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Autore: Niky_94    16/06/2015    1 recensioni
Una rivisitazione dell'episodio "Il gemello di Babbo Natale" (st 3, ep 8) scritta in modo da poter aggiungere il mio personaggio, Niky.
E' una Blutbad di 21 anni che, rimasta orfana e non ancora in grado di controllare pienamente i suoi poteri, va a vivere con Monroe, che la prende sotto la sua ala.
Mi sono divertita ad immaginare cosa sarebbe successo se Niky avesse fatto qualcosa di male e fosse finita sulla "lista dei cattivi" del terribile Krampus...
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hank Griffin, Monroe, Nick Burkhardt, Nuovo personaggio, Rosalee Calvert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVERTENZA:
Prima che iniziate a leggere questa storia, devo fare due premesse importanti:
In primo luogo, devo avvertirvi che la storia è basata su un episodio della serie Grimm, “Il gemello di Babbo Natale” (st. 3 ep. 8 ); per ragioni pratiche ho dovuto riprendere alcune scene della puntata, trascrivendo direttamente dialoghi e azioni dei personaggi. Spero che questo non violi il regolamento del sito; in caso contrario, vi prego di farmelo sapere, e rimuoverò immediatamente la storia.
In secondo luogo, vi confesso che ho scoperto da poco questa serie, e ci sono molte cose che ancora non so, per tanto mi scuso in anticipo per eventuali errori e/o contraddizioni xD
In ogni caso, consigli e critiche sono sempre bene accetti, e se vorrete lasciare un commento o una recensione sarò molto felice di leggerli (qualunque sia il colore della bandierina! ;) )
Grazie per l’attenzione (e la pazienza, soprattutto! :P )
Buona lettura!
Niky <3

 
 
 
 
 
 

Monroe posò lo scatolone  sul divano, e si guardò attorno: la casa, che fino a qualche ora prima sembrava splendere, decorata da cima a fondo con ghirlande colorate, luci, palline e festoni di ogni forma e dimensione, ora appariva spoglia. Un senso di tristezza lo invase, mentre contemplava le pareti spoglie che lui e Juliette si erano occupai di ricoprire con quante più decorazioni possibili. Un rametto di vischio pendeva ancora dal soffitto, le bacche bianco latte che scintillavano come perle. Aveva sperato di fare una sorpresa gradita alla moglie,facendole trovare la casa addobbata a festa, ma Rosalee gli aveva raccontato di come i suoi zii, ai quali era molto legata, fossero morti il giorno di Natale, e di come l'atmosfera delle feste risvegliasse in lei un enorme dolore. Così, il Blutbad aveva deciso di riporre tutte le decorazioni in soffitta, per evitare di farla soffrire. Con un profondo sospiro, sigillò lo scatolone con il nastro adesivo e lo portò in soffitta, rassegnato al pensiero di dover riporre lassù anche il suo spirito natalizio, per poi chiudere bene a chiave.

 

***   ***   ***   ***

 
 
