Acqua contro vetro.Piccole gocce di pioggia si abbattono sull'ampia lastra di vetro,si rincorrono l'un l'altra ed in un ciclo inevitabile terminano la loro corsa nella fessura che separa la finestra dal muro esterno.E' una conclusione violenta; dopo una breve deviazione proseguono il loro percorso e giungono a terra.Bagnano l'erba del giardino,i fiori già piegati dal freddo pungente dell'inverno e si infiltrano nella profondità del terreno.Giù,giù,giù. "Julie,mi stai ascoltando?" Distolgo lo sguardo dalla finestra e "Certo,scusami Mary" rispondo in un tono quasi inudibile,ancora scosso dai tremori del pensiero in cui ero assorta fino a pochi secondi prima. "Sempre la stessa storia,eh? Ma dove vai quando ti perdi in quel modo?" mi chiede Mary in un tono leggero che in realtà nasconde una rassegnazione cosi profonda da farmi male."Da nessuna parte.E' la pioggia che mi provoca questo senso d'angoscia,lo sai." Mi guarda come senza quasi riconoscermi e prova a trattenersi,so che lo fa,ma poi socchiude gli occhi e quando li riapre è feroce,è spinta dalla consapevolezza che ancora una volta qualcuno che ama le sta sfuggendo dalle mani. "So che non stavi ascoltando.E non parlo di pochi minuti fa,parlo di giorni,di mesi addirittura. E io non riesco più a sopportarlo,d'accordo? La situazione è cambiata in città, non possiamo più fare finta di niente e estraniarci da tutto come se non facessimo parte di quello che è accaduto!" Le sue parole mi provocano un dolore fisico,sono un schiaffo nella parte più sensibile del viso, sono un'onda fredda che travolge senza scampo.Tuttavia, come se fossimo un tutt uno, il dolore, che fino a quel momento mi ha spenta,ora mi accende, mi risveglia. "Ne faccio parte ogni notte quando non riesco a respirare per il peso dei ricordi,ne faccio parte ogni volta che guardo te e poi me e capisco che siamo così diverse.Io sono lacerata,Mary,distrutta!Ma hai ragione: non ascolto.E sono stanca di farlo.Sta piovendo e ho bisogno di vedere Aaron.Ho ricevuto una chiamata dall'ospedale,c'è un leggero miglioramento,niente di così rilevante,ma forse siamo a buon punto.Mi accompagneresti?" "Finalmente" e "Non ho aspettato altro che tu me lo chiedessi " mi risponde rincuorata.