Homura
non aveva previsto tutto questo.
Davvero.
S'era recata nell'aula di Pozioni vicino al dormitorio della sua Casa,
come
d'abitudine, per raffinare alcune nuove ricette e preparare un decotto
di lavanda
e valeriana che le sarebbe servito per il suo corso di Pozioni
Avanzate, e
mentre gli ingredienti bollivano nel calderone centrale, Homura aveva
deciso di
provare di nuovo a preparare Amortentia - presto avrebbero avuto gli
esami di
fine semestre, e l'Amortentia proprio non le riusciva.
E
non si sarebbe mai aspettata di perdere la cognizione del
tempo - Homura era sempre stata molto precisa, e gestire il tempo non
era mai
stato un problema, davvero! - e non avrebbe mai e poi mai potuto
immaginare,
infine, che Kyoko avrebbe per la prima volta preso l'iniziativa di
andarla a
cercare per ricordarle della loro uscita ad Hogsmeade.
Kyoko non scendeva quasi mai nei sotterranei, a meno che non fosse
costretta -
diceva sempre che quel posto le dava i brividi e non facesse che
ricordarle
quanto odiava i Serpeverde; sinceramente, Homura era più che
felice di sapere
che la rossa avrebbe preso le dovute distanze dal suo dormitorio, ma
quella
doveva essere un'eccezione. Forse l'aveva costretta Sayaka?
A dire il vero, pensandoci razionalmente, quel che era successo non era
stato
assolutamente colpa sua.
Ma era successo, e in meno di dieci minuti si era ritrovata con Kyoko
attaccata
al suo braccio sinistro e con l'unica fiala di Amortentia che le fosse
mai
riuscita bene nello stomaco dell'impertinente Grifondoro.
«Kyoko,
ti senti bene?» le chiese con il suo solito tono pacato
- doveva pensare in fretta: dov'era il professore di Pozioni? E in
quanto
sarebbe riuscita a raggiungere l'Infermeria? Aveva gli ingredienti per
fare un
antidoto?
Inoltre, non conosceva gli effetti di quella Pozione - era quasi
impossibile
prevederli: erano estremamente soggettivi, l'aveva letto sul suo libro
di
testo.
«Bene... benissimo, in realtà. Ti ho mai detto che
quella cravatta verde e
argento fa risaltare i tuoi bellissimi occhi? Perché
è proprio così»
«Certo, certo» replicò distrattamente
Homura, calcolando mentalmente quanti
danni avrebbe causato a Kyoko una lieve commozione cerebrale; decise
che era
meglio non rischiare, nelle sue condizioni.
«Kyoko, posso chiederti se hai bevuto o mangiato qualcosa di
strano?»
«Uhm? Ma no, ho bevuto solo un bicchiere di sidro di mele.
Anche se aveva un
colore strano»
Sì,
Kyoko aveva bevuto la sua Amortentia.
Magnifico.
«Sai,
non dobbiamo per forza uscire con le altre! Possiamo
stare un po' da sole, non ti sembra una buona idea?»
No, non le sembrava affatto una
buona
idea - ma Kyoko aveva bevuto la sua Amortentia, e Homura doveva suo
malgrado
prendersene la responsabilità.
«Magari dopo - c'era Sayaka con te? Ci sta aspettando
fuori?»
Kyoko s'imbronciò ma le rispose comunque: «No,
è andata a prendere Madoka nella
Sala Comune dei Tassorosso. Perché lo chiedi?»
Homura sospirò - avrebbe dovuto cavarsela da sola, dopotutto.
«Nessun motivo in particolare. Berresti questo per
me?»
Era una fortuna che il suo decotto di lavanda e valeriana fosse
già pronto -
non era efficace come una Pozione Soporifera completa, ma avrebbe fatto
il suo
dovere.
«Ma certo! Per te farei qualsiasi cosa!»
esclamò allegramente Kyoko,
trangugiando anche il decotto.
Homura quasi si sentì in colpa quando l'amica crollò assopita sul pavimento.
«Che cosa hai detto?!»
Sayaka sembrava assolutamente sconvolta; Madoka era passata in fretta
dalla
sorpresa alla preoccupazione, e fissava la figura addormentata di Kyoko
con una
nuova inquietudine.
Homura cercò di nascondere la tensione delle sue spalle e i
movimenti nervosi
delle sue dita; non avrebbe avuto senso nascondere loro la situazione,
anzi,
sarebbe stato solo controproducente.
«Stavo
preparando delle fiale di Amortentia per il mio esame
di Pozioni Avanzate e Kyoko l'ha bevuta inavvertitamente...
è stato un
incidente»
«E non c'è un antidoto? O un modo per ridurre gli
effetti?» la voce di Sayaka
era un crescendo di angoscia e di
una
rabbia così limpida che poteva essere nata solo dalla
preoccupazione; ma no,
non c'era. Non c'era alcun modo di ridurre l'incantesimo.
«Temo di no. L'effetto della pozione svanirà con
il tempo, quindi tutto ciò che
possiamo fare è aspettare che il suo organismo la
smaltisca»
«E quanto ci metterà, all'incirca?»
