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Autore: Scarcy90    12/01/2009    6 recensioni
Imprinting. Che parola assurda e assolutamente senza alcun senso. Dovrebbe significare “impressione”, qualcosa che si radica nel tuo cuore e non riesce più ad uscire perché si imprime fino nel profondo e niente per quanto duramente ci possa provare sarebbe mai in grado di scinderlo dalla tua anima.
Eppure, adesso che mi trovavo qui ad affrontare questo strano fenomeno in prima persona, il senso che fino ad allora avevo dato a quella semplice parola mi sembrò a dir poco riduttivo.
Le sensazioni che provai in quel momento non avevano nulla a che vedere con il legame che avevo immaginato di avvertire quando Quil aveva cercato di spiegarmi l’imprinting. Non era affatto un semplice legame che si sarebbe potuto stabilire con un qualsiasi altro essere umano, e non era neanche simile all’amore che fino a pochi attimi prima sentivo per Bella.
Quello strano potere era riuscito a cancellare tutto e in quel buio solo una cosa era davvero chiara e nitida, quella che mai avrei pensato. Colei che avevo chiamato assassina e che avevo desiderato uccidere con le mie stesse mani, la figlia della sanguisuga che mi aveva portato via la donna che amavo, era improvvisamente diventata il mio intero mondo.
Renesmee.
Quello che è successo dopo la nascita di Renesmee, dal punto di vista di Jacob...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jacob's Sunbeam- Capitolo 2
Jacob’s Sunbeam, Renesmee




“Pensare a Renesmee la riportò al centro della mia mente strana, nuova, spaziosa ma facile alle distrazioni. Troppe domande da fare.

 -Parlami di lei-, insistetti, mentre Edward mi prendeva per mano. […]
 -E’ qualcosa di unico al mondo-, rispose e nella sua voce risuonò di nuovo una devozione quasi religiosa.”
 
Libro Terzo- Bella ( Breaking Dawn di Stefhenie Meyer)

 

Capitolo 2: Meraviglia
 
 I Cullen si stagliarono davanti a me in tutta la loro vampirosità. Erano tutti pallidi, più del solito, e sembravano angosciati da qualcosa. Carlisle era il ritratto della preoccupazione, mentre Esme al suo fianco era tremendamente in ansia. Emmet e Jasper dietro di loro sembravano guardinghi e sospettosi.
 Carlisle prese un profondo respiro per riuscire a calmarsi almeno un po’ e lentamente fece qualche passo verso di noi con sguardo speranzoso.
 -Allora?- chiese rivolto ad Alice.
 -Be’… Carlisle, sono felice di dirti che sei diventato nonno di una splendida bambina- disse Alice divertita. –Sembrerai il nonno più giovane del mondo, per non parlare di Esme.-
 Carlisle la fissò sorpreso, ma era ancora la preoccupazione l’emozione più forte che traspariva dai suoi occhi.
 -E… ho ancora una nuora?- chiese con la voce che tremava.
 Esme prese il braccio del marito e lo strinse, terrorizzata dalla risposta che stavano per ricevere.
 -Per il momento no, ma tra un paio di giorni tornerà come nuova… Anzi, sarà nuova per davvero.-
 Alice sorrise e tutti si rasserenarono, compreso Jasper che sembrava ancora un po’ sul chi va là.
 -Quindi Edward ce l’ha fatta- sospirò Carlisle felice.
 -Per un soffio- rispose Alice. –Bella ha davvero rischiato di non farcela, ma è talmente testarda che alla fine è riuscita a portare a termine anche questa pazzia.-
 Carlisle ed Esme si guardarono sollevati mentre Emmet si avvicinava sorridente a Rosalie. Jasper rimase nel suo angolo vicino alla porta, come se stesse progettando di fuggire da un momento all’altro.
 -O che Dio mi fulmini! – esclamò Emmet contrariato. -E’ identica ad Edward, spero che il carattere lo abbia preso dalla madre perché se no salvarsi sarà impossibile. Di noioso ce ne basta uno.-
 La frase di Emmet rimase per un attimo sospesa nell’aria poi poco a poco tutti cominciarono a ridacchiare.
