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Autore: _Giuls17_    21/06/2015    1 recensioni
Some legends untold
Some turn to dust or to gold
But you will remember me, remember me for centuries

***
La ricordavano come una leggenda, perché in fondo lei aveva fatto la storia.
***
-Non tutti possono essere ricordati…- disse, chiudendo gli occhi e mettendo da parte il dolore.
***
-Alla fine ci hai salvati, ci hai salvati tutti, però mi hai anche lasciato, senza darmi la possibilità di lottare per te e con te.-
***
- [...] Non ci siamo mai arresi, che noi tre abbiamo combattuto fino alla fine.-
***
- [...] se tutta quella sofferenza della mia infanzia mi abbia aiutato a diventare l’uomo che sono oggi o meno.-
Genere: Guerra, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Centuries.
 
Some legends untold
Some turn to dust or to gold
But you will remember me, remember me for centuries
And just one mistake
It’s all it will take, we’ll go down in history
Remember me for centuries
Remember me for centuries
 
Katniss alzò il viso verso la finestra del salone che affacciava sul cortile e si perse ad osservare Peeta giocare con i loro figli, sorrise, non aveva più provato una gioia così grande da quando era morta Prim, ma in fondo lo aveva capito da sola che il tempo avrebbe alleviato le sue ferite.
Si alzò dalla poltrona e si diresse verso la cucina, recuperò velocemente il giornale e sorseggiando il caffè rimase ferma a guardare la prima pagina, rendendosi conto che si era totalmente dimenticata di quel giorno.
Il Giorno della Commemorazione.
Il Giorno della liberazione di Panem da Snow e dalla Coin, il Giorno in cui era nato il nuovo Governo con la Paylor e il Giorno in cui era stata reclusa al Dodici, col cuore a pezzi e il corpo altrettanto logorato.
Quel giorno non aveva pensato alle conseguenze delle sue azioni, in fondo in quel momento aveva perso tutto: Peeta, Prim, sua madre e anche Gale, era rimasta sola e l’unica cosa che le pulsava nelle vene, l’unica cosa che nonostante il decorso del tempo era riuscita a ricordare era la rabbia, la vendetta.
Quella stessa rabbia che la teneva sveglia la notte, anche adesso, la stessa rabbia che le faceva stringere i pugni durante gli attacchi di Peeta, quella stessa rabbia che l’aveva frenata ad avere figli subito dopo il matrimonio; ma nonostante tutto quel tempo, nonostante molti ricordi fossero semplicemente sbiaditi, Panem ancora la ricordava, ancora qualcuno parlava di lei e non come Tributo, non come ragazza del Dodici che si era offerta agli Hunger Games al posto della sorella minore, ma come Ghiandaia Imitatrice.
La ricordavano come una leggenda, perché in fondo lei aveva fatto la storia.

 
Mama, fight my teenage dreams
No it’s nothing wrong with me
The kids are all wrong
the story’s aloof
Heavy metal broke my heart
 
Thomas guardò la luna e si concesse il lusso di pensare a sua madre, quella donna che non troppo tempo fa aveva donato la sua vita per lui.
Anche se l’ultima volta che l’aveva vista era stato solo un bambino, adesso dopo tanti anni di distanza aveva finalmente capito che lei, aveva sacrificato il suo amore, aveva sacrificato tutto per garantirgli un futuro migliore, anche se con la C.A.T.T.I.V.O., credendo di potersi fidare di quelle persone.
Scacciò per un momento la rabbia che ancora gli consumava l’anima e rilassò le mani a pugno, da quando avevano raggiunto il vero Porto Sicuro tutto stava andando per il verso giusto, rendendosi conto che avevano avuto il lusso di ricominciare da zero, gli era stata concessa una seconda possibilità in confronto a molti altri.
-Tutto bene?-
Brenda si sedette accanto a lui, e gli strinse la mano delicatamente, trasmettendo tutto l’amore che provava per lui.
-Sì, stavo pensando a mia madre.-
-Riesci a ricordarla?-
-No ed in fondo sono io che non ho voluto riavere i miei ricordi.-
-Ed allora?- domandò, passando lentamente la mano sul braccio, carezzando i muscoli che si erano formati col tempo.
-Niente, semplicemente mi era venuta in mente quella donna che un tempo era stata mia madre e che… Non ho mai veramente ringraziato, nonostante tutto il male, nonostante tutto il dolore e le perdite… Sono qua, sono qua con te e posso andare avanti.-
-Non tutti hanno avuto la nostra fortuna.-
-Non tutti possono essere ricordati…- disse, chiudendo gli occhi e mettendo da parte il dolore.

