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Autore: Cladzky    20/06/2015    1 recensioni
Un opera prima pensata come un fumetto, poi, per mancanza di voglia nel disegno, tramutata in un racconto illustrato. Ogni riferimento a qualche altra opera è puramente casuale. Forse.
La storia segue le vicende di Numero 15, clone genetico, creato per l'esplorazione spaziale. Ma la tragica fine del suo viaggio, sarà l'inizio di una grande avventura, in un mondo stranamente simile alla Terra.
Genere: Azione, Comico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Numero 15 era sbalordito dall'affermazione dell'essere o più semplicemente irritato. Come poteva considerarlo un animale domestico? Era passato da un pianeta in cui era considerato una cavia ad uno in cui era considerato una bestia da compagnia. Appoggiò i gomiti ai ginocchi e affondò la faccia sudata nelle mani, sbuffò e sollevando il volto, guardò le strane creature davanti a lui. Doveva procedere per gradi.
Prima avrebbe dovuto scoprire chi o cosa erano. Poi scoprire qualcosa in più sui loro usi e costumi, visto che a quanto pareva erano una forma di vita intelligente.
-Chi siete?
Fu la prima domanda che gli venne in mente. Prima gli esseri si guardarono visibilmente confusi. Poi, inclinando il capo, l'essere bianco chiese dolcemente, forse un po' nervosa:
-Ti riferisci ai nostri nomi? 
Numero 15 si morse il labbro. Sembrava strano, ma non voleva mancargli di rispetto. Non incontrava creatura viva da mesi e certamente non voleva che il suo primo contatto, anche se con una razza aliena, fosse ostile.
-No, intendo - Ci pensò sù -La vostra razza... Qual è la vostra razza.
L'essere verde a forma di larva si fece avanti strisciando con il ventre e rialzandosi a pochi centimetri da lui.
-Ma come? - Cominciò a sbottare, mentre gli altri esseri dietro di lei abbassarono la testa sconsolati, come a essere imbarazzati dal suo intervento perfetti dominano ogni territorio di Jelians da milioni di anni e c'è ancora qualcuno che non conosce la loro esistenza?  Lo dice anche il dogma secondo: "Ogni essere che viva deve essere a conoscenza dell'esistenza dei perfetti. " E' imperativo che tu ci conosca! COME FAI A ESISTERE SE NON... Ehi!
L'essere azzurro si mise davanti alla creatura verde, spingendola indietro con la schiena.
-Quello che stava cercando di dirti- provò a spiegare questo -E' che è abbastanza insolito che qualcuno non conosca la nostra specie - Disse strizzando gli occhi dorati, in un espressione di visibile imbarazzo, mentre l'altro essere dietro di esso spingeva e imprecava -Invece tu di che razza sei?
-Umana -Rispose Numero 15.
-Non mi pare di averla mai sentita - Esclamò la creatura azzurra, con un sospiro di sollievo, poichè la "larva" aveva desistito ai suoi tentativi di sorpassarla, borbottando fra sè e sè, mentre si allontanava.
-Prima dicevate di avere un nome - Riprese Numero 15, indicando con il dito, con movimenti veloci i quattro esseri - Potete dirmeli?
-Certo - Rispose l'essere bianco -Io sono Beatalm, Loro invece sono Booworm - Disse accostandosi all'essere verde -Divifir- Essere azzurro -E infine Rebesku - Appoggiandosi con la testa alla spalla dell'essere rossastro, facendolo sospirare.
-Ti prego non adesso- Sbuffò quest'ultimo.
Ora Numero 15 aveva nome e specie degli esseri che aveva davanti. Certo, era un po' narcisista chiamarsi perfetti ma chi era lui per giudicare? Come nome aveva un numero. Ripensò al termine Jelians nominato poco prima dalla creatura verde. Forse era il nome del pianeta, ma doveva averne la certezza e per quanto avrebbe fatto la figura dell'idiota, necessitava di risposte.
-Come si chiama... questo... questo pianeta?
L'essere chiamato Divifir diede una veloce occhiata confusa agli altri, forse l'ennesima, da quando Numero 15 aveva cominciato a fare queste domande, a loro tanto strane. Poi con sguardo indagatore lo fissò negli occhi.