 L’atmosfera si era alleggerita parecchio e adesso Emmet si stava lanciando in un‘analisi completa di Renesmee.
 -Somiglia davvero tanto a quello zuccone però…-
 -Però ha gli occhi della madre- completò Esme che la stava guardando con pura ammirazione. –Posso?- chiese a Rosalie.
 Non capivo perché chiedessero sempre il permesso a quella iena ossigenata, lei non era la madre della bambina. Renesmee ce l’aveva una madre e presto l’avrebbe riabbracciata.
 Rosalie passò la piccola ad Esme e la felicità che si dipinse sul volto della vampira era quasi tangibile. Avevo la sensazione che Renesmee sarebbe presto diventata l’idolo di tutti in quella famiglia, e forse, chi lo sa, anche nella mia. La mezza vampira che riuscì a portare la pace tra i licantropi e i vampiri. Ci sarebbe da girare un film su una storia del genere.
 Esme la cullò tra le sue braccia e cominciò a cantare una dolce ninnananna con la sua voce melodiosa. Lentamente la piccola socchiuse gli occhi, finché non si rilassò completamente e si addormentò beata su quel letto così freddo e duro. Evidentemente non le dava fastidio il freddo della pelle dei vampiri.
 -Interessante- mormorò Carlisle osservandola. –A quanto pare Renesme dorme, un’altra caratteristica umana. Mi domando se dai vampiri abbia acquisito per caso la capacità di produrre veleno…-
 -No, non è velenosa- risposi io senza pensarci.
 Tutti si voltarono a fissarmi.
 Carlisle mi rivolse un sorriso di incoraggiamento, voleva saperne di più.
 -Quando è nata, Bella ha chiesto di abbracciarla e Renesmee… be’ lei l’ha morsa sul seno ma non c’era nessun liquido sulla ferita. Quindi non è velenosa.-
 -Capisco- rispose il dottore con gentilezza. –Ti ringrazio per la spiegazione, Jacob.-
 L’atmosfera tornò a farsi stranamente densa quando mi accorsi che Jasper mi fissava. Lui era in grado di avvertire le emozioni perciò doveva essersi reso conto di quello che era successo. Aveva capito dell’imprinting, e mi osservava, mi squadrava, mi esaminava.
 -Jasper- disse d’un tratto Alice danzando leggiadra verso il suo compagno e prendendolo per mano. –Perché sei rimasto così lontano da noi?-
 Jasper la guardò negli occhi. –Sai benissimo perché, quella bambina per metà è umana non voglio rischiare di farle del male. Ti ricordo che non ho ancora cacciato.-
 Alice sbatté le ciglia un paio di volte, fissando i suoi occhi dorati in quelli scuri di Jasper.  
 -Non le farai del male.-
 -Ah, no?- chiese scettico.
 -L’odore di Renesmee non è umano. E’ mischiato a quello dei vampiri perciò non è che sia invitante. A meno che tu non trovi appetitosa l’idea di mordere un vampiro.-
 Ascoltavo quei discorsi con la rabbia che mi cresceva dentro. Non volevo che Jasper si avvicinasse a Renesmee se non era sicuro al cento per cento di riuscire a controllarsi.
 Osservai i due vampiri camminare con calma verso la mia piccola Renesmee che dormiva tranquilla tra le braccia di Esme.
 Sentii l’angoscia e la paura crescere dentro di me senza riuscire a controllarle. 
 -Tranquillo, Jacob- disse Jasper guardandomi. –Se non riuscirò a trattenermi mi allontanerò, il tuo imprinting è al sicuro.-
 Il resto dei Cullen non batté ciglio a quelle parole. Evidentemente tutti si erano accorti di quale era la situazione. Ma se le cose stavano così, come pensava Alice di riuscire a tenerlo nascosto ad Edward? Lui era quello più intuitivo di tutti.