Niky svoltò a destra, imboccando un vicolo buio e stretto. Nessuno fece caso a lei: le strade di Portland erano affollate di persone indaffarate che avevano una gran fretta, troppo alle prese con gli ultimi acquisti natalizi per curarsi di una ragazza con i capelli scuri, non troppo alta, che correva per la strada portando son sé un pesante fardello; inoltre, il fatto che in quella stagione facesse buio presto era un ottimo alleato per chiunque volesse passare inosservato. Niky si appiattì contro il muro e trasse un respiro profondo, tentando di riprendere fiato, il cuore che le batteva all’impazzata. Non si sentiva stanca, nonostante avesse corso per più di due isolati; del resto, i Blutbaden erano abituati a correre per distanze assai maggiori di quella. Abbassò lo sguardo sull’oggetto che stringeva tra le mani, lo sollevò davanti a sé e lo osservò attentamente: un antico orologio a cucù a carica manuale, intagliato a mano. Ne studiò i dettagli, compiaciuta. Non male, per il suo primo furto. Trovò una busta di carta lì vicino, vi infilò con cautela il pesante oggetto e strinse a sé il pacco, come se si trattasse del suo tesoro più prezioso. Percorse il vicolo buio per qualche metro, poi si fermò di colpo.
<< Ma che cosa sto facendo? >> si domandò ad alta voce. Sollevò nuovamente il sacchetto contenente l’orologio di fronte a sé, e scosse la testa << Non è così che funziona… >>
Dopo aver pronunciato queste parole riprese a camminare. Ma, invece di prendere la via di casa, imboccò una strada secondaria che conduceva al malandato negozio di antiquariato che era stato preda della sua “rapina”, decisa a restituire il maltolto. Dopo essersi accertata che il proprietario del negozio non si trovasse nei paraggi, la ragazza si avvicinò all’entrata; aveva intenzione di lasciare l’orologio sull’uscio del negozio, certa che il gestore lo avrebbe presto ritrovato. Aveva quasi posato a terra il pacco quando, alle sue spalle, qualcuno o, per meglio dire, qualcosa, emise un ringhio basso e prolungato.
La Blutbad sobbalzò, e si voltò immediatamente, lasciando cadere il sacchetto di carta. Si udì il rumore di qualcosa che andava in frantumi, e la ragazza non ebbe dubbi: l’orologio era andato. Ma al momento Niky aveva un problema ben più grosso di cui preoccuparsi: in piedi di fronte a lei c’era un uomo; indossava un costume da Babbo Natale molto sbrindellato, e portava su una spalla un sacco molto grosso e logoro. Si sarebbe confuso tranquillamente tra gli altri Babbi Natale che affollavano le strade della città nei periodi festivi, se non fosse stato per il grosso paio di corna caprine che spuntavano da sotto il cappello bianco e rosso, il colorito verdastro e le zanne storte ed affilate che sporgevano dalle labbra scure e spezzate. Non c’erano dubbi che si trattasse di un Wesen, ma Niky non riuscì ad identificare a quale specie appartenesse.
Gli occhi della ragazza cambiarono colore, tingendosi di rosso come tizzoni ardenti.
<< Chi sei? >> domandò, emettendo un basso ringhio in segno di avvertimento << Che cosa vuoi? >>
Il Wesen non rispose. Invece, si tolse il sacco dalla spalla, lasciandolo cadere a terra.
La ragazza si guardò attorno con aria nervosa: la strada era deserta. “Dove diavolo sono andati a finire tutti?” si domandò, stizzita. Si voltò nuovamente verso il Wesen, indecisa sul da farsi; se si fosse trattato di un Wesen innocuo, forse non aveva nemmeno fatto caso alla sua presenza, o poteva essersi intimorito quando lei gli aveva rivolto quel ringhio, informandolo della sua natura di Blutbad. Ma se si fosse trattato di un Wesen con cattive intenzioni, tentare la fuga avrebbe potuto istigarlo, e Niky non era così stupida da mettersi a provocare un Wesen che, per quanto ne sapeva, avrebbe potuto essere molto più forte di lei. Decise di allontanarsi con cautela, per non allarmarlo, e mosse qualche passo indietro.
Il Wesen con il costume da Babbo Natale prese a frugare nel sacco logoro, apparentemente incurante dei movimenti della ragazza. All’improvviso emise un verso gutturale, e lei intuì che aveva trovato quello che stava cercando. Con un ghigno, il Wesen estrasse dal sacco una lunga frusta, che fece scioccare nell’aria.
La Blutbad decise di avere aspettato anche troppo; con uno scatto fulmineo, iniziò a correre, cercando di sfuggire al suo avversario.
Ma questi fece schioccare nuovamente la frusta e, con una rapidità che Niky mai si sarebbe aspettata, sferrò un colpo in direzione della ragazza. La frusta le ghermì una caviglia, arrotolandosi attorno alla sua gamba.
Niky perse l’equilibrio, e cadde a terra, atterrando sullo stomaco. Emise un gemito, sentendo l’aria che le usciva di colpo dai polmoni.
Prima che potesse reagire, il Wesen strattonò con forza la frusta, trascinandola verso di sé. << Sei una birichina... >> la ammonì con voce bassa e roca.
La Blutbad si trasformò, ringhiando con ferocia e mettendo in mostra i denti affilati come rasoi. Riuscì ad allontanare l’avversario con un calcio, ma questi reagì colpendola con forza sul viso.
Stordita dal colpo ricevuto, la ragazza si accasciò sul marciapiede. Lentamente, si voltò verso il suo assalitore.
Il Wesen sciolse la frusta dalla gamba della ragazza, e la usò per percuoterla.
Niky urlò con quanto fiato aveva in gola, mentre il Wesen la sollevava per un piede, e la infilava nel grosso sacco logoro. La creatura si caricò il sacco sulle spalle e si dileguò, dopo aver lasciato un grosso pezzo di carbone vicino ai frammenti del grosso orologio a cucù.
 
