Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: giuliapeach    17/06/2015    0 recensioni
Mentre imprecavi in modo tenero e sommesso ti ho sorriso ancora, impercettibilmente. Ti ho mandato un impercettibile bacio. Ti ho sfiorato il braccio con un’impercettibile carezza. Tu non te ne sei accorto. Hai fatto mezzo giro su te stesso e te ne sei tornato da dove sei venuto.
Portandoti dietro un impercettibile sogno, in cui ho racchiuso tutta la mia giornata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il mondo è fatto di fuochi di paglia, e alcuni sono davvero straordinari.

Ci sono persone che brillano. Puoi avvertirle entrare in una stanza, perché il loro sorriso ha un colore diverso rispetto a quello degli altri. Ti cattura. Ti trascina con sé. Ti si appiccica un po’ addosso e tutto il giorno i tuoi pensieri si scoloriscano dinnanzi a tutta quella meraviglia.
Le riconosci le persone così. Non passano inosservate. Sembra che ci sia sempre qualcuno all’affannata e disperata ricerca di una scheggia di quel sorriso, forse nell’ infantile speranza di poter brillare così un giorno, di imparare come si fa. Come mosche impazzite si agitano intorno a quella piccola scintilla. 

Al massimo qualcuno riesce a risplendere per qualche istante di luce riflessa, un attimo prima di bruciarsi con la miccia dell’invidia ed essere inghiottito di nuovo dal buio, dall’anonimato.

Si accresce quest’aurea che le circonda, si alimenta di ogni amicizia in più sui social network, album di fotografie piene di sigarette e vestiti colorati e giornate di primavera con strani cappelli e commenti pieni di affetto e “ Ci sentiamo presto” e ancora “ Come è stato bello conoscerti”. Ogni cosa che toccano queste persone diventa una forma d’arte, un altro modo per esprimere la loro unicità, il loro eccezionale modo di essere diversi, al di sopra della banalità, delle futilità.
Ma sono fuochi di paglia.
Si perché, non te ne accorgi subito, devi guardare bene, e a lungo. Devi per un attimo sollevare il tappeto ed esaminare la polvere con attenzione. La popolarità ha il suo prezzo. E stare sempre al centro dell’attenzione può sfiancarti fino a consumare ogni più piccola espressione di spontaneità.

Le amicizie tanto pubblicamente celebrate si riducono ad un vestito nuovo, una festa a cui bere insieme per non sentirsi il vuoto addosso, un viso particolare da fotografare, un commento in più in bacheca, una notifica per urlarti che sei speciale.
Ma prima o poi quegli album si scoloriscono, perchè le persone se ne vanno, se ne vanno sempre. Le vecchie amicizie si rimpiazzano con quelle nuove, come i vestiti al cambio di stagione. Via quelli fuori moda, dentro quelli che hanno un nuovo profumo e un nuovo particolare da catturare, un nuovo complimento da ricevere, una nuova conferma da conquistare.
E allora la giostra impazzita della popolarità perde un po’ di quel fascino che inizialmente ti aveva incuriosito. Perché nonostante le migliori intenzioni finisci per camminare non solo sopra la banalità, ma perfino sopra te stesso, e niente e nessuno riesce più a raggiungerti.

Così arrivo quasi a provare tristezza per tutte quelle amicizie che nascono e muoiono come mode frivole, che all’inizio ti entusiasmano, ma che inevitabilmente finiscono per andarti a noia.
E quelle persone, con quel sorriso così unico e speciale, mi ricordano solo i pagliacci del circo, governati dall’imperativo crudele della felicità, dal dovere di essere sempre allegri e straordinari per strappare un applauso dal pubblico.

Io non sono di certo straordinaria. Ma almeno non sono un fuoco di paglia. 

In ogni piega del mio maglione e in ogni ombra del mio viso, in ogni ruga delle mie espressioni, riposa la banalità. Non è qualcosa che legato al mio aspetto, ma un particolare tra gli occhi e le labbra che lascia indifferenti gli sguardi dei passanti. A volte è piacevole non dover fare i conti con la curiosità della folla. Ma se entro in una stanza nessuno si gira, nessuno se ne accorge. Nemmeno tu. Io sono invisibile. Questa sensazione a volte si fa certezza, così che mi trovo a camminare tra la folla cercando il mio riflesso in una vetrina, terrorizzata. 