 Jasper si avvicinò alla piccola con Alice che lo teneva per mano. Vidi che anche a Rosalie quella situazione non piaceva, fissava i suoi due parenti con sguardo quasi assassino e sembrava pronta ad avventarsi su Jasper in qualsiasi momento.
 Erano a pochi centimetri da lei e Alice invitò Jasper ad accarezzare la guancia di Renesmee. Lui non sembrava volerlo fare anche se si vedeva che quella piccola mezza vampira stava cominciando ad andargli a genio. Ma Alice prese la sua mano e la posò con delicatezza sulla guancia della bambina.
 Lo sguardo di Jasper si addolcì. Era la prima volta che lo vedevo senza quella sua strana maschera impenetrabile, come se fosse sempre concentrato su qualcosa.
 Renesmee sembrava avere il potere di mettere tutti a loro agio, di farsi ben volere in qualsiasi situazione. Era impossibile non volerle subito bene, non provare un immediato senso di protezione nei suoi confronti.
 Mentre Alice sorrideva a Jasper come per fargli capire che era veramente orgogliosa di lui, sentii Carlisle sospirare al fianco di Esme.
 -Qualcosa non va Carlisle?- chiese la moglie guardandolo apprensiva.
 -La crescita di Renesmee comincia seriamente a preoccuparmi. Pensavo che dopo la sua nascita avrebbe cominciato a rallentare, ma mi sembra evidente che non è così. La bambina tra le tue braccia non pare avere per niente poche ore, ma più che altro giorni se non settimane. Di questo passo…-
 Tutti lo guardammo preoccupati. Non c’era bisogno che completasse quella frase per capire che la velocità con cui Renesmee continuava a crescere non era assolutamente normale.
 -C’è dell’altro, Carlisle- disse Alice cercando di cambiare argomento.
 Il dottore le rivolse uno sguardo incuriosito.
 -Renesmee ha un dono.-
 I Cullen che non avevano assistito alla dimostrazione dei particolari poteri di Renesmee rimasero stupiti da quella notizia.
 -Dici sul serio?- chiese Jasper sorpreso.
 Alice sorrise, contenta che l’aria fosse meno pesante.
 -Proprio così.-
 -Che cosa fa?- Emmet guardava Alice fremente in attesa di una risposta. Quell’enorme vampiro mi era sempre sembrato più simile ad un bambino che ad altro. L’unica cosa che si leggeva nei suoi occhi era curiosità allo stato puro, esattamente come lo sguardo di un bambino che vede la neve per la prima volta o si sveglia una mattina ricordandosi che è Natale.
 Ora capivo perché Rosalie l’avesse scelto come suo compagno. Non potendo avere un figlio aveva deciso di sfogare il suo istinto materno in un altro modo. Stando con un vampiro con atteggiamenti da bambino. Era così ovvio adesso…
 Rosalie sorrise ad Emmet e rispose:
 -Tramite un contatto fisico riesce a creare delle immagini all’interno della mente di chi entra in comunicazione con lei. E’ come se ti facesse leggere i suoi pensieri. A me ha mostrato prima il volto di Bella e poi il mio mentre le davo da mangiare.-
 La voce di Rosalie era dolce, permeata di una gentilezza che non pensavo possedesse.
 -Affascinante- osservò Carlisle. –Quindi anche la figlia di un’umana e di un vampiro può acquisire dei doni. Non lo avrei mai immaginato, ma dopotutto Renesmee mette in discussione tutto quello che ho sempre creduto di sapere.-
 Sbuffai divertito. Il nostro mondo era fatto di esseri umani, vampiri, licantropi e chissà quali altre creature- arrivato a questo punto non me la sentivo di dare per scontata l’impossibile esistenza di gnomi, fatine e bianconigli- che coabitavano, molto spesso senza che gli umani si accorgessero di niente. Perciò ormai la nascita di Renesmee non ingarbugliava nessuno schema prestabilito, perché gli schemi erano già incasinati per i fatti loro.
