La nuova vita.
Il giorno dopo il matrimonio
Steve ed Emily erano stanchi, la festa era durata fino a tarda sera, Steve è
ancora a letto, mentre Emily si è alzata da poco ed è sul terrazzo che guarda
l’oceano, guarda l’ora, sono le nove del mattino, sembra che anche nella casa
di Mark sia tutto tranquillo, forse dormono ancora tutti, ad un certo punto
Emily vede del movimento sul terrazzo della casa accanto, e si rende conto che
si tratta di suo padre, infatti, i suoi genitori sono alloggiati li.
Suo padre la vede e la
saluta, scendono le rispettive scale e s’incontrano nel giardino.
“Ciao papà, già sveglio?”
“Ciao piccola, anche se
siamo andati a dormire tardi sono abituato ad alzarmi presto, e poi il fuso
orario è dalla mia parte, a casa nostra è già mattinata inoltrata, tu non
riesci a dormire?”
Emily sorride e
s’incamminano verso la spiaggia, “Ogni volta che chiudo gli occhi rivedo le
immagini di ieri, è stato un giorno bellissimo per me… per noi.”
John prende la mano di sua
figlia, “Io e tua madre eravamo molto preoccupati quando sei venuta a vivere
qui a Los Angeles, così lontano da noi, dall’altra parte del paese e con uno
stato d’animo così a terra, ma ora siamo molto contenti, hai trovato una
compagnia meravigliosa, Steve è un uomo fantastico, e si vede che Mark ti vuole
bene, cose se fossi figlia sua, e poi c’è quella tua amica, la dottoressa
Bentley, insomma, siamo davvero felici per te.”
Emily lo abbraccia, “Vorrei
tanto avervi qui vicino, pensi che in futuro verrete qui?”
John sorride, “Ci puoi contare
piccola, mi avevano offerto l’opportunità del prepensionamento e non sapevo se
accettare, ma ora che vedo come si sta in California e sapere che presto ci
sarà un nipotino da godere mi ha fatto prendere una decisione, ne ho parlato
con tua madre e siamo decisi a trasferirci qui.”
Emily gli salta
letteralmente al collo e lo abbraccia, “Che gioia sentirti dire questo, e poi
avrò bisogno di aiuto, io non ho intenzione di lasciare il mio lavoro, mi piace
troppo fare il medico, infatti, anche Steve dice che non ci devo rinunciare,
così serve qualcuno che mi guardi il bambino, o bambina, e chi meglio dei
nonni.”
John si gira verso l’oceano,
“Vivere in California… Dove fa sempre bello, dove c’è la mia bambina… E presto
un nipote… Sarà dura ma potrò farcela.”
Scoppiano entrambi a ridere,
Steve è sul terrazzo e li guarda, sorride, Emily è così radiosa.
“Steve…” Si sente chiamare e
si gira verso la casa accanto, suo padre è sul terrazzo, Steve lo saluta e va
da lui.
Quando sale la scala trova
Mark e Carol che fanno colazione.
“Ciao.” Entra in cucina e si
prende una tazza di caffè.
Quando esce vede Emily e suo
padre che stanno tornando dalla spiaggia, e quando lo vedono lo salutano.
Appena arrivano sul terrazzo
Emily bacia Steve e poi da anche un bacio a Mark sulla guancia.
Mark sorride, “Buongiorno
Signora Sloan…”
Emily lo abbraccia, “Ora che
sei mio suocero devo iniziare a lamentarmi come fanno la maggior parte delle
nuore…”
Mark fa il finto offeso,
“Allora inizia a darmi del lei…”
Tutti ridono, Steve si alza,
“Volete del caffè?”
John ed Emily accennano col
capo, Mark lo guarda entrare e poi sorridendo dice, “Da quando vive con te
inizia ad essere più servile, un paio di volte ha persino preparato lui il
pranzo, tra qualche anno mi pulirà la casa…”
Ridono tutti.
Intanto, Steve è in cucina
che aspetta che il caffè sia pronto, si appoggia al tavolo e la fede al dito
attira la sua attenzione, alza la mano sinistra ed inizia a contemplarla, dopo
qualche minuto entra suo padre, “Dove sei andato a prendere il caffè, in Brasile?”
Quando Steve non risponde
Mark lo fissa, anche perché lui si sta guardando una mano.
“Steve…” Appena lo guarda
continua, “Ti sei fatto male?”
Steve lo fissa, “No perché?”
Mark si avvicina, “Il caffè
alle tue spalle è pronto da un po’, e ti stai fissando la mano.”
Steve sorride, “A dire il
vero stavo guardando la fede, è strano portarla al dito…”
Mark mette la mano sulla
spalla di suo figlio, “E’ una sensazione strana anche per me vedertela, avevo
perso le speranze…”
Ridono, intanto Stella si
avvicina alla cucina e quando li sente parlare si ferma e ascolta.
“Sai papà, ho conosciuto e
frequentato molte donne, ma quando ho incontrato Emily ho capito da subito che
poteva essere quella giusta, la prima volta che l’ho vista non sono riuscito a
dirle nemmeno una parola, io che sono sempre spavaldo con le donne, avevo paura
di rovinare quel magico momento, ma è stato il viaggio in ascensore più bello
che ricordo, poi abbiamo cominciato a vederci e mi sono talmente innamorato che
non posso pensare alla mia vita senza di lei al mio fianco, ricordi la notte
prima del matrimonio, ti ho detto che non riuscivo più a dormire da solo,
infatti ieri sera appena toccato il letto, con lei tra le mie braccia, sono
crollato e mi sono addormentato felice, ho dormito così bene che stamattina non
ho sentito quando si è alzata, bella prima notte di nozze, eh?”
Mark sorride, “E’ da quando
vivete insieme che non fate altro che fare sesso, che non credo che passare la
prima notte di nozze in bianco influisca…”
Ridono, intanto Stella è
felice di sentire cosa pensa Steve di sua figlia, e anche se si vergogna un po’
ad origliare, continua a non far percepire la sua presenza.
Steve prepara le tazze del
caffè, “La penso di continuo, quando sono al lavoro ho sempre gli occhi
sull’orologio, proprio io che prima non badavo a quante ore facevo, adesso non
vedo l’ora di tornare a casa.”
Mark afferra il braccio di
Steve per impedirgli di uscire dalla cucina, “Cosa provi nel sapere che
diventerai padre?”
Steve appoggia le tazze sul
tavolo, “Sono molto felice ma anche terrorizzato, non credo di essere
all’altezza, i bambini mi mettono sempre un po’ a disagio, pensi che cambierà
qualcosa tre me ed Emily?”
Si sente che è preoccupato.
Mark appoggia anche lui le
tazze del caffè, “Quando sei nato tu avevo paura che tua madre rivolgesse le
sue attenzioni solo più a te, ero un po’ geloso, ma poi ho capito che non mi
portavi via nulla, mi avevi solo aggiunto più felicità nella vita.”
Steve guarda in basso,
“Quanto vorrei che la mamma fosse viva, avrebbe amato Emily.”
Mark sorride, “Sai forse non
è un caso che lei sia stata assunta al Community General proprio il giorno del
compleanno di Chaterine, mi piace pensare che l’abbia guidata lei nella scelta
di venire qui…”
Stella è felice di sentir
parlare così Steve, sua figlia è stata proprio fortunata a sposare un uomo come
lui, torna verso la sua camera in silenzio, poi ritorna verso la cucina con
passo normale per annunciare il suo arrivo, quando si affaccia alla porta
saluta, “Ciao Mark, Steve.”
Portano fuori il caffè per
la colazione.
Mentre chiacchierano del più
e del meno Stella pensa di divertirsi un po’ “Allora ragazzi, com’è stata la
prima notte di nozze, o è troppo scabroso il racconto…”
Steve guarda Emily e scoppia
a ridere, “Sarò sincero… Mi sono addormentato.”
Anche gli altri ridono,
Emily gli prende la mano, “Avremo tempo per rifarci…”
Steve sorride, “Domani
mattina partiamo, ci accompagni tu papà, viene anche Amanda, tutti non ci
stiamo in una macchina sola.”
Mark accenna col capo,
“Partite tutti con lo stesso aereo vero?”
John accenna col capo per
conferma, “Si, poi a New York i ragazzi prendono un altro aereo per l’Europa.”
Emily guarda i suoi genitori
e sorride, “A dire il vero abbiamo deciso di passare un po’ di giorni con voi,
se vi va bene.”
Stella è felice, “Che bello,
così invece di far vedere solo le fotografie alle mie amiche porto
l’originale.” Prende la mano di Steve, “Da quando ho detto loro che Emily
avrebbe sposato un gran bel ragazzo, ti vogliono conoscere…”
Steve sorride, “Solo se posso
conoscere la tua amica… Come si chiama?”
Guarda Emily che gli
suggerisce, “Lilian Parker…”
Steve guarda nuovamente
Stella, “Ecco, Lilian, ho tanto sentito parlare di lei che mi piacerebbe
conoscerla.”
