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Autore: sxds    17/06/2015    4 recensioni
Una ragazza qualsiasi, fuggita dall'Italia, partecipa quasi per gioco ad un concorso indetto dai Black Veil Brides, vincendo la possibilità di registrare una canzone assieme ad Andy Biersack.
Da questo momento, la sua vita cambierà.
"Non capita tutti i giorni di venire estratti per un concorso.
Musicale.
Per la mia band preferita. Per i Black Veil Brides.
«Oh porca troia».
Meglio non pensarci, mi dissi a mo’ di incoraggiamento, rileggendo per l’ennesima volta la lettera da parte della BVB corporation.
Intanto l’avevano scritta in inglese – Dio, perché? Non immaginavano che sarei stata già pazza di gioia di mio? Come cazzo facevo pure a tradurre! – e così ci avevo impiegato un po’ a riportarla all’italiano, stendendone varie interpretazioni, usando i sinonimi più disparati; insomma, mi ci ero messa d’impegno."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THEY DON'T NEED TO UNDERSTAND.


I won!
 
 
 
Dire che ero nervosa era un eufemismo. Io ero fottutamente nervosa. Davvero. Molto più che fuori di me: stavo impazzendo, un po’ di gioia – era pur sempre il mio sogno, alla fine – ma soprattutto per l’ansia.
Non capita tutti i giorni di venire estratti per un concorso.
Musicale.
Per la mia band preferita. Per i Black Veil Brides.
«Oh porca troia».
Meglio non pensarci, mi dissi a mo’ di incoraggiamento, rileggendo per l’ennesima volta la lettera da parte della BVB corporation.
Intanto l’avevano scritta in inglese – Dio, perché? Non immaginavano che sarei stata già pazza di gioia di mio? Come cazzo facevo pure a tradurre! – e così ci avevo impiegato un po’ a riportarla all’italiano, stendendone varie interpretazioni, usando i sinonimi più disparati; insomma, mi ci ero messa d’impegno.
 
“Signorina Elvira Ferrante, siamo lieti/felici/orgogliosi – okay, “orgogliosi” era un po’ forzato, però mi dava un sacco di carica – di dirle/di informarla che è stata scelta come vincitrice del contest “Sing with Andy” – e già qui, la prima volta che l’avevo letta, ero caduta dalla sedia. Avevo vinto! Gesù Cristo, la Madonna e tutti i Santi, davvero avevo vinto? Io? – Come già saprà, ha vinto la possibilità/l’occasione di registrare un singolo con il cantante della band/del complesso Black Veil Brides. Non registrerà però con l’intera band, bensì con Andy Black – nome d’arte da solista del cantante/vocalist. Per maggiori informazioni chiami a questo numero: … - seh, non vi metterò mai il numero – e ci faccia sapere se accetta – come se fossi così scema da rifiutare! Un singolo con Andy? CERTO CHE ACCETTO, cazzo! – In ogni caso/comunque, anche se rifiuterà la vittoria – più liberamente: la botta di culo pazzesca – le chiediamo di recarsi/presentarsi giovedì 10 Novembre allo studio della band (informazioni a seguire).
Congratulazioni da parte dell’intera band – anche da Ashley? Potrei morire!
A presto,
BVB corporation.”
 