 -Penso sia il caso che tu dia un’occhiata a Bella… e anche ad Edward- disse Alice seria rivolgendosi a Carlisle. –Sinceramente non so chi dei due stia peggio.-
 Il dottore guardò Alice per un momento e annuì concorde.
 -Appena finisco con loro visiterò anche la bambina. Bisognerà tenere sempre sotto controllo la sua crescita per stabile quale sia il suo ritmo di sviluppo.-
 Volarono strane occhiate preoccupate.
 Incontrai gli occhi di Alice, e rimasi stupito dall’angoscia che li permeava. A quanto pareva era molto più preoccupata per Renesmee che per Bella.
 Il mio cuore sentiva che Alice non aveva torto ad essere così in pena. Renesmee era sana e cresceva forte, ed era proprio quello il problema. Se avesse continuato a crescere in quel modo, non avrebbe avuto un futuro troppo lungo davanti a sé.
 Non potevo credere che fosse quello il destino del mio imprinting. Avevo finalmente trovato la mia ragione di vita, l’unica cosa che dopo quello che era successo a Bella, aveva impedito che mi lasciassi prendere dalla sconforto e dalla rabbia, e ci dovevo rinunciare a termine di pochi anni.
 Naturalmente sapevo che una volta che la vita di Renesmee fosse finita anche la mia sarebbe giunta al termine. In un modo o nell’altro sarei riuscito a morire e a raggiungerla, non era assolutamente pensabile per me una vita senza di lei.
 Eppure doveva esserci una soluzione. Se il nostro mondo era veramente magico, doveva per forza esistere un qualcosa che permettesse a Renesmee di avere una vita normale.
 Scossi la testa per riuscire a togliermi dalla testa quei pensieri. Nonostante Edward fosse impegnato a prendersi cura di Bella, poteva sempre essere all’ascolto e non doveva sapere quello che stavo pensando su sua figlia, si sarebbe angosciato ancora di più. Non che la cosa mi importasse, però se volevo convincerlo a non farmi fuori dovevo cercare di tenerlo il più calmo possibile.
 -Rose, Esme- disse ad un tratto Carlisle rivolto alle due vampire. –Voi restate qui con la bambina, è meglio che non veda ancora sua madre, almeno finché non si sarà ripresa del tutto. Gli altri se vogliono possono venire con me.-
 Non me lo feci ripetere due volte.
 Sapevo che il distacco da Renesmee sarebbe stato insopportabile, anche se continuavamo a stare sotto lo stesso tetto, ma avevo bisogno di vedere Bella di nuovo tutta intera. L’ultima immagine che avevo di lei non mi dava tregua. Dopo Renesmee era il ricordo che ricorreva più spesso nella mia mente.
 Non amavo più Bella, ma rimaneva la mia migliore amica. L’unica che riusciva a capirmi, a farmi stare bene, a farmi ridere. Non potevo abbandonarla. Dovevo starle accanto e aiutarla, per quanto potevo.
 Carlisle si diresse verso le scale.
 Nessun accennò a muoversi, e tutti avevano rivolto lo sguardo verso di me come se si aspettassero che esplodessi da un momento all’altro.
 Carlisle era già al piano di sopra.
 Non avevo mica tutto il giorno, perciò risposi alle occhiate che mi avevano rivolto e seguii il dottore su per le scale.
 Poco dopo sentii tre paia di piedi seguirmi.
 Ah, ecco! Non volevano dare le spalle a un licantropo. Un po’ ingiusto da parte loro, ma non potevo biasimarli. Fino a pochi minuti prima avevo progettato la morte di tutti loro per quello che avevano fatto a Bella. Era normale che avessero ancora qualche riserva nei miei confronti.
 Carlisle era già entrato nella stanza in cui avevo visto Bella morire.
 Mi sembrava così assurdo quel silenzio che si avvertiva.
 Minuti prima in quella stessa stanza stava succedendo il finimondo. Urla, sangue, paura. Adesso tutto taceva. Tutto era freddo e fermo, come il cuore di Bella.