***   ***   ***   ***
Era ormai scesa la sera, quando Monroe udì qualcuno bussare alla porta. Andò ad aprire, e non fu sorpreso quando si trovò di fronte Nick, in compagnia del suo collega, Hank. I due, infatti, chiedevano spesso il suo aiuto, quando si trovavo ad affrontare qualche tipo di Wesen
<< Ciao, ragazzi >> li salutò distrattamente, tornando nel salotto.
<< Che è successo? >> domandò Nick, guardandosi attorno << Juliette ha detto che avevate decorato tutta la casa >>
Monroe raccontò rapidamente quello che era successo, spiegando il motivo per cui aveva deciso di rimuovere ogni decorazione dalla casa.
<< Oh... Mi dispiace... >> mormorò Hank, a disagio
<< Bhe, che posso fare, non posso costringerla ad amare il Natale... Comunque, >> disse Monroe, posando in malo modo la scatola bianca e marrone che aveva in mano << che vi serviva? >>
I due poliziotti si scambiarono un'occhiata.
Nick prese la parola, rivolgendosi al Blutbad << Ti ricordi che un paio d'anni fa sono venuto qui, e hai detto che ti piaceva vestirti da Babbo Natale, e io ho detto: "un Babbo Natale Blutbad?", e tu hai detto che eri un...>>
<< ... un Gefrierengeber, si >> concluse lui con un sorriso << Perché? >>
<< Sono scomparsi due ragazzi, ed un testimone descrive un rapitore come "un Babbo Natale con una maschera spaventosa" >> spiegò il Grimm.
<< Ha visto un Babbo Natale mettere un ragazzo nel suo sacco e sparire >> aggiunse Hank.
<comesichiama? >> domandò Nick.
<< Oddio, no... >> rispose Monroe, scuotendo la testa.
<< Brancoliamo nel buio >> sospirò Hank, rassegnato. Se nemmeno un Blutbad aveva idea di chi potesse celarsi dietro quelle aggressioni, non vi era alcuna speranza di ritrovare i ragazzi scomparsi.
<< Scusa il disturbo >> si congedò Nick, seguendo il collega all'ingresso.
Monroe fece per tornare ai suoi affari, quando gli venne in mente qualcosa. << Ah, un momento... >>
I due agenti si voltarono verso di lui, in attesa.
<< Non ha lasciato del carbone, vero? >>
<< Su entrambe le scene >> confermò Nick, tornando sui suoi passi.
<< Il Gefrierengeber lo lascia? >> domandò Hank.
<< Dimentica il Gefrierengeber, questo potrebbe - >> la frase gli morì in gola. Chiuse gli occhi, e scosse la testa << Spero di sbagliarmi, sennò... Avete a che fare con qualcosa di davvero orrendo... >> Si mise a frugare nella libreria << I ragazzi rapiti avevano fatto qualcosa che potesse essere descritta o percepita "da birichini"? >>
Hank si avvicinò << Bhe, si, hanno rubato dei regali, e pensiamo che un ragazzo sia stato aggredito... >>
<< Ok, >> disse il Blutbad << per caso aveva segni di frustata sulla faccia o sul corpo? >>
<< Si, come lo sai? >> domandò Hank, perplesso.
Monroe chiuse gli occhi << Oh, mamma... >> mormorò, scuotendo la testa << Dev'essere il Krampus: porta sempre un frustino e picchia i ragazzi senza pietà >>
<< Un Wesen? >> domandò Nick.
<< In realtà non ne sono del tutto certo, >> fece l'altro << il Krampus è come il gemello cattivo di Babbo Natale: si presenta prima di Natale per punire i birichini. Ecco. >> disse, prendendo un libro da uno scaffale. Lo aprì, ed iniziò a leggere: << " La parola "Krampus" deriva dal tedesco "artiglio",  e nei giorni che precedono il Natale il Krampus prende i ragazzini birichini, li picchia con in frustino, li mette nel sacco, li porta in fondo al bosco e li appende all'albero più alto..." >>
<< "Li appende"? >> ripeté Nick.
<< Si, per non ucciderli >> confermò il Blutbad << Li appende, solo finché non se li mangia... >> Prese nuovamente a sfogliare il libro, alla ricerca di qualche altra informazione utile, quando, all'improvviso, il libro gli cadde dalle mani.
<< Ehi, che ti succede? >> domandò Nick, studiando l'espressione dell'amico.
<< Niky... >> boccheggiò lui << Niky è ancora là fuori! >> Si precipitò alla finestra e scostò le tende.
<< E' molto in ritardo? >> domandò il Grimm, lanciando un'occhiata al collega.
<< Si, molto >> confermò Monroe, agitato << Sarebbe dovuta rientrare tre ore fa! >>
<< Accidenti, >> commentò Hank << se avessi fatto io una cosa del genere alla sua età, non mi sarei potuto sedere per due giorni! >>
<< Già, forse dovrei attuare anch'io certi metodi... >> borbottò il Blutbad, scuotendo la testa << Credevo che fosse fuori con degli amici, e che per questo si fosse attardata così a lungo... Avevo in mente di darle una bella stigliata quando fosse tornata a casa, ma ora... >>
<< D'accordo, niente panico, >> disse Nick, cercando di calmarlo << Niky non è una ragazza normale, Monroe, è una Blutbad. Sa cavarsela >>
<< Ma è ancora giovane, Nick, e non sa usare bene i suoi poteri! >> esclamò l'altro, in tono concitato << E là fuori c'è un Krampus! >>
<< Va bene, andiamo a cercarla >> disse Hank.
Monroe scosse la testa << No, voi dovete cercare quei ragazzi scomparsi, >> disse, afferrando il cappotto ed indossandolo in fretta e furia << andrò io, a cercarla >>
<< Quanto tempo ci resta? >> domandò Nick << Tra quanto il Krampus inizierà a divorare le sue vittime? >>
Il Blutbad aprì il libro e lo sfogliò velocemente << Non prima del Solstizi d'Inverno, il 21 >>
<< Che è oggi... >> disse Nick.
Monroe sollevò lo sguardo dal libro, e lanciò un'occhiata all'orologio da polso << Perciò stanotte è la "Notte della Festa"... >> Consegnò il libro a Nick << E secondo i racconti, Krampus scompare sempre appena scoccata la mezzanotte del Solstizio d'Inverno, dopo che i bambini sono stati... consumati... >>
<< Se mangia i ragazzi prima della mezzanotte non c'è molto tempo per fermarlo >> disse il Grimm gravemente.
<< Se ci mettiamo sulle tracce del Krampus, riusciremo a salvare quei ragazzi, >> intervene Hank << e se Niky non sarà con loro, saprai che non corre alcun pericolo >> concluse, rivolgendosi a Monroe.
Il Blutbad trasse un profondo respiro, poi annuì << Si, hai ragione, >> disse, e si precipitò alla porta << andiamo >>
 
