Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: Yuyo    17/06/2015    0 recensioni
Un detective di cui non si conosce nulla sta passando le sue vacanze in giro per l'Europa, attirando omicidi e misteri da risolvere. Adesso si trova in un albergo tra le montagne, isolato dal resto del mondo a causa di una tempesta di neve. Nell'albergo, un largo assortimento di personaggi e un morto. E questa volta, non è il maggiordomo Jenkins.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La dichiarazione di Jonah - Tutta la verità - Gli ultimi istanti - Lee Masterson e la sua calma interiore - La gemma rossa - Un anello di troppo - Il caso è chiuso

Il detective, seguito dal bracconiere vestito da donna, tornò nella stanza con gli altri. Si sedette e spiegò brevemente la storia dell'uomo, tralasciando accuratamente la parte riguardante la ferita.
-Adesso signor Jonah, ci parli della sua serata.   
L'investigatore si mise comodo sulla poltrona, con una nuova tazza di the caldo e un espressione euforica sul viso.   
-Probabilmente la signorina Hyde ha taciuto alcuni dettagli, preferendo conservare la sua immagine, ma io vi racconterò tutta la verità.   
Gli sguardi dei presenti corsero prima a uno e poi all'altra. 
-È vero, quella sera ero in biblioteca. Ma non sono mai stato solo. Miss Hyde è stata con me tutto il tempo, dalla cena al momento in cui siamo corsi nella sala.     
-Signorina, perché non ci ha raccontato subito questo fatto?  
Lee Masterson si alzò adirato.
-L'onore di una ragazza può essere facilmente infangato. Basta una voce, anche infondata per pregiudicarle il matrimonio- La ragazza reagì con assoluta indifferenza.  
-Signor Lee, le assicuro che la ragazza ha le migliori intenzioni. Nella dichiarazione che mi ha fatto in privato, mi ha raccontato tutta la verità. Ho il testo firmato, se non mi crede.     
L'uomo si sedette, senza staccare gli occhi dal detective e dalla ragazza, continuando a credere in un'ipotetica cospirazione.
Il detective, infastidito da quella futile interruzione, riprese la parola con un sorriso un po' più tirato di prima. 
-Signor Jonah, è successo nulla mentre eravate... in biblioteca?
Nulla. Abbiamo fatto qualche tiro al biliardo e sfogliato due o tre libri, nient'altro.   
-Uno di voi due si è mai allontanato?    
-Io ero salito un attimo in camera. 
-Quando esattamente?
-Pochi minuti prima del delitto. Ero lì quando c'è stato il grido della signora Hutch.
-Ricapitoliamo la posizione degli elementi quando c'è stato il delitto.
Jessica Masterson: Toilette
Lee Masterson: Sala del pianoforte
Victoria Hyde: Biblioteca
Devin Hendrick: Sala del pianoforte
Jonah Gramp: Nella sua stanza
Petyr Stone (Mia Aman): Nella sua stanza
Me stesso: Nella mia stanza

Tre persone potrebbero essersi macchiate di questo delitto.    Jessica poteva essersi recata in salone e non alla toilette. Victoria Hyde poteva essere uscita dalla biblioteca e Jonah poteva non essersi mai recato nella sua stanza. Possiamo subito scartare Jonah, perché correndo in salone è uscito dalla sua stanza proprio davanti ai miei occhi, come anche Petyr.
-Allora abbiamo un colpevole! Mia moglie non avrebbe nessun motivo per uccidere la signora Hutch! Abbiamo passato nel suo albergo, QUESTO albergo, le nostre vacanze da dieci anni a questa parte!  - Lee Masterson era nuovamente adirato.  
-Errato, mio caro amico. 
Il detective si concesse il piacere di schernirlo un pochino. 
