Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Ricorda la storia  |      
Autore: easter s    17/06/2015    0 recensioni
Nascita (e morte) dell'interesse del Reverendo per i film riguardanti pennuti di varia natura.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matthew Shadows, The Rev
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Credo siano passate almeno tre ere geologiche dall’ultima volta che ho pubblicato qualcosa su questo magico sito … ma Easter S, la paladina del Nonsense, non si arrende mai. E quindi. Eccomi qui con una nuova … opera? Sgorbio? Aborto? Capolavoro? Ai posteri l’ardua sentenza. Mi ritiro in buon ordine … ma vero che me lo lasciate un commento? Anche piccino? :3 Tanto Luv dalla vostra Easter.

P.S. A tutti i cinefili. Non ho ancora visto il famigerato film protagonista della vicenda. Semplicemente, una volta letto il titolo non ho potuto fare a meno di pensare al Reverendo *risata malvagia*. Quindi … perdonate eventuali imprecisioni. Non so quanti di voi si interessino di film indipendenti svedesi, ma non si sa mai. A tutti i cinofili. Viva i labrador.

 

Riflettere: v. intr. (aus. Avere) Rivolgere la mente su qualcosa, considerarlo con attenzione – SIN meditare
Esistenza:  1 filos. Condizione propria di ciò che è reale
                    2 estens. Stato di realtà, di evidenza, di presenza  di qualcuno o qualcosa.
                    3 Vita  individuale o collettiva

Jimmy lesse per l’ennesima volta le due definizioni, prese pari pari dal dizionario, che si era preso il disturbo di ricopiare manualmente su un foglio, ora parecchio spiegazzato causa la prolungata consultazione. Per l’ennesima volta aggrottò le sopracciglia e, in un moto di frustrazione, appallottolò il pezzetto di carta, accompagnando il gesto con un ruggito animalesco.
:-Com’è possibile?!- gemette, afferrando con un gesto inconsulto una rivista abbandonata sul pavimento.
LA rivista.
La sua dannazione. L’enigma. Ad un occhio inesperto sarebbe probabilmente apparso come un innocuo periodico a tema cinematografico, ma ormai Jimmy conosceva la verità. Si nascondeva proprio lì, nella sezione “Recensioni”. Un titoletto quasi nascosto in fondo alla pagina altrimenti dedicata all’ultimo “Transformers”, appena qualche riga di descrizione, nessuna foto.
Il mistero.

Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza.
Svezia, 2014, diretto da Roy Andersson.
La pellicola inizia descrivendo tre diversi incontri con la morte, per poi basarsi sulla storia di un venditore ed un’altra persona affetta da ritardo mentale, che intraprendono un viaggio al fine di vendere finti denti da vampiro, sacchetti che, se premuti, emettono risate e una strana maschera da anziano. Un percorso fatto di incontri e situazioni inaspettate che diventano strumento per offrire un punto di vista originale sulla società attuale.

Nient’altro. Solo questo. Eppure, quella striminzita recensione era stata sufficiente per gettare Jimmy in uno stato di iper tensione che perdurava da ormai … sette ore, come Matt aveva avuto il discutibile piacere di constatare sul proprio orologio da polso. E non accennava minimante a calmarsi.
“Entrambi i termini suggeriscono un legame imprescindibile con l’intelletto. L’anima razionale. La ragione, insomma!”
:-Matt!- urlò James, voltandosi di scatto verso l’amico e facendogli andare di traverso la birra che stava bevendo- queste sono azioni che solo gli esseri umani possono compiere, in quanto unici membri del regno animale in grado di poter effettivamente prendere in considerazione eventi a lungo termine!-
:-Argh!- sputacchiò Matt, cadendo dal divano in preda ad un accesso di tosse.
:-E allora come?! In quale universo parallelo può una creatura miseranda, miserabile, fetente e ributtante come un PICCIONE, quantunque seduta su un ramo … RIFLETTERE SULL’ESISTENZA?!-
:-Soffoco!-
:-PICCIONEEEEH-
:- … Magari torno tra un po’?- chiese Brian, la cui testa aveva appena fatto capolino dalla porta finestra del salotto.