***   ***   ***   ***
 
Niky aprì gli occhi, ancora stordita dal colpo ricevuto alla testa. Cercò di muoversi, e si lasciò sfuggire un gemito, quando le ferite causate dalla frusta sfregarono contro il tessuto dei suoi indumenti, provocandole una forte sensazione di bruciore. Cercò di capire dove si trovasse, e con orrore si rese conto di essere ancora nel grosso sacco del Wesen. Avrebbe voluto dimenarsi, intimare al suo assalitore di liberarla, ma il risultato del loro precedente scontro la scoraggiò dal tentare qualunque tentativo di fuga. L'unica possibilità che aveva era approfittare di un momento di assenza del suo rapitore.
Il Wesen sembrò assecondare i pensieri della ragazza: si fermò all'improvviso, e gettò il sacco a terra.
<< Ah! >> gemette la Blutbad, dolorante. Si rannicchiò su sé stessa in attesa, cercando di capire cosa stesse accadendo. All'improvviso, il sacco si aprì. Niky emise uno strillo acuto, quando una delle mani del Wesen si infilò nel sacco. Afferrandola per il retro della giacca, la creatura agguantò la ragazza e la trascinò fuori dal sacco.
La Blutbad si dimenò, cercando di liberarsi dalla sua presa, ma la creatura non la lasciò andare. Trascinò la ragazza fino ad una grossa cesta e tolse il coperchio. Afferrò la ragazza per le gambe, la sollevò e la lasciò cadere nella cesta.
Prima che il Wesen richiudesse il coperchio, Niky intravide molte altre ceste simili a quella in cui si trovava, appese agli alti rami di un albero. Poi, il Wesen richiuse la cesta, e la ragazza si sentì sollevare, inesorabilmente.
 