«Sul manuale c'è scritto che gli effetti in media
durano per ventiquattro ore,
ma bisogna considerare anche il peso di chi l'ha bevuta e il fascino di
chi
l'ha preparata»
«Riusciresti a fare una stima dei tempi?»
Homura
aggrottò le sopracciglia; Kyoko era praticamente un
peso piuma, e aveva un metabolismo quasi sovrannaturale.
«Dunque, considerando il suo regime alimentare e la sua
struttura fisica e il
fatto che io sia così figa... dannazione»
«Modesta
come sempre, Homura Akemi» rise Sayaka nonostante tutto
- forse la situazione era davvero così ridicola,
pensò tra sé Homura, ma non
rispose al sorriso.
«Sono piena di qualità»
replicò, senza particolare inflessione nella voce.
Non era il momento di distrarsi - Homura doveva pensare al da farsi.
Considerò per un momento le sue opzioni; aveva la sua
Giratempo, questo era
vero, ma non poteva di certo utilizzarla: per prima cosa, impedire a
Kyoko di
bere la pozione era un compito impossibile da svolgere senza che la
sé del passato
la vedesse, in qualche modo, e causare un paradosso temporale era
assolutamente
impensabile - inoltre, le era stata fatta esplicita richiesta di tenere
nascosto il fatto che lei possedesse una Giratempo, quindi usarla era
fuori
discussione.
Di certo la situazione andava riportata a un professore: l'ipotesi
più
ragionevole era raccontare tutto ciò che era successo al
professore di Pozioni e
sperare.
«Bene,
direi che per adesso non abbiamo molta scelta: la
cosa più logica da fare è portare al
più presto Kyoko in infermeria e
contattare la professoressa Kaname, lei saprà cosa
fare»
La madre di Madoka era la direttrice della Casa Grifondoro, la Casa di
Kyoko e
Sayaka - inoltre era una persona ragionevole e pratica, quindi non le
avrebbe
punite per il piccolo incidente.
Madoka si alzò in piedi, dirigendosi verso il corridoio e
disse: «Vado io».
Homura annuì distrattamente e sfoderò la
bacchetta dalla sua uniforme; un
incantesimo di Levitazione probabilmente non era l'opzione migliore, ma
avrebbe
fatto il suo dovere.
«Quindi...
Kyoko Sakura ha bevuto per sbaglio l'Amortentia
preparata da Homura Akemi»
Junko semplicemente non poteva crederci - ma l'Amortentia non era stata
dichiarata illegale? Per quale motivo il professore di Pozioni Avanzate
l'aveva
inserita nel programma? Da quanto ricordava, era una pozione molto
pericolosa e
molto complicata da preparare.
«Sì» ansimò sua figlia,
ancora a corto di fiato per la corsa.
«E adesso è in infermeria. Priva di
sensi»
Madoka annuì, «Homura ha dovuto addormentarla,
iniziava a diventare ingestibile»
«Ricapitolando: Kyoko Sakura, la campionessa di Quidditch
della mia Casa ha bevuto la
Amortentia di una Serpeverde? E ora
ne sarà ossessionata? E
con la finale di Quidditch alle porte! Questo è
inaccettabile!»
«Mamma, credo... credo che tu ti stia concentrando sul
problema sbagliato»
«Oh, tu non hai idea, Madoka! Oh, i prefetti di Serpeverde
sghignazzeranno per
settimane! E chi potrà più sentire il loro
direttore, il professor Kamijou!
Saremo lo zimbello del consiglio dei professori! Imperdonabile, davvero
-
dobbiamo rimediare in fretta, prima che sia troppo tardi»
Madoka
annuì, risoluta, «Dovrebbero essere tutti in
infermeria.
Vado a chiamare il professor Kamijou?»
Sua madre scosse la testa, pensierosa.
«No, no, parlerò io con lui: proverò a
convincerlo a non dire una parola.
Magari può preparare qualcosa per attutire gli effetti della
pozione... tu non
dire nulla alla professoressa Saotome, okay?» disse,
aggiustando con dolcezza
la cravatta gialla e nera della figlia - si era un po' sgualcita
durante la
corsa, probabilmente.
«E perché no?»
«So che è la direttrice della tua Casa, tesoro, ma
non credo che reagirebbe
bene alla notizia - sai com'è fatta... e potrebbe allarmare
anche gli studenti
di Tassorosso, e noi non lo vogliamo assolutamente»
Madoka annuì un'ultima volta «Va bene. Solo una
cosa... non siate troppo duri
con Homura, per favore - è stato solo un incidente! Homura
è una ragazza molto
gentile, non l'avrebbe mai fatto di proposito»
Junko
sorrise.
«Be', di certo la signorina Sakura non ha usato molta
diligenza - trangugiare
qualcosa trovato nell'aula di Pozioni è un'azione davvero
avventata, per non
dire irresponsabile! Avrebbe dovuto fare più attenzione. In
ogni caso, non
preoccuparti, Madoka: si tratta di un incidente, nessuno
verrà punito. La
nostra principale preoccupazione è la sicurezza delle
ragazze, al momento»
E Junko aveva come l'impressione che avrebbero fatto bene a preoccuparsi molto di più.