Stella sorride e John
sbotta, “Penso di sapere cosa stuzzica la tua curiosità, ma sappi che quello
che ti avrà raccontato Emily è solo una parte di quello che ha combinato nella
vita quella donna.”
Stella da una pacca sulla
spalla di suo marito, “Guarda che è sempre una mia cara amica, un po’ pazza, ma
una cara amica…” Poi sorride.
Steve cambia discorso, “Cosa
volete fare oggi?”
Mark si alza, “Io purtroppo
sono l’unico che oggi lavora, quindi la mia giornata è già programmata.”
Carol si alza, inizia a
ritirare le cose della colazione, “Per me è l’ultimo giorno di riposo, quindi
ho un po’ di cosa da fare.”
Emily guarda i suoi
genitori, “C’è qualche posto che volete vedere?”
John e Stella si guardano,
poi lei risponde per tutti e due, “Si potrebbe passare la giornata in spiaggia,
ho voglia di prendere un po’ di sole.”
Emily sorride, “Per me va
bene, “Steve?”
Steve si alza, “Sento già le
onde sotto la mia tavola da surf…”
Stella e John vanno dentro a
cambiarsi, Emily si alza e avvicinandosi al parapetto guarda il mare, “Mi
sembra che le onde siano buone oggi.”
Steve l’abbraccia da dietro
e gli mette le mani sulla pancia, Emily si appoggia a lui, “Steve…”
Lui la sta cullando e fissa
l’oceano,” Um…”
“Cosa vorresti, un maschio o
una femmina?”
Lui le bacia il collo, “Non
ha importanza, potremmo sempre pensare più avanti di farne un altro…”
Emily si gira e lo guarda,
“Vorresti più di un bambino?”
Lui sorride, “Si, visto che
la madre è così bella…”
Emily lo bacia, non si
accorgono dell’arrivo di Stella e John, “Noi andiamo ad aspettare in spiaggia…”
Scendono la scala sorridendo.
Steve ed Emily appoggiano la
fronte uno contro l’altra e ridono.
Emily scende, mentre Steve
va a prendere la tavola da surf, quando arriva in spiaggia Emily e i suoi
genitori sono seduti sugli sdraio, appena si avvicina poggia la tavola sulla
sabbia, “Volete fare un bagno?”
Stella si sistema meglio
sulla sdraio, “io voglio godermi il sole della California, voi fate pure.”
John va verso l’acqua
insieme ad Emily, Stella guarda sua figlia, ora che lo sa nota i segni della
gravidanza, guarda Steve che sta fissando Emily, e decide di chiedergli una
cosa, “Non trovi che la gravidanza la renda più bella?”
Steve risponde ma è
distratto dalla vista di Emily in costume, “Lei è sempre molto bella…” Poi
guarda Stella, “E se la genetica non sbaglia ci sono buone probabilità per il
futuro.”
“Grazie Steve…” Accetta di
buon grado il complimento.
Steve si toglie la maglietta
e Stella lo ammira, ha davvero un bel fisico, asciutto, scolpito, ed ha anche
qualche cicatrice che deve ricordare brutte cose.
Steve prende la tavola e
s’incammina verso l’acqua, quando si avvicina a John e Emily è seduto a
cavalcioni sulla tavola.
Parlano un po’, poi Steve
tira su Emily sulla tavola e John esce e va a sedersi accanto alla moglie, “Ho
sempre pensato di essere in ottima forma, ma a vedere Steve mi rendo conto che
non sono mai stato un ‘fusto’ come lui.”
Ridono e guardano i ragazzi
seduti sulla tavola che chiacchierano.
John dopo un po’ dice,
“Emily è fortunata, dopo la brutta esperienza del suo primo compagno, ha
trovato davvero un ragazzo d’oro.”
Stella accenna col capo,
“Prima senza volerlo ho sentito una conversazione tra Mark e Steve, quel
ragazzo è davvero molto innamorato di nostra figlia.”
John ride, “Sai che
origliare è un reato, violazione della privacy…”
“Non fare sempre il
poliziotto, sei in vacanza goditela…”
Emily esce dall’acqua e va
dai suoi genitori, Steve inizia a fare surf, dalla spiaggia lo guardano, o
meglio, Emily non le toglie gli occhi di dosso.
La sera mangiano tutti a
casa di Mark, ci sono anche Amanda, CJ e Jesse, dopo un po’ CJ attira
l’attenzione di Steve, “Zio Steve…”
“Dimmi…”
“Ti devo chiedere una cosa.”
“Cosa?” Steve si mette giù
per essere alla stessa altezza del bambino che è seduto sulla sedia accanto a
lui.
“Il mio amico Thomas non è
più venuto a scuola perché è andato a vivere con i nonni in Texas, ma un mio
compagno di scuola ha detto che sua mamma è morta in prigione, è vero?”
Steve afferra la mano del
bambino e guarda Amanda per avere la conferma se può raccontare la storia,
Amanda accenna col capo, così Steve ritorna a guardare CJ.
“Si, era in prigione per una
cosa che aveva fatto.”
“Cosa?” Il bambino lo
guarda.
“Ricordi il giorno che io,
tu e Jesse giocavamo sulla spiaggia?”
Il bambino accenna col capo,
“Quando ti hanno… sparato?” Ha la voce incrinata, il ricordo lo spaventa
ancora, gli viene voglia di piangere quando ci pensa.
“Si, proprio quel giorno,
era stata la mamma di Thomas a sparare…” Accarezza la testa del bambino.
Tutti gli altri sono in
silenzio.
CJ ha gli occhi lucidi,
“Perché?”
Steve guarda in basso e poi
di nuovo il bambino, “Non lo so CJ, forse non stava tanto bene e non sapeva
quello che faceva.”
“Ma allora…” Una lacrima
scende sulla guancia del bambino, “La mamma ha detto che la stessa persona che
ti ha sparato aveva ucciso quella poliziotta che lavorava con te…”
Steve accenna col capo, “Si
è stata lei.”
CJ inizia a piangere,
“Allora…” Cerca di asciugarsi le lacrime, “Tu potevi morire?” Guarda Steve con
occhi spaventati.
Steve lo abbraccia, “Si,
tesoro, ho rischiato di morire, ma le cose sono andate bene.”
Dopo un minuto il bambino si
è calmato, “Zio Steve…”
Steve lo allontana un po’ e
lo guarda.
CJ si asciuga gli occhi,
“Promettimi di non farti più sparare…”
Steve sorride, “Ci proverò
con tutto me stesso.”
Mark si alza ed esce sul terrazzo,
Steve guarda gli altri e poi lo segue, “Papà…”
Mark lo guarda, ha gli occhi
lucidi, “Mi spiace figliolo, ma non hai idea di quante volte avrei voluto dirti
quelle cose anche io, ma mi è mancato il coraggio, anni fa dopo il tuo
ferimento e il coma pensavo di aver vissuto il periodo peggiore della mia vita,
ma quando ti ho visto sulla spiaggia inerte e sanguinante mi è crollato il
mondo addosso, mi sono fatto forza per sostenere Emily che era a pezzi, e non
ho pensato alle mie emozioni, ed ora che ci ho ripensato è stato tremendo.”
Steve abbraccia suo padre
per qualche minuto.
Dopo un po’ esce Emily e
Mark rientra in casa, “Steve… tutto bene?”
Lui l’abbraccia, “Ho cercato
di dimenticare tutta questa storia del ferimento, che non ho pensato a quanto avete
sofferto voi.”
Emily lo bacia,
“L’importante è che sia finito tutto bene.”
Steve la bacia a sua volta,
“Ti ho detto che ti amo…”
Lei sorride, “In effetti,
nell’ultima mezzora no.”
Scoppiano a ridere ed
entrano in casa.
La mattina dopo Mark e
Amanda li accompagnano in aeroporto, “Ciao papà, grazie di tutto, ti chiamo
quando arriviamo a New York.”
“Buon viaggio ragazzi,
salutatemi Parigi e divertitevi.”
Appena giunti a New York
prendono un taxi per andare a casa dei genitori di Emily.
Il giorno dopo Stella chiama
i loro amici e chiede se sono liberi a cena la sera dopo per conoscere Steve,
tutti quanti accettano, soprattutto le già citate amiche di Stella, sono
curiose di incontrarlo.
Stella bussa alla camera
dove sono alloggiati i ragazzi.
“Avanti.”
Emily sorride quando la
madre entra, “Ho chiamato i nostri amici e domani sera andiamo a mangiare al
‘Big Star’ così tutti conosceranno Steve, c’è qualcuno che vuoi invitare?”
Emily ci pensa un po’ poi
sorride pregustandosi la scena, “Voglio invitare mia cugina Kate, quella che
diceva che riuscivo solo ad attirare delinquenti, scansafatiche e uomini così
brutti che non avrebbero avuto modo di frequentare una donna se io non
m’interessavo a loro, non le dirò nulla di Steve, voglio che sia una sorpresa.”
