Fumetti/Cartoni americani > Over the Garden Wall
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Autore: Raven626    20/06/2015    0 recensioni
È passato un mese da quando Wirt e Greg sono tornati a casa e le cose sono lentamente tornate alla normalità. A parte per un fatto: i sogni di Wirt, o forse è meglio dire "il" sogno di Wirt. Infatti ogni singola notte il ragazzo fa lo stesso sogno e vede sempre la stessa ragazza, non l'ha mai vista prima, ma sente di conoscerla da sempre, ha il volto coperto dalle lentiggini, i capelli color caramello e gli occhi marroni. Wirt continua a chiedersi perché continua a sognarla e presto vedrà il suo sogno materializzarsi davanti ai suoi occhi.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di nuovo quel sogno... Wirt si aspettava già di veder comparire la casa dove si era svolta la festa di Halloween, ma proprio quando iniziò ad udire la musica, questa si fece sempre più ovattata fino a scomparire, il ragazzo si trovava invece in un bosco, o meglio dire: nell'Ignoto. Iniziò a camminare chiedendosi dove si stesse dirigendo quando vide qualcosa cadere davanti a se, allungò una mano per afferrarla e presto si ritrovò tra le mani una piccola piuma azzurra. D'un tratto arrivò Greg, con l'inseparabile Jason tra le braccia, stavano camminando ed era tutto buio, il ragazzo iniziò a guardarsi intorno quando, d'un tratto i due videro una luce, si affacciarono per vedere da cosa fosse prodotta e Wirt rimase molto sorpreso quando scorse, in una piccola radura, un taglialegna che reggeva tra le mani una lanterna ed era intento ad abbattere un albero. Sentì Greg che gli diceva di avvicinarsi per chiedere informazioni su come tornare a casa, quando sentì una voce, allora ebbe un tuffo al cuore, era letteralmente paralizzato dalla sorpresa. Si voltò con gli occhi e la bocca spalancati e vide, appollaiata su un ramo, Beatrice. D'un tratto lo scenario sfumò e Wirt,Greg, Jason e anche Beatrice si ritrovarono in un orto con le palle di ferro legate ai piedi intenti a scavare una buca, allora lo scenario cambiò di nuovo e si ritrovarono prima in una taverna, poi in una casa “infestata”, poi in un traghetto con delle rane canterine e anche in casa di una vecchia che voleva lui e suo fratello come schiavi, gli scenari continuarono a cambiare e Wirt vide la sua vita scorrergli letteralmente davanti. In tutte le scene che vedeva c'erano sempre lui, Greg, Jason e Beatrice, a parte nell'ultima immagine, in cui lui e Greg erano in un ambulanza, lì Beatrice non c'era. Wirt si aspettò di vedere la scena del suo risveglio nell'ospedale, invece ciò che vide fu completamente diverso, c'era una casa, una piccola casetta molto modesta, ma comunque carina, si trovava proprio in mezzo alla foresta. Nel giardino scorrazzava un cane dal il pelo bianco con delle chiazze marroncine. In un angolo, poco prima dell'entrata erano parcheggiate alcune biciclette, ce n'era una rossa, una gialla, una verde e anche una azzurra... Wirt sentì dei rumori venire dall'interno della casa, sembrava il suono che faceva una forbice quando tagliava qualcosa, Wirt si avvicinò e si affacciò. Dentro l'abitazione, al centro della piccola cucina, c'era una famiglia, era molto numerosa, c'erano due adulti e molti ragazzi, erano tutti umani, tutti tranne una, Beatrice. L'uccellina era seduta al centro del tavolo, aveva gli occhi chiusi e le ali distese verso la donna che doveva essere sua madre. La signora si avvicinò con una forbice tra le mani e, proprio quando stava per tagliare le ali dell'uccellina, tutto si fece buio e Wirt si risvegliò.

 

Aprì gli occhi e sbatté le palpebre qualche volta per abituarsi alla luce, un piccolo visino da bambino lo osservava attentamente, come se stesse osservando qualcosa di strano.

 

- Buongiorno Greg – disse Wirt sbadigliando – perché mi guardi così? -

- Eri strano – disse Greg allontanandosi un po' per fare spazio a Wirt – avevi una strana espressione, a volte sorridevi così tanto che sembrava che stessi per raggiungere le orecchie con le labbra e a volte ti agitavi tirando calci e pugni, mi hai anche colpito in testa – disse massaggiandosi il capo – si può sapere cosa stavi sognando? -

- Non mi ricordò – mentì Wirt – adesso però andiamo o arriviamo di nuovo tardi -

 

Aveva appena parlato quando sentì uno strano suono, era basso e gutturale, abbastanza lungo e che credeva non avrebbe più sentito. Strabuzzò gli occhi e vide, proprio dietro di Greg, nientemeno che Jason!