-Ma tu da dove vieni? - Chiese, semplicemente curiosa.
-Non hai risposto alla mia domanda - ribattè l'umano.
Divifir sembrava scrutarlo con occhi indagatori, poi non molto convinta, rispose.
-Jelians.
-Terra - Rispose a sua volta Numero 15 con una punta di simpatia sulla bocca.
-Quindi - prese parola Booworm -Tu vieni da un altro pianeta?
-Esatto - disse l'uomo, accavallando le gambe -Come voi per me.
Per qualche secondo, i nativi del pianeta rimasero scettici e confusi alle sue parole. Fino ad allora solo una specie extraterrestre era giunta su Jelians e quell'essere non poteva essere uno di loro, era profondamente diverso. Ma se quindi esiteva un'altra razza intelligente nell'universo oltre a loro, perché non poteva essercene una terza?
 Forse vi era un collegamento fra quelle razze aliene, o almeno questo era il pensiero di Beatalm.
-Conosci per caso i rivelatori?
Numero 15 inarcò un sopraciglio. Cosa intendeva?
-Puoi essere più precisa?
-I rivelatori. Gli esseri dalla costellazione del Toro. Coloro che hanno posto fine alla razza passata e donato ai perfetti la loro tecnologia avanzata.
Beatalm parlava come di una cosa ovvia. Numero 15 sapeva ora di chi stava parlando e da quanto sapeva sugli esseri della costellazione del Toro, erano già entrati in contatto con gli umani, per tre volte, nell'arco di pochi anni. E fu una vera guerra tra mondi.
La prima invasione accadde nel 1897 dopo Cristo, in epoca Vittoriana, quando l'umanità aveva appena cominciato ad addentrarsi nell'era moderna. Ancora non erano state sviluppate armi sufficientemente potenti per contrastarli e per gli alieni sarebbe stato un gioco da ragazzi, sconfiggerli e soggiogarli. Ma sebbene nessun arma umana aveva effetto sulle loro macchine da battaglia, furono comunque decimati in pochi giorni dalle malattie terrestri, che annientarono le loro truppe d'assalto.
Lo stesso si ripetè un'altra volta nel 1953 e una terza nel 2005, venendo ogni volta sbaragliati dai germi dell'atmosfera terrestre.
-Scusate - Disse Numero 15 -Posso uscire un attimo?
Gli esseri alieni si spostarono e lo lasciarono passare all'esterno della piccola costruzione sferica. Appena varcata la soglia, una folata di vento lo investì, facendogli accaponare la pelle. Diverse parti della sua tuta attilata erano strappate, con brandelli di tessuto penzolanti.
Dopo essersi osservato le braccia, sollevò lo sguardo e si guardò intorno. L'abitazione sorgeva in mezzo al nulla di una pianura d'erba giallastra. in lontananza poteva osservare una foresta di conifere adornate con foglie rossatre, che variavano dall'ocra all'arancio. Scorgeva inoltre piccole colline rocciose verso Ovest, oltre il quale si stagliava un mare (forse un oceano) che brillava della luce di un sole accecante, splendente e sospeso in un cielo senza quasi nessuna nuvola.
Affianco alla costruzione sferica, si ergeva uno strano albero, che a prima vista sembrava secco, con appesi ai rami solo strani baccelli verdi. E così sarebbero parsi a Numero 15, se non fosse che un microscopico insetto che ronzava lì intorno, non si avvicinasse lentamente all'alberello. Uno dei baccelli si schiuse e l'animale, come attratto, entrò dentro al baccello, che si richiuse instantaneamente.
Una albero di piante carnivore.
A quanto pareva questo era Jelians.
 


#Angolo dell’autore#
Ringrazio particolarmente The Half Dragon. Sono contento che abbia provato a leggere questa storia, supportandomi coi suoi commenti. Spero che anche altre persone commenteranno la storia in futuro, Nel caso vi stiate chiedendo che schifo è quella roba verde sul tronco dell’albero nel disegno, ho provato a disegnare del muschio, ma non mi è riuscito tanto bene.
   
 
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