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Autore: Vale_only_me    12/01/2009    3 recensioni
"Sono io...cammino, cammino senza sapere dove sono...poi, poco dopo vedo una luce, entro in una stanza, è ben illuminata, calda. Una bambina, piccola, con dei capelli color cioccolato a boccoli e occhi profondi è nel centro...ad un tratto..."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio. Un buio quasi insostenibile, eppure è giorno. Lo sento. Sento lo sfrecciare frenetico delle auto, sento le urla dei bambini, eppure non riesco ad aprire gli occhi. E’ tutto buio, non so perché, sento che qualcuno parla, bisbiglia di fianco a me...non so chi sia, le voci sono così lontane... Scivolo. Scivolo, aiutatemi!!!!! Sto male! Perché nessuno mi sente?! Eppure sono lì, diamine fate qualcosa! Ogni minuto che passa peggioro! Vedo solo nero...nero. Oh...qualcuno mi posa la mano sulla fronte...leggera...è gelida, o forse sono io a scottare, non lo so...è come de fossi stata catapultata in un altro universo, parallelo al nostro... Non è così. Un “bip” fastidioso interrompe i miei pensieri...Bip, Bip, Bip...volete farlo smettere? No, continua...un bip dopo l’altro... Ho ancora le palpebre pesanti, non riesco proprio ad aprire gli occhi, la voce mi è sparita...dove sono? (O.o) Spiegatemi dove sono finita!!!! Imploro. Nessuno mi sente, dalla mia bocca non esce alcun suono. Mi agito e mi fa male tutto, sento che all’improvviso qualcuno mi accarezza il braccio...qualcosa di piccolo, bagnato e caldo mi sfiora la pelle, una lacrima. No! Chi sta piangendo?! Dove sono?! Niente. Nonostante io mi sforzi dalle mie labbra esce solo aria. Poi, ad un tratto apro leggermente gli occhi, formano quasi una linea sottile da quanto poco sono aperti, è il mio meglio. Non posso fare più di così. Già tutto fa male... Vedo, vedo una persona, un ragazzo, capelli scuri, neri, occhi altrettanto scuri, come petrolio, piange, da quegli occhi meravigliosi cadono dei cristalli d’acqua, piccoli e caldi, identici a quello che prima mi aveva sfiorato il braccio...No! Quella visione...quella creatura celestiale...No! Non deve piangere...L’angelo non deve piangere! No. No. No. No. No. Non può piangere! Le voci si fanno più vicine, gli occhi si aprono di più...l’angelo si accorge di me...avvisa una persona che molto probabilmente si trovava di fianco a lui, Lucia, mia madre. Entrambi piangono e mi abbracciano, lui per molto più tempo. Dio se mi è mancato...Perché...mi chiedo...Perché a me? Non lo avrei sopportato...non per molto. Ricomincio a stare male e ad un tratto crollo su qualcosa...riconosco che sono a casa, a Milano, a casa MIA, perché questo è perfettamente ciò che provavo cadendo sul mio letto. Non sono in ospedale. Ma il “bip” è rimasto. Riprendo le forze e riapro gli occhi, vicino a me due medici controllano la situazione. Qualcuno mi prende la mano. L’Angelo. Ma io risprofondo ne buio, tra le braccia di Morfeo. Poco più tardi, riapro gli occhi, ancora incapace di parlare...sento che hanno acceso la musica...credo per colmare quel silenzio e bloccare i pensieri più tristi... Sento una frase... “da me, torno da me, perchè ho imparato a farmi compagnia dentro di me, rinasco e frego la malinconia bella come non mi sono vista mai io mai” Qualcosa mi fa dire che l’abbiano messa apposta...non saprei il perché...ora so solo che ho fatto un sogno...strano, mi ricordo solo questo...che chiede di essere ricordato. Mi sembra di essere pronta a riprendere le redini di questa mia vita...e finalmente a capire perché sono qui...ma soprattutto perché mi fa male ogni singolo muscolo del corpo... “M-m-m-arco” riesco a dire. Lui