Stella sorride, “Hai ragione
se lo merita.”
Emily prende la rubrica del
telefono, “Invito anche Julia e Sarah, sono mesi che non le vedo e mi fa
piacere incontrarle di nuovo.”
Julia e Sarah sono due
sorelle, in passato sono state molto unite a Emily, hanno fatto le scuole
superiori insieme, poi le differenti carriere le hanno separate.
Stella chiede, “Dov’è
Steve?”
“E’ in giro con papà, affari
da poliziotti, credo che lo abbia portato a visitare la centrale di polizia,
sai penso che voglia esibire Steve ai suoi colleghi, è così orgoglioso di lui.”
“Già, si è affezionato
davvero molto a quel ragazzo, ma con Steve è facile, è un ragazzo d’oro.”
Emily chiama al telefono le
sue amiche, “Pronto Julia, sono Emily.”
“Ciao… come stai?”
“Sto bene, volevo farvi
sapere che sono qui a New York dai miei genitori, ci si potrebbe vedere alle
piscine ‘Big Star’ domani pomeriggio, poi noi mangiamo li, se volete potete
fermarvi a cena con noi.”
“Io vengo di sicuro, chiamo
Sarah e l’avviso, a che ora ci vediamo?”
“Va bene alle quattro?”
“Va bene, allora alle
quattro in piscina, ciao.”
Mette giù il telefono e
chiama sua cugina, “Kate… Sono Emily.”
“Ciao Emily, che bello
sentirti.”
“Sono qui a New York dai
miei genitori, domani pomeriggio vado alla piscina ‘Big Star’ con Julia e
Sarah, e poi ci fermiamo a cena, vieni anche tu?”
“Volentieri, a che ora?”
“Alle quattro.”
“Va bene, ci vediamo, ciao.”
Emily chiude la telefonata,
guarda sua madre e sorride, “Voi venite?”
“Noi veniamo più tardi per
la cena, così stai un po’ con le tue amiche.”
La mamma di Emily sa quanto
in passato abbia sofferto per le continue frecciatine di Kate, ed ora ha tutto
il diritto di far vedere quanto è fortunata e felice.
Intanto John e Steve sono al
distretto di polizia.
Un uomo si avvicina a loro,
“Salve capitano, è andato bene il matrimonio di sua figlia in California?”
John sorride, “Si molto, è
stato celebrato sulla spiaggia, ti presento mio genero Steve…” Indica Steve al
suo fianco.
I due uomini si stringono la
mano.
“Steve è un tenente della
squadra omicidi di Los Angeles, ed il prossimo mese diventerà capitano del suo
distretto.”
Il sergente lo squadra,
“Emily ha sposato un poliziotto?”
John ride, “Già,
incredibile, vero?”
All’espressione stupita di
Steve spiega, “Devi sapere ragazzo mio che mia figlia è da sempre corteggiata
dai miei colleghi più giovani, ma lei ha sempre detto che non avrebbe mai
sposato un poliziotto.”
Steve sorride, “Allora devo
ritenermi lusingato e felice che abbia cambiato idea.”
John si guarda intorno,
“Stai a vedere…” Vede un giovane poliziotto alla scrivania e lo chiama, “Tom…”
Il ragazzo si alza e va loro
incontro, “Salve capitano, ben tornato.”
“Steve ti presento il
tenente Tomas Kinston, un mio fido collaboratore da 10 anni, Tom lui è il
tenete Steve Sloan, della squadra omicidi di Los Angeles, ed è mio genero…”
Il tenete Kinston assume
un’espressione stupita, “Emily ha sposato un poliziotto?”
John ride e accenna col
capo.
Il tenente Kinston scuote la
testa e stringe la mano a Steve, “Amico mio non so come tu abbia fatto ma ti
faccio i miei complimenti, anche se devo confessare di essere invidioso, qui
tutti noi abbiamo fatto la corte ad Emily, ma evitava i poliziotti come la
peste.”
Steve sorride, “Capisco la
situazione, mio padre è il primario di medicina interna al Community General Hospital
di Los Angeles, ed io ho sempre evitato di frequentare donne che lavoravano in
campo sanitario, e alla fine ho sposato un medico…”
Ridono tutti, poi il
cellulare di John suona, “Pronto?”
“Papà sono Emily, vedete di
non fare troppo tardi, dopo pranzo dobbiamo preparare le cose per partire, ah…
domani sera andiamo a cena al ‘Big Star’.”
John richiama Steve,
“Ragazzo mio, le nostre donne ci desiderano a casa.”
Steve saluta i colleghi di
John e vanno via.
Quando arrivano a casa il
pranzo è pronto, mangiano e Stella mette i due uomini a conoscenza dei
programmi del giorno dopo, “Domani Emily va in piscina con delle amiche
d’infanzia, noi possiamo raggiungerla più tardi, vedrai che bel posto Steve, ci
fermeremo a mangiare cena li.”
Steve prende la mano di
Emily, “Allora sarò libero domani pomeriggio?”
Lei sorride, “Si, c’è
qualcosa che vuoi fare?”
Steve accenna col capo,
“John… che ne dici di qualche tiro al poligono, ho sentito che qui avete una
struttura super moderna.”
John s’illumina, “Ci sto
ragazzo, ti faccio vedere come sono bravi i poliziotti di New York.”
“Se non ti trema la mano per
l’età…”
Stella e Emily si guardano e
sorridono.
Il giorno dopo Emily arriva
al complesso sportivo ‘Big Star’ verso le quattro meno un quarto, prende in
affitto una cabina e va a cambiarsi, quando si avvicina al reparto cabine vede
la sua amica Sarah così la chiama, “Sarah…”
L’amica si gira e le corre
incontro, si abbracciano, “Emy… Che gioia vederti, come stai?”
“Bene, Julia?”
“Si sta cambiando.”
“Bene, mi cambio anch’io, tu
vai a prendere delle sdraio.”
Emily si cambia, indossa un
bikini che le sta molto bene, poi decide di mettersi un copricostume leggero,
che non copre molto ma maschera un po’ la pancia che comincia a vedersi, vuole
rivelare la sua gravidanza solo quando ci sono tutte.
Quando esce dalla cabina
incontra sua cugina, si abbracciano.
“Ciao, vedo che anche tu ti
sei già cambiata, ho visto Sarah, lei e Julia ci aspettano alla piscina.” Emily
si accorge che la cugina la squadra da capo a piedi.
Quando arrivano alla piscina
Julia si alza e l’abbraccia, “Sarah mi ha detto che sei in gran forma ed ha
ragione, l’ultima volta che ci siamo viste eri così giù di morale che ci
eravamo preoccupate, ma vedo che ora stai molto meglio.”
Emily si siede sulla sdraio,
“Si sto molto meglio, ho ritrovato la serenità.”
Ad un certo punto Sarah
esclama, “Aspetta un momento!” Afferra la mano sinistra di Emily e la tira
verso di se, “Ma tu porti la fede!”
Emily sorride, “Si, mi sono
sposata tre giorni fa.”
Le amiche l’abbracciano, poi
Kate le chiede, “Dov’è lo sposo? Quando potremo conoscerlo?”
Emily risponde sorridendo,
“Conoscerete Steve più tardi, arriverà verso le cinque con i miei genitori.”
Le amiche iniziano a
tempestarla di domande su Steve, soprattutto Kate che vuole mille dettagli.
Ad un certo punto Julia le
dice, “Sei davvero radiosa, si vede che sei felice.”
“Si molto, tra due giorni
partiamo per il viaggio di nozze, andiamo a Parigi, abbiamo pensato di passare
un paio di giorni con i miei genitori, li vediamo così poco, per fortuna il
primo di gennaio mio padre va in pensione anticipata, e verranno a vivere in
California.”
Kate continua a guardarla,
sua cugina è davvero felice, un po’ la invidia, “Possiamo venire a trovarti un
giorno, così vediamo dove abiti.”
Emily continua a sorridere,
“Certamente, potreste venire a Dicembre quando nasce il bambino.”
Julia salta sulla sdraio,
“Sei incinta? Ecco perché sei più bella del solito.”
L’abbracciano nuovamente.
Sarah vede arrivare i
genitori di Emily con un uomo, “Ci sono i tuoi genitori, non mi dire che quello
con loro è lui?”
Le altre tre ragazze si
girano, “Si quello è il mio Steve, bello vero?” Mentre lo dice guarda sua
cugina Kate con orgoglio.
Julia sbotta, “Dire bello è
poco, è fantastico Emy, uno schianto…”
Quando si avvicinano le
ragazze salutano i genitori di Emily e Steve viene presentato.
John e Stella sorridono alla
faccia soddisfatta della loro figlia e agli sguardi di ammirazione delle altre
donne, “Noi andiamo al bar, abbiamo visto dei nostri amici.”