 
Some legends untold
Some turn to dust or to gold
But you will remember me, remember me for centuries
And just one mistake
Is all it will take, we’ll go down in history
Remember me for centuries
Remember me for centuries

 
Tobias raggiunse a piedi la Ruota Panoramica e rimase per un paio di minuti fermo a osservarla dal basso verso l’alto, percepì il solito brivido lungo la schiena e solo in quel momento distolse lo sguardo, rendendosi conto che il suo ricordo cominciava ad affiorare, come tutte le volte.
Non l’aveva mai dimenticata ed in fondo non ci sarebbe mai riuscito, gli piaceva andare lì proprio per rivivere uno dei tanti momenti che aveva passato con Tris, ma non era più riuscito a dire il suo nome ad alta voce, neanche con i suoi amici più stretti, neanche quel giorno che aveva sparso le sue ceneri sulla città, rendendosi conto che quello era diventato il suo più grande tabù, o forse semplicemente la sua quinta paura.
Il Leggendario Quattro era sparito definitivamente il giorno della sua morte e non gli sarebbe mancato ma a Tobias sarebbe mancata Tris, più di quanto aveva ammesso ad alta voce, più di quanto aveva previsto.
Solo dopo il primo anno si era capacitato di quella triste realtà, Tris non sarebbe più tornata e lui aveva perso una parte di se stesso, una parte che aveva guadagnato con troppa fatica.
Infatti per un periodo si era convinto che lei fosse entrata nella sua vita per mostrargliene una migliore, per ricordargli che bisognava lottare contro il male, che non bisognava arrendersi, che essere Geneticamente Puri fosse soltanto una parola non uno stato di fatto, ma solo con tempo aveva capito che Tris non era stata solo quello.
Tris da semplice Intrepida Divergente si era trasformata in una leggenda.
Si abbassò e raccolse un foglio di giornale da terra, cercò di reprimere le lacrime ma non ebbe abbastanza forza, così Tobias decise di lasciarle andare e osservò la sua Tris in quella pagina vecchia di anni, pochi mesi dopo la caduta del Dipartimento di Sanità Genetica, nella commemorazione delle vittime che quel giorno avevano perso la vita, ma soprattutto nella sua celebrazione a salvatrice di Chicago.
-Alla fine ci hai salvati, ci hai salvati tutti, però mi hai anche lasciato, senza darmi la possibilità di lottare per te e con te.-
Tobias lasciò andare il foglio e riprese la sua passeggiata solitaria, sentendo il cuore troppo pesante per via del dolore.

 
And I can’t stop until the whole word knows my name
Cause I was only born inside my dreams
Until you die for me, as long as there is a light, my shadow is over you
Cause I am the opposite of amnesia
And you’re a cherry blossom
You’re about to bloom
You look so pretty, but you’re gone so soon
 
Harry osservò il treno lasciare la stazione di King’s Cross e sorridente si voltò verso i suoi amici, e sua moglie, cercando di reprimere il groppo che si era formato in gola per via della tristezza, dei ricordi e del dolore che continuava a provare nonostante tutto.
La cicatrice non gli faceva più male da anni ormai ma ricominciare non era stato altrettanto facile, rendersi conto di dover andare avanti con la sua vita lo aveva destabilizzato più del dovuto, aprisi al mondo dopo tutta la devastazione che aveva visto, dopo tutte le morti, gli era sembrato impossibile ma alla fine aveva avuto la meglio sui suoi incubi.
Alla fine aveva deciso cosa fare della sua vita, aveva deciso di voltare pagina e di rendere Sirius e i suoi genitori fieri di lui, anche perché aveva lottato sempre e solo per loro, per quella madre che non lo aveva visto crescere ma che aveva sacrificato la sua vita per lui, per quel padre che non ricordava, per quel patrigno che aveva perso troppo in fretta.
-Harry stai bene?-
La voce di Hermione lo riportò alla realtà e guardandola incontrò i suoi occhi che, come tutte le volte durante la guerra, calmarono il suo animo tormentato.
-Sì, stavo solo pensando al passato.-
-Avevamo deciso che non ci avremo più pensato.- le fece notare lei, gentilmente.
-Ogni tanto non è così facile, del resto tu e Fred riuscite sempre a evitare di pensarci? A proposito, dov’è lui?-
-Il negozio di scherzi, lo sai che lui e George non lo lasciano mai, del resto Elis ne era a conoscenza e poi c’era Ron e Luna a farmi compagnia durante il tragitto, ma non cambiare argomento.-
-Mi conosci troppo bene, Herm, stavo pensando che… Non ci siamo mai arresi, che noi tre abbiamo combattuto fino alla fine.-
-Vero…-
-Io non avevo mai riflettuto a fondo su tutto questo, e in fondo lo sai che non mi è mai interessata la gloria, ma vorrei solo che lei sapesse tutto quello che ho fatto, perché oggi guardando i miei figli salire sul quel treno mi ha ricordato che mia madre non lo hai mai fatto e che non saprà mai che ho lottato per lei in tutti questi anni.-
-Harry le persone combattano ogni giorno, ma noi abbiamo combattuto per ciò che era giusto, abbiamo combattuto per un bene superiore, non abbiamo mai ricercato la fama, eravamo dei ragazzini inesperti e terrorizzati, ma sapevamo cosa andava fatto, sapevamo i rischi e alla fine qualcuno ha deciso di ricordare i nostri nomi e sono più che convinta che lei lo sappia, diamine siamo maghi e streghe, e questo mi dice che l’amore è magia e che se tu la ami abbastanza in qualche modo lei lo saprà.
Saprà tutto questo.- Hermione lo abbracciò, cercando di non lasciare andare le lacrime.
-Lo spero e grazie, Hermione, sai sempre cosa dire e come dirlo.-
-Bè ti conosco bene Harry Potter, più di quanto immagini.- rispose, voltandosi assieme all’amico per raggiungere tutti gli altri.

