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Autore: timetosaybyebye    19/06/2015    0 recensioni
- Sai che siamo a Londra? - mugugnai un sì, accendendo la sigaretta.
-Sai che poss... OH PORCA MISERIA, QUELLO E'... - e mi voltai verso dove stava guardando la mia amica. La camminata decisa, tipica di chi sa di piacere, gli occhiali scuri, il cappello che lasciava uscire i ricci. Ero pronta a scommettere che quello fosse - HARRY STY... - e le misi la mano sulla bocca, prima di far accadere l'irreparabile.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Passeggiare per Londra e andare per negozi è il sogno un po' di tutti. Visitare i musei, prendere i bus a due piani, visitare i luoghi "must" della città europea più costosa.. Insomma, qualcosa che tutti vogliono fare almeno una volta nella vita. Io invece ero un po' stanca. Ero felice di essere a Londra, è vero.. Ma il viaggio - seppur breve - mi aveva devastato. Riuscii a convincere la mia migliore amica per andare in Hotel e posare tutti i bagagli. Sembrava anche lei, stanca.
- Non vedo l'ora di visitare Londra! - aveva ripetuto per tutto il viaggio, mentre io cercavo di dormire. Non amo viaggiare in aereo, nonostante sia la seconda volta che lo prendo. Comunque sia, una volta raggiunto l'hotel, siamo crollate sui nostri letti e ci siamo svegliate il giorno dopo, cariche e pronte per girare Londra. Avevamo girato vari negozi e, a piedi, ci eravamo sufficientemente allontanate dal centro della città e avevamo raggiunto un piccolo starbucks. Ero curiosa di bere il caffè più chiacchierato sul web, mentre la mia amica prese un frappuccino. C'erano anche dei tavoli fuori così, visto il clima temperato e poco ventoso di quel giorno, ci mettemmo lì, prese a guardare i passanti inglesi indaffarati nei loro pensieri. 
- Non ci credo, sai Andrea? - io mi girai a guardarla, mi ero messa alla ricerca delle sigarette.
-  Ancora? Non hai fatto altro che dire: "Non vedo l'ora di visitare Londra!" e poi mi dici che non ci credi. Ti serve uno psicologo, amica mia.- lei rise.
- Questo è vero.. Però è come... Non so, ti ricordi quando andammo al concerto dei Coldplay? - io annuii. - Beh, io me la ricordo ancora la tua faccia sudata... I tuoi occhi brillavano come due riflettori anche se eri dura ad ammetterlo. Tu non facevi altro che scrivere quella data dappertutto, tenendoti per te quell'adrenalinica sensazione di vedere la tua band preferita live per la prima volta. Quando eravamo di fronte ai cancelli e stavano per aprirli, ti ho vista fremere e mi hai detto "ci siamo!" e abbiamo cominciato a correre. Poi siamo entrate nello stadio ricordo ancora che dicesti:"oh mio Dio, non ci credo!"
- E tu mi vuoi dire che sei in quella situazione? - le sorrisi. - Hai ragione, scusami. E' che anche io non ci credo di essere di fronte a uno starbucks di Londra aspettando il mio caffè. - La cameriera ci chiamò e andammo a prendere, in fretta, le nostre ordinazioni. Uscimmo fuori e bevemmo con calma le cose che avevamo preso.
- Il frappuccino è buono, sai? - disse lei. Io fissavo il mio caffè incerta e lo sorseggiai piano. Era caldo ma.. Non era assolutamente caffè! Era acqua colorata marroncina! Sospirai.
- Carlotta.. sai che questo caffè fa schifo? - risposi alla mia amica, usando il suo stesso tono contento. Lei rise e mi passò il suo bicchiere.
- Dai, prendine un po'! Io assaggerò il tuo caffè... Non potrà poi essere così pessimo! - le passai il bicchiere di carta dove era contenuto e io sorseggiai, con la cannuccia, il suo frappuccino che era sicuramente più bevibile del mio caffè. Le vidi storcere il naso quando posò il bicchiere.
- Va bene Andy, hai ragione. Questo caffè fa davvero schifo. Dovremo cercare un bar o qualcosa di simile per bere un caffè decente.- riflettè.
- O potremo andare avanti a frappuccini. - proposi io.
- L'idea è allettante, mi piace. - Le sorrisi e ripresi a cercare le mie sigarette.
- Charlie, mi trovi un posacenere? - le chiesi, mentre continuavo a cercare. Immaginai la ragazza alzare gli occhi al cielo, mentre io avevo messo la testa nella borsa per cercare quel dannato pacchetto.
- Io mi chiedo se te lo toglierai mai questo vizio. - mi chiese, buttando in malomodo ciò che le avevo chiesto di fronte a me e io riemersi dalla mia borsa, sventolando felice il mio pacchetto. Presi una delle Winston blu e l'accendino, poi riposi tutto in borsa, mentre Carlotta mi fissava. 
- Sai che siamo a Londra? - mugugnai un sì, accendendo la sigaretta.
-Sai che potremmo incontrare i... OH PORCA MISERIA, QUELLO E'... - e mi voltai verso dove stava guardando la mia amica. La camminata decisa, tipica di chi sa di piacere, il cappello che lasciava uscire i ricci, La maglietta grigia che dallo scollo a barca, faceva intravedere gli uccelli tatuati sul petto, mentre portava un pull blu che scopriva appena i polsi, una delle due mani in tasca ma, nonostante la distanza, si intravedeva un piccolo tatuaggio nero; le gambe, esili come quella di una ragazza, erano avvolte dal tessuto del pantalone blu scuro che indossava; ai piedi, invece, sempre quelle classiche scarpe inglesi.. Ero pronta a scommettere che quello fosse - HARRY STY... - e le misi una mano sulla bocca, prima di far accadere l'rreparabile. Harry si voltò verso di noi. Entrambe sbarrammo gli occhi, questa era davvero la fortuna. Ebbi il coraggio di fargli cenno con la mano di fermarsi e, prima che noi ci potessimo alzare dalle nostre sedie e prendere le nostre cose, tutte in fermento, lui ci aveva già raggiunto al nostro tavolo.