Emily tira fuori le chiavi e
le da a Steve, “Se vuoi ho portato la tua roba per la piscina, ho affittato una
cabina.”
“Preferirei venissi anche tu
in cabina con me… Ma per ora mi accontenterò.” La bacia e si allontana, i
genitori di Emily gli hanno raccontato della cugina Kate, ed è ben disposto a
farla rodere d’invidia nei confronti di Emily.
Appena si allontana le
ragazze lo fissano, poi Julia sbotta, “Wow… Ho avuto dei brividi lungo la
schiena solo a guardarlo, che occhi… Dove lo hai trovato?”
Emily ride, “Ho operato un
suo collega e poi suo padre è il primario di medicina interna nell’ospedale
dove lavoro.”
“Oh mio dio…” Sarah sta
guardando alle spalle delle ragazze.
Le altre tre si girano e
vedono Steve che si avvicina, indossa un paio di pantaloncini da mare, Julia sbotta,
“Mio dio… Spogliato è ancora meglio…”
Ridono tutte, Kate è
stupita, ha sempre pensato che la cugina fosse una sfigata, soprattutto con gli
uomini.
Steve da le chiavi ad Emily
e la bacia, è ora di mettere in atto la scena per far morire d’invidia Kate,
quindi si siede accanto a Emily e chiede, “Voi ragazze che fate nella vita?”
Julia risponde per prima,
“Io e mia sorella abbiamo studiato veterinaria, ci siamo laureate entrambe con
ottimi voti, mentre Kate lavora in un salone di bellezza, fa la parrucchiera.”
Lo dice quasi con spregio, a lei non è mai stata molto simpatica e poi ha
sempre trattato male Emily, “E tu cosa fai?”
“Sono un poliziotto.”
Emily interviene, “A dire il
vero è un tenente della squadra omicidi e tra un mese diventerà capitano, mio padre
lo guarda con orgoglio, diventerà capitano più giovane di quanto lo era lui
quando è stato promosso.”
“Siete abbronzati, andate
spesso al mare?” Kate ammira il colore della pelle.
Emily la guarda, “A dire il
vero viviamo su una casa che si affaccia sulla spiaggia di Malibù, quando ho
conosciuto Steve viveva in un appartamento sotto la casa principale di suo
padre, una villa sulla spiaggia, aspettate vi faccio vedere le foto…” Pesca
nella borsa e fa vedere le foto della casa di Mark alle sue amiche, “Noi
abbiamo abitato li sotto per un po’, poi si è liberata la casa a fianco e
l’abbiamo comprata, così siamo vicini a Mark e abbiamo spazio, soprattutto ora
che la famiglia aumenta.”
Steve si alza, “Vado a fare
un bagno, voi?”
Emily risponde, “Tra poco.”
Steve si butta in piscina,
fa un paio di bracciate poi si siede sul bordo, dopo un po’ anche le ragazze
vanno in acqua, dopo qualche minuto Emily si siede sul bordo accanto a Steve.
Lui le prende la mano,
“Guarda…” Con la testa indica un angolo della piscina dove ci sono un uomo e un
bambino che giocano, “Avrò anche io il piacere di giocare così…”
Emily appoggia la testa
sulla spalla di Steve e parlano di come sarà la loro vita con l’arrivo del
bambino.
Le ragazze li guardano, Kate
con invidia, e Julia e Sarah con tenerezza.
Steve si alza e tira su
Emily, “Vado a cambiarmi, cerco i tuoi genitori, ci vediamo dopo.”
Si baciano, poi Emily va a
sedersi con le amiche e continuano a parlare.
Steve entra nel locale e
cerca John e Stella, vede lei che parla con un gruppo di donne e si avvicina,
“Stella…”
Le donne si girano e Stella
dice, “Amiche mie, ho il piacere di presentarvi Steve, il marito di Emily.”
Le donne lo salutano, poi
Steve fa segno a Stella di seguirlo, e si allontanano un po’, “Quale di quelle
donne è Lilian?”
Stella sorride, “Quella con
la camicetta verde, quella che ti sta mangiando con gli occhi…”
Steve guarda il gruppo di
donne e sorride, “Capito… Dov’è John?”
“Vai nella sala accanto,
dove c’è il bar, gli uomini si riuniscono sempre li.”
Steve va nella sala
indicatogli e trova John che parla con altre persone, quando lo vede lo chiama
e lo presenta agli amici.
Dopo un po’ le ragazze
arrivano e Emily cerca Steve, appena lui la vede si avvicina, “Simpatiche le
tue amiche Sarah e Julia, mentre Kate…”
Emily lo abbraccia, “Grazie
sei stato meraviglioso.”
Arriva un cameriere che
annuncia che la cena è pronta.
Dopo la cena si spostano
nella sala accanto per ballare, Steve e Emily ballano tutta la sera, a parte un
paio di balli che Steve ha fatto con Stella e Emily con suo padre.
Arrivano a casa tardi, ma
Emily è felicissima, hanno tutto pronto e l’indomani lei e Steve partiranno per
l’Europa.
La mattina dopo li
accompagna Stella, John non ha potuto assentarsi ulteriormente dal lavoro.
Emily e Steve atterrano a
Parigi dopo otto ore di volo, quando escono trovano un uomo in attesa con un
cartello dove ci sono scritti i loro nomi sopra, si fanno riconoscere e quando
escono trovano una limousine che li aspetta.
Quando salgono l’autista
consegna loro una busta, che Emily legge a voce alta, “Mia cara nipote Emily,
tu e il tuo sposo per la prima visita nella mia magnifica città, detta città
dell’amore, meritate più di un piccolo appartamento, quindi sarete alloggiati
in albergo, e lasciatemi dire che sarà tutto quanto spesato, auguri di buona
permanenza, zia Josette.”
Steve e Emily si guardano
stupiti.
Arrivano in un bellissimo
albergo e vengono alloggiati in una suite.
Anche se sono stanchi escono
per andare in giro per la città.
Le due settimane che passano
a Parigi sono magnifiche e indimenticabili, e quando tornano a Los Angeles
hanno moltissime cose da raccontare.
Dopo due settimane c’è una
cena per la cerimonia di passaggio delle consegne tra il capitano Newman e
Steve.
Steve è nella stanza da
letto che si prepara, Emily entra, “Stasera è un’occasione speciale.”
Steve si guarda allo
specchio, “Non lo so, sono felice di questa promozione, ma mi mancherà il
lavoro sul campo…”
Emily si allontana da lui,
“Cosa vuoi dire? Che appena si presenterà l’occasione tornerai sulle strade a
correre dei rischi come i comuni poliziotti?” Sa che sbaglia a parlare in quel
modo ma è spaventata dai pericoli che potrebbe continuare a correre Steve, ha
sempre vivo il ricordo della preoccupazione che ha vissuto sua madre, e lei non
vuole passare quello che ha passato lei.
“Guarda che i comuni
poliziotti, come li chiami tu, fanno un lavoro fantastico sulle nostre strade,
quindi non mi dire che devo cambiare totalmente il mio modo di pensare…” Steve
alza un po’ la voce, è risentito per quello che le ha detto lei, “In ogni caso
io sono pronto, ti aspetto di sotto.”
Esce dalla stanza.
Emily si chiude in bagno e
scoppia a piangere, sono un po’ di giorni che si sente stanca, la gravidanza le
sta procurando degli sbalzi d’umore, infatti, sono un po’ di giorni che lei e
Steve si scambiano frecciatine anche per cose banali, lei è molto tesa e non fa
che replicare su ogni cosa, ma è la prima volta che lei e Steve si scontrano in
quel modo.
Mark vede Steve che esce di
casa e sbatte la porta, poi da un pugno contro il vetro della macchina e lo
manda in mille pezzi, corre da lui spaventato, “Steve… Cosa fai!”
Steve si sta tenendo la mano
che sanguina vistosamente, e quando Mark la guarda da vicino si accorge che ha
parecchi tagli, “Mi vuoi dire che cosa ti è saltato in mente?”
Anche John e Stella, che
sono arrivati da New York per essere presenti alla cerimonia escono dalla casa
di Mark, e quando vedono che Steve sanguina si avvicinano, Stella lo guarda,
“Cosa succede, dov’è Emily?”
Steve si tiene la mano che
gli fa molto male, “E’ in casa…”
Stella entra in casa per
cercare sua figlia e la sente in bagno che piange, bussa sulla porta, “Emily
tesoro?”
“Lasciami stare mamma…”
“Emily apri la porta.”
Stella sente lo scatto della
serratura e quando entra la trova seduta a terra, “Che cosa è successo?”
“Abbiamo litigato.”
“Per cosa?” Stella si siede
accanto a sua figlia e le accarezza il braccio.
Emily singhiozza, “Per il
suo lavoro…”
Steve rientra in casa
seguito da John e Mark che cercano di capire che cosa è successo, “Steve,
figliolo, lasciami guardare quelle ferite…”
Ma Steve non lo ascolta,
entra nella camera da letto e dalla porta aperta del bagno vede Emily e Stella
sedute sul pavimento.
