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Autore: sheswanderlust    16/06/2015    3 recensioni
Una sciocchezza senza pretese scritta durante un pomeriggio piovoso per il compleanno di Sho Ryu Ken.
"Non sa quanto tempo sia passato. Anzi, ha l’impressione che il tempo non stia passando affatto. Dopo le settimane lente trascorse lontane da quel corpo, da quell’agglomerato di significati, domande, risposte e casualità che risponde al nome di Myles, ora tutto sembra immobile."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora.

Disclaimer: nulla di ciò che ho descritto corrisponde alla verità. Ogni parola è solo ed esclusivamente frutto della mia fantasia. 

Ora. 


Non sa che ora sia.

La stanza è buia, l’unica fonte di luce è il cielo plumbeo oltre il vetro della finestra.

L’unico indicatore che gli permette di capire che Myles sta respirando è l’alzarsi ed abbassarsi ritmico del petto del cantante contro il suo.

L’orgasmo è terminato, scivolato via come acqua, anzi, come una bomba d’acqua, un’esplosione improvvisa che li ha lasciati entrambi tremanti.

Immobili, contro quella parete. L’ha deciso nel momento in cui, in un’altra situazione, sarebbe dovuto uscire da lui e avrebbe dovuto lasciargli posare i piedi a terra. Però quella non è un’altra situazione. E quindi, invece di sciogliere la presa che ha sulle sue cosce, l’ha stretto più comodamente e ha posato le labbra contro le sue. Senza alcun movimento. Senza lingue, senza denti, solo labbra, le une contro le altre.

Immobili.

Non sa quanto tempo sia passato. Anzi, ha l’impressione che il tempo non stia passando affatto. Dopo le settimane lente trascorse lontane da quel corpo, da quell’agglomerato di significati, domande, risposte e casualità che risponde al nome di Myles, ora tutto sembra immobile.

Sa che dovrebbe guardarlo per bene. Sa che è dimagrito e che probabilmente di lì a due ore lo osserverà svuotare la valigia e gli chiederà se sta bene, e Myles risponderà che sì, va tutto bene, perché me lo chiedi?, e lui lo trarrà a sé, passando le mani sui suoi fianchi troppo stretti, sulle coste troppo spigolose e non ci sarà bisogno di dire altro, e Myles sbufferà ripetendogli che è tutto ok, e che lo sai che quando sono in tour dimagrisco sempre tanto, ma sotto sotto Mark saprà che Myles è felice quando lui si preoccupa, anche se non è necessario, anche se a volte arriva ad essere assillante, anche se ogni tanto lo fa davanti a tutti, mettendolo in imbarazzo. E Mark annuirà, come sempre poco convinto, come sempre pensando che ok, sa come funziona il corpo di Myles, ma se ci fossi stato io al posto di Slash di sicuro sarei stato più attento, mi sarei occupato meglio di te. Myles intuirà qualcosa, è sempre così, lui intuisce sempre tutto e dopo quasi dieci anni Mark deve ancora capire se è un bene o un male, Myles intuirà qualcosa e lo bacerà, salendogli in braccio e sistemandosi con movimenti leggeri e delicati. Lo bacerà e quel bacio racchiuderà tutto, tutto quello che sono stati, tutto quello che sono, tutto quello che saranno. E Mark saprà. Saprà che se mai dovesse finire non ci sarà mai nessuno dopo Myles, così come non c’è mai stato prima, così come chiunque abbia avuto il suo corpo o il suo cuore prima che quegli occhi azzurri incrociassero il suo sguardo è stato solo una proiezione, una pallida imitazione, un’ombra di fumo che è svanita nel momento esatto in cui un “lui è Myles, è il cantante della vostra band di supporto” ha cancellato passato, presente e futuro in un colpo solo. Lo saprà e lo stringerà più forte, perché la sola idea di un Myles coniugato all’assenza è un colpo al cuore. Lo stringerà e Myles lo stringerà più forte, quasi ad intuire i suoi pensieri, quasi a voler ribadire la propria presenza, il proprio essere qui, ora. Myles intuisce sempre tutto.

Mark rimane immobile. Sa che tutto questo arriverà, sa che ad un certo punto Myles leggerà nei suoi occhi quel ogni volta che torni da me sono tentato di non farti più ripartire, sa che il suo sguardo cambierà impercettibilmente, una sfumatura di colpa ad ombreggiarlo. Lo sa. Mark sa tutto.

Le sue labbra rimangono immobili, premute su quelle di Myles. Sa che quei momenti arriveranno, ma ora il tempo è fermo. Ora è buio, e c’è solo Myles. C’è stato sempre e solo Myles. E non c'è consapevolezza che Mark preferisca.

  
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