-Sia lei che sua moglie avevate ottimi motivi per uccidere la signora Hutch. Se sono dieci anni che passate qui l'estate saprete che in questa casa si smerciano gemme preziose... portate di contrabbando dalla Corsica? Ne era a conoscenza il signor Stone come una buona parte del paese più vicino. È impossibile che non ne foste a conoscenza. Una fonte sicura di ricchezze. Eliminata la signora Hutch, li avreste avuti tutti per voi. Ciò spiega l'interesse della signora Jessica per la stanza del delitto. Dal fatale giorno mi ha chiesto spesso la chiave della stanza, a causa di alcuni documenti lasciati all'interno.   Probabilmente aveva scoperto che la signora tiene lì i preziosi. 
-Ciò è inaccettabile! Se non smette di calunniare mia moglie io... 
-Quasi immagino la scena- proseguì il detective come se nulla fosse -Jessica entra nella stanza e minaccia la signora Hutch di rivelare a tutti dei suoi traffici se non le avesse dato le gemme La donna per spavalderia le mostra uno dei suoi ultimi pezzi, un enorme rubino. La situazione degenera e parte la coltellata. Jessica non fa in tempo a prendere il rubino, caduto sotto un mobile, perché sente arrivare gli altri, così scappa e si mescola alla folla.   
-Parla di mobili e rubini come se ci fosse stato- Sogghignò Lee Masterson.        
Il detective portò la mano sotto il raggio di luce di una lampada e la stanza si tinse di color rosso scarlatto. Un enorme rubino scintillava nella sua mano, riflettendo le facce attonite dei presenti.   
-Infatti. Ci sono stato. In un momento di calma, ho esaminato palmo a palmo l'intera stanza e ho trovato questo.
Portò il rubino vicino al volto, e il suo occhio azzurro si rifletté sulle innumerevoli facce della gemma.     
Tutti i presenti, reagirono elettrizzati. Jessica iniziò a tremare impaurita.
-Lee... Diglielo tu... Io non lo farei mai... 
Il detective era rimasto seduto, perfettamente calmo e concentrato.
-Ma la storia non mi convinceva. Mancava l'arma del delitto. Ero in biblioteca, ragionando sul problema, quando mi sono accorto dello spesso strato di polvere che ricopriva i libri. Sono sicuro che Jonah o Victoria riconosceranno quelli puliti, quelli che presumibilmente hanno sfogliato.
Poi ce n'era uno un pochino insolito per una leggera lettura di coppia. E non parlo di Tristano e Isotta ma della "Enciclopedia medica completa e ragionata di tutti i mali e le malattie, con più di cento tavole illustrate". Non solo questo volume era sporcato non dalla polvere ma da macchie rosse, di sangue. Al suo interno, tra le pagine c'era un coltello sporco di sangue, del quale potete immaginare la provenienza. Da lì, ho iniziato a sperare che l'assassino avesse lasciato altre tracce ematiche. Non sapendo da dove cominciare, ho ricontrollato il cadavere. Ho trovato alcuni capelli. Ricci. Biondi. Ed un anello, dalla forma insolita. Sporco di sangue. Questo.  
Il detective appoggiò sul tavolo il gioiello. Aveva una forma insolita ed elaborata, con una piccola pietra verde incastonata su un lato.    
Dopo averlo ripulito dalle abbondanti macchie di sangue, sono riuscito a leggere un nome, inciso all'interno. Hyde.
-Quell'anello l'ho perso molto prima del delitto. L'assassino può averlo messo lì apposta, dopo averlo trovato da qualche parte. Non sono stata io.
-Perspicace, miss Hyde. Ma non troppo furba. Jenkins, vieni qui con la roba che sai te. 
Jenkins, il ragazzetto che lavorava nella cucina dell'albergo, sbucò dalla porta di servizio portando un involto di stoffa bianca. Lo lasciò sul tavolo e tornò alle sue mansioni.  
-Questo è il vestito che lei, miss Victoria Hyde, portava la sera del delitto. Il vestito che è stato trovato da Jenkins mentre faceva le pulizie nella SUA camera.          
Aprì l'involto. Un abito di broccato azzurro, era macchiato in molti punti di rosso, rosso sangue.
-Il caso è chiuso.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: Yuyo