Steve s’inginocchia davanti
a Emily e con la mano destra, quella rimasta sana le alza il mento, “Mi
dispiace… Non dovevo reagire così… Capisco la tua preoccupazione per il mio
lavoro, ma io non potrò mai essere altro che un poliziotto.”
Lei lo guarda, ha il viso
rigato dalle lacrime, “Ho paura ogni volta che esci di casa, ogni volta che
sento suonare il telefono quando tu sei al lavoro…”
Lui le accarezza il volto,
“Prometto di stare il più lontano possibile dai guai…”
Emily guarda sua madre, “Ho
visto negli anni quanto hai sofferto per la preoccupazione, non voglio vivere
così…”
Stella le accarezza un
braccio, “Ma io non avrei voluto un marito diverso da tuo padre, l’ho amato
proprio per quello che è, come tu ami Steve…”
Emily accenna col capo e
guarda Steve, “Non dovevo dirti quello che devi fare, ti amo Steve, ti chiedo
scusa.”
Lui la bacia e Stella nota
la mano insanguinata, “Steve stai sanguinando…”
Emily segue lo sguardo di
sua madre e vede la mano di Steve, “Oh mio dio…”
Mark è sulla porta con John,
“Ora mi permetti di guardare quella mano?”
Steve si alza e mette la
mano sul lavandino, Emily e Stella si alzano e guardano Mark che tratta le
ferite.
“Qui ci vogliono dei punti,
credo che arriveremo in ritardo per la cena…”
Steve lo guarda, “Sono un
idiota…”
Mark lo fissa, “Non solo
sarà salato il conto del medico che ti cura a domicilio, ma dovrai ripagarmi il
vetro della macchina…”
Dopo mezzora, la mano di
Steve è stata ricucita e fasciata, così vanno alla cena.
Quando arrivano alla festa
tutti chiedono a Steve cosa ha fatto alla mano, e lui risponde che è stato un
incidente domestico.
Ad un certo punto il capo
della polizia sale sul palco e attira l’attenzione dei presenti,” Signore,
signori, un attimo di attenzione, vi prego…”
Nella sala cala il silenzio.
“Vorrei prima di tutto
ringraziarvi di essere qui oggi, è un giorno speciale per la polizia di Los
Angeles, va in pensione un uomo che ha saputo gestire con intelligenza e rigore
la squadra omicidi, un uomo che ha saputo valorizzare e ricoprire con ottime
capacità la carica di capitano, quindi chiedo un applauso per il nostro
capitano Newman…”
Tutta la sala applaude e
Newman si alza per ringraziare, sale sul palco e stringe la mano al capo della
polizia.
“Grazie…” Aspetta che
l’applauso si calmi, “vi ringrazio, ho passato dei bei anni a gestire la
squadra ma sono felice di andare in pensione, il mio unico rammarico sono le
perdite avute in questi anni di uomini valorosi che hanno dato la vita per
tutti noi…”
La sala applaude per un
minuto buono, nel ricordo dei vari poliziotti morti in servizio.
“Vado via con tranquillità
sapendo che sarò sostituito da un uomo capace e onesto, chiunque di voi abbia
lavorato con il tenente Sloan sa che merita più di ogni altro uomo questa
promozione…”
Tutti applaudono quando
Steve si alza e raggiunge il suo capitano sul palco, si abbracciano, poi il
capo della polizia si fa consegnare da Steve tesserino e distintivo e gli
consegna ufficialmente quelli da capitano.
L’applauso è talmente lungo
che Steve riesce a parlare solo dopo qualche minuto.
“Devo innanzi tutto
ringraziare il capitano Newman che in questi anni mi ha spronato e incoraggiato
nel mio lavoro, ha sopportato i miei colpi di testa e ha saputo tirare fuori il
meglio di me, e poi un ringraziamento particolare alla mia famiglia che mi
sostiene nelle scelte quotidiane, ringrazio tutti voi per la fiducia che mi
avete concesso, prometto di fare il possibile per essere onesto e giusto con
tutti voi…”
Applauso.
Dopo qualche minuto Steve
guarda il capo della polizia che accenna affermativamente, quindi continua,
“C’è una prima cosa che farò da capitano, con la benedizione del capo, in sala
dovrebbe esserci l’agente Banks…”
Tutti si guardano intorno, e
quando vedono Cheryl che si alza guardano nuovamente verso il palco, Steve
sorride, “Agente Banks può venire qui per favore…”
Quando Cheryl raggiunge il
palco Steve le stringe la mano, il capo gli passa una scatola che Steve apre, “Visto
che diventando capitano lascio un posto vacante, ci serve un nuovo tenente e in
accordo con il capitano Newman e il capo abbiamo deciso di promuovere l’agente
Banks…”
Tutti applaudono e Cheryl
guarda Steve con stupore, poi abbraccia il suo collega e accetta la scatola con
il distintivo e il tesserino.
La serata procede bene,
tutti chiacchierano con Steve e si congratulano con lui, ad un certo punto Mark
si avvicina a suo figlio, “Steve, sei appena stato promosso ed è già difficile
avere un colloquio con te…”
Steve sorride, “Per te sarò
sempre disponibile, probabilmente da domani il tuo lavoro di consulente della
polizia sarà svolto a stretto contatto con Cheryl, è un ottimo agente, ti
troverai bene.”
Mark gli stringe la mano,
“Sono molto orgoglioso di te figliolo.”
I due si abbracciano, poi
Steve si guarda intorno alla ricerca di Emily, ma non la vede da nessuna parte,
quando scorge Stella si avvicina, “Emily?”
Stella si guarda intorno,
“Non l’ho più vista, sarà andata in bagno, vado a cercarla.”
Dopo qualche minuto Stella
esce di corsa dal bagno e cerca Mark o Steve.
“Mark…” E’ spaventata,
quando lui la guarda capisce che è successo qualcosa, “Emily sta male, è nel
bagno…”
Corrono verso i bagni, Mark
vede Emily seduta a terra che si tiene la pancia, “Mark, mi fa male, non riesco
a capire se sono crampi o contrazioni, ma è troppo presto, mancano ancora sette
settimane…” Sta piangendo, è spaventata.
Stella esce per cercare
Steve, e lo trova che parla con dei colleghi, “Steve… Emily sta male…”
Steve colto dal panico la
segue nei bagni, quando la vede seduta a terra si inginocchia vicino a suo
padre, che la sta guardando, “Che cosa succede?”
Mark ha il viso preoccupato,
“Non lo so, ho chiamato un’ambulanza, è meglio portarla all’ospedale, sarà
meglio farla visitare dal suo ginecologo.”
Emily stringe la mano di
Steve, senza rendersi conto di avere proprio afferrato quella fasciata, ma
Steve è talmente spaventato che non si accorge nemmeno che la fascia che
ricopre la sua mano inizia a sporcarsi di sangue, probabilmente con la
pressione una delle ferite si è aperta.
Quando arriva l’ambulanza
Steve va via con Emily e suo padre, mentre gli altri preoccupati guardano la
scena in silenzio, i genitori di Emily vanno via con Jesse e Amanda.
Arrivati in ospedale Emily
viene portata in sala visita, il suo ginecologo era già in attesa, era corso in
ospedale subito dopo aver ricevuto la chiamata.
Mark e Steve sono in sala
d’attesa, Mark è riuscito con fatica a portare Steve in una stanza per rifare
la fasciatura e rimettere il punto che era saltato, sono passati solo 20 minuti
eppure a Steve sembra un’eternità, Mark lo guarda andare su e giù per la
stanza, capisce bene lo stato d’animo di suo figlio, anche lui è preoccupato.
Ci sono anche Jesse, Amanda
e i genitori di Emily in attesa di notizie.
Steve guarda la porta della
stanza, “Amanda puoi provare ad andare dentro?”
Amanda entra nella stanza e
trova Emily coricata sul letto, ha una flebo nel braccio, il medico la sente
entrare, la guarda e sorride, “Dottoressa Bentley, venga pure, la mia paziente
sta meglio, è stato un brutto episodio di disidratazione, ma deve comunque
stare a riposo per i prossimi due mesi che restano della gravidanza, questa
notte la tengo qui in osservazione.”
Amanda sorride sollevata,
“Posso fare entrare il marito? E qui in sala d’aspetto e sta per avere un
crollo emotivo.”
Emily sorride, “Povero
Steve, in ambulanza gli ho praticamente stritolato una mano dalla paura che
avevo.”
Il medico si avvia alla
porta, “Lo chiamo io, torno a trovarla tra un po’.”
Quando esce vede un gruppo
di persone e individua Steve, gli va incontro, “E’ lei il marito di Emily?”
Steve accenna con il capo,
“Si, come sta?”
“Sta bene, è solo disidratata,
se vuole può entrare, ma una cosa…” Steve era già partito per entrare nella
stanza, si ferma e guarda il medico, “Il resto della gravidanza lo deve passare
nel più assoluto riposo.”