 Entrai.
 Era tutto così diverso. Non c’era traccia di sangue né sul pavimento, né sul tavolo dove stava distesa Bella. Edward seduto al suo fianco le teneva la mano e la fissava concentrato, se non avessi saputo quello che era in realtà lo avrei tranquillamente scambiato per una statua.   
 Lei era così serena. Sembrava che dormisse.
 Alice doveva aver ripulito tutto e doveva anche aver vestito Bella, che una volta sveglia l’avrebbe disintegrata. Metterle addosso un vestito blu così elegante non era stata una buona idea. Immaginavo già la faccia scocciata di Bella mentre si guardava allo specchio. Alzava gli occhi al cielo, maledicendo Alice e mettendo a soqquadro la casa per trovare un paio di jeans e una t-shirt. Sapevo che lo avrebbe fatto.
 Guardai il viso di Edward e sorpreso ci scorsi l’ombra di un sorriso divertito. Si stava divertendo? E per cosa?
 -Per te, Jacob- rispose senza togliere gli occhi da Bella. Carlisle, che stava chino sul volto di Bella per esaminarle gli occhi, puntò uno sguardo curioso nella mia direzione.
 E che cosa avrei pensato per farti ridere?
 -Ho visto il volto scocciato di Bella nei tuoi pensieri. E’ l’espressione che preferisco di lei, quella di quando è costretta a fare una cosa che non vuole ma che fa lo stesso per non dare un dispiacere agli altri. Trovo che sia la più spontanea e naturale. Era per questo che ho sorriso, grazie a quel pensiero ho rivisto la mia Bella ancora… umana, e la sua anima era integra.-
 Umana o no, almeno è viva.
 -Lo so. Ma ho paura che stia soffrendo, e non riesco a togliermi dalla mente quello che è successo poco fa… Il modo in cui ha partorito. Come ho potuto farle una cosa del genere? Proprio io che declamavo il mio amore per lei ai quattro venti. Io che avevo promesso di proteggerla contro tutto e tutti, persino contro la sfortuna che continuava a perseguitarla. Come ho potuto? Sono solo uno stupido egoista.-
 Lasciò delicatamente la mano di Bella e nascose il voltò tra le sue. Doveva essere disperato e angosciato per la sorte di sua moglie.  
 Non toccava a me consolarlo ma non riuscii a trattenermi.
 Se ti vedesse in questo momento ti ucciderebbe. Non sei stato egoista, hai solo esaudito i suoi desideri. Lo hai fatto fino in fondo. Vostra figlia è viva, tu sei vivo, Bella è viva e sta per diventare una sang… una vampira.
 Edward alzò il volto e per la prima volta da quando era entrato in quella stanza mi fissò.
 -Grazie, Jacob- mormorò un po’ rincuorato.
 Lo guardai, mentre sentivo che dietro di me avevo un pubblico di vampiri che assistevano a quella strana scena. Se qualcuno che non ci conosceva avesse ascoltato la nostra conversazione avrebbe quasi potuto pensare che io ed Edward eravamo amici… Già, solo qualcuno che non ci conosceva però.
 Edward si lasciò scappare un altro sorriso.
 I miei pensieri dovevano divertirlo parecchio.
 -Adesso, vai da Sam a dirgli come stanno le cose- disse tornando a guardare la sua Bella. –Ora che Renesmee è il tuo imprinting i licantropi non potranno toccarla.-
 Sussultai a quelle parole. Sapeva.
 -Avete parlato di questa cosa al piano di sotto, il mio udito è abbastanza fino per sentirvi chiaramente. Inoltre i tuoi pensieri in proposito erano piuttosto chiari, ed è per questo che non ti uccido.-
 Alzai un sopracciglio sorpreso per quelle parole.
 -Ho sentito quello che provi per Renesmee e ho deciso di lasciarti in pace, ma questo non significa che io approvi, o che fermerò Bella dal farti a pezzi quando lo verrà a sapere.-
 Stavo per ribattere quando sentii un ululato. Seth.
