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Autore: Himeno    18/06/2015    9 recensioni
Due ragazzi che non conoscono ancora l'amore e che sono uno il contrario dell'altro, possono innamorarsi? Angelo e Diavolo. Il loro amore potrebbe nascere a causa di un gioco? la mia prima ff su questo cartone favoloso! Leggete e ditemi che ne pensate^^ kiss
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Game'
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Capitolo 34

 

I love the way you love me

The way you move me

It feels so good in your arms

I love the way you need me

The way you free me

You got me right where I belong

 

(Right Where I Belong - Charice)

 

Non avevo idea di essere una persona appassionata e insaziabile prima che Sulfus me lo facesse presente con tanto di dimostrazione. Siamo stati per ore a fare l’amore anche dopo il nostro risveglio ed è tutto dire. Avevo sentito che alcune dopo la prima volta, erano talmente indolenzite da non voler fare sesso dopo giorni oppure che trovavano qualche scusa per non farlo più perché hanno trovato l’esperienza deludente. Di certo non è il mio caso né l’uno né l’altro. Con un amante come Sulfus Zolfanelli, non puoi che volerne sempre di più. Mi meraviglio di me che credevo che quando l’avrei fatto sarei stata rigida come un manico di scopa o mi sarei talmente imbarazzata da scappare via. L’ho desiderato troppo ed è stato tutto perfetto invece. Lui mi ha anche assicurato che sono stata magnifica e nel caso mi avrebbe fatto volentieri da insegnante. Questo è solo inizio, figuriamo più avanti.

Siamo stati “occupati” fino alle 11,30 poi il tempo di farci una doccia – separati, non ce la facevo proprio ad affrontare un altro round sotto il getto d’acqua – e vestirci, siamo scesi di sotto a mangiare qualcosa. Appena arrivati in cucina, abbiamo visto Tilda indaffarata tra i fornelli e nel sentire quegli odorini invitanti, il mio stomaco brontolò.

Quello che successe dopo, mi imbarazzò fino alla punta dei capelli. Tilda guardava male Sulfus, sicuramente la donna stava pensando che ero un’innocente sedotta. Bè, più o meno. Che ero innocente, non c’è dubbio, Sulfus può testimoniarlo e anche il sangue sul lenzuolo. Sedotta, forse sono stata più io a sedurre lui ieri sera. L’ho provocato, ho abbattuto le sue difese e in risposta il suo tocco mi ha fatto sciogliere fino a dargli completamente anima e corpo.

Li lasciai per un attimo cercando di avvisarli tra un balbettio e l’altro che dovevo andare al bagno. Era solo una scusa per calmarmi un po’ e allontanarmi da quei due che si scambiavano occhiatacce. Non appena sarò uscita dalla cucina, avrà inizio la loro battaglia, presumo. Scusami, Sulfus. Scombussolata come sono ora non gli sarei di molto aiuto nell’affrontare Tilda. E poi non ne avrei il coraggio.

Alla fine, decisi di andare un attimo fuori a prendere una boccata d’aria. Il giardino è perfetto per chi voglia starsene un po’ tra le sue, almeno nelle ore in cui i giardinieri sono in pausa o sono in un'altra parte del vasto terreno dei Zolfanelli. Mi sedetti con un po’ di difficoltà sulla panchina in pietra – bè, Sulfus si è dato parecchio da fare, l’ho già detto – e non appena sento il contatto freddo sul mio sedere, sussultò. Non ho avuto molto tempo per riprendermi e devo ancora abituarmi all’”ardore” del mio ragazzo.

Adesso che sono sola, ho modo di pensarci. Ora ho un ragazzo, o meglio, un ragazzo che amo. Il fidanzamento con Gabi non avrebbe portato a niente di buono o piacevole. Non mi sarei mai sentita così bene tra le braccia del mio precedente fidanzato come lo sono tra quelle del Devil. Gabi non l’avevo scelto io mentre Sulfus sì. E’ bello poter scegliere e questo è successo perché sono stata trattata come un premio in un gioco d’azzardo. Non male. Meglio che non ci pensi troppo però, non sarà una cosa di cui vantarmi con le future generazioni.

-Signorina Raf-

Mi girai di scatto. Non avevo sentito arrivare la cameriera.

-Sì?-

-Ci sono delle visite per lei-

-Per me?-

A quanto pare è come se fossi tornata a vivere in questa casa e posso ricevere ospiti. Quando alla fine sono sempre stata un “ospite” anch’io qui. Quel qualcuno che è venuto a vedermi deve aver saputo che ho passato la notte con Sulfus o almeno che ho partecipato alla festa, se no mi avrebbe cercato a casa mia.