- Oh mio Dio. - disse Carlotta, stupita di trovarsi accanto a uno dei cinque componenti dei One Direction. Era altissimo, su questo non c'era dubbio. Poi per una che è alta un metro e sessanta.. Un po' tutto è alto. Spensi la sigaretta nel posacenere e presi un lungo respiro.
- Ciao. Siamo due fans italiane. - provai a spiccicare. Ero nervosissima, non mi ricordavo più nulla di inglese! Lui, di tutta risposta, sorrise.
- Siete venute al concerto? - ci chiese. Entrambe scuotemmo la testa. - Oh, mi dispiace.
- Bene, potremmo farci una foto? - intervenne Carlotta. E lui annuì sorridente, togliendosi gli occhiali. La mia amica prese la digitale dalla sua borsa e, chiedendo a una cameriera di farla, ci scattammo una foto. Ci fece anche gli autografi. Quando se ne stava andando, però, lo fermai. Lui mi guardò, con i suoi profondissimi e stupendi occhi verdi.
- Posso chiederti una cosa, Harry? - proferii appena. Mi stavano morendo le parole in gola e l'inglese che sapevo stava andando bellamente a farsi friggere.
- Certo!
- Beh... Potresti baciarmi..- presi un lungo respiro - sulle labbra? - vidi il ragazzo sussultare e gli lasciai il polso che gli avevo tenuto fino a quel momento. Carlotta guardava la scena stupita. Io risi. - Lo.. Lo so che è una richiesta che ti hanno fatto in molte, ma.. Ok, se non vuoi.. Ok...
- Va bene. - mi disse tranquillo, prendendo il mio polso e avvicinandomi a sè. Ero così bassa che il mio viso arrivava a malapena all'incavo del suo collo. Lui me lo lasciò  destro e portò quella mano sotto il mio viso, alzandomi il mento con due dita. Stavo davvero per baciarlo? Lo avevo così vicino per la prima volta. Lo avevo incontrato e ora stavo per baciare il mio idolo. La distanza tra noi si faceva sempre più breve e il respiro lo sentivo farsi sempre più corto. "L'attimo prima del bacio è sempre il più lungo", feci mente locale. Non ebbi più tempo, però, di fare qualsiasi altro pensiero perché le sottili labbra di Harry Styles, si erano appena posate sulle mie, coperte da un filo di rossetto. Le sue labbra erano calde, morbide e un po' umide. Presa dall'impeto - se si può definir tale - del bacio, portai le mie mani sul suo collo, che salirono fino ai capelli. Le mie dita incontrarono la morbidezza dei suoi ricci. Mi sembrava di avere dello zucchero filato non appiccicoso sotto le mani. Era una delle sensazioni più piacevoli che avessi mai provato. Le sue mani, invece, si posarono sui miei fianchi, avvolgendoli completamente. Mi feci coraggio e premetti un po' di più sulle sue labbra, sentendolo sorridere. Mi sembrava fosse un sogno, un bacio inaspettato. Non percepivo più la realtà intorno a me, perché ero troppo presa da quelle labbra che avevo desiderato per tanto tempo. Quelle labbra.. avevano un vago sapore di cioccolato. Ci staccammo. Riaprii gli occhi e mi trovai di nuovo a quell'impercettibile distanza tentatrice. Mi allontanai di fretta. 
- Grazie Harry. - gli sorrisi. Lui ricambiò, un po' imbarazzato.
- E di che! Ciao ragazze! Buona giornata! - E se ne andò esattamente come era venuto. Lo guardai per un po' camminare, sperando che quella che stessi vivendo fosse una fan fiction, che tornasse indietro, che mi confessasse il suo amore perché mi conosceva per chissà quale motivo assurdo e non aveva fatto altro che sognarmi e che ci sposassimo e che vivessimo per sempre felici e contenti insieme... Ma lui svoltò l'angolo e non si voltò a guardarmi. Nonostante tutto sorrisi. Avevo appena baciato Harry Styles! Tornai a guardare la mia migliore amica.
- Stai bene, Andrea? - mi chiese lei. Io scossi la testa. Ora sapevo che sapore avessero le labbra di Harry Styles. Conoscevo la sensazione che si prova nell'averle sulle proprie. Conoscevo cosa si prova a mettere le mani nei suoi ricci morbidi mentre lo baci. Quanto forte premono le sue mani quando ti cingono i fianchi. So cosa prova il mio cuore stando a contatto col suo corpo. 
- Non lo so so, Carlotta. Dimmi: ho baciato davvero Harry Styles? - lei rise. 
- Certo che sì, deficiente!
- E questo non è un sogno, vero? - e mi diede un pizzicotto sulla pancia. - Ahi! - mi lamentai.
- Ti sembra un sogno? - scossi la testa, ricordando il dolore che avevo provato poco prima.
- Quindi l'ho baciato davvero.
- E.. Cosa si prova?
- Non so come spiegartelo! - risi. - Torniamo in albergo. Appena sarò un poco più calma spero di potertelo spiegare. Facemmo ritorno in albergo e io andai subito in camera. Quando Carlotta mi raggiunse le dissi che non avevo più intenzione di lavarmi e, per risposta, ricevetti un buffetto.
- Razza di idiota! A limite non lavare i vestiti che hai indossato. Vuoi puzzare come un maiale? - e ridemmo entrambe, prese dall'ilarità del momento. Alla fine accettai il suo "consiglio" e mi feci una doccia. Pensavo a tutti i "non lo incontrerai mai!" "sei così sfigata che passerà dritto quando vorrai farlo fermare per un autografo" e varie. Il mio unico dispiacere è di non averli incontrati tutti. Sono felice di aver visto Harry ma sono pur sempre fan di tutti e cinque! Sospirai e uscii dalla doccia. Vestendomi, guardai il cellulare che si era illuminato. C'erano diversi messaggi. Stavo per aprirne uno ma...
- ANDREA! - urlò la mia amica prima che potessi leggere.
- Cosa succede? - mi spaventai, correndo da lei, non dopo aver indossato una maglia sufficientemente lunga.
- Harry. - la guardai. - guarda cosa ha scritto due ore fa. - e mi diede il PC tra le mani.