 Mi stavano chiamando.
 Dovevo andare da loro, ma il mio cuore mi impediva di allontanarmi da quella casa. Il mondo era lì, dove stava Renesmee. Non potevo contrastare quella forza che mi attraeva. Avevo il terrore che fosse solo un sogno e che al mio ritorno Renesmee non ci sarebbe più stata per lasciare il posto solo alla dura e crudele realtà.  
 -Vai pure- disse Edward. –Renesmee sarà ancora qui al tuo ritorno.-
 Non ero del tutto convinto delle sue parole. Nonostante avessi imparato a conoscere i Cullen, il mio istinto di licantropo non mi permetteva di fidarmi fino in fondo di loro. Di Edward poi…
 -Capisco il tuo punto di vista, Jacob- continuò lui con il suo solito tono calmo. –Ma non puoi non dire agli altri licantropi di Renesmee. Per quanto ne sappiamo potrebbero ancora avere intenzione di attaccarci per ucciderla, e concorderai con me che in questo momento la protezione di mia figlia viene prima di qualsiasi altra cosa.-
 Accidenti a lui e ai suoi ragionamenti logici e inattaccabili!
 Sorrise ancora, questa volta sembrava proprio soddisfatto.
 -Ti ripeto che Renesmee sarà qui quando tornerai. Hai la mia parola. Non potrei comunque spostarmi con Bella in queste condizioni, e in questo momento la mia casa è il posto più sicuro per la bambina.-
 E va bene. Non avevo ragione per non fidarmi di lui. Vecchio com’era il fatto di aver dato la sua parola doveva essere una di quelle questioni di onore di inizio secolo, o roba del genere…
 -Già, proprio una roba del genere- mi rispose con aria divertita.
 Lo guardai per qualche secondo ancora indeciso sul da farsi, ma poi mi resi conto che aveva dannatamente ragione. Non potevo lasciare che Sam e il suo branco mettessero su un piano per attaccarci. In questo momento non sarebbe stato l’ideale con Renesmee ancora così piccola e Bella in stato catatonico su quel tavolo.
 -Vedo che hai capito perfettamente la situazione- disse Edward serio.
 Sì, sì… Ho capito. Devo andare da Sam.
 Senza nessun cenno di saluto mi voltai e scesi velocemente le scale.
 Al piano di sotto Esme cullava ancora la piccola che dormiva profondamente, mentre Rosalie al suo fianco fissava Renesmee con dolcezza.
 Non mi sarei mai abituato a vedere la bionda così premurosa verso qualcuno. Era una scena da volta stomaco, la preferivo di gran lunga quando era infuriata o seccata.
 Esme alzò gli occhi dalla bambina e vedendomi lì ai piedi delle scale, mi sorrise.
 Invece alle premure di Esme mi sarebbe davvero piaciuto abituarmi, era incredibile quanto mi ricordasse mia madre nonostante fisicamente fossero così diverse.
 -Hai bisogno di qualcosa prima di andare da Sam, Jacob?- mi chiese con la sua voce melodiosa. –Magari hai fame.-
 In effetti era da parecchio tempo che non mangiavo ma non avevo fame. L’amore per Renesmee mi riempiva il cuore di così tanta felicità che il mio sostentamento era passato in secondo piano.
 -Ti ringrazio, Esme… Ma, ehm… Credo che mangerò qualcosa giù a la Push- risposi cercando di essere il più educato possibile.
 -Bene, non voglio che ti trascuri, Jacob. La mia famiglia e io ti dobbiamo così tanto.-
 Rosalie ruggì sommessa a quelle parole. L’idea di essere in debito con me non le doveva piacere per niente. Questo mi rallegrò non poco.
 Lanciai un cenno di saluto ad Esme ed uscii nella notte.
 Cominciai a correre e arrivato vicino a un albero mi fermai. Tolsi velocemente i vestiti e mi precipitai più all’interno della foresta. Dovevo preparare lo show per Seth e Leah. Avrebbero letto nei miei pensieri tutto quello che era accaduto.