Seguo la donna fino al salotto e trovo un sacco di persone che conosco benissimo. Sgrano gli occhi.

-Angels? Ricky? Cathy e David? Che ci fate qui?-

Mio Dio, Cat e David erano con me alla festa e arrossii pensando che loro sicuro sanno che cosa ho fatto con il padrone di casa. Ma subito dopo, a scacciare il rossore, mi venne in mente il motivo per cui erano tutti qui in questo momento. Mi era sembrato strano il comportamento dei miei cugini alla festa quando hanno impedito a Kabalè di rovinare la mia riappacificazione con Sulfus. Possibile che loro tutti…fossero complici di qualche piano?

-Raf!- esclamano Uriè e Dolce andando ad abbracciarmi.

-Ehy ragazze- gli sorrisi. Ero così felice di vederle anche se ci vediamo quasi ogni giorno da quando andavamo all’asilo.

-Finalmente ha ceduto il bel diavoletto- disse Cat con malizia. Non era una domanda, era un affermazione bella e buona. Oggi direi che è la giornata dell’imbarazzo e del rossore. E’ da ore che non faccio altro che diventare rossa come un pomodoro. Datti una calmata, Raf!

-Come avrebbe potuto resistere. Nostra cugina è uno splendore. Ci avrebbe rimesso lui- sbuffò David incrociando le braccia.

Rimaneva solo Ricky che mi sorrideva sincero anche se con una punta di rammarico. Forse in fondo in fondo sperava che io e Sulfus non tornassimo insieme anche se mi avrebbe fatto un male cane un altro suo rifiuto.

-Sono contento per te, Raf. Davvero- disse guardando poi in basso piuttosto a disagio. –Ora è il momento che ti spieghiamo alcune cose-

-Già. Voglio sapere tutto quello che avete pianificato alle mie spalle- mi finsi oltraggiata.

-Era necessario. Te e Sulfus siete due testoni e senza il nostro aiuto forse ci sarebbe voluta un eternità a finché tornaste insieme- alzò gli occhi al cielo mia cugina.

-Concordo con lei, mia cara amica. Devi ammettere che per quanto determinata a riaverlo, avevi comunque bisogno di amici pronti a sostenerti- sorrise Uriè.

-Esattamente- annuì Cat.

-Ok ok, ora spiegatemi meglio tutto quanto. Sono tutta orecchie- misi il broncio per poi ammettere che avevano ragione.

Così mi raccontarono ogni cosa. Il piano era partito proprio da Ricky per poi essere “perfezionato” da Uriè. Dolce conosce i miei cugini – in più ha una cotta per David da anni - e li ha contattati per avere il loro aiuto il giorno del ballo. Questo significa che da quando sono venuti in città hanno fatto finta di niente. Sapevano già cosa c’era veramente tra me e Sulfus, non l’avevano letto nei giornali. Poi guarda caso, Marcus mi procurò un invito al ballo dove sono già stati invitati loro due.

-Bè. Non puoi immaginare quanto sia piccolo il mondo, biondina. Si dia il caso che colui che fa ripetizioni a Ricky sia anche amico del vecchio Marcus. Grazie a lui abbiamo avuto modo di parlare in segreto con il maggiordomo e organizzare il tutto. Il ballo è stata la nostra occasione d’oro che non andava sprecata- disse David.

-Non potevi andarci da sola così la vecchia volpe ha fatto in modo che arrivassero anche a noi gli inviti con l’aiuto del caro Gas che aveva il compito di gestire le partecipazioni. Marcus sapeva che alcune presenti avrebbero potuto rovinare tutto perciò abbiamo fatto in modo di distrarre la ragazza di ieri. Kabalè. Il resto toccava a te e alle tue… capacità seduttive- proseguì Cat facendo l’occhiolino.

Mio Dio, quante persone hanno aiutato me e Sulfus. Ero a tutti molto grata per questo e continuai a sentire quello che avevano da dire. Almeno finché non li abbracciai stretta e commossa dalla loro amicizia.

Grazie, Signore, per avermi messo sul mio cammino queste persone meravigliose.

 

 

*********************

 

 

Rags to riches or so they say
Ya gotta keep pushin' for the fortune and fame
You know it's all a gamble when it's just a game
Ya treat it like a capital crime
Everybody's doin' the time

 

(Paradise City - Guns N' Roses)

 

Questa non ci voleva proprio. Proprio adesso che ero felice delle ore trascorse con Raf, non poteva succedere anche questo. Ma il bello è che non riesco a far altro che guardare con una faccia da stoccafisso Marcus pronto a partire.

-Ti prego, dimmi che stai scherzando- disse Tilda fissandola sconvolta e arrabbiata.