Steve tira un sospiro di
sollievo, “Grazie.” Guarda suo padre e i genitori di Emily che hanno ritrovato
il sorriso anche loro.
Il medico gli stringe la
mano, “Ora vada da lei.”
Steve entra nella stanza e
trova Emily e Amanda che parlano, si avvicina e prende per mano la moglie,
“Ciao piccola, mi hai fatto spaventare.”
Lei lo tira a se e lo bacia,
“Anche io mi sono spaventata, ma ora va tutto bene.”
Amanda sorride, “Ora vi
lascio soli, non stancarla troppo Steve.”
Appena Amanda esce Steve si
siede sul letto, “Il medico ha detto che devi riposare.”
Lei sorride, “Si, per i prossimi
due mesi dovrai essere il mio schiavetto, dovrai servirmi e riverirmi…”
Scoppiano a ridere.
Emily gli prende la mano,
“Questa notte dovrò restare qui.”
Steve accenna col capo,
“Domani mattina…” Guarda l’orologio che ha al polso, “O meglio, tra quattro ore
devo essere al distretto di polizia per il passaggio delle consegne di Newman,
poi nel primo pomeriggio vengo a prenderti e ti porto a casa.”
Dopo un po’ entrano i
genitori di Emily e Mark, si fermano per qualche minuto e vanno via, Mark resta
fuori ad aspettare suo figlio.
Dopo circa mezzora il medico
ritorna a visitare Emily, “Eccomi, va tutto bene, gli esami del sangue e
l’esito dell’ecografia sono a posto, devi solo bere molto, ti darò da prendere
degli integratori, a proposito, questa volta si è visto bene… volete sapere il
sesso?”
Steve guarda Emily che
accenna col capo, “Si.”
Il medico sorride, “E’ una
bambina.”
Steve sorride, “Spero che
sia bella come sua madre…”
Anche Emily sorride, “Ma di
solito le femmine prendono dal padre, e sarà di sicuro bellissima…”
Steve saluta Emily, “Vengo a
prenderti domani nel primo pomeriggio.” La bacia ed esce dalla stanza.
Fuori trova suo padre che lo
aspetta, “Sai la cosa buffa figliolo? Sono andati tutti via e ci tocca prendere
un taxi per andare a casa…”
Arrivati a casa Mark e Steve
passano ancora una mezzoretta a parlare seduti sul divano in salotto.
“Papà, pensi che il nostro
litigio abbia influito sulla sua salute?”
Mark sorride alla
preoccupazione di Steve, “No figliolo, e non sarà l’ultimo, non sarete sempre
d’accordo su tutto, specialmente quando ci sarà il bambino, e poi è bene che tu
sappia che i figli portano preoccupazione.”
Steve accenna col capo,
“Già… Guarda nostra figlia, inizia a dare preoccupazioni ancora prima di
nascere.”
Mark sorride, “E’ una
bambina?”
Steve lo fissa, “E’ vero…
nella confusione ci siamo dimenticati di dirlo, è una bambina, si è visto bene
in quest’ultima ecografia.”
Mark si alza, “Ora vado a
letto, domani sono di riposo ma vado a trovare Emily e vedo come ha passato la
nottata.”
Anche Steve si alza, “Grazie
papà, io vado al lavoro alle sette…”
Mark guarda l’ora, “Tra due
ore…”
Steve guarda l’orologio,
“devo forse abituarmi alle notti in bianco?”
Mark lo abbraccia, “Devi
prepararti a tutto, quando sono piccoli è facile che non dormano e ti tengono
sveglio, quando sono grandi escono e tu non riesci a dormire per la
preoccupazione, ti auguro solo che faccia un lavoro tranquillo…” Con questo
guarda suo figlio e sorride.
“Buona notte papà, e
grazie…”
Il mattino dopo Steve si
reca al distretto di Polizia per occupare ufficialmente il suo nuovo incarico,
quando entra tutti lo salutano e gli stringono la mano per congratularsi, è
chiaro che i suoi colleghi sono felici della sua nomina, sanno già in partenza
che sarà un ottimo capitano.
Quando incontra Newman nel
suo ufficio, la prima cosa che gli chiede il suo ex superiore appena chiusa la
porte è, “Steve… Come sta tua moglie?”
Steve sorride, “Sta bene,
questa notte è rimasta in ospedale per controllo, ma era solo stanca e
disidratata, il medico ha detto che sarà sufficiente riposare fino al parto.”
Newman sorride sollevato, si
era preoccupato, negli anni ha imparato a voler molto bene all’uomo che ha di
fronte, “Ragazzo mio…” Indica la sedia dietro la scrivania, “Quello ora è il
tuo posto…”
Steve si siede e si aggiusta
più volte sulla sedia, “Immaginavo che fosse così scomoda…”
Newman ride, “Non hai idea
di quanto lo sia, ma lo scoprirai presto…”
Steve gli stringe la mano,
“Grazie signore, per tutto…”
Newman la trattiene, Non c’è
più nessun signore per te Steve.”
Entrambi ridono, poi Newman
va via salutando i colleghi.
Steve riunisce tutti i suoi
colleghi al momento presenti, e parlano di come ha intenzione di condurre la
squadra, ascolta con attenzione i consigli dei suoi colleghi e poi si mette al
lavoro.
Appena ha un minuto di tempo
chiama l’ospedale e si fa passare la camera di Emily, che è seduta sul letto
che parla con i suoi genitori e Mark.
“Allora la casa è pronta? Tu
sei in ferie fino a gennaio, vero papà?”
Stella accenna col capo,
“Non me lo ricordare, abbiamo già tutto negli scatoloni…”
John sorride, “Ho preso
ferie così sono già libero dal lavoro, ci trasferiamo subito.”
Emily ha un’idea, “Perché
non vi fermate già da noi per queste due settimane, così io avrò un po’ di
aiuto, e Steve non sarà troppo preoccupato quando è al lavoro, così entrate a
casa vostra quando sarà tutto a posto.”
John la guarda, “Non so
tesoro, non vogliamo darvi questo disturbo, e poi sei sicura che a Steve non
dispiaccia avere gente che gira per casa?”
Emily non fa in tempo a
rispondere che suona il telefono, risponde Stella che è la più vicina,
“Pronto?”
“Ciao amore, mi manchi da
morire…” Steve non si è accorto che la voce non è quella di sua moglie.
Stella sorride, “Anche tu mi
manchi Steve, sei un ottimo genero, ma se mi chiami amore credo che John non
sia contento…”
Nella stanza ridono tutti,
anche Steve sorride, “Ciao Stella, come sta Emily?”
“Te la passo.”
Emily prende il telefono,
“pronto?”
“Sei davvero tu questa
volta?”
Emily ride, “Si, sono io.”
“Come stai?”
Emily si alza, “Sto bene, mi
sento solo un po’ appesantita e stanca, tu come stai, Il tuo nuovo incarico?”
“Bene, ho ricevuto un’ottima
accoglienza, devo venire a prenderti?”
Emily guarda Mark, “No, c’è
qui tuo padre, tra poco mi porta a casa, ci vediamo più tardi.”
Steve vorrebbe essere li
accanto a lei, “Emily vorrei essere li con te, stanotte ero spaventato, non
sono riuscito a dormire senza te accanto, Ti amo da morire.”
Emily è emozionata, prova
sempre una forte emozione quando lui le dice queste cose, “Anche io ti amo
Steve, Ci vediamo stasera, non vedo l’ora di abbracciarti…”
Mette giù il telefono, gli
altri nella stanza la stanno guardando con tenerezza.
Mark si avvicina, “Vado a
prendere le tue dimissioni, poi andiamo a casa.”
John si alza, “Se non vi
spiace vorrei andare a trovare Steve al distretto, chissà, forse riesco a farmi
offrire un caffè dal nuovo capitano.”
Steve è nel suo ufficio che
sbriga delle pratiche burocratiche, ecco cosa odierà di più nell’essere
capitano, la burocrazia.
All’ingresso del distretto
John si avvicina al banco dove c’è un sergente, “Buongiorno.”
Il sergente Planner lo
saluta, “Buongiorno signore, posso esserle utile?”
“Si grazie, cerco Steve
Sloan.”
Il sergente prende il
telefono e chiede a John, “Di chi devo riferire?”
John sorride alla cordialità
del sergente, a New York sono più scortesi i suoi uomini, “John Spencer, sono
suo suocero.”
Il sergente sorride, allunga
la mano e stringe quella di John, “E’ un piacere conoscerla Capitano Spencer,
vada pure avanti, chieda a chiunque di indicarle la strada per l’ufficio del
Capitano Sloan.”
“Grazie.” John entra nella
sala della squadra omicidi, ci sono molte persone e sono tutte indaffarate, ad
un certo punto scorge Steve che parla con quella sua collega, Banks, così lo
chiama.