Appoggiai quel pezzo di carta così importante per me che l’avrei certamente incorniciato ed appeso sopra al mio letto, feci un giro su me stessa e poi, non capendoci più niente, scoppiai a ridere.
Avevo vinto. Io. Elvira Ferrante. Un’italiana a caso, capitata negli US per caso.
La testa mi girò vorticosamente e mi sentii mancare, ma ebbi la prontezza di lanciarmi sul divano – sì, mi ci buttai letteralmente sopra, sballata com’ero – e stendermi un po’.
«Giorgia non ci crederà mai».
Giorgia era la mia migliore amica o, come si usa dire qui, la mia “bae”; ci eravamo conosciute alle superiori e da lì non ci eravamo mai più separate, finché mia zia Sibyl mi chiamò dall’America per offrirmi di venire a vivere da lei e, poiché in Italia non vedevo un futuro per me, accettai. Gio non si arrabbiò, anzi, mi capì: avevamo finito l’università – io medicina e lei architettura – da più di sei mesi e non trovavamo uno straccio di lavoro, neppure pulire i cessi al McDonald! Per questo accettai l’invito di Sibyl, anche se la conoscevo poco.
Spinta da un qualche impulso, presi il cellulare dalla tasca dei jeans e aprii il video con cui avevo vinto il concorso: era una cover che avevo un po’ personalizzato di “They don’t need to understand”, inserendo uno scream finale; per l’intero video si vedeva il mio faccione che si esibiva in varie smorfie tipiche di chi si sta sforzando al massimo per cantare meglio che può. Poi, nello scream, facevo proprio ridere!
Ripensandoci, perché avevo fatto un video così? Non sarebbe stato meglio registrare qualcosa di più epico come avevano fatto molti altri partecipanti?
Nel mio video c’ero io, ripresa da metà busto in su, vestita di nero e truccata al solito modo – cioè, super pesante – e dietro un semplice sfondo bianco, che mi ricordava molto “Knives and pens”; avevo visto altri video e, francamente, mi ero dichiarata perdente: c’era chi aveva pagato grandi produttori per farsi fare una vera e propria clip, con scenari complessi e riprese HD – quelle le avevo anch’io, ma solo perché mia sorella Laura era un’appassionata di fotografia e video-editing ed era venuta dall’Italia per aiutarmi.
Sospirai, sentendo il vuoto allo stomaco farsi sempre più opprimente.
«Laura non ci crederà mai», borbottai la frase di prima, «magari vorrà essere pagata,» ridacchiai. «Beh, non è forse grazie a lei che ho vinto? O forse perché sono stata l’unica a portare il nuovo singolo di Andy…».
Già, nessun altro l’aveva portato.
Io dico: perché? Non era forse la scelta migliore? Non voglio essere vanesia, però veramente, dai: la canzone era appena uscita, Andy l’aveva fatta stupenda, lui era stato perfetto, stroncando tutti con uno stile completamente diverso dal solito.
«Laura è stata molto brava, col video. Si vede che avrà un futuro, lei, con quelle cose lì. Io le foto non le so fare. Eh, no. Però me la cavo, a cantare, e ho una cazzo di laurea in medicina, che non mi è servita a niente. Vaffanculo a chi dice che studiare ti porterà ovunque: non è vero, visto? Vaffanculo! Altro che liceo classico, altro che università: io sto per fare una canzone con Andy Biersack! O meglio, Andy Black. Cazzarola. Cazzo».
Mi addormentai così, un po’ parlando da sola e un po’pensando ad Andy, Giorgia, Ashley, Laura, al fatto che avrei tanto voluto cantare “Done for you” per il video, ma che forse avrei perso così, o forse no.
Per fortuna mi addormentai perché, quando iniziavo a parlare da sola, poi erano cazzi miei.
 