-Mi spiace, Tilda. Ma è giunto il momento. In fondo ho sempre saputo che prima o poi avrei dovuto lasciare questa casa. Contiene troppi ricordi che fanno male- disse con sguardo basso.

Ricordi che riguardano mio padre, mio nonno e… me. Perché allora è rimasto se gli faceva male questo posto? Una volta morto Paul e ottenuto la sua vendetta avrebbe potuto andarsene a vivere lontano dai Zolfanelli.

-Perché?- riuscii a dire.

-Cosa?- mi guarda confuso.

-Perché solo ora? Se è vero che questa casa ti fa ricordare brutte cose perché sei rimasto? Avresti potuto farlo anni fa dopo la morte del non… di Paul-

-Davvero non lo sai, Sulfus? Pensavo l’avresti capito- disse con un sorriso amaro.

-Oh andiamo! Non mi verrai a dire che sei rimasto per me? Per il tuo adorato nipotino- lo guardai scettico. Ancora mi bruciano le sue menzogne. Mi ha mentito per anni, come faccio a sapere che non mente anche ora?

-Invece è proprio per te che sono rimasto in questo inferno. Ho sopportato, ho stretto i denti per prendermi cura del mio unico nipote. L’unica famiglia che mi è rimasta. Ogni volta che entro in garage, mi sembra ancora di sentire mio figlio armeggiare con le macchine. Mi sembra ancora di sentire la sua voce e di vederlo con i vestiti e il viso sporco d’olio. E ogni volta che guardo le rose arancioni in giardino mi ricordano mia moglie Dalia, morta nel dare alla luce Claud. Non ho più nessuno, solo ricordi amari. Mi sei rimasto solo tu, Sulfus, ma ora non hai più bisogno di me. Sii felice con la signorina Raf- disse scacciando le lacrime dagli occhi. Prese le sue valigie e fece per andarsene.

-Aspetta! Non osare andartene così! Mi devi ancora molte spiegazioni- lo fermai. Diciamo che la gentilezza non è il mio forte – cosa risaputa - ma non voglio che se ne vada. Cazzo, d’accordo che gliel’ho detto io in uno scatto d’ira tuttavia in quel momento non credevo a tutto quello che dicevo. Per un attimo, lo ammetto, avevo pensato che era meglio che se ne andasse, che si allontanasse per sempre da me. Ma ora che lo vedo così, pronto ad andarsene sul serio, non voglio che accada. Come ha detto, sono rimasto solo io della sua famiglia e, lasciando perdere la Temptel, è lo stesso anche per me. Ho solo lui, mio nonno.

Mi lancia un occhiata perplessa per poi annuire.

-Forse è meglio che andiamo da un’altra parte- disse guardando eloquente Tilda che era rimasta in silenzio ad ascoltare il nostro dialogo.

-Giusto. Scusaci un momento, Tilda- dissi per poi uscire dalla cucina. In effetti non è luogo adatto per fare lunghe chiacchierate soprattutto di tale importanza.

Solo che prima di uscire, lo obbligo a lasciare le valigie lì. Lui mi guarda male ma la battaglia la vinco io e con una smorfia lascia i bagagli e ci dirigiamo verso quella che è stata la camera di Magnus per molti anni.

Appena entrato, va verso un cassetto e tira fuori un album e un diario.

-Prima di andarmene, volevo lasciarti questi- mi spiega.

-Cosa sono?-

-Sono il diario e l’album di fotografie di Claud. E’ giusto che tu sappia tutta la verità. Se non ti fidi delle mie parole, magari crederai alle sue-

-Cosa ti fa credere che possa dare retta a delle scritte su un diario ammuffito?- incrociai le braccia.

-I diari sono custodi dei segreti più profondi di ogni persona. Sono come confidenti di cui puoi fidarti. Non sono come gli umani che possono tradire- mi fa un sorriso tirato.

-Non possono tradire ma non sono sicuri visto che chiunque può leggerli se vengono scoperti- sbuffò.

-Touché-

-Che cosa dovrei trovare qui dentro esattamente?- fissai il diario come fosse qualcosa di prezioso.

-La pura verità ed è un modo per conoscere un po’ tuo padre. Nell’album troverai anche delle foto mie e di mia moglie, nonché tua nonna-

Dopo un attimo di esitazione e un respiro profondo, aprii il diario e cominciai a leggere. Aveva una bella scrittura. Chiara e semplice. Mi incantai a leggere ogni singola parole ed era come se riuscissi a sentire tutte le emozioni che aveva provato Claud. L’unica cosa su cui non concordavo era il suo amore per Temptel. Lui l’amava sinceramente ma non in maniera malata come era stata capace lei. Mio padre era buono e avrebbe meritato una vita lunga e felice. Ed io… sarei stato contento di averlo come padre. Nonostante fosse giovane, sono sicuro che mi avrebbe amato e cresciuto bene.