«Mi dispiace molto, professoressa Kaname, ma c'è davvero poco da fare - come ha già fatto notare la signorina Akemi, gli effetti della pozione svaniranno da soli tra qualche ora; data la quantità ingerita e la costituzione minuta della signorina Sakura, direi che mancano approssimativamente quarantotto ore prima che l'Amortentia inizi a essere smaltita dall'organismo. Gli effetti dovrebbero scomparire del tutto entro settantadue ore»
La mascella di Homura guizzò per un momento quando strinse i denti: settantadue ore erano decisamente troppe.
«In
ogni caso, è meglio tenere la signorina Sakura sotto
osservazione costante. Inoltre, vorrei complimentarmi con la signorina
Akemi:
la sua Amortentia è riuscita perfettamente, questa volta,
preparata davvero a
puntino! Grazie alla sua diligenza, non vi saranno rischi di effetti
collaterali» aggiunse il professor Kamijou, che sembrava
alquanto orgoglioso
della sua studentessa - poco male,
pensò Homura, almeno sono riuscita
a salvare
un campione della pozione e presentarla al professore.
Il suo Eccezionale di Pozioni Avanzate era salvo, per fortuna.
«Be',
ragazze, almeno è qualcosa» sospirò la
professoressa
Kaname, quasi a volersi scusare per il professor Kamijou - non potevano
proprio
fare nient'altro?
Nessuno sembrava contento della situazione, ma Sayaka si era chiusa in
un
testardo silenzio e aveva un'aria particolarmente cupa; certo, aveva
senso,
considerò Junko - Homura Akemi non le era mai andata a
genio, e c'era anche la
questione della rivalità tra i Grifondoro e i Serpeverde...
e la partita di
Quidditch più importante della stagione era alle porte, come
se non bastasse.
«Akemi, mi dispiace chiedertelo, ma la finale di Quidditch si
avvicina e Kyoko
è la nostra migliore Battitrice - perciò ti
pregherei di restare sugli spalti
del Campo di Quidditch durante gli allenamenti, se non ti crea
problemi. Temo
che Kyoko non si presenterebbe per le ore di pratica, se non ti vedesse
lì»
aggiunse, con un'espressione sospesa tra l'acredine e il fastidio -
Akemi le
piaceva, davvero, ma dover chiedere
un favore a una Serpeverde le piaceva decisamente di meno. Soprattutto
quando
il professor Kamijou aveva osservato tutta la scena con espressione
sottilmente
compiaciuta.
«Non c'è problema, professoressa. Posso studiare
anche sugli spalti» rispose la
studentessa con voce indifferente.
«Non so davvero come ringraziarti! Per fortuna parteciperanno
agli allenamenti
anche Mami Tomoe, il capitano della squadra, e anche Sayaka Miki... e sono entrambe amiche di
Kyoko, non è vero?
Quindi ci sarà anche qualcuno in squadra a tenerla d'occhio,
e non ti sarà
necessario intervenire - basterà la tua semplice
presenza»
Homura annuì senza aggiungere nient'altro - ora che aveva
preparato anche
l'ultima delle pozioni richieste, il suo esame di Pozioni Avanzate non
sarebbe
più stato un problema, ed Erbologia e Cura delle Creature
Magiche erano esami
perlopiù teorici, quindi poco importava il luogo di studio.
«Posso tenerti compagnia io, se vuoi!»
cinguettò Madoka, rivolgendole un
sorriso gentile, «La squadra si allena più volte a
settimana, e a volte per ore
intere! Ti annoierai a star da sola - possiamo studiare insieme, se ti
va?»
Gratitudine e meraviglia si mescolarono nel cuore di Homura, e gli
occhi le
s'illuminarono, come addolciti da una piccola felicità.
Peccato che Kyoko avesse scelto proprio quel momento per svegliarsi... e aggrapparsi ferocemente all'avambraccio di Homura, colta da un'inspiegabile (seppur giustificata) gelosia.
«Kyoko!
Finalmente sei sveglia - come ti senti? Ti fa male
qualcosa?» Sayaka, che era stata silenziosa e cupa fino a
quel momento, aveva
riversato un fiume di domande su Kyoko, la voce rotta dalla
preoccupazione e
dall'ansia.
«Tutto okay. Anzi, alla grande» sospirò
Kyoko, e rivolse ad Homura un'occhiata
di pura adorazione.
Sayaka non si aspettava che facesse così male
E
per un secondo, Sayaka si sentì totalmente inadeguata -
c'era qualcosa di profondamente sbagliato
in quello sguardo.
Kyoko non avrebbe mai guardato Homura così; anzi, Kyoko non
avrebbe dovuto
guardarla affatto.
Non era giusto.
«Signorina
Sakura» disse il professor Kamijou, cercando di
mantenere un tono di voce gentile e amabile «Sto per
comunicarle una notizia
alquanto sgradevole, e spero comprenderà
l'eccezionalità della situazione»
Kyoko lo fissò per qualche secondo, perplessa, prima di
annuire distrattamente
- che cosa stava succedendo? Oh, beh, aveva poca importanza: Homura era
a meno
di un metro da lei, questo era l'importante!