 Un forte fremito mi pervase e in pochi secondi diventai lupo.
 Jake, stupido idiota, ma che diavolo di fine avevi fatto?!
 Calmati Leah…
 Sta zitto Seth!
 Non starla a sentire Jake, era solo preoccupata. Abbiamo sentito le grida di Bella e poi non abbiamo più avvertito il suo cuore, perciò cominciavamo a pensare che tu avessi intenzione di vendicare la sua morte attaccando i Cullen e così…
 State zitti tutti e due, esclamai seccato. Quando ci si mettevano erano insopportabili.
 Improvvisamente me li ritrovai accanto a correre insieme a me.
 Dicci cos’è successo, insistette Leah.
 Se mi lasciate il tempo di pensarci, ve lo mostro, ribattei.
 Scusa, mormorarono entrambi.
 A volte mi sembrava di avere a che fare con dei bambini delle elementari.
 Bambini a chi!
 Zitto Seth!, esclamammo io e Leah scocciati.
 Scusate…
 Mi concentrai e con calma cominciai a pensare a tutto quello che era successo in quelle poche ore. Come era caduto il bicchiere pieno di sangue e come Bella di fosse chinata per raccoglierlo senza pensare alle conseguenze che erano state tremende. Lo schiocco che si era sentito nel momento in cui il bambino che portava in grembo aveva iniziato a dilaniare il suo corpo per poter uscire.
 Le urla di Bella che pregava di salvare la sua creatura, di non attendere che la morfina facesse effetto perché sarebbe stato troppo tardi per il bambino.
 Edward che le apriva la pancia a morsi, mentre io le praticavo la respirazione bocca a bocca per impedire che il suo cuore si fermasse.
 Renesmee che finalmente usciva dal corpo di Bella e lei che la reclamava per poterla vedere e stringere a sé.
 Bella che stava morendo. Edward che le conficcava quell’enorme siringa dritta nel cuore e che la mordeva su tutte le parti del suo corpo che potevano accelerare la diffusione del veleno. E poi il mio senso di resa, di angoscia perché avevo capito che la mia Bella non c’era più.
 Accidenti, Jake. Mi dispiace tanto… Come…
 Lasciami finire Seth, lo ammonii voltandomi verso di lui con sguardo serio.
 Seth abbassò il muso in segno di scusa.
 Continuai con i ricordi.
 La mia angoscia mentre scendevo le scale. Il piano che avevo ideato per uccidere quel mostro che se ne stava tranquillo a bere sangue tra le braccia della bionda. E poi il cambiamento. Gli occhi di Renesmee, la sensazione di appartenenza e devozione che avevo avvertito immediatamente nei confronti di quella bambina, il modo in cui avevo capito che sarebbe stata solo lei la mia unica ragione di vita finché avevo fiato in corpo.
 Cosa?!, esclamò Seth.
 Ma sei completamente uscito fuori di testa?, mi chiese Leah scandalizzata. Hai avuto l’imprinting con una vampira? Lo dicevo io che frequentare troppo i Cullen non avrebbe fatto bene a nessuno.
 Mi voltai a guardarla.
 Lo sai che non si può controllare l’imprinting… e Renesmee non è una vampira, per metà è umana, dissi quasi indignato.
 Oh, allora questo sistema tutto.
 L’ironia di Leah stava cominciando a farmi innervosire, ma non potevo avercela con lei dopotutto non aveva tutti i torti.
 I licantropi femmina hanno sempre ragione, disse ridendo.
 Io e Seth la guardammo stupiti, sembrava che tutto il suo rancore fosse sparito.
 Non è sparito, semplicemente preferisco cento volte di più stare con quelle sanguisughe piuttosto che tornare nel branco di Sam. Perciò anche se da adesso in poi non ci potremmo più allontanare da quella casa fetida perché la principessina dai canini appuntiti ha intrappolato il tuo cuore, cercherò di farmene una ragione. Ti ho promesso che non ti avrei dato fastidio e farò di tutto per mantenere la promessa.
