove, non sbatté le palpebre, esisteva solo Jim, tutto il resto non importava. -
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sherlock abbassò lo sguardo e si soffermò sull’asfalto freddo della strada sotto di lui. Non poteva morire, non quel giorno, non in quel momento. Non era pronto, doveva trovare un modo per uscire da quella situazione. Decise di calmarsi prima di tutto, non poteva riflettere assillato da tutte quelle preoccupazioni ed emozioni e, appena la sua mente si fu schiarita, realizzò che Moriarty aveva commesso un errore, si era fatto sfuggire una semplice informazione che ora ribaltava le carte in tavola. Si mise a ridere, non poté trattenersi. 
Jim si girò di scatto.

“What? What is it? What did I miss?” urlò, leggermente turbato. Il suo piano era perfetto, non poteva aver sbagliato qualcosa.

Sherlock scese dal parapetto con un saltello.

“You're not going to do it. So the killers can be called off then. There's a recall code or a word or a number. I don't have to die if I've got you.” gli disse Sherlock soddisfatto di sé come non mai, con un lieve sorriso che gli increspava le labbra. Era tutto molto semplice. Si chiese come avesse fatto a non intuirlo prima: Jim poteva fermare i cecchini pronti ad uccidere i suoi unici amici al mondo, c’era ancora speranza.

“Oh, you think you can make me stop the order? You think you can make me do that?” chiese Moriarty ridendo, riacquistando la sua sicurezza. Davvero Sherlock pensava che sarebbe riuscito a impedirgli di fare quello che voleva? Nemmeno lui ce l’avrebbe fatta.

“Yes. So do you.” tagliò corto Sherlock, camminando intorno a Jim.

“Sherlock, your big brother and all the King's horses couldn't make me do a thing I didn't want to.”

A quelle parole, Sherlock gli si avvicinò. Poteva sentire il respiro di Jim sulla pelle, i loro volti per poco non si toccavano. Il detective guardò nei suoi profondi occhi scuri e attese un momento prima di rispondere, poi snocciolò molto velocemente una serie di parole che sorpresero sinceramente James Moriarty.

“Yes, but I'm not my brother, remember? I am you. Prepared to do anything. Prepared to burn. Prepared to do what ordinary people won't do. You want me to shake hands with you in hell, I shall not disappoint you.”

“Nah. You talk big. Nah. You're ordinary. You're ordinary. You're on the side of the angels.”

Jim nascose la sorpresa nell’udire quelle parole. Non credeva a Sherlock. Il detective era furbo, cercava solo di fargli paura, non sarebbe mai stato capace di fare nulla di quello che aveva detto. Nonostante ciò sperava che continuasse a minacciarlo. Adorava il modo in cui Sherlock lo guardava negli occhi, con quello sguardo di sfida, un misto di amore e odio profondo, che riservava solo a lui.

“Oh, I may be on the side of the angels, but don't think for one second that I am one of them.” Sherlock unì il suo sguardo a quello del criminale. Mentre scandiva lentamente ognuna di quelle parole, non guardò altrove, non sbatté le palpebre, esisteva solo Jim, tutto il resto non importava.
Il consulente criminale fece scorrere i suoi occhi scuri sul viso di Sherlock, quasi a voler valutare che stesse dicendo la verità, per vedere se l’uomo avrebbe dato segni di incertezza. Seguì un attimo di silenzio, rotto poco dopo da Moriarty stesso.

“No. You're not.” Il criminale sorrise compiaciuto. In quel momento capì chi era davvero Sherlock, aveva capito quello che era disposto a fare per ottenere quello che voleva e soprattutto aveva capito che, in qualche modo, sarebbe riuscito a fargli fermare l’ordine. Non poteva permetterlo.
“I see. You're not ordinary. No. You're me, you're me. Thank you. Sherlock Holmes.” Un’altra pausa. Jim ebbe per una frazione di secondo l’impulso di abbracciare il detective ma si trattenne e tese la mano destra verso di lui, che, guardandolo senza capire, la strinse delicatamente. Il tocco di Sherlock gli provocò uno strano effetto. Jim capì che uccidersi sarebbe stato più difficile di quanto avesse immaginato. Mentre aveva ripassato quel piano giorno per giorno tutto gli sembrava perfetto ma ora, ora che era giunto il momento di premere il grilletto e di salutare per sempre Sherlock Holmes, tutto pareva impossibile. Jim dovette fare appello a tutto il suo coraggio e riuscì a malapena a trattenere le lacrime che traboccavano dagli occhi. Deglutì, strinse con la mano sinistra l’impugnatura della pistola e riprese a parlare lentamente. Non voleva sprecare neanche uno dei suoi ultimi secondi e certamente non voleva che questi finissero mai.
“Thank you. Bless you. As long as I'm alive, you can save your friends. You've got a way out. Well good luck with that.” Per il tempo in cui continuò a parlare, tenne gli occhi fissi in quelli di Sherlock, la sua mano in quella del detective. Sentire le dita di Sherlock che gli sfioravano la pelle era di un qualche conforto; sembrava che questo, non sapeva né come né perché, l’avrebbe aiutato a compiere quell’azione terribile. Prima di premere il grilletto, si immerse per l’ultima volta nello sguardo penetrante di Sherlock, poi strinse la sua mano ancora più forte e giurò di non lasciarla per niente al mondo. Fece un respiro profondo, sorrise, rapidamente si puntò la pistola alla bocca e sparò il colpo. Il suo corpo cadde a terra, gli occhi aperti, il sorriso ancora impresso sul volto e un rivolo di sangue che si spandeva lentamente sul terrazzo freddo.
Sherlock aveva capito le intenzioni di Jim troppo tardi, era stato troppo lento e ora guardava con occhi che tradivano stupore, rabbia e spavento il consulente criminale disteso per terra, esanime. Sherlock aveva realizzato solo in quel momento quanto tenesse a Jim, quanto lui fosse importante e a quanto ora la sua vita sarebbe stata vuota e noiosa mentre quella di una delle menti più brillanti che il mondo avesse mai conosciuto era terminata in pochi secondi.

NOTE: Salve a tutti! Spero che questa mia ff vi sia piaciuta. Comunque ho preferito mantenere i dialoghi in lingua originale perché secondo me rendono di più. Detto questo, bye bye e alla prossima :)
   
 
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