«Eccellente... ecco, Kyoko, lei ha ingerito inavvertitamente una fiala di Amortentia preparata dalla signorina Akemi, poche ore fa. Noi comprendiamo la straordinarietà dell'evento, e forse dovrebbe farlo anche lei - tutto ciò che in questo momento prova per la signorina Akemi non è genuino, Kyoko. Mi dispiace molto»
Che
sciocchezze! Come poteva dire una cosa simile? Insinuare
che lei non amasse la sua adorata Homura?
Inaccettabile, davvero. Era semplicemente inaccettabile!
«Con
tutto il rispetto, professor Kamijou, credo che lei sia
in errore» disse, volgendo lo sguardo verso Homura come se
dovesse catturare
ogni dettaglio del suo viso - i suoi bellissimi occhi, il profilo
delicato, e
quelle labbra deliziose...
«Kyoko, il professore ha ragione» intervenne
Madoka, nella speranza di
convincere Kyoko con sorrisi e parole
gentili.
«No!» scattò lei, irritata
«Non me n'ero mai resa conto, ma... ma io sono
innamorata di te, Homura. E sei così bella! Ti ho
già detto che ti amo?»
Per
un secondo, Kyoko fu certa di vedere un delicato rossore
sulle gote della Serpeverde.
«Kyoko...» sussurrò Sayaka con voce
rotta, ma la ragazza aveva occhi solo per
Homura.
«Dico davvero! Io ti amo più dei Zuccotti di
Zucca!» continuò la Grifondoro,
sicura delle sue parole.
Homura sospirò - Kyoko era sveglia da pochi minuti, ma le
stava già causando
un'emicrania senza precedenti.
«Ne sono certa, Kyoko, ma preferirei che tu non esternassi
questi tuoi...
sentimenti, se possibile» rispose, scegliendo con cura le
parole - d'altronde,
avevano pubblico: non poteva di certo dire qualcosa di scorretto
davanti a
Madoka!
«E perché?» Kyoko sembrava genuinamente
confusa. Rivolse di nuovo lo sguardo
verso Homura.
Pendeva dalle sue labbra: le avrebbe creduto senza esitazione,
realizzò Homura
- un problema in meno.
«I miei compagni di Casa non reagirebbero bene se lo
venissero a sapere, e
vorrei evitare ogni problema, se possibile. La segretezza è
essenziale»
La rossa annuì, bevendosi avidamente le sue parole.
«Ma certo, Homura! Non lo dirò a
nessuno!»
Bene,
almeno un problema era risolto; le ragazze e i
professori ritornarono nei rispettivi dormitori con un po' di
preoccupazione in
meno, sollevati dall'abilità con cui Homura riusciva a
gestire Kyoko.
Forse la situazione si sarebbe risolta più facilmente del
previsto!
O
forse no, considerò cupamente Homura il mattino
successivo.
La giornata era iniziata male, non c'era dubbio - si era svegliata con
un peso
sullo stomaco, ma non era né l'ansia per gli esami,
né la gatta di Madoka, che
di tanto in tanto riusciva a intrufolarsi sul suo letto... no, non era
niente
di tutto questo: era il dolce peso di Kyoko, che aveva pensato bene di
svegliarla sedendosi sopra di lei.
Com'era riuscita ad
entrare nel dormitorio dei Serpeverde, in nome di Merlino?
E com'era possibile che nessuno se ne fosse accorto?
«Kyoko
Sakura, apprezzo la tua sollecitudine nello
svegliarmi, ma sarebbe fantastico se tu potessi scendere dal mio
stomaco. E dal
mio letto, se non ti spiace»
Era presto, e non voleva svegliare le sue compagne di dormitorio, ma si
premurò
di riversare una discreta quantità di gelo e irritazione nel
suo solito tono
pacato.
«Okay!» cinguettò Kyoko, balzando
giù dal letto e guardandola con ancora più
adorazione, se possibile - Homura non si sarebbe sorpresa se la
Grifondoro si
fosse messa a scodinzolare, sinceramente.
Era così insolito vederla così: quella sua aria
da cucciolo innamorato aveva un
qualcosa di inquietante.
«Ora»
continuò, sedendosi sul letto e fissando Kyoko con
sguardo truce «Ti dispiacerebbe dirmi che cosa ci fai nel
dormitorio dei
Serpeverde alle cinque del mattino?»
«Non riuscivo a dormire! Dovevo vederti!»
Be', forse averla addormentata per un intero pomeriggio non era stata
un'idea
così brillante - ora Kyoko pareva piena di energie.
E Homura, nonostante si fosse appena svegliata, si sentiva
già esausta.
«Bene, mi hai visto. Ora torna nel tuo dormitorio, per
cortesia»
Oh, Sayaka sarebbe impazzita di preoccupazione... e avrebbe incolpato
Homura.
Come sempre.
«Già, e la tua camicia da notte è adorabile»
«Homura,
potresti almeno spiegarci per quale motivo Kyoko
Sakura è finita in infermeria per la seconda volta? E non
più tardi di dieci
ore dopo esserne uscita?»
«No»
«Kyoko
è stata dimessa qualche ora fa»
Sayaka non aveva nemmeno provato a iniziare la conversazione in modo
casuale -
perché fingere di provare simpatia per Homura Akemi? Quella
ragazza aveva tutta
la scuola ai suoi piedi. E ora anche Kyoko...