sconvolto quasi quanto me si gira di scatto, sorride improvvisamente vedendo i miei occhi aperti , mi abbraccia. Piano. Mi fa tutto male. “Eva, tesoro mio! Sei sveglia?!” Questa è mia madre...Alice mi osserva da poco lontano, mio padre, quello VERO, mi accarezza la testa, Mimmo è seduto di fianco a Marco, mi guardano entrambi con quell’espressione irresistibile da cucciolo...cerco di allungare una mano per accarezzare il più piccolo, ma faccio fatica e non riesco ad avvicinarmi...Walter e Carlotta siedono poco distanti da Marco, vicini a Ezio e Stefania, onnipresenti anche loro...mi volto leggermente, vedo anche la Nonna e zio Cesare,vedo anche Giulio, in un angolo, lo sguardo basso. Rudi vicino a mia sorella, la prende istintivamente vicino e la fa piangere sulla spalla...la chiamo. “Alice” lei si volta con ancora le lacrime agli occhi e mi corre in contro. “Eva, mio Dio stai bene?!” “insomma...” Finalmente ritrovo l’uso completo delle parole...più o meno... “Che ci faccio qui?” “Eva, amore, non ti ricordi nulla?” Marco mi sorride dolcemente, un po’ preoccupato. Alt. Alt. Alt. Mi sembra di essermi persa qualcosa...Marco che mi chiama amore? Giulio che non lo ammazza?! Io che sono a Milano? Oddio...che mal di testa...Ahia...ci risiamo...inconsciamente torno fra le braccia di Morfeo... Questa volta il sogno è più nitido, più chiaro. Vedo tutto. SOGNO. Sono io...cammino, cammino senza sapere dove sono...poi, poco dopo vedo una luce, entro in una stanza, è ben illuminata, calda. Una bambina, piccola, con dei capelli color cioccolato a boccoli e occhi profondi è nel centro...ad un tratto arriva una persona con un passamontagna, la prende, la bambina piange, i suoi occhi dolci colmi di lacrime, grida, io sono lì, corro, corro, ma non riesco a muovermi, mi allungo verso di lei per prenderla, ma i miei piedi sono ancorati a terra...il tipo mascherato scappa, la porta via, e io crollo sul pavimento... //FINE SOGNO Proprio in quel momento mi sveglio di soprassalto, stupita, ecco qual era il mio sogno...ecco cosa chiedeva di essere ricordato. Tutti accorrono di nuovo...voglio delle spiegazioni... E’ Marco a parlare. “vedi Eva...tu sei qui, cioè sei qui in questo stato perché hai avuto un incidente...” a questa affermazione sobbalziamo entrambi...poi continua. “eri venuta a Milano per cercarmi, per scusarti, non sei partita per NY, eri all’aeroporto, poi, per chissà quale motivo hai cambiato idea e sei tornata...indietro. Molto indietro. Hai avuto una discussione con i nostri...volevi partire, e dopo una settimana l’hai fatto.” E mi sorride dolcemente, quasi incantato, risvegliandosi dal suo racconto, poi lo sguardo torna assente, ricomincia a parlare. Ricorda. “sei arrivata qui, da tuo padre, hai lasciato le valigie e sei partita subito alla volta dell’Accademia, io ero lì, da ormai una settimana mi trovavo in quell’Accademia, avevo iniziato a conoscere qualcuno...anche una ragazza, Jane, molto sicura del suo aspetto...aveva chiare intenzioni con me...quel giorno quando tu sei arrivata, con il tuo solito tempismo hai colto il momento più sbagliato in assoluto” ti interrompi un attimo sorridendo tristemente ed accarezzandomi il dorso della mano...poi riprendi. “All’improvviso, dopo poco che ci conoscevamo mi ha baciato, tu, -come ho detto prima-, sei arrivata precisamente in quell’istante, travisando tutto, non ti ho nemmeno vista, praticamente, un po’ come sul traghetto, con Rachele” Faccio una smorfia sentendo quel nome, te ne accorgi e mi dai un bacio in fronte. Continui. “Sei uscita di corsa, neanche il tempo di vederti, un auto ti ha investita appena fuori scuola...e questo è tutto, dopo ti hanno