RISE OF DEATHSTROKE

CAPITOLO 1

Era in uno stato di semi coscienza quando il mercantile affondò. La corrente lo trascinò via facendolo scontrare contro gli scogli. Fu quel dolore allucinante a fargli riprendere conoscenza. Venne sbattuto con violenza di qua e di la quando riemerse dopo l'ultimo colpo. Cercò di contrastare il punto di corrente in cui si era messo in mezzo, ma la sua scarsa percezione non glielo permise.
Venne trascinato dalla corrente che si era creata per poi uscirne e incominciò a nuotare.
Non seppe quanto nuotò, ma alla fine si trovò a riva.
Era ferito, esausto...e il fuoco della vendetta alimentava il suo animo.
Il dolore che sentiva all'occhio lo riportò alla realtà.
Con un gesto secco si tolse la freccia.
Ribolliva di rabbia, tanto che il dolore non lo sentiva più. Dovevano essere ferite profonde a giudicare dal dolore. Ne osservò alcune che erano davanti. Si intravedevano le ossa.
Si mise nel lato opposto in cui si era tolto la freccia. Aveva intenzione solo di riprendere un pò di fiato prima di sapere dove diavolo era finito, ma alla fine si addormentò.
Era mattina inoltrata, quando si svegliò.
Aveva la testa che gli ronzava, tanto che per un certo momento pensò che fosse stato tutto un brutto sogno. In mano aveva ancora la freccia insaguinante con ancora il bulbo oculare. Si guardò le ferite...si stavano rimarginando. La sua percezione però non era cambiata. Si avvicinò all'acqua.
Il Mirakuru aveva agito sulle sue ferite, ma non sull'occhio.
Quell'ammacco fu un duro colpo, più nel suo orgoglio che per l'aspetto fisico.
Con un gesto violento mosse l'acqua per poi rialzarsi.
Si tolse un lembo delle sue vesti e si coprì l'orbita vuota.
Cercò di rimettere in ordine gli ultimi avvenimenti che gli erano capitati. Stava combattendo contro Oliver, ad un tratto una serie di travi lo colpirono. Poteva sia ucciderlo che usare la cura...aveva scelto la prima opzione.
Molto probabilmente era morto...e per un certo momento avrebbe desiderato ucciderlo con le sue mani dopo averlo fatto soffrire.
Si sentì ribollire il sangue.
La sua attenzione si pose sulla freccia con cui aveva trafitto. La spezzò in due.
-alla fine hai avuto quello che meritavi.-disse colmo di rabbia rivolto al mare.
Ad un tratto sentì che non era più solo.
Bloccò con un braccio il fendente e rivoltò l'avversario per poi distanziarla.
Si trovò davanti ad una donna con i capelli scuri e raccolti dietro la testa con la parte inferiore del corpo coperta da una maschera nera. Indossava una maglia nera senza maniche nera con dei pantaloni e su entrambe le braccia aveva dei tatuaggi tribali che sembravano una fitta serie di serpenti stilizzati.
La donna lo attaccò di nuovo, ma questa volta l'uomo era preparato e la prese per il collo.
Come reazione, la donna lasciò la spada e cercò di liberarsi.
Pensava di starla per ucciderla, ma la donna lo colpì alla gola. Slade ebbe un mancamento tanto che allentò la presa. La donna ne approfittò per liberarsi e lo colpì con un fendente. Nonostante il colpo ricevuto, Slade era ancora in piedi.
La cosa parve non meravigliare la donna.
Ad un tratto, un gruppo di tre donne con il medesimo abbigliamento arrivarono e incominciarono ad attaccarlo. Slade incominciò a difendersi, anche perché dovevano essere delle assassine di alto livello.
Ad un tratto sentì due frecce conficcarsi da dietro la schiena.
Poi una terza.
Slade si volse, ma venne colpito da altre due frecce.
Nonostante il Mirakuru stava per prendere il sopravvento, qualcosa incominciò ad agire e la vista gli stava offuscando. Sentì scoccare altre frecce fino a quando non perse conoscenza.