-----
:-Jim, stavo pensando … -
:-Non ora, Matt! Ci sono quasi riuscito, guarda!- esclamò James, strattonando con impazienza la cordicella. Un capo nella sua mano, l’altro legato alla zampa di un piccione grigio fumo di Londra che svolazzava pigramente nell’aere, ignaro delle aspettative che il bizzarro umano dagli occhi azzurri riponeva nei suoi confronti. 
:-Andiamo, devi solo sederti sul ramo! S-E-D-E-R-T-I!- sillabò Jim, mimando l’azione a beneficio del pennuto.
:-Cruuuu-
:-Maledizione!-
:-Jim … senti … non faresti prima a … guardare quel film?- chiese Matt, osservando l’amico che saltellava di qua e di là, emettendo versi non meglio identificati. Chissà perché, non gli sembrava più un’osservazione tanto ovvia.
Jim si bloccò di colpo.
:-Guardare … il film?-
:-Si … pensavo che, beh … mi sembra il modo migliore per scoprire come e se sia possibile per un piccione riflettere sull’esistenza … dopotutto il regista dovrà pur saperlo, no?- mormorò Matt. La scena aveva un che di surreale. Ma non avrebbe saputo dire cosa.
:-Ma … è geniale! Matt, sei un genio!- James iniziò a sbracciarsi nella sua miglior imitazione di un naufrago in balia delle onde del mar ( o almeno, questa fu l’impressione di Matt), sfracellando il piccione appeso alla corda contro la parete della villa per poi iniziare a correre verso il centro di Huntington, trascinandosi dietro un pennuto in stato confusionale.

-----
:-Premo ON. Inserisco il DVD. Premo Play. Accendo la TV. Prendo il telecomando.-
:-Allora non ci siamo capiti.- brontolò Matt, schiaffando una delle sue gigantesche mani sulla faccia di James – Io guardo questo film con te, ma tu ti risparmi QUALSIASI commento, compresa la radiocronaca dell’accensione del decoder. Muto devi stare! D’accordo? La situazione è già abbastanza surreale anche senza …-
:-Sisisi.- biascicò James, che prestava attenzione solo agli imminenti titoli di testa – ora però sta’ zitto, che comincia!-
“Oh spirito, dammi la pazienza, che se mi dai la forza faccio una strage” pensò Matt prima di accingersi alla visione del film.

-----

Quando Matt riaprì gli occhi, notò immediatamente il raggio di sole che fendeva il suo salotto per illuminare la parete divisoria della cucina. Alzò con fatica la testa, e il cielo blu entrò nel suo campo visivo, incorniciato dai resti della porta a vetri sfasciata. Qualcosa gli faceva il solletico sul collo – ma certo, le piume che un tempo riempivano i cuscini del divano  … e a proposito, dov’era finito il divano? Ah già, eccolo lì, sopra quello che restava del televisore, incorniciato da montagne di dischi spezzati …
Un momento. Cosa?!
Matt si alzò lentamente in piedi tra le rovine di quello che un tempo era stato il suo salotto e intercettò lo squillo del cordless nella stanza vicina. Come un automa, camminò verso il suono e sollevò il ricevitore. Chissà perché, una sensazione conosciuta gli suggeriva che quelle in arrivo non erano buone notizie. :-Pronto?-
:-Il signor Sanders? Salve, scusi se la disturbo, sono della centrale di polizia di Huntington … -
Mentre ancora cercava di riprendersi, Matt ascoltò senza battere ciglio l’interlocutore, che gli chiedeva di andare a riprendere alla centrale un James in stato confusionale. A sentire l’agente, Jim aveva cercato di imbarcarsi su un volo per la Svezia con in mano una mazza da baseball, urlando a gran voce di lasciarlo passare, “Devo parlare con Roy Andersson”. Mentre il poliziotto riportava che, nel tentativo di sfuggire alla sicurezza immediatamente accorsa sul posto, James aveva iniziato  a correre seminudo per l’aeroporto emettendo versi “del tutto simili a quelli di un piccione”, Matt aveva riportato alla luce alcuni frammenti della sera precedente che parevano dare un’ombra di senso all’intera vicenda. Il film. Non solo non aveva fornito una risposta al pressante interrogativo di James, ma per tutte le due ore e più della proiezione non era comparsa neanche la più piccola piuma di piccione. Urla imbestialite da parte dell’amico. Poi, il buio.
:-Certo, vengo subito a riprenderlo.- Matt ringraziò l’ufficiale, riattaccò il telefono e uscì di casa senza neppure indossare una giacca. Qualcuno avrebbe dovuto pagare i danni causati da James, e Matt aveva come l’impressione che l’onere sarebbe ricaduto ancora una volta su di lui, in qualità di amico più o meno in grado di intendere e di volere nonché provvisto di conto in banca. Mentre immaginava tristemente il salasso monetario che ben presto avrebbe afflitto il suo portafoglio, alzò gli occhi al cielo. E quello che vide gli mozzò il respiro.
Un piccione. Appollaiato su un ramo del grande albero di fronte alla casa. No, non era semplicemente appollaiato. Era seduto. Con un brivido, Matt incrociò lo sguardo del piccione, che lo scrutava con occhi seri e al tempo stesso malinconici, quasi stesse riflettendo sull’ …
:-Non è possibile!- urlò Matt, prima di cadere svenuto sul suo vialetto.
:-Cruuuu- tubò il piccione, prima di rivolgere nuovamente i pensieri sul senso della vita.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: easter s