***   ***   ***   ***
 
Nick, Hank e Monroe perlustravano il bosco armati di torce, seguiti da Bud, che li aveva raggiunti un momento prima che lasciassero l'appartamento.
<< Senti qualcosa? >> domandò Hank ad un tratto.
<< Ancora no >> rispose Monroe, dopo aver fiutato attentamente attorno a sé.
<< La troveremo >> assicurò il Grimm in ton deciso.
Lui annuì.
<< E' da molto che vive insieme a te e Rosalee? >> chiese ancora Hank.
<< Da un anno, quasi >> rispose Monroe << Ma io e Niky ci conosciamo da molto, molto più tempo. Quando l'ho conosciuta non spiccicava parola con nessuno, sapete? Io ero l'unico con cui riuscisse a parlare. Credo fosse spaventata perché non riusciva a capire fino in fondo la sua condizione >> spiegò il Blutbad, ed un sorriso si fece largo sul suo volto.
<< Come vi siete conosciuti? >> domandò ancora il detective, curioso.
Monroe alzò gli occhi al cielo, come per seguire un pensiero << L'ho incontrata nel bosco, qualche tempo fa. All'epoca viveva in un orfanotrofio: i suoi genitori sono morti quando lei era molto piccola, ma non erano Blutbaden come lei... Erano Kehrseite... Insomma, umani >>
<< Umani? >> intervenne Nick << Ma se i suoi genitori non erano Wesen, come può esserlo lei? >>
<< Forse era una parentela adottiva >> ipotizzò Bud.
Il Blutbad annuì << Precisamente. Quando l'ho conosciuta, non aveva idea di quale fosse la sua vera natura. Era spaventata, e non capiva cosa le succedesse quando si trasformava >>
<< E così tu l'hai presa sotto la tua ala, non è così? >> sogghignò Nick << Ho sempre saputo che sei un tipo premuroso, Monroe >>
<< Bhe, che altro potevo fare? >> domandò lui, imbarazzato << Ogni cucciolo ha bisogno di una giuda! >>
<< Che dolce >> commentò l'Eisbiber, sorridendo.
Il Grimm fece per rispondere, ma si bloccò all'improvviso. << Aspettate, ho sentito qualcosa... >>
I quattro rimasero in ascolto, le orecchie tese, pronti a carpire il minimo rumore. Ad un tratto, sentirono delle urla, in lontananza. Iniziarono a correre in quella direzione, e presto raggiunsero un grosso albero. Ai rami erano appese delle grosse ceste, che ondeggiavano sospese nel vuoto, assicurate ai rami unicamente con delle funi.
<< Aiuto! Fateci uscire! >> stillò la voce di una ragazza.
<< Abbiamo freddo! >> gridò un ragazzo.
Nick, Hank e Monroe si scambiarono un'occhiata d'intesa.
<< Presto, >> disse il Grimm << tiriamoli giù >>
I quattro si affrettarono a sciogliere i nodi che legavano le funi all'albero, e calarono lentamente i cesti, fino a quando non atterrarono mollemente sull'erba.
Ad un tratto, Nick sobbalzò: qualcuno si muoveva tra la boscaglia, poco lontano. << Occupatevi dei ragazzi, >> ordinò ai suoi amici mentre si allontanava << io penso al Krampus >>
<< Ottima idea! >> esclamò Bud, ben felice di restare lontano dall'azione, e si affrettò a fare come gli era stato detto.
Monroe prese a scoperchiare le ceste furiosamente, cercando Niky, nonostante sperasse con tutto il cuore di non trovarla all'interno di una di quelle prigioni di vimini.
<< State bene? >> domandavano Hank e Bud, aiutando i ragazzi ad uscire dalle ceste.
<< Ragazzi, restate con Bud, io vado ad aiutare Nick! >> esclamò il poliziotto, estraendo la pistola e correndo in soccorso del collega.
Monroe si guardò attorno, agitato. Stava per correre anch'egli in aiuto del Grimm, quando notò che era rimasta ancora una cesta da aprire; doveva essere rotolata tra i cespugli a causa della pendenza del monte, e i quattro non l'avevano notata prima. Si affrettò a raggiungerla, e sollevò il coperchio.
<< NIKY! >> esclamò.
<< M-Monroe... >> sussurrò la ragazza, cercando di mettere a fuoco l'amico.
Il Blutbad si inginocchiò a terra, prese la ragazza per mano e la aiutò ad uscire dalla cesta. << Piccola, stai bene? >> domandò in tono concitato.
Lei si gettò tra le sue braccia, e gli stinse forte le braccia al collo.
I due si trasformarono, e sfregarono uno il naso contro quello dell'altra, emettendo dei deboli guaiti. Il Blutbad aveva ritrovato il suo cucciolo.
Niky tornò al suo solito aspetto, e sprofondò il viso nella camicia a quadri di lui, stringendo forte la stoffa tra le dita << Monroe... >> singhiozzò.
L'uomo si ritrasformò; la strinse forte a sé, e le carezzò i capelli << E' tutto a posto, piccola, >> mormorò dolcemente, tentando di rassicurarla << va tutto bene, sei al sicuro, ora... >>
 