Saltai alcune pagine per arrivare verso la fine del libricino. Mi irrigidii nell’intravvedere delle righe che parlavano di me o almeno di quel fagiolino che all’epoca stava nella pancia dell’arpia.

 

Temptel è molto strana ultimamente. Proprio oggi mi ha urlato contro dicendo di non volere questo bambino. Io le ho detto che non dovrebbe dire queste cose, un bambino è una benedizione. Una benedizione di cui sono già innamorato. Chissà se sarà maschio o femmina. L’importante è che nasca sano, è già stato un miracolo che la mia Temp sia rimasta incinta. Ma comunque quello che mi ha lasciato perplesso è la scelta che mi ha posto. O lei o il bambino. Non posso scegliere e lei non dovrebbe obbligarmi a farlo. La amo ma amo anche la nostra creatura. Non può pensare di abortire, non glielo permetterò.

 

Marcus, vedendo la mia espressione, andò a leggere, per poi sospirare.

-Non è una novità per te che Temptel volesse abortire ma quello che tu non sai è quanta determinazione aveva nel volerlo fare. Era furiosa con tutti, compreso Claud che lo accusava di amare il bambino più di lei. Era diventata gelosa del suo stesso figlio e voleva liberarsi di te. Nessuno era riuscita a fermarla nel suo intento tranne Paul. La minacciò e diede la colpa della pazzia della figlia a Claud. Odio ammetterlo ma sono grato a quel demonio di averti salvato. Ha ucciso Claud ma ha risparmiato te. Non so cosa avrei fatto se fossi rimasto completamente solo- gli uscirono di nuovo le lacrime. In quel momento, si sentiva davvero a pezzi, completamente devastato.

-Appena nato, mi affidarono a te. L’accordo era che tenevate la bocca chiusa sulla verità delle mie origini ma che almeno tu potessi stare con me, non è così?- dissi con sguardo assente.

-Esatto. Sei mio nipote, Sulfus. Per quanto sia stata una sofferenza non poterti dire chi ero veramente, mi sono accontentato di starti vicino- si soffiò il naso sul fazzoletto che aveva tirato fuori dalla tasca. –So che ti ho deluso e che è difficile per te credermi visto che ti ho mentito da sempre. Ma ti giuro che ti ho sempre voluto bene e sempre te ne vorrò. Il mio affetto per te non è una menzogna e non mi importa se per metà hai il sangue di Paul. Non è il sangue a fare di una persona quello che è-

Non so che dire e sento le lacrime premere per uscire dai miei occhi. Anch’io gli voglio bene tuttavia, merda, non sono tipo da sentimentalismi. E’ già tanto che mi sia “sciolto” con Raf.

-E’ meglio che vada ora. Rischio di perdere il treno- disse asciugandosi del tutto le lacrime e facendo un passo verso la porta.

-No!- riuscii a dire.

Lui si fermò.

-No-non voglio che tu te ne vada via… nonno-

Si girò di scatto a guardarmi con gli occhi lucidi.

-Cosa hai appena detto?-

-Nonno-

Appena lo ridico, mi sento le sue braccia che mi stringono. Che imbarazzo. Per tutti i diavoli, non voglio piangere, sono un uomo. Per giunta non sono abituato a queste smancerie tra uomini. Oh bè! Tanto non ci sta guardando nessuno, la mia reputazione non andrà in rovina.

Ricambio l’abbraccio un po’ impacciato ma felice di avere finalmente un nonno.

 

Continua…

 

______________

 

Su, ditelo che vi ho almeno un po’ commosso? :P Sarò una sadica ma vi voglio bene perciò niente morti o almeno non farò crepare i personaggi buoni ^^’ Manca poco alla fine e sto vagliando varie possibilità di epilogo. Dopo anni a scrivere questa storia, sarò sollevata e al tempo stesso triste nel concluderlo ma… c’est la vie! Potrò sempre fare vari spin-off o scene extra ;) Ora passo a farvi vedere un disegno fatto da EngyDragon che ringrazio di cuore e a cui dedico questo capitolo <3 Davvero grazie, sei un tesoro :3 A voi l’immagine del risveglio di Raf e Sulfus.

 



Se non riuscite a vederlo, andate in questo link, dove troverete molti altri suoi disegni su Angel’s friends!

http://engydragon.deviantart.com/art/GIFT-Love-Game-Raf-and-Sulfus-539811523

Ci diamo appuntamento al prossimo capitolo! A presto, lettori :*

Himeno

 

   
 
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