«Razza di brutta troia! Come ti permetti di non chiamarmi istantaneamente! Eh!».
Allontanai il cellulare dall’orecchio con un’espressione addolorata in viso: Gio doveva per forza urlare così?
«Stavo per chiamarti, Gio, io…»
«Stavi un cazzo! Lo so che eri là a dormire o giocare ad Alien!».
Sembrava davvero arrabbiata e, be’, lo sarei stata anche io.
Non sapendo cosa dirle, mormorai «certo che mi conosci proprio bene», capendo solo dopo che avevo fatto una cazzata. Che razza di frase era? Gio si arrabbiò ancora di più – giustamente – e ringraziai che ci fosse un Oceano a separarci, perché, se ce l’avessi avuta davanti, mi avrebbe sicuramente uccisa.
«Io ti ammazzo!».
Ecco, appunto.
Mi tirai su a sedere sul divano, raccogliendo da terra – come ci era finito lì? – il foglio su cui avevo tradotto la lettera della BVB corporation.
«Un momento, ma tu come lo sai?», le chiesi non riuscendo a collegare le cose.
Giorgia sbuffò sonoramente contro il cellulare, e me la immaginai a stringere i pugni in modo convulso come faceva sempre quando si incazzava.
«Indovina?» sbottò irritata. «Andy l’ha postato su Twitter, la pagina della band su Facebook ed Ashley – quanto lo posso amare? – ha messo una tua foto, che è scandalosamente brutta, su Instagram. Aspetta che leggo… Ecco qua: Our new purchase! Isn’t she pretty? E poi qualche stellina e faccine a caso. Le mette sempre, aw».
Okay, se io ero un po’ fumata con Andy – un po’ solo eh –, Gio stravedeva per Ash. E io l’avrei incontrato. Cristo.
«Aspetta. Foto brutta? Quale? Dove l’ha presa!».
Giorgia rise come un’idiota prima di rispondermi: «La tua foto profilo face book. È assurda!».
Oh, cavolo.
Era un selfie sputtano. Dio ma perché?
«Quando lo vedo lo ammazzo!» sbottai offesa. «Ti porterò una sua foto da nudo, ora vado, ciao amore.»
Le riaggancia in faccia, troppo fuori di me dalla felicità – anche se Ash era uno stronzo – per parlarle ancora.
Dovevo trovare un modo per scaricare l’adrenalina, così mi misi una tuta e le scarpe da corsa, presi l’i-Pod e le cuffie ed uscii di casa, salutando di sfuggita zia Sibyl, quella donna era sempre per le sue.
 
We're always runnin' away! 
And we don't even stop to think about it 
The world's in our hands... Yeah 
They don't need to understand! 
We do it our own way! 
No matter what they try to say about it 
We've got our own plans... Yeah 
They don't need to understand!


NdA.
Salve a chiunque abbia letto questo piccolo sfogo, ora vi spiego un po' perché ho scritto questa cosa, così, di getto.
Forse è meglio se racconto un po' la mia storia qui su EFP, perché sennò non capireste l'importanza di questa fanfiction, non voglio annoiarvi troppo comunque c:
Mi sono iscritta anni fa, all'inizio non scrivevo, ero una semplice spettatrice, ma poi ho iniziato a scrivere - ammetto che all'inizio non scrivevo per passione, scrivevo un po' forzatamente, mi spiego? Quasi a macchinetta... - così ho lasciato stare questo sito, anche presa dalla scuola - il classico toglie l'anima, già.
Mi sono poi iscritta a Wattpad (sono @pioggia_acida) perché, essendoci anche l'app, è più comodo per leggere, e lì ho ripreso un po' a scrivere sui Sevenfold ("About Sanders"), però in questo periodo ho smesso, non so perché.
MA.
Quando ho sentito 'They don't need to understand' mi è venuta un'improvvisa voglia di tornare a scrivere, mi ha ridato la passione, l'ispirazione. Amo questa canzone :)
Perciò, anche se come primo capitolo fa un po' pena (so che volete vedere Andy, Ashley nudo, la band ahah anch'io voglio eh!) però, cavolo, è il primo capitolo, tutti i primi capitoli fanno schifo.
*non è vero. solo i miei*
Ma se vorrete seguirmi sono sicura *ah sì?*  che ne verrà fuori qualcosa di buono.

Una recensione non ha mai fatto male a nessuno, giusto? ... Giusto? ahah
baci e abbracci a tutti voi <3
sxds.

Mi sono scordata di dire che questo capitolo è corto, ma i prossimi saranno mooolto più lunghi, se questo aveva suppergiù 1300 parole i
prossimi ne avranno 3000 minimo. *amiamo i capitoli infiniti!*
*amiamo Ash nudo*
*amiamo Andy* perché c'è sempre un buon motivo per amarlo.

RIbaci e abbracci pasticcini miei <3

Tenetevi un Andy random, daje
  
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