 

- Jason!? - disse Wirt stropicciandosi gli occhi pensando di aver visto male.

- Sì, lo sapevo che sarebbe tornato – disse Greg sorridendo – la sua carriera da cantante solista non è andata bene, lo volevano far cantare in un coro, lui ovviamente ha rifiutato, non poteva permettere che la sua voce si confondesse con le altre, no? Così è tornato a casa – concluse prendendolo in braccio – adesso che è di nuovo qui te la puoi anche tenere la piuma -

 

Allora Jason si voltò verso Greg e gracidò qualcosa, come se stesse davvero parlando.

 

- Ma cosa vai a pensare, Jason? - chiese Greg – è ovvio che non ti avevo sostituito con una piuma – disse poggiandolo a terra – ora vai in camera -

 

La rana uscì a grandi balzi dalla camera di Wirt e, prima di raggiungerla, Greg si voltò verso il fratello mettendo un dito davanti al viso, come se gli stesse dicendo di non dire nulla a Jason. Wirt alzò un pollice per far capire a Greg che non aveva intenzione di dire al rospo com'erano andate realmente le cose (non che avesse altro da dirgli) allora Greg uscì e Wirt si preparò per andare a scuola mentre le scene che aveva visto nel sogno continuavano a girargli per la mente.

 

- Greg, lo sai che Jason non può andare a scuola, vero? - chiese Wirt guardando preoccupato il fratellino e in particolare il rospo che teneva tra le braccia.

- Certo che lo so, non voglio portarlo a scuola, anche perché lo condannerei a morte se lo facessi. Lo lascerò in cortile -

- Non hai paura che scappa? -

- Penso che se avesse voluto scappare ormai lo avrebbe già fatto da un pezzo, non credi? - chiese Greg guardando Jason.

- Hai ragione -

- Lo vedi che le fai le domande stupide? - chiese Greg sorridendo furbescamente.

- Ora non ricominciare con questa storia -

- Fai come ti pare... spalla -

- Com'è che mi hai chiamato? - chiese allora Wirt.

- Wirt – disse Greg con fare innocente.

- Non credo proprio – disse Wirt volgendo lo sguardo sul cortile della scuola, gremito di gente – se sei davvero un detective... - disse Wirt guardandosi in torno in cerca di qualcosa da chiedergli – devi dirmi il nome di... -

 

Continuò a guardarsi intorno per un po' in cerca del soggetto giusto quando vide la ragazza entrare e superare il cancello, la solita ragazza dai capelli color caramello.

 

- … devi dirmi il nome di quella ragazza! - esclamò allora indicandola – quella che ti ha salvato quando eri caduto nel fiume -

- Wirt, scusa se te lo chiedo, ma tu ci fai o ci sei? -

- Che intendi? - chiese allora Wirt.

- Intendo dire che anche la peggiore delle spalle sarebbe riuscita a capire una cosa così semplice, dopotutto ce l'hai un cervello, no? E poi sono io quello tonto che non capisce nulla... - disse scuotendo la testa.

- Senti Greg, mi vuoi dire o no cosa intendi con tutte queste frasi? -

- Insomma! Perfino Jason saprebbe risponderti -

 

Per tutta conferma, Jason fece un grande verso gonfiano il petto al massimo.

 

- Se per te quello è un nome allora ho paura di chiederti cos'è secondo te una minaccia di morte, perché quel verso tutto era tranne che un nome – commentò Wirt osservando disgustato il petto di Jason che si gonfiava a dismisura.

- Non ci arrivi proprio, eh? - chiese Greg – lascia che faccia luce sulle tue domande... prima di pochi giorni fa tu non avevi mai visto quella ragazza, mentre lei, guarda caso, sa i nostri nomi, poi sa del tuo cappello da elfo... -

- Ehi! - disse Wirt interrompendolo.

- Zitto e fammi finire – disse Greg ammonendolo – allora... sa del tuo cappello da elfo di Babbo Natale e quando va in bici non si dirige verso la città, ma verso il bosco, poi, chissà come, ho trovato una piuma azzurra sul marciapiede proprio dove lei aveva parcheggiato la bici, quindi lei è... - disse fermandosi in modo che Wirt possa rispondere da solo.

- Ma certo! Come ho fatto a non capirlo prima? -

- È una spia della Bestia che ha mangiato Beatrice e la sua famiglia – disse Greg con fare esperto – elementare, Wirt -

- No! Ma cosa dici? - disse allora Wirt che era in parte sollevato dal fatto che Greg non l'avesse capito realmente, sarebbe stato molto imbarazzante se il fratellino fosse stato il primo a capirlo – è Beatrice! -

   
 
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