18/06/2015
6 recensioniQuell’adorabile palla di pelo
“Miao…mao...mew!”… accendo la luce e mi trovo sul petto Halley… mi chiedo ancora per quale motivo mamma mi ha comprato una gatta.
Sa benissimo che non ho sofferto molto per la condanna al bacio di papà, per i crimini che ha commesso durante la Seconda Guerra Magica, assieme al resto di tutti quei Mangiamorte che sostenevano Voldemort.
Anzi, mi sono sentito libero, dalla sua imposizione del marchio sul mio avambraccio e da tutte le sue malsane idee di purezza del sangue, quando il primo a non averlo, era proprio colui che lui e zia Bellatrix tanto veneravano!
“Miaooo!”, ”Eh va bene vieni” esclamo rivolto alla mia gatta sentendomi un totale idiota nel parlare con un animale, come se lei mi potesse capire.
Per fortuna che sono un caposcuola e non devo dividere la camera con nessun altro compagno di casa, altrimenti rischierei di diventare uno zimbello.
Prendo in braccio Halley, esco da camera mia e anche dalla casa di Serpeverde…salgo le scale che portano fino alla Sala Grande, giunto lì mi fermo a guardare il soffito stellato per qualche istante, poi con un incantesimo alohomora, apro le pesanti porte dell’atrio ed esco in giardino.
È da una settimana, da quando assieme alla Granger sono tornato per frequentare il mio settimo ed ultimo anno qui ad Hogwarts (l’avevo saltato quasi del tutto per via delle incombenze del mio ruolo di mangiamorte, mia madre non ha voluto sentire ragioni e senza alcuna opposizione mi ha fatto iscrivere di nuovo, per terminare la mia educazione scolastica), che ogni sera, Halley miagola, insistentemente, finchè, io non mi decido a portarla fuori, nel giardino della scuola, poco lontano dalla capanna di Hagrid e dai primi alberi della Foresta Proibita, a fare una passeggiata notturna.
Dopo averla accontentata, in genere devo aspettare che si diverta per due ore, per poi riportarla in camera, pulirla, asciugarla e dormire, sempre con lei accoccolata sul mio petto e sotto le coperte con me ovviamente.
Stavolta però Halley vuole avermi accanto, infatti, anche se la poggio a terrra, sul prato, lei mi tira i pantaloni continuamente finchè non decido di accontentarla e di seguirla fino in fondo.
Mi faccio luce con la bacchetta, fino a quando non arriviamo ad una piccola tana coperta dai rami di un cespuglio, qua sento dei miagolii…scosto delle fronde e trovo un gatto maschio, assieme ad una decina di micini.
“no, Halley no…Ho detto di no…Halley!Uff e va bene…gatta dispettosa e cappricciosa!”.
Dopo aver borbottato un rimprovero verso me stesso per non riuscire a impormi sulla mia adorabile palla di pelo, evoco istantaneamente una cesta di vimini foderata, con un cuscino, in cui la mia gatta, il suo compagno felino e la loro numerosa prole si accomodano velocemente, poi li copro tutti attentamente con una coperta e li trasporto lentamente, fino alla mia camera, per evitare che cadino e rimangano indietro, oltre che per evitare che si mettano a miagolare e sveglino tutta la scuola.
… Fine del settimo anno scolastico…
Afferro la mia pergamena, mi metto in posa assieme a tutti i miei compagni del settiamo anno, indipendentemente dalla loro casata e aspetto che venga scattata la foto dal fotografo di fronte a noi.
Mamma è seduta assieme ad altri genitori, ed ex studenti, tra le braccia tiene la nostra felice famigliola felina.
Proprio vicino a lei ci sono anche Ron Weasley ed Harry Potter… i miei rapporti con loro due ed Hermione si sono distesi, leggermente s’intende, un po’ di rivalità è rimasta comunque, ma non è più forte come prima.
Sa benissimo che non ho sofferto molto per la condanna al bacio di papà, per i crimini che ha commesso durante la Seconda Guerra Magica, assieme al resto di tutti quei Mangiamorte che sostenevano Voldemort.
Anzi, mi sono sentito libero, dalla sua imposizione del marchio sul mio avambraccio e da tutte le sue malsane idee di purezza del sangue, quando il primo a non averlo, era proprio colui che lui e zia Bellatrix tanto veneravano!
“Miaooo!”, ”Eh va bene vieni” esclamo rivolto alla mia gatta sentendomi un totale idiota nel parlare con un animale, come se lei mi potesse capire.
Per fortuna che sono un caposcuola e non devo dividere la camera con nessun altro compagno di casa, altrimenti rischierei di diventare uno zimbello.
Prendo in braccio Halley, esco da camera mia e anche dalla casa di Serpeverde…salgo le scale che portano fino alla Sala Grande, giunto lì mi fermo a guardare il soffito stellato per qualche istante, poi con un incantesimo alohomora, apro le pesanti porte dell’atrio ed esco in giardino.
È da una settimana, da quando assieme alla Granger sono tornato per frequentare il mio settimo ed ultimo anno qui ad Hogwarts (l’avevo saltato quasi del tutto per via delle incombenze del mio ruolo di mangiamorte, mia madre non ha voluto sentire ragioni e senza alcuna opposizione mi ha fatto iscrivere di nuovo, per terminare la mia educazione scolastica), che ogni sera, Halley miagola, insistentemente, finchè, io non mi decido a portarla fuori, nel giardino della scuola, poco lontano dalla capanna di Hagrid e dai primi alberi della Foresta Proibita, a fare una passeggiata notturna.
Dopo averla accontentata, in genere devo aspettare che si diverta per due ore, per poi riportarla in camera, pulirla, asciugarla e dormire, sempre con lei accoccolata sul mio petto e sotto le coperte con me ovviamente.
Stavolta però Halley vuole avermi accanto, infatti, anche se la poggio a terrra, sul prato, lei mi tira i pantaloni continuamente finchè non decido di accontentarla e di seguirla fino in fondo.
Mi faccio luce con la bacchetta, fino a quando non arriviamo ad una piccola tana coperta dai rami di un cespuglio, qua sento dei miagolii…scosto delle fronde e trovo un gatto maschio, assieme ad una decina di micini.
“no, Halley no…Ho detto di no…Halley!Uff e va bene…gatta dispettosa e cappricciosa!”.
Dopo aver borbottato un rimprovero verso me stesso per non riuscire a impormi sulla mia adorabile palla di pelo, evoco istantaneamente una cesta di vimini foderata, con un cuscino, in cui la mia gatta, il suo compagno felino e la loro numerosa prole si accomodano velocemente, poi li copro tutti attentamente con una coperta e li trasporto lentamente, fino alla mia camera, per evitare che cadino e rimangano indietro, oltre che per evitare che si mettano a miagolare e sveglino tutta la scuola.
… Fine del settimo anno scolastico…
Afferro la mia pergamena, mi metto in posa assieme a tutti i miei compagni del settiamo anno, indipendentemente dalla loro casata e aspetto che venga scattata la foto dal fotografo di fronte a noi.
Mamma è seduta assieme ad altri genitori, ed ex studenti, tra le braccia tiene la nostra felice famigliola felina.
Proprio vicino a lei ci sono anche Ron Weasley ed Harry Potter… i miei rapporti con loro due ed Hermione si sono distesi, leggermente s’intende, un po’ di rivalità è rimasta comunque, ma non è più forte come prima.