 
Some legends untold
Some turn to dust or to gold
But you will remember me, remember me for centuries
And just one mistake
Is all it will take, we’ll go down in history
Remember me for centuries
Remember me for centuries
 
-Clary?-
-Dimmi Jace.-
La ragazza si voltò ed osservò il suo ragazzo posare una lama angelica nel suo scompartimento, sorrise e provò a concentrarsi di nuovo nel suo esercizio.
-Devo chiederti una cosa.-
-Cosa?- domandò, chiudendo gli occhi per non perdere del tutto la concentrazione.
-Non mi stai ascoltando.- le fece notare, sistemandosi davanti a lei e rovinandole del tutto la concentrazione e la possibilità di completare la serie di esercizi giornalieri.
-Adesso lo sono.- disse, posando a terra la katana.
-Secondo te verremo ricordati?-
Clarissa non distolse gli occhi dai suoi per qualche secondo, cercando di comprendere il più possibile la domanda, ed infine la risposta le sorse spontanea, in quanto erano passati solo pochi anni dalla fine della guerra, dalla morte di Sebastian.
-Perché me lo chiedi?- incrociò le braccia al petto ma non distolse lo sguardo.
-Ero solo curioso di sapere se ci ricorderrano, se nel futuro qualcuno si ricorderà di quello che abbiamo fatto, dei rischi che abbiamo affrontato per salvare il Mondo Invisibile.-
-Jace perché ti preme tanto sapere se saremo una leggenda vivente oppure no? Siamo quello che siamo e non credo che ci sia niente di più giusto.-
-Lo so, ma è l’unico modo che ho per capire se tutto quello che ho passato è servito a qualcosa, se tutta quella sofferenza della mia infanzia mi abbia aiutato a diventare l’uomo che sono oggi o meno.-
Senza pensarci oltre Clary fece un passo avanti e gli scostò un ciuffo dagli occhi, non infranse il  contatto visivo ma gli sorrise.
-Siamo nati per qualcosa di grande Jace e qualcosa di grande l’abbiamo fatto, il destino, il fato, ci ha concesso il libero arbitrio ma abbiamo scelto noi la nostra strada, abbiamo scelto noi di affrontare i nostri Demoni, non posso darti la certezza che un giorno creeranno una statua d’oro con i nostri volti o che saremo citati nei prossimi Accordi, ma sappi che per me sarai sempre un eroe, sarai sempre una leggenda.- lo baciò delicatamente sulla bocca.
-Però il dorato non ci starebbe male con i miei capelli.- farfugliò il ragazzo, riflettendo su quelle parole.
Clary gli diede un pugno sul braccio, si voltò, borbottando, riprendendo la katana da terra per il suo esercizio, rendendosi conto che con lui era sempre tutto fiato sprecato ma in fondo lo amava anche per quello.

 
 
 


∞Angolo Autrice: Buona Domenica a tutti ^^ Non vorrei dilungarmi più del dovuto ma avevo voglia di staccare la testa dal mio studio matto e frenetico e concedermi un momento ed in questo momento, colpa anche della canzone, è uscita questa storia. 
Nessuna pretesa in particolare ma mi allettava