«Bene. Cerca di non perderla di vista, potrebbe causare
qualche altra
situazione sgradevole»
Sayaka fissò lo guardo sugli spalti più in basso,
decisa a non guardare negli
occhi Homura.
L'allenamento stava per cominciare, perciò doveva fare in
fretta.
«Sai che cos'ha detto?»
Homura aspettò pazientemente che Sayaka rivelasse
ciò che la stava turbando -
non che le importasse poi molto, sia chiaro, ma la felicità
di Sayaka era un
investimento: quando Sayaka era felice, anche Madoka sembrava contenta.
«Ho aspettato un'ora che rinvenisse, e la prima cosa che mi
ha detto non appena
mi ha visto è stata: "Sai, Sayaka, penso che Homura debba
avere del sangue
di Veela. Non sei d'accordo?". Sì,
non appena si è svegliata»
sibilò tra i denti la Grifondoro, serrando i
pugni intorno alla sua mazza da Battitrice, «E tu non eri
lì! Non è giusto,
Akemi»
Homura
chiuse il libro di Erbologia con lieve tonfo,
sforzandosi per mantenere un'espressione neutrale.
«Per farla breve: sei gelosa di Kyoko Sakura»
dichiarò la Serpeverde, cercando
di non far trasparire il suo divertimento e la sua esasperazione -
Sayaka
pensava davvero di essere discreta? Era così evidente,
così ovvio!
«I-io non... ma che sciocchezze vai dicendo! Sono solo
preoccupata per la mia
amica» balbettò Sayaka - ma le sue guance stavano
andando a fuoco, e tradivano
un certo imbarazzo.
«Non m'importa affatto della tua cotta segreta per Kyoko
Sakura, sai. Io voglio
solo che queste restanti quarantotto ore finiscano in fretta e senza
altri
danni - è una circostanza spiacevole per tutti»
«Sii gentile e non farla soffrire, Akemi: che sia stato un
incidente o meno, se
farai piangere Kyoko dovrai risponderne anche a me»
E
Sayaka si alzò, prese la sua Nimbus 1500 e si diresse
verso la sua squadra, lanciando un ultimo sguardo a Homura - c'era una
certa
fierezza nel suo atteggiamento, tra quel suo sguardo truce e la divisa
dorata e
scarlatta.
La Serpeverde le restituì un'occhiata indifferente e
ritornò tranquillamente al
suo libro di Erbologia.
«Hai visto, Homura? Quel colpo lo
dedico
a te! L'hai visto?»
Homura
annuì senza staccare gli occhi dal capitolo sulle
Mandragole - nonostante le urla di Kyoko fossero appena udibili dagli
spalti,
non aiutavano certo la sua concentrazione.
Per fortuna Madoka era venuta a tenerle compagnia non appena uscita
dall'ultima
lezione della giornata: la sua mera presenza era di grande conforto, e
la sua
particolare predisposizione per Cura delle Creature Magiche le era
stata
incredibilmente utile - oltre a riassumerle con grande precisione tutti
gli
argomenti dell'esame, Madoka aveva anche trovato il tempo di
raccontarle della
creatura che stava studiando e allevando nel suo corso Avanzato: la
professoressa l'aveva chiamato Incubator, ma gli studenti del corso
l'avevano
soprannominato Kyubey.
Homura non conosceva così a fondo la materia, ma avrebbe
potuto ascoltarla per
ore e ore senza mai stancarsi.
La
squadra di Kyoko aveva segnato un altro punto, e le grida
di gioia della Grifondoro le aveva di nuovo distolte dalla loro
conversazione -
con grande irritazione di Homura.
«Sei davvero incredibile, Homura! Hai una pazienza
infinita» sospirò Madoka, cambiando
argomento, e le offrì un sorriso gentile quasi a volersi
scusare per conto di
Kyoko.
«E tu troppo gentile, Madoka. Non sto facendo poi
molto»
«Al contrario! Kyoko può essere molto esuberante,
a volte, ma tu stai gestendo
tutto con molta grazia!»
Homura non poté fare a meno di sorridere a sua volta.
«Dovremo resistere per altri due giorni, temo»
Madoka rise: «Due giorni non sono poi così
tanti!»
Homura avrebbe davvero voluto poter condividere quel suo ottimismo.
«Spero che la signorina Sakura non intenda fare di queste sue visite in infermeria un'abitudine. Cos'è successo stavolta?»
Tutti si girarono verso Homura.
«Non
lo so. Questa volta io non c'entro» rispose la
Serpeverde, scrollando appena le spalle e girandosi verso l'altra
Battitrice
dei Grifondoro - aveva una teoria alquanto inconfutabile riguardo a chi
fosse
il responsabile.
«Ma colpirla in testa con un Bolide probabilmente non ha
giovato alla sua
salute, non trovi, Sayaka?»
La tensione era così intensa da poter essere percepita in tutta la Sala - persino dai Serpeverde, seduti a tre tavoli di distanza da loro; Sayaka e Kyoko non avevano avuto modo di parlare dell'incidente del giorno prima, e forse, con il senno di poi, discuterne a mezza voce mentre Kyoko saccheggiava il tavolo della colazione non era stata l'idea migliore.