portata in ospedale, ma tuo padre ha insistito per averti qui e così hanno trasformato la tua stanza in una specie di clinica...” “Da...da quanto tempo...” “sei così?” continui tu...Annuisco. “ più o meno 3 settimane e mezzo, eri in coma farmacologico, stavi malissimo...” “Ah...” Poi ad un tratto mi illumino, tutto mi ritorna in mente, confuso, veloce, vedo la ragazza, poi un’ auto in corsa, folle, mi viene in contro, non si ferma e poi di nuovo il vuoto...un’immagine nella mia mente, un lampo, una bambina. Quella del sogno. Mi cade una lacrima, tu la asciughi. “ehi...che succede?” mi chiedi dolcemente...poi posi delicatamente una mano sulla mia pancia, la accarezzi, il mio sogno tramuta in dubbio...e se... Poi una voce...ancora lontana, non la conosco deve essere un medico...chiede a Marco che può parlargli, lui annuisce e intorno a me si forma un cerchio di persone, tutte lì a sostenermi, questa volta forse, hanno capito, solo Giulio si avvicina lentamente, ma non raggiunge gli altri, rimane più indietro, si scusa, dice che non avrebbe dovuto...sono ancora arrabbiata con lui...ma questo è un colpo basso...non sono pienamente cosciente e questo mi parla e mi chiede scusa? È ovvio che non posso oppormi...non ce la farei...peccato. ce la vedremo più avanti, parola di Eva Cudicini. Gli faccio un cenno, accondiscende, per dirgli che lo perdono, intanto sento qualcosa e mi concentro su quello...per quanto mi sia possibile farlo. “...Non c’è problema...no stanno entrambi bene...si, quasi 3 mesi...ok” Non riesco a sentire tutto, ma quell’ “entrambi”...poi Marco torna, Mimmo si avvicina. “posso toccare?” chiede timido. Marco annuisce e gli posa una mano sul mio ventre...E lì capisco finalmente tutto. La bambina nel sogno, quella era mia figlia/o...mi volto verso Marco, gli faccio un cenno per dirgli di avvicinarsi, poi quando è abbastanza vicino gli sussurro quelle due parole... “Ti amo” “Anche io, non sai quanto” è la sua risposta... “Ora dormi amore...dormi, riposa e poi parleremo...” “No, aspetta!” “si?” “è nostro/a figlio/a” “Si, creatura divina...mia musa ispiratrice...è nostro” e mi sorridi...Io ti sorrido...poi... “Non andartene!” grido in un improvviso momento di debolezza...tu mi accarezzi di nuovo, mi baci la fronte. “tranquilla.” Sussurri. “sono qui, non me ne andrò, ora riposa” E così...tra le tue braccia mi addormento...ubbidiente alla tua richiesta. ... 1 anno e 4 mesi più tardi. Natale. Roma. Siamo a casa, appena arrivati a Roma...siamo...io, Marco e la nostra Rose...Rosalie nome completo... Siamo tornati qui per le feste...entrambi proseguiamo gli studi a Milano, io di giornalismo e tu di musica, Rose cresce sana e forte, tutti la adorano...certo è un po’ difficile...però ce la caviamo bene...per ora viviamo da mio padre...lui ci aiuta...e poi alterniamo i week end con noi a Roma, o i nostri genitori e fratelli e amici a Milano...siamo felici...tutti hanno compreso, hanno capito...la nostra piccola sembra contenta...i capelli sono color cioccolato e mossi, come avevo visto nel sogno...e i suoi occhi sono tali e quali ai tuoi...profondi, quasi neri... Finalmente possiamo essere felici, e trascorrere con la nostra famiglia le feste...tutti insieme... Io lo sapevo...il nostro non era un amore impossibile. --------------------------------------------------------------- Allora...eccoci qui... Seriamente ditemi cosa ne pensate, commenti positivi e negativi...qualunque sia la vostra idea... Io ascolterò...anzi a causa di forze maggiori leggerò...e farò tesoro di tutti i vostri consigli... Grazie del tempo sprecato... Baci Vale
  
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