***   ***   ***   ***
 
Niky e Monroe entrarono in casa, in silenzio. La ragazza era ancora molto scossa per quanto le era accaduto, e non aveva emesso un fiato per tutto il viaggio.
Il Blutbad varcò la soglia, e sussultò << Ma cosa...? >>
Qualcuno aveva riappeso le decorazioni in tutta la casa. Ogni ghirlanda, ogni lampadina, ogni pallina aveva ripreso il suo posto. Perfino il trenino era stato rimontato, e correva a tutta velocità sui piccoli binari. Il suo sguardo cadde su Niky: la ragazza era in piedi dietro al divano e guardava in basso, sorridendo. Le si avvicinò, e capì: Rosalee era addormentata sul divano. Evidentemente, aveva riappeso tutte le decorazioni. Il Blutbad sorrise, prese la coperta verde che era appoggiata al divano, e coprì la moglie. Le carezzò teneramente i capelli, e sorrise nuovamente: l'amore che provava per lui era tanto grande da aver messo da parte il dolore che le festività le procuravano, per farlo felice.
"Sarà il più bel Natale della tu vita, tesoro mio... >> le promise in un sussurro.
Ad un tratto, si voltò: per quanto Niky avesse cercato di non fare rumore, l'uomo l'aveva sentita allontanarsi e salire le scale. Decise di seguirla: la conosceva bene, ed era certo che fosse molto spaventata da quanto era accaduto. Così salii le scale, e bussò piano alla porta. << Niky, posso entrare? >> Non ricevendo risposta, decise di entrare ugualmente. Aprì piano la porta, e fece capolino nella stanza.
La ragazza era seduta sul letto, le ginocchia strette al petto, ed un'espressione triste.
<< Ehi, piccola... >> disse piano, avvicinandosi << Va tutto bene? >>
<< Si, certo... >> rispose lei in un sussurro, senza voltarsi << Non preoccuparti... >>
Monroe sospirò << Oh, andiamo, Niky, sai che con me puoi parlare di qualunque cosa... >> disse, sedendosi accanto a lei << Perché non mi dici che cosa c'è che non va? >>
Lei si voltò verso l'uomo << Mi sono fatta catturare come una stupida >> si lamentò << Non sono riuscita nemmeno a difendermi... >>
<< E' stato un attacco a sorpresa, è normale che tu ti sia trovata in difficoltà! >> le assicurò Monroe.
La ragazza scosse la testa << Mi sono fatta catturare da un tizio vestito da Babbo Natale! >> esclamò, in tono esasperato. Perché Monroe non riusciva a capire quanto si sentisse debole ed inerme?
Ma lui capiva, e molto bene. Scosse la testa << Niky, quel "tizio vestito da Babbo Natale" era un Krampus. Una degli Wesen peggiori che si possano incontrare >> disse, in tono fermo << Rapisce i bambini, li frusta e... >> Spalancò gli occhi, e studiò la ragazza dalla testa ai piedi << Ti ha fatto del male, non è così? >> domandò in tono concitato << Ma certo che è così, sento odore di sangue! Coraggio, fammi vedere... >>
Niky si ritrasse << Sto benissimo >>
<< Andiamo, niente capricci, >> la ammonì il Blutbad in tono pacato << fammi dare un'occhiata >>
La ragazza sbuffò lievemente, e tirò un poco su le maniche.
<< Oh, accidenti... >> mormorò Monroe, notando le ferite rosso vivo. Dopo aver insistito un altro po', riuscì a convincere la ragazza a togliere la camicia, scoprendo così altri tagli sulle braccia e sulle spalle di lei. << Oh, mamma... Aspetta qui >> Si alzò, e sparì nel corridoio. Tornò pochi minuti dopo, portando con sé una scatola piena di barattoli e bottigliette contenenti erbe e pozioni. Si sedette nuovamente sul letto, inumidì un batuffolo di cotone con il liquido contenuto un una bottiglia bassa e larga, e porse una mano alla ragazza << Coraggio, vieni qui...>>