«Ti
ho vista mentre mi indirizzavi quel Bolide
all'allenamento! E lo so che era intenzionale - perché non
colpirmi anche con
la mazza, già che c'eri?»
«Per l'ultima volta, Kyoko: sei tu ad esserti distratta! Non
darmi colpe che
non ho!»
«Io non mi distraggo mai!»
«E allora perché non hai schivato il
Bolide?»
«Non capisco perché tu abbia dovuto lanciarmelo,
tanto per cominciare!»
«Non è stato intenzionale!»
«Invece l'hai fatto apposta!»
Madoka
sospirò mentre usciva dalla Sala Grande con Homura.
«Per fortuna oggi abbiamo le prime ore insieme, Homura - non
credo che avrei
retto a lungo quelle due, stamattina»
La Serpeverde annuì.
«Già, oggi la mia Casa ha solo una lezione in
comune con i Grifondoro, grazie a
Merlino, ed è all'ultima ora»
«Forse riusciranno a risolvere la questione prima!»
Madoka era fin troppo
ottimista.
«O forse la risolveranno lì» disse
Homura, pensosa «Avremo in comune
Incantesimi, e il Prefetto di Grifondoro ha organizzato un piccolo
torneo di
Duelli per l'ultima mezz'ora. Potrebbe essere un'ottima occasione per
farle
sfogare senza troppi pericoli»
«Speriamo che la risolvano a parole,
però» squittì la Tassorosso,
preoccupata «Detesto
quando non vanno d'accordo!»
Lo sguardo di Homura si addolcì un poco.
«Sarà di certo come dici»
Come previsto da Homura, Kyoko e Sayaka non erano affatto riuscite a
chiarirsi
- Madoka le aveva raccontato come durante la lezione di Erbologia non
avessero
fatto che lanciarsi piante velenose a vicenda, e solo i guanti
protettivi le
avevano salvate da ustioni e orticarie di ogni genere.
Be', c'era ancora tempo prima dell'ultima ora - forse la lezione di Incantesimi non di sarebbe rivelata un completo disastro.
O forse sì.
«Bene,
ragazze, iniziamo il primo round! Mettiamoci
dell'entusiasmo, va bene?» esclamò Mami Tomoe, il
Prefetto di Grifondoro,
nonché Capitano della squadra di Quidditch, guadagnandosi
gli applausi di tutte
le ragazze del secondo anno - per qualche motivo, tutti l'adoravano.
Homura non riusciva sinceramente a capire cosa ci trovassero di tanto
straordinario in Mami Tomoe; era bella, certo, e aveva ottimi voti e un
modo di
fare amabile e materno, ma Homura non era convinta - riusciva a
percepire una
certa lucidità nel suo comportamento che le suggeriva di
usare cautela.
E per fortuna, non sembrava essere l'unica Serpeverde a provare una
certa
diffidenza nel confronti di Mami - di tutte le Case, loro erano i
più adatti a
cogliere l'ambizione e l'inganno, quando li vedevano.
E raramente sbagliavano.
In
ogni caso, l'antipatia che Homura provava per Mami era
pienamente ricambiata dalla Grifondoro, che non esitò un
momento a sceglierla
come sua sfidante per il primo round.
«Che ne dici, Homura Akemi, ti andrebbe di fare un primo
incontro dimostrativo
contro di me? Cercherò di andarci piano con te, non
preoccuparti»
«Non sarà necessario»
Homura non era certo il tipo di persona che rifiutava una sfida, poco
importava
che Mami fosse di un anno più grande. O che fosse un po'
troppo vicina a
Madoka, negli ultimi tempi - sì, Homura l'aveva notato.
E la cosa non le piaceva per nulla.
«Forza,
Homura! Puoi farcela!»
Tra gli incoraggiamenti dei suoi compagni, si distinguevano
distintamente le
grida entusiaste di Kyoko.
La Serpeverde cercò di ignorarli e concentrarsi
sull'arrogante Grifondoro che
aveva davanti: l'avrebbe sconfitta, eliminando così anche
ogni delirante
pretesa dell'avversaria sull'amicizia di Madoka.
O meglio, queste erano le sue intenzioni - dopo mezz'ora e più di attacchi e strategie inconcludenti, era intervenuta la professoressa a dividerle con la forza e dichiarare il pareggio tra le due.
«Siete andate ben oltre il tempo consentito - anzi, credo che abbiate stabilito un nuovo record» aveva dichiarato la professoressa Kaname, allibita.
E
dopo lo spettacolo gentilmente offerto dalle due rivali,
il resto della lezione si svolse in fretta - lo scontro tra Kyoko e
Sayaka si
poté quasi definire anticlimatico, pensò tra
sé Homura: era finito con una
schiacciante vittoria per Kyoko.
La rossa era riuscita ad accaparrarsi la vittoria in venti secondi
netti, e
senza sforzo: era bastato un movimento fulmineo della sua bacchetta,
e...
«Okay,
la situazione si sta facendo ridicola: è la quarta
volta in tre giorni che la vedo in infermeria, signorina
Sakura!»
Kyoko scrollò le spalle.
