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Autore: inkpanda    20/06/2015    1 recensioni
"Jacques era dietro una tavola sul cavalletto a dipingere. Quando si accorse che c’era qualcuno si sporse dalla tavola e la salutò, pulì il pennello e le mani con un panno e andò a stringerle la mano. Era un ragazzo sui 28 anni, come lei. Abbastanza alto,con il fisico asciutto,capelli nocciola e due profondi occhi verdi. Ad Eloise piacque fin dal primo istante."
Eloise cerca lavoro, e lo trova presso un artista francese, nella Londra invernale. Ma non sa cosa può accadere tra i due.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Eloise si stava attorcigliando la sciarpa al collo,indossò il suo basco e andò recuperare la borsa che aveva lasciato chissà dove.
Poi prese un foglio dal comò nell’ingresso e uscì fuori,nella neve. Non era abituata all’inverno rigido della periferia di Londra, tutte quelle coperture che doveva mettersi,compresa la sciarpa, la facevano sembrare così goffa, sembrava un pinguino con sciarpa,basco e cappotto di lana.
Dopo aver inspirato un bel po’ di aria gelida di primo mattino, aprì il foglio,lì c’era l’indirizzo di quell’artista che l’aveva assunta per fare l’assistente. Più che assistente pensò Eloise, forse avrebbe dovuto scrivere “cercasi cameriera che pulisca il caos di un povero artista scapolo”,ma per lei andava più che bene. In fondo era un artista, avrebbe potuto ammirare durante il suo lavoro tutte le opere del “signor pittore”.  
Prese l’autobus,non aveva abbastanza soldi per prendersi un’auto propria.
Incrociò le dita per tutto il tragitto,sperando che quel lavoro potesse fare al caso suo, e lesse continuamente il biglietto su cui aveva annotato l’ indirizzo sull’annuncio del pittore.
“Jacques Sele , artista”… Eloise avrebbe voluto fare l’artista quando era piccola, le dicevano che disegnava magnificamente, non si era ancora dimenticata di tutti quei dieci che prendeva al liceo. Ah … la sua adolescenza francese, quanto le mancava. Da quando si era trasferita a Londra tutto era così diverso … ma almeno ora avrebbe lavorato con un artista,che dal nome, pareva francese … almeno,pensava, avrebbe ritrovato un po’ di casa nel suo lavoro.  
L’autobus si fermò,Eloise scese e cercò il vicolo in cui doveva andare.
La porta del pittore era l’unica rossa in mezzo ad altre blu o nere, ad Eloise questo piacque da morire. Bussò, e venne ad aprire una signora anziana.
“ah, bene tu sei l’assistente giusto? Vieni cara” e la condusse al piano di sopra.
Salì le scale tappezzate di moquette e arrivò in cima, la vecchietta le indicò lo studio e scese di nuovo le scale abbandonandola sull’uscio.
Eloise entrò, la stanza era una mansarda, con il tetto spiovente a sinistra  di legno d’abete, tutt’intorno alle pareti c’erano quadri coperti da teli e alcune sculture di design sparse in giro.
Jacques era dietro una tavola sul cavalletto a dipingere. Quando si accorse che c’era qualcuno si sporse dalla tavola e la salutò, pulì il pennello e le mani con un panno e andò a stringerle la mano. Era un ragazzo sui 28 anni, come lei. Abbastanza alto,con il fisico asciutto,capelli nocciola e due profondi occhi verdi. Ad Eloise piacque fin dal primo istante.
“salve, lei è?”- “ sono Eloise Lechat, la sua assistente”-
“piacere di averla con me, dal suo cognome deduco che è francese, come me”-
“oh,si si, sono nata in provincia di Parigi, e lei?” “io a Nizza, ma la mia passione per l’arte mi portò prima a trasferirmi a Parigi e poi a Londra … le case a Parigi costano troppo”  “già” concluse lei.
“bene, il suo compito consiste nel raggruppare le opere che ho fatto e riordinarle a seconda dell’emittente, come se dovesse fare un archivio … però stia attenta,grazie” “assolutamente”chiarì lei “e la prego, mi dia del tu,non sono abituato a parlare formalmente” aggiunse lui, e tornò a dipingere.
Dopo un pomeriggio di lavoro Eloise andò a farsi un caffè nella piccola cucina dell’appartamento,lui la raggiunse. “sai disegnare?” “oh si,certo, era la mia passione” “bene,sai anche dipingere?” “ehm,no, da ragazza ho provato a fare un quadro ma ero inesperta e non l’ho finito” “ora ho finito il lavoro,vuoi che ti insegni qualcosa?” “non saprei,non vorrei rubarti del tempo …” lui la guardò con un espressione del tipo “come fai a rifiutare?” con un sorriso all’angolo della bocca, “va bene” disse lei.  
Presero due sgabelli e si misero uno accanto all’altro davanti ad una tela nuova, lui provò a farle vedere qualche tecnica e quando fu il turno di Eloise lui prese la sua mano con la sua e la aiutò a dipingere, Eloise non sapeva cosa stesse accadendo in quel momento, il caldo del suo abbraccio le fece dimenticare tutto il freddo di quella mattina,la sua mano che stringeva la sua le fece dimenticare che era ormai tramontato il sole.
Quando Eloise si accorse che era ora di andare, lui le chiese se aveva una macchina per tornare,lei rispose di no e lui si offrì di accompagnarla fino a casa, “Londra è un brutto posto di sera” disse.
Presero il pullman notturno e dalla fermata prima di casa fecero due passi in compagnia … parlarono di quanto mancasse loro la Francia, dei loro sogni e delle loro speranze; arrivati a casa lei disse “grazie di avermi accompagnato,non dovevi” – “non ti preoccupare,è stato bello”-“infatti…” disse lei.
Frugò per un po’ nella sua borsa in cerca delle chiavi e le tirò fuori,le infilò nella serratura e girò. Prima di entrare a casa si guardarono, lei disse “è stato bello passeggiare con te” “anche per me è stato bello” rispose l’altro. Ma prima di chiudere la porta lui fece un passo e bloccò con un piede la porta, le prese il volto con le mani e le loro labbra si incontrarono. In quel momento iniziò a nevicare.  
   
 
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