 

"All I want, is the taste that your lips allow."


Sorrisi come una deficiente.
- Allora quel bacio non lo dimenticherà nessuno dei due. - dissi, felice.
- Non vorresti baciarlo ancora, Andy? - chiese Carlotta. Io scossi la testa.
- La magia del primo bacio potrebbe rompersi se lo baciassi di nuovo. - e detto questo, tornai in camera. "Harry Styles si sarebbe ricordato del sapore delle mie labbra." Sorrisi ancora, super eccitata da questa cosa. Con il PC ancora tra le mani decisi di rispondere a quel tweet. 

 

"m-my, m-my, give me love. 
Your lips taste chocolate, do you know?"


e risi ancora.
Chissà se infondo non vivrò la mia storia da fanfiction. Chissà se alla fine non ci sposeremo e avremo tanti bambini...
Mi diedi una botta in fronte.
"Certe volte mi comporto peggio di una ragazzina con gli ormoni a palla." pensai, sorridendo ancora. 

















#angolodellautrice


salve a tutti! Non so chi si ricorda di me, ma dopo ANNI, A N N I, ho ripostato una OS, e su Harry Styles.
Ammetto di averla buttata giù tempo addietro, ma non avevo avuto mai tempo di betarla per renderla leggibile.
Ordunque, che ne pensate?
Mi aspetto tante recensioni!!
xoxo
timetosaybyebye

  
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