«Be', almeno questa volta non ci sono io stesa sul
letto» disse, indirizzando
uno sguardo divertito a Sayaka, che aveva la testa fasciata e un livido
fresco
sullo zigomo - chissà perché le stava lanciando
un'occhiataccia, poi: dopo
averle lanciato quel Bolide, avrebbe dovuto aspettarsi una piccola resa
dei
conti.
La professoressa Kaname sospirò: «Sì,
ma non era davvero necessario usare un
incantesimo di Schianto così forte, Kyoko!»
Doveva
essere uno scherzo.
Ma gli effetti della pozione ormai non avrebbero dovuto affievolirsi
sensibilmente?
Che cosa ci faceva Kyoko davanti alla
porta del suo dormitorio?
«Non
è possibile» disse debolmente Homura, cercando di
trattenere un sospiro esasperato.
«Homura! Homura! Voglio vedere anche io la vostra Sala
Comune! E' davvero così
verde e buia? E tenete veramente dei serpenti vivi come soprammobili?
E...»
«No, no e no» rispose Homura, lapidaria.
«Ma...»
«Senti, dovrebbero mancare dodici ore alla totale scomparsa
degli effetti dell'Amortentia,
e dovrebbe essersi già verificata una notevole diminuzione
dei sintomi - quindi
che cosa ci fai qui?»
Kyoko aggrottò le sopracciglia, confusa.
«Non saprei. Ma sento che dovrei essere qui, altrimenti tu
starai con un'altra
persona e... e questo non va bene. Suppongo»
«Supponi» sospirò l'altra - l'emicrania
stava di nuovo minacciando di
sopraffarla.
Chissà quanto distava la Torre di Astronomia dai Sotterranei
dove si trovava il
suo dormitorio - in quanto tempo poteva raggiungerla e buttarsi di
sotto? Fece
un veloce calcolo mentale e decise che non ne valeva la pena: almeno
l'ossessione era diminuita. Presto sarebbe scomparsa del tutto. Doveva
solo
avere pazienza.
«Be', Homura, ora che ho visto la tua camicia da notte, non dovrebbe esserci più imbarazzo tra noi, no? Perché non mi inviti a dormire con te?» propose Kyoko, cercando di rendere il suo tono seducente e avvicinandosi pericolosamente a Homura...
Ripensandoci, avrebbe potuto buttare Kyoko dalla Torre di Astronomia.
Homura
non aveva idea di dove fosse - la stanza era totalmente
sconosciuta, e per la prima volta nella sua carriera scolastica, era
fuori dal
suo dormitorio ben oltre l'orario del coprifuoco.
Il motivo della sua fuga era alquanto ovvio: Kyoko aveva pensato bene
di
sgattaiolare di nuovo nel suo
dormitorio.
A notte fonda.
Homura non ne poteva davvero più.
Si
guardò meglio intorno: le pareti erano bianche, e
nonostante non ci fossero finestre, la stanza era ventilata.
In un angolo stavano ammucchiati cuscini e animali di pezza - uno di
loro
pareva quasi reale.
Assomigliava a un gatto bianco, con delle orecchie soffici e degli
inquietanti
occhi rosa che sembravano fissarla e seguire i suoi movimenti; e per un
momento, Homura poté giurare di averlo visto respirare.
Dava i brividi.
«Buonasera, Homura
Akemi»
... il pupazzo aveva appena parlato?
No, era impossibile. Stava impazzendo, era ufficiale.
Forse era solo esausta - sì, erano giorni che non dormiva bene e lavorava il doppio per tenere a bada Kyoko. Doveva essere la sua immaginazione.
Ma il pupazzo aveva appena mosso la testa, ne era certa, e la stava guardando con quei suoi occhi vacui e raccapriccianti.
«Credo che tu abbia un
desiderio da sottopormi... che ne diresti di fare un contratto con
me?»
Homura urlò.
«Oh, quindi ieri notte hai incontrato Kyubey! Devi essere finita nel corridoio del secondo piano, vero? Mi dispiace non avertene parlato più a lungo - Kyubey non è cattivo, ma a volte dice delle cose strane. Non è incredibile che riesca a comunicare tramite un linguaggio complesso?» disse Madoka, sognante - a quanto pare, Homura si era imbattuta nella creatura che stavano studiando gli alunni del corso Avanzato di Cura delle Creature Magiche.
«Incredibile, sì» replicò distrattamente Homura, ancora inquietata al ricordo della strana creatura - per qualche motivo, il solo pensarci le dava i brividi.
Imboccarono insieme il corridoio che conduceva al Salone d'Ingresso; si erano entrambe svegliate presto, e avevano deciso di raggiungere insieme la Sala Grande per fare colazione.
«Ma... Homura, che cosa di facevi al secondo piano, ieri notte? Non è piuttosto distante dal tuo dormitorio?»
Homura sospirò: «Kyoko non aveva sonno, a quanto pare, quindi è venuta a cercarmi»
Madoka si oscurò in volto per un momento - o forse l'aveva solo immaginato? Homura aveva seriamente bisogno di riposare - e le buttò le braccia al collo.