“Steve…”
Quando sente il suo nome
Steve si gira, “John vieni, ti ricordi di Cheryl Banks, vero?”
Decidono di andare a
prendere un caffè nella sala ristoro.
“Tuo padre sta portando a
casa Emily, sta bene.”
Steve sorseggia il caffè,
“Non ci voleva questa storia, col fatto che sono appena stato promosso sono
super impegnato con il lavoro e non mi posso assentare, e lei ha bisogno di
assistenza.”
John capisce la
preoccupazione di Steve, “Sarà sufficiente un po’ di riposo, vedrai che andrà
tutto bene.”
Steve appoggia la tazza
vuota sul tavolo, “So che siete prossimi al trasloco, che ne dite di stare da
noi in queste settimane, per aiutare Emily.”
John sorride, “E’ la stessa
proposta che ci ha fatto Emily, ma le abbiamo detto che si poteva fare solo se
tu eri d’accordo ad averci in giro per casa…”
Steve si alza, “Allora ne
parliamo stasera, cosa fai ti fermi un po’ qui?”
Anche John si alza, “No,
devo imparare a stare lontano dai distretti di polizia.”
Steve ride, “Grazie di
essere passato.”
Emily, Mark e Stella
arrivano a casa, Emily si mette comoda sul divano, non ha voglia di stare a
letto, Mark va a casa mentre Stella si siede con lei e chiacchierano.
Alla sera quando Steve
arriva a casa trova Emily seduta in cucina che aiuta sua madre, mentre John è
sul divano che legge il giornale, si avvicina a Emily e la bacia, “Ciao tesoro,
come stai?”
“Bene, ma ora che sei
arrivato tu… meglio.”
“Ciao Stella, ti abbiamo
incastrato eh?”
Stella sorride, “Mi fa
piacere aiutarvi.”
“Vado a cambiarmi.”
Emily si alza e abbraccia
Steve, “Mi sei mancato tanto…”
Lui la stringe come può,
ormai la pancia è ingombrante, Steve sente contro il suo addome che la bambina
si muove, guarda Emily e sorride, lei lo guarda, “Hai sentito?”
Lui accenna col capo e
appoggia la mano sulla pancia di lei, restano un po’ in quella posizione a
godersi i movimenti della loro bambina.
Nelle settimane seguenti
Stella e John stanno con Emily tutto il giorno, e quando arriva a casa Steve
vanno nella loro nuova casa.
Una sera Steve ed Emily sono
sul divano a guardare la televisione, lei è con le gambe su, coricata e
appoggiata contro di lui, stanno seguendo un documentario, ma non sono molto
interessati, ogni tanto lei lo guarda, si vede che lui è assorto nei suoi
pensieri, quando si sente osservato guarda giù e incontra gli occhi di lei,
“Steve, sei pensieroso…”
Lui le accarezza i capelli,
“C’è una cosa che vorrei dirti…”
Lei lo fissa, non dice
nulla, aspetta che lui continui, Steve sospira e poi parla, “Quando nascerà la
bambina, ti aspetti che io venga in sala parto con te?”
Lei lo guarda, capisce che
la cosa lo spaventa sul serio, “Se non te la senti non sei obbligato.”
Lui sorride, “Penso che i
medici dovrebbero guardare me che svengo…”
Lei ride, “Allora chiederò
ad Amanda di assistere.”
Lui la bacia, “Mi hai tolto
un gran peso…” Le da un altro bacio, “Ti amo Emily…”
Lei lo attira a se e lo
bacia, “Mai quanto ti amo io, Steve.”
Dopo un paio di settimane
Steve riceve una telefonata mentre è al lavoro, “Pronto?”
“Steve sono io.”
“Ciao papà…”
“Sto portando Emily in
ospedale, credo che sia ora…”
Steve si alza di colpo dalla
sedia, “Va bene arrivo.”
Quando chiude la telefonata
si avvicina alla scrivania di Cheryl Banks, “Cheryl, vado in ospedale, Emily
sta per partorire, se ci sono problemi mi chiami.”
Lei sorride, “Vai tranquillo
Steve, fammi sapere.”
Steve arriva in ospedale
pochi minuti dopo che Emily è stata ricoverata, ma è già in sala parto, vede
suo padre e si avvicina, “Papà…”
Mark sorride, “Sono dentro
da pochi minuti, c’è Amanda con lei, tanto mi è parso di capire che tu aspetti
fuori.”
Steve si siede, “Ci puoi
giurare.”
Mark lo guarda e pensa a
quanto era agitato lui quando doveva nascere Steve, sono passati molti anni, ed
ora sta per diventare nonno, e suo figlio prova le stesse emozioni che provava
lui anni fa.
Dopo mezzora Steve ha
iniziato a camminare avanti e indietro con crescente nervosismo.
Amanda è uscita un paio di
volte ad assicurare che le cose vanno bene.
Mark ad un certo punto si
alza e blocca Steve, “vuoi sederti, tanto non cambia nulla se ti agiti.”
Steve si siede, “Ma quanto
ci vuole?”
Mark sorride, “Non si può
sapere, mi chiedo come mai i genitori di Emily non sono ancora arrivati…”
Steve si alza di colpo,
“Dovevo avvisarli io?”
Mark si alza e sorridendo si
avvia alla porta, “lo faccio io…”
Dopo pochi minuti esce
Amanda sorridendo, “Vuoi entrare, ci sono due fanciulle che ti aspettano…”
Steve si avvicina alla
porta, “E’ andato tutto bene?”
Amanda accenna col capo, “E’
una bella bambina.”
Steve entra e vede Emily
coricata su un letto che stringe un fagotto al petto, quando lo vede sorride e
allunga una mano, lui la stringe e si avvicina, la bacia e sposta il lenzuolo
che copre la bambina, si accorge di avere la mano che trema.
La bambina è molto piccola,
sta dormendo contro il petto della madre, Steve guarda Emily e sorride, ha gli
occhi lucidi, non ha mai provato una simile emozione.
“E’ bellissima…” Una lacrima
gli scende sulla guancia, Emily sorride e si accorge che anche lei sta
piangendo per la felicità.
Lei accarezza il viso della
bambina, “Siamo noi gli artefici di questa meraviglia.”
Passano almeno mezzora a
contemplare la bambina, poi arriva un’infermiera, “Buongiorno neo genitori, ora
devo portare la piccola al nido, poi spostiamo la mamma in una stanza, così
potrà riposare.” Prende la bambina dalle braccia di Emily si assicura che il
braccialetto al polso della piccola sia uguale a quello della mamma, come
prassi.
L’infermiera sistema la
bambina nella culla portatile, “Come la chiamate?”
Emily stringe la mano di
Steve, “A questo punto sarebbe opportuno scegliere il nome, tra quelli che
avevamo in mente.”
Steve la guarda, avevano
passato molte serate a parlare di nomi, “Già, eravamo indecisi tra Kelly e
Jennifer…”
Emily guarda la bambina,
“Kelly Sloan… Sai che mi piace.”
Steve accenna col capo,
“Anche a me.”
L’infermiera copre la
bambina con un lenzuolo, “Allora, andiamo Kelly, vedrai la tua mamma tra due
ore per la pappa, domani andrete a casa.”
Quando Emily viene sistemata
in una stanza la vanno a trovarla Mark, Stella e John.
Sono tutti entusiasti della
bambina, l’hanno vista attraverso il vetro del nido.
Emily è stanca, la lasciano
tranquilla, quando Mark si volta prima di uscire vede che si è già
addormentata.
Mark si reca al nido per
vedere ancora la bambina, quando arriva trova Steve davanti al vetro.
“Ciao neo papà…”
Steve si gira e sorride,
“Non mi sembra ancora vero, e tu nonno…”
Mark mette una mano sulla
spalla di suo figlio, “Avevo perso le speranze di vederti sposato, figurati
diventare nonno…”
Ridono e vanno via, Steve
passa ancora a vedere Emily ma lei sta dormendo, la bacia e va via.
Steve dorme poco, è ancora
molto emozionato, non pensava di provare simili emozioni, quando si alza la
mattina e si prepara per andare al lavoro si accorge che è ancora molto
emozionato, è diventato padre, sarà in grado di essere un buon padre?
Arriva al distretto di
polizia prima di tutti gli altri, ci sono ancora i colleghi della notte, quando
arriva la sua collega Cheryl, si avvicina sorridendo, “Allora?”
Steve sorride a sua volta,
“è nata ieri pomeriggio, è bellissima, oggi lei e Emily vengono a casa.”
Cheryl chiude la porta
dell’ufficio e lo abbraccia, “Come ti senti?”
“Pazzo di gioia, è
un’emozione che non avrei mai pensato di provare, ogni volta che ci penso non
riesco a smettere di sorridere, sono così fortunato Cheryl, ho una moglie e una
bambina meravigliosa da amare, spero solo di essere all’altezza.”
Lei sorride, “Te la caverai
bene, sono felice per te.” Lo lascia solo e si mette al lavoro.