Mi trovo, la solita faccia, i soliti capelli arruffati e capisco che non sono invisibile, le persone mi vedono, solo che non mi guardano, e forse questo è anche peggio. 

Tu non sai nemmeno che esisto. Ma va bene così davvero. A me va bene così. Ogni giorno ho i miei dieci minuti per guardarti, per studiarti, per mischiarmi alla tua giornata.

I pensieri risucchiati in qualche canzone, le labbra che rincorrono una melodia senza emettere alcun suono, le mani che si agitano nell’aria, suonando una batteria immaginaria.
Adoro quel tuo semplice gesto, e l’entusiasmo che ci metti. Mi sveglio e il mio pensiero si rivolge subito alle tue mani, avido di strapparti la solita dose di buon umore.
Non ti curi delle persone che ti circondano. Non ti ho mai visto guardarti intorno, preoccupato di essere osservato dalla gente che aspetta l’autobus a fianco a te.

Vorrei che lo facessi qualche volta. Che ti preoccupassi, che ti girassi e mi sorridessi. 

Sono a un passo da te, giorno dopo giorno, ma questa manciata di centimetri si dilata in anni luce di distanza che non so come annullare.

Sono a un passo da te, se ci facessi caso ti accorgeresti dei miei occhi neri puntati sulla tue mani. Basterebbe davvero poco: l’attesa mi ha reso audace e da settimane ti fisso senza poterne fare a meno. Ti stringo tutti i giorni con questi occhi; con questi occhi ti auguro buona giornata, con questi occhi ti seguo salire sul tuo autobus venire inghiotitto dalla tua routine, con questi occhi ti bacio da lontano sperando che sulla tua pelle un giorno rimanga traccia della mia impercettibile presenza.
Il coraggio di presentarmi non ce l’ho. Forse un giorno. Forse domani. Ma non oggi. Oggi ho sola voglia di guardarti suonare quella batteria che hai nel sangue e respirare il tuo stesso ossigeno ed essere, nella tua giornata, una delle centinaia di persone che sfiorerai , senza accorgertene.
Tu non sei un fuoco di paglia. Si vede dal modo in cui sorridi, con gli occhi chiusi, rapito dalla tua musica, mordendoti il labbro inferiore quando il pezzo è davvero forte.

Tu sei uno di quelli che si incontra una sola volta nella vita. La tua scintilla non si esaurisce perché si alimenta in se stessa e non ha bisogno dell’approvazione degli altri, non ha bisogno di sentirsi acclamata dalla folla, o riscaldata dal calore sintetico dell’amicizia più superficiale. Il tuo fuoco sei tu. E anche senza ossigeno non smetteresti di bruciare.

Tu non sei un fuoco di paglia. E anche se io per te non esisto, non per questo la tua luce non mi riscalda. Tu per me esisti. Sei l’essenza palpabile dei miei risvegli.
E tra i miei pensieri ti porto in giro tutto il giorno. 

Vorrei sapere che musica ascolti e scoprire se anche a me farebbe lo stesso effetto.

Vorrei avere il coraggio di prendere la mia Nikon e fotografarti per averti con me tutto il giorno e poter prolungare questi dieci minuti.

Non credo che ci faresti caso.

E’ sciocco ma io sento di conoscerti. Non so neanche come ti chiami. Non so se hai una ragazza che ti rende felice, degli amici che ti apprezzano, una famiglia che ti sostiene, un cane o un gatto che ti tengano compagnia. 

Però io sento di conoscerti. 

E quando ti guardo ho solo voglia di abbracciarti. E’ come se qualcosa di te mi chiamasse, un sordo impulso catturasse i miei sensi e mi tenesse imprigionata qui, dentro a un desiderio che è poco più di una fantasia, senza il minimo coraggio di scaraventarti dentro il mio presente, o di affacciarmi almeno fuori da questo silenzio che mi protegge.
So che prima o poi arriverà la mia occasione. La aspetto, certa che è sempre più vicino il momento in cui smetteremo di sfiorarci e ci toccheremo davvero. Prima o poi avrò il coraggio di toccarti la spalla e chiederti chi sei.
Anche se io lo so già chi sei.

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: giuliapeach