«Oh, Homura, mi dispiace tanto! Ho cercato di ignorare il più possibile questo fastidio, ma non sopporto proprio l'idea che Kyoko ti sia ancora così vicina! O chiunque altro, penso...» disse con voce rotta, e arrossì immediatamente appena si rese conto di ciò che implicavano le sue parole.
«Homura, io...»
Ma non fece in tempo a spiegarsi: Kyoko comparve all'improvviso all'inizio del corridoio, chiamando Homura a gran voce.
E il viso di Homura divenne automaticamente cinereo.
«Ehi, Akemi» urlò la Grifondoro, che sembrava aver riacquistato il suo solito tono brusco, «Posso dirti due parole? Ah, buongiorno, Madoka»
«Buongiorno,
Kyoko. Sono felice che tu sia tornata in te» la
salutò gentilmente Madoka, con un sorriso genuino,
«Adesso vi lascio sole... ci
vediamo dopo aver fatto colazione, Homura?»
La Serpeverde annuì - in ogni caso, avevano la prima ora di
lezione in comune.
Kyoko aveva uno sguardo determinato, pertanto gli effetti della pozione erano senza dubbio svaniti; Homura si sentì sollevata.
«Senti, Homura, volevo scusarmi per questi ultimi giorni - Sayaka mi ha raccontato tutto e so di aver causato un po' di guai. Mi dispiace» borbottò.
Homura
annuì gentilmente.
«Apprezzo molto le tue scuse, Kyoko. Cerca di stare attenta,
la prossima volta.
Spero che tu riesca a tranquillizzare anche Sayaka. Sembrava...
turbata, negli
scorsi giorni. Sono certa che tu possa offrirle un qualche
conforto» Kyoko di
certo le aveva dato parecchi guai: si meritava qualche insinuazione
maliziosa.
E Homura non aveva davvero intenzione di risparmiarsi - oh,
gliel'avrebbe
ricordato per settimane.
La Grifondoro ghignò: «Certo, certo. Non mi ricordo molto di questi ultimi giorni, ma di una cosa mi ricordo molto bene... la tua camicia da notte è adorabile, Homura»
Imperdonabile.
Be', una piccola vendetta non sarebbe certo stata inappropriata, in
simili
circostanze, pensò Homura - forse così Kyoko
Sakura avrebbe imparato la
lezione...
Junko
non sbagliava a pensare che avrebbero fatto bene
preoccuparsi molto di più - era l'ultimo allenamento prima
della finale di
Quidditch e Kyoko Sakura era scomparsa: nessuno sapeva dove fosse,
nemmeno
Madoka e Sayaka.
E non poteva essere nemmeno con Homura Akemi - gli effetti della
pozione
dovevano essere scomparsi da parecchie ore!
«Sayaka,
non hai proprio idea di dove possa essere Kyoko?
Non possiamo giocare senza l'altra Battitrice!»
«Non saprei, professoressa. Forse Akemi l'ha buttata
giù dalla Torre di
Astronomia, ieri sera?» replicò Sayaka,
stringendosi nelle spalle.
«Oh, bene, che disastro! E ora dove la troviamo un'altra
Battitrice?» sospirò
Junko - preoccuparsi anche della squadra Quidditch era davvero un
lavoraccio.
Come se non avesse già abbastanza da fare...
«Dividetevi in squadre e setacciate ogni angolo del Castello! Chiedete ai quadri se per caso l'hanno vista... e per l'amor del cielo, qualcuno cerchi Homura per chiederle se ci ha ammazzato la Battitrice migliore della squadra! Imperdonabile, davvero...»
Kyoko
si risvegliò in una stanza bianca - la sua testa la
stava uccidendo.
Homura probabilmente le aveva fatto perdere conoscenza... e lei
probabilmente
se l'era meritato, doveva ammetterlo.
Ma com'era finita in quel luogo? Non lo riconosceva affatto - e lei si
era sempre
mossa con una certa disinvolta all'interno del castello. Di certo non
aveva mai
visto una stanza così strana: pareti bianche, cuscini e
pupazzi ovunque...
dov'era finita?
«Buon pomeriggio,
Kyoko Sakura»
Il
pupazzo bianco... l'aveva appena salutata?
«Desideri uscire di qui, non è vero? Io posso esaudire ogni desiderio! Vuoi fare un contratto con me?»
Ah, come sono nervosa! E' la prima storia che ho deciso di pubblicare su questo fandom, perciò sono un po' nervosa - anzi, se non fosse stato per le carissime Chiara ed Eleonora, probabilmente non l'avrei mai pubblicata...
Le Hogwarts AU sono le mie preferite! Ho immaginato tante altre situazioni e personaggi, ma purtroppo non sono riuscita a dar loro molto spazio in questa fanfiction - ma forse scriverò un sequel per rendere giustizia a tutti, chissà!
Un'ultima cosa: vorrei tranquillizzare chiunque fosse preoccupato per il destino di Kyoko - Mami fa parte del Corso Avanzato di Cura delle Creature Magiche e conosce bene la stanza di Kyubey, quindi non temete, la ritroveranno. Prima o poi xD
Grazie per aver letto fin qui! Spero che questa oneshot vi sia piaciuta: io mi sono divertita davvero moltissimo a scriverla!
Luna95