Niky gli porse un braccio, e lasciò che lui le medicasse le ferite.
<< Ecco qui, >> disse Monroe con un sorriso, una volta che ebbe terminato << non va meglio? >>
Lei annuì, e sorrise debolmente.
<< C'è una cosa che non capisco... >> continuò il Blutbad, mentre riponeva le boccette nella scatola << Che cos'hai combinato? >>
<< Combinato? >> ripeté lei, confusa.
<< Si, >> rispose lui, annuendo << il Krampus rapisce solo i bambini e i ragazzi che si comportano male... Che cos'hai fatto di tanto grave per finire nella sua "Lista dei Cattivi"? >>
La Blutbad abbassò lo sguardo << Non lo so... >>
<< Oh, andiamo, >> fece Monroe, scuotendo la testa << devi aver fatto qualcosa >> Le rivolse un'occhiata sospettosa << Non ti sei cacciata nei guai, vero? >>
<< No, certo che no... >> rispose lei in tono incerto.
Il Blutbad arricciò il naso << Uhm, sento odore di bugia... >> disse << E non scherzo, sai che possiamo fiutare i cambiamenti dei livelli ormonali... >> Guardò la ragazza con attenzione << Coraggio, sputa il rospo >>
Niky rimase in silenzio.
Il Blutbad la prese piano per le spalle << Ascoltami, sai che ti voglio bene, e se ti sei cacciata in qualche guaio devo saperlo >> disse, in un tono che non ammetteva repliche << Dimmi che è successo >>
<< No >> rispose lei in tono fermo.
Gli occhi di Monroe si tinsero di rosso << Niky... >> disse in tono di avvertimento.
La Blutbad si trasformò e ringhiò.
Lui rispose mutando a sua volta, ed emise un ringhio notevolmente più forte di quello di lei. Il Blutbad adulto era deciso a rimettere il "cucciolo" al suo posto.
La legge del branco prevalse: la ragazza si ritrasformò all'istante, con un guaito. << Ho... Ho rubato una cosa! >> confessò, ritraendosi. Abbassò lo sguardo e si abbracciò nuovamente le ginocchia.
Il Blutbad riassunse le sue sembianze umane, e la guardò, allibito << Che cosa? >>
La ragazza annuì controvoglia << Ho... rubato un orologio...
<< Un orologio? >> ripeté Monroe, incredulo << Ma come...? Perché? >>
<< Ricordi quell'orologio che avevi visto al negozio di antiquariato, che ti piaceva tanto? >> mormorò lei << Quello - >>
<< ...a cucù, con carica manuale e intagliato a mano?! >> concluse il Blutbad, gli occhi che scintillavano per l'emozione.
Lei annuì << Si... quello >>
<< Cavoli, quello si che è un orologio! >> sospirò Monroe, con aria sognante. Poi tornò in sé, e scosse la testa << D'accordo, d'accordo, ora abbandono il ruolo di orologiaio patito dei cucù da collezione e ritorno in quello del Blutbad maggiore apprensivo e preoccupato... >> annunciò, imbarazzato per aver lasciato che i suoi interessi personali lo distraessero << Mi spieghi perché l'hai rubato? >>
<< Io... Volevo... regalartelo per Natale... >> ammise la ragazza, abbassando il capo.
<< Sul serio? >> fece lui, incredulo.
La Blutbad annuì, senza guardarlo << Sapevo che ti avrebbe reso molto felice, ma non avevo abbastanza soldi per comprarlo... Così... >>
<< ...così hai deciso di rubarlo... >> concluse l'uomo, distogliendo lo sguardo a sua volta.
Niky annuì << Avevo pensato che avrei potuto lasciare di nascosto i soldi al negoziante, una volta che ne avessi avuti abbastanza... Così non sarebbe stato proprio un furto... >> farfugliò, imbarazzata << Ma poi ci ho ripensato... Sapevo che era sbagliato, e ho deciso di riportare indietro l'orologio... Stavo per lasciarlo davanti al negozio, quando quel Kramp-coso mi ha attaccata... >>