Steve prende il telefono e
chiama l’ospedale, “Community General, in cosa posso esserle utile?”
“Mi può passare il reparto
maternità, stanza 236, grazie.”
Steve aspetta in linea,
“Pronto?” Quando sente la voce di Emily sorride.
“Ciao mamma…”
“Ciao papà…”
Poi scoppiano entrambi a
ridere.
“Oggi passo a prendervi alle
sei, così andiamo a casa.”
“Ti aspetto tesoro, l’hanno
appena portata al nido, ha mangiato, è bellissima.”
Steve vorrebbe essere
accanto a sua moglie per abbracciarla, “Come sua madre…”
Emily chiude gli occhi e
immagina il viso di Steve, “Ti amo Steve, ti aspetto.”
“Anche io ti amo.” Steve
mette giù la cornetta e si mette al lavoro.
Nel pomeriggio Steve arriva
all’ospedale e la prima persona che incontra è Amanda, “Ciao Amanda.”
“Ciao Steve.” Si
abbracciano, non hanno bisogno di molte parole, si conoscono da moltissimi
anni.
“Non vedevo l’ora di
arrivare, mi sembra di essere attirato da una calamita, ma sono allo stesso
tempo spaventato, non credo di essere all’altezza…”
Amanda lo accompagna agli
ascensori, “Steve, vedrai che verrà del tutto naturale, anche io pensavo di non
essere in grado di essere madre, eppure sono sopravvissuta e continuo a farlo,
Kelly ha già la fortuna di avere due genitori che si amano e che le staranno
dietro, amandola e proteggendola.”
Steve sorride, “Ti ho mai
detto quanto è importante per me averti come amica?”
Anche Amanda sorride, “Forse
qualche volta, ma è bello sentirselo dire ogni tanto.”
Steve va al reparto
maternità.
Appena entra l’infermiera
sorride, “Buongiorno Steve, Emily ti aspetta.”
“Grazie Milly.”
Appena si avvicina alla
stanza di sua moglie afferra la maniglia e si blocca, sta visibilmente
tremando, poi sente la voce di suo padre alle spalle, “Non si apre da sola devi
spingere.”
Si gira e lo vede sorridente
che lo guarda, “Non riesco a smettere di tremare, non ho mai provato simili
emozioni, pensavo di aver completamente perso la testa quando mi sono
innamorato di Emily e tuttora quando la guardo sento il cuore che batte più
forte, ma con la bambina è diverso…”
Mark afferra la mano di suo
figlio e la stringe, “è un amore diverso, intenso da far paura e
inaspettatamente travolgente…”
Steve sorride, “Entriamo.”
Mark e Steve entrano e
trovano Emily seduta sul letto con i bagagli già pronti, quando vede entrare i
due uomini si alza e va a baciare Steve, è un bacio lungo appassionato, “Mi sei
mancato.”
“Se esco e rientro mi
accogli nella stessa maniera?”
Ridono, poi lei va a dare un
bacio sulla guancia a Mark, “Ciao nonno.”
“Ciao mammina, quando ti
portano la piccola?”
“L’infermiera è andata a
prenderla ora, ho detto ai miei genitori di venire a casa nostra, ho invitato
anche Carol, Amanda e Jesse, così festeggiamo.”
Dopo qualche minuto si apre
la porta ed entra l’infermiera con la bambina in braccio, “Ecco la star…”
Si avvicina al gruppo
sorridendo, Emily guarda Steve, “La vuoi prendere in braccio tu?”
Steve la sta fissando, poi
con mani tremanti la prende dalle braccia dell’infermiera, rimane fermo
immobile impacciato, ha sempre avuto paura a prendere in braccio un neonato, ed
ora che ha tra le braccia la sua bambina è emozionato.
Emily si avvicina e lo
abbraccia, entrambi guardano il viso della bambina, poi lei le accarezza la
guancia con un dito, “è davvero bella, siamo stati bravi, vero?”
Steve sorride, “si.” Non
riesce a dire altro, è ancora immobile.
Emily sorride, “Vuoi che la
prenda io?”
Steve non si muove, “Si.”
Emily guarda Mark e ride,
poi prende la bambina dalle mani del padre, che resta a guardarsi le braccia,
poi guarda Emily con gli occhi lucidi, “Sento ancora il suo calore.”
Mark gli tocca un braccio,
“Ora puoi muoverti…”
Steve sorride e prende la
borsa di Emily sul letto, “Si… prendimi in giro, vorrei sapere com’eri tu
quando sono nato…”
Mark lo guarda, “Vi svelerò
un segreto, sei più coraggioso di me figliolo, io ti ho preso in braccio dopo
almeno dieci giorni dalla tua nascita, avevo paura di romperti…”
Scoppiano a ridere e
lasciano l’ospedale.
Verso le sette Steve e Emily
sono in attesa dell’arrivo degli ospiti, lei è sdraiata sul divano che riposa,
lui è seduto su di una poltrona e la sta guardando, pensa a quanto è fortunato,
è innamorato di una donna stupenda ed ora lo ha reso padre, infatti accanto al
divano c’è una piccola culla con dentro la loro bambina che riposa.
Di malincuore sveglia Emily,
“Tesoro…” Appena lei apre gli occhi, lui la bacia, “Mi spiace svegliarti, ma
tra un po’ arrivano gli ospiti…”
Lei si mette seduta, lo tira
a se e lo bacia con passione, “Potremmo sempre chiudere a chiave e lasciare
tutti fuori…”
Steve continua a baciarle il
collo, “Sai che è una proposta allettante, se tra cinque minuti non è ancora
arrivato nessuno, ci chiudiamo dentro…” Sta per baciare nuovamente Emily ma
qualcuno suona alla porta.
Emily sorride, “Peccato…”
Steve si alza e va ad aprire
la porta, “Vediamo chi ci ha rovinato i piani…” quando apre vede Amanda e CJ,
la saluta e prende per mano CJ, “Ciao Amanda, Cj… Vieni che ti faccio conoscere
Kelly.”
Il bambino stringe la mano
di Steve, e quando si trova davanti alla culla guarda dentro stupito, “Ma è
così piccola…” Sta sussurrando.
Steve si mette in ginocchio
accanto a lui per essere alla sua altezza, “non c’è bisogno di parlare piano,
non si sveglia, ha ereditato da me il sonno pesante.”
CJ lo guarda, “Posso
toccarla?”
Steve accenna col capo, il
bambino accarezza la mano di Kelly, “Ha la pelle liscia, e profuma.”
Gli adulti sorridono, di
seguito arrivano Mark, Jesse, e i genitori di Emily.
Sono ancora a tavola quando
la bambina inizia a muoversi nella culla, Emily si alza, “E’ l’ora della
pappa.” Si avvicina alla culla e prende in braccio la bambina, gli altri si
alzano a guardare, appena Kelly inizia a spazientirsi Emily si ritira nella
camera da letto per allattarla.
Quando torna sono tutti
attirati dalla bambina che ora dorme nuovamente e viene rimessa nella culla, CJ
guarda gli adulti e chiede, “Quando inizia a parlare?”
Mark sorride, “Ci vorrà
ancora un bel po’ di tempo, probabilmente quando compirà un anno inizierà a
camminare e prima di allora a parlare, all’inizio saranno solo suoni
incomprensibili, deve imparare tutto.”
CJ accenna col capo, “Ho
visto un video che ha girato mamma quando ero piccolo, persino io non ho capito
cosa dicevo con quei suoni incomprensibili.”
La serata continua
piacevolmente, quando si spostano sul terrazzo per il caffè Emily e sua madre
restano in casa, “Mamma, sono così felice, ora capisco cosa vuol dire avere tra
le braccia una creatura tutta tua.”
Stella guarda la sua
nipotina e prende la mano di sua figlia, “Sono così felice per te e Steve, è
una bellissima bambina e poi mi pare di vedere che è anche brava.”
Le due donne guardano la
bambina dormire, e sorridono quando si muove e fa dei versi.
Quando tutti gli ospiti sono
andati via, Steve e Emily si ritrovano sul divano, “Steve…”
Lui si gira e la guarda, lei
gli prende la mano, “Sono stanca, vado a letto.”
Steve si alza e prende la
culla, “Vengo anche io, sono distrutto e non ho passato quello che hai passato
tu, quindi immagino…”
Nella camera da letto mette
la culla dalla parte di Emily, che intanto si è spogliata e si è messa sotto le
coperte, anche lui si mette a letto, lei si sistema con la testa sul suo petto,
“Sai vero che ci sveglierà ogni due ore circa per mangiare.”
Steve la bacia sulla nuca,
“Allora è meglio dormire.” Spegne la luce.
Nella notte Emily si accorge
di ogni piccolo rumore proveniente dalla culla e riesce a svegliarsi prima che
la bambina pianga, così si alza e la allatta senza disturbare troppo Steve.
Nella loro vita è arrivata
questa splendida creatura a rafforzare il loro amore e la loro felicità.