 Grazie, Leah.
 Figurati, capo.
 Odiavo essere chiamato così, ma il rispetto che Leah aveva messo in quella parola mi riempii di orgoglio.
 Finalmente ero davvero fiero e felice di avere un branco.









***L'Autrice***
Ok, lo so avevo detto che avrei aggiornato giovedì, ma ho la febbre perciò oggi non sono andata a scuola e per passare il tempo mi sono messa a scrivere e così alla fine ho terminato il secondo capitolo e ho anche cominciato il terzo. Mi dispiaceva lasciare questo capitolo relegato nel mio pc fino a giovedì, soprattutto perchè fremeva di essere pubblicato...
Comunque teniamoci buono il prossimo aggiornamento per Giovedi 15 Gennaio (anche se è possibile che aggiorni prima).
Ma passiamo ad altro. Sono a dir poco senza parole, non credevo che il primo capitolo vi sarebbe piaciuto sul serio. Un sacco di recensioni, letture e inserimenti tra i preferiti... Non me lo aspettavo proprio... Grazie...
Ringraziamenti:
 ledyang: ti ringrazio tanto per la recensione e i complimenti... Cia Kiss!!!
 PrettyFairy: Come sempre in prima fila tu, eh? Chissà quando riuscirò a liberarmi di te *Scherzo* Comunque è davvero incredibile come ci piacciano li stessi fandom, non pensavo che anche Twilitgh fosse tra i tuoi preferiti e che anche a te piacessero le Nessie/Jake. Naturalmente io sono qui per esaudire ogni tuo desiderio letterario quindi è normale che sia arrivata con questa storia. Addirittura paragonare questa mia piccola storia a uno dei libri della Meyer... Tu mi vuoi mandare in Paradiso, non mi aspetto di essere così brava. In effetti mi ci sono impegnata un po' di più questa volta^^ Be' la storia con Renesmee adulta la scriverò, sarà una specie di seguito di questa però indipendente... Grazie per tutti i tuoi apprezzatissimi complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 justbeme: Ti ringrazio per la recensione e per i complimenti, sono contenta che il mio modo di descrivere l'imprinting ti sia piaciuto... è stata una faticaccia scriverlo, avevo sempre paura di andare OCC con Jacob... Grazie ancora. Ciao Kiss!!!
 Maka_Envy: Grazie per i complimenti... Anche se non mi reputo all'altezza di Breking Dawn, questa è solo una piccola storia scritta da una grande fan, e non pretendo di essere così brava come dici. Però il complimento l'ho apprezzato molto, mi ha fatto capire che la mia storia ti sta piacendo e di questo ti sono infinitamente grata... Ciao Kiss!!!
 BebyzQueeny: Ma grazie, sono davvero felicissima che il mio Jacon ti sia sembrato così simile all'originale, avevo il terrore che fosse OCC... Grazie davvero tanto anche per tutti i complimenti, e come vedi ci siamo rincontrate prima di giovedì XD... Ciao Kiss!!!
 sannychan: Grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto nella recensione, sono davvero contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss!!!
 Padfoot_07: Ti ringrazio tanto per tutti i complimenti e sono felice che la mia fanfiction ti stia piacendo. Come vedi ho aggiornato un po' prima, spero non ti dispiaccia XD... Ciao Kiss!!!
 Kia_do87: Grazie per i complimenti. Spero che la reazione dei Cullen sia scritta bene, sinceramente è così che me la sono immaginata e spero proprio di non aver cambiato il carattere di nessuno. Grazie ancora per la recensione. Ciao Kiss!!!
 BellaLaVampira: prima di tutto il tuo nick mi piace un sacco, davvero favoloso... XD Ti ringrazio per la recensione e per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss!!!
Ringrazio anche i 10 che hanno messo questa storia tra le preferite e chi ha solo letto.
A Giovedì (o prima ^^)
Francesca
 
   
 
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