<< Krampus >> la corresse lui, con gli occhi bassi. Sospirò, e si voltò verso di lei. Fece per dire qualcosa, ma la Blutbad lo interruppe.
<< Senti, non dire niente, ok? >> disse, scostante << So che ho sbagliato e... che ti ho deluso... N-non serve che tu mi faccia la predica... >>
<< Non ho intenzione di farti la predica >> le assicurò Monroe << E non mi hai deluso. L'hai detto tu: sapevi che era sbagliato... E ci hai ripensato >> Sorrise lievemente, e alzò un braccio << Forza, vieni qui... >>
La ragazza si getto tra e sue braccia, e lo abbracciò forte << M-mi dispiace... >> balbettò << Monroe, mi dispiace... >>
<< Lo so, piccola, lo so... >> sussurrò piano lui, carezzandole  capelli << E' tutto a posto ora, non pensarci più.. E' tutto a posto... >>
<< Non proprio tutto... >> borbottò lei, nascondendo il viso contro la sua spalla.
<< Che vuoi dire? >> domandò il Blutbad, allontanandola leggermente per guardarla negli occhi.
La ragazza distolse lo sguardo << Quando il... Krampus mi ha attaccata, ho lasciato cadere l'orologio... >> confessò lei a mezza voce << Credo... credo si sia rotto... >>
<< Oh no, che guaio... >> boccheggiò Monroe << Ora bisognerà ripagarlo... Hai una vaga idea di quanto costi quell'orologio? >>
<< Certo che ce l'ho, >> ribatté lei, piano << è proprio perché lo sapevo che ho cercato di rubarlo... >>
Il Blutbad le rivolse un'occhiata di rimprovero, e la ragazza abbassò lo sguardo. Monroe sospirò << D'accordo, ecco cosa faremo: domani andremo insieme al negozio di antiquariato, e spiegheremo la situazione al proprietario. Conosco il signor Parker, e sono certo che sarà entusiasta di avere un aiuto in negozio >>
<< Un aiuto in negozio? >> ripeté lei, perplessa.
L'uomo annuì << Certo. In questo modo avrai i soldi per ripagare l'orologio. Chi rompe paga >> l'ammonì. Poi, le sue labbra si dischiusero in un sorriso << E una volta che avrai saldato il tuo debito, lo porteremo a casa e lo aggiusteremo insieme >>
Niky lo guardò << Sul serio? >>
Lui sorrise << Certo, sarà divertente. E potresti imparare qualcosa >> disse, e con il dito le diede un colpetto scherzoso sul naso.
La ragazza sorrise nuovamente, e lo abbracciò << Grazie, Monroe... Ti voglio bene... >>
Monroe la strinse a sé << Non c'è di che, piccola... >> disse dolcemente << Anch'io ti voglio bene... >>
 

 
 
 
 
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L'Angolo di Niky
Eccoci qui, la storia è finita! Ancora una volta ricordo che i personaggi, parte dei dialoghi e della cornice non mi appartengono, ma sono tratti direttamente dall'episodio. Sono di mia proprietà solamente Niky, la sua storia, e l'idea della relazione che ha con Monroe.
Se avete letto le mie FF su Harry Potter, avrete notato certo una ripresa dell'immagine del "lupo" e del "cucciolo" alla quale, lo ammetto, sono molto affezionata!
Che dire spero che la storia vi sia piaciuta! Di nuovo, vi prego di scusarmi se doveste notare qualche violazione alle regole e, se questo fosse il caso, di comunicarmela, in modo che io possa modificare o, se necessario, rimuovere la storia.
Se vorrete lasciare un commento o una recensione, sarò molto felice di leggerli!
Un saluto,
Niky <3
   
 
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