Buio. Le parole che sentivo appartenermi, i sentimenti che credevo mi avrebbero guidato … tutto è andato i mille pezzi.

Cado, sprofondo, perdo l'equilibro. Dove mi trovo? Dove si trova il sopra? E dove il sotto?

Sto cadendo nell'inferno, o salendo in paradiso?

Annaspo, il mio respiro si smorza, il battito cardiaco rallenta, la vista si appanna.

Cosa ci faccio qui? Dove sono tutti gli altri? Cosa … stavo facendo prima di trovarmi in questo luogo?

Cerco di mettermi in piedi, la gravità non me lo permette. Mi giro, non sento la terra sotto i piedi, è così innaturale. Dove mi trovo? Chi … sono?

 

In quel limbo, ove la luce sembra essesi spenta da millenni, continuo a sprofondare … non so dove. Cerco di afferrare qualcosa, è inutile.

Mi mordo la lingua, trattengo il respiro, serro le palpebre. Non so che altro fare.

Un sibilo mi sveglia dal mio torpore, pian piano diventa un brusio, un mormorio, un sussurro, un bisbiglio, un … grido. No, non è un suono gutturale o animalesco, no. È qualcosa di umano, lo sento. Pian piano aumenta di volume, si fa persistente, sembra chiamarmi, sembra urlarmi contro, ordinarmi cosa fare, non distinguo l'ordine.

Aguzzo la vista, mi concentro, devo capire, capire cosa cerca da me, concentrati, affino l'udito. Ascolto.
Parole, parole, sento delle parole, parole comprensibili, ma non riesco ancora a distinguerle. Mi concentro, mi concentro, devo farlo.

Un nome, le parole si sono trasformate in un nome. Non lo riconosco, non ricordo a chi appartenga, credo a qualcuno di molto importante, ascolta quel nome ripetersi all'infinito all'interno del limbo. Sembra familiare. … Teito … chi è? Teito, Teito, continuo a sentirlo.

Schiudo le labbra, apro la bocca, formulo la parole, modulo la voce, muovo la mandibola, la voce non fuoriesce. Riprovo, riprovo, stringo le mani al petto, mi rannicchio in me stesso. Ecco. La mia voce … quel nome. Teito. Teito.

La vista … si schiarisce, il respiro torna regolare, il battito accelera, i ricordi riaffiorano … io sono Teito, Teito Klein.

I 7 ghost, Verloven, Kor, 7 case divine, l'occhio di Raphael, la verità sulla guerra. Tutto è chiaro nella mia mente, ora so chi sono.

Smetto di sprofondare, grido, urlo con tutto il fiato che risiede nella mia gola, scalcio, devo uscire da quel limbo. Mi alzo, corro, sento il terreno sotto i piedi, il buio intorno a me, la luce nel mio petto, il fuoco nella mia anima.

So cosa devo fare, so chi devo salvare, so … chi sono finalmente. Ho trovato la mia verità, nessuno potrà negarlo. Una porta, l'attraverso.

La persona che mi chiamava mi aspetta sull'uscio. Lo riconosco, è la persona più importante per me, l'unica a cui affiderei la mia vita, se non la mia anima. La persona più importante. Sorrido, sorrido di felicità, è lì per me, per accompagnarmi nel mio ultimo viaggio, verso la fine.

La fine che entrambi desideriamo. La nostra fine che ci accompagnerà ad un nuovo inizio, pieno di luce e felicità. Impugno la falce, rizzo la schiena, sorrido, sono determinato a concludere questo viaggio.

Tutte le persone che mi hanno donato la loro vita, quelle che mi hanno protetto e continuano a farlo, quelle che mi supportano, quelle che credono in me, per loro … farò questo per loro. Salverò tutti portando dentro di me il male che li affligge.

Finalmente … sono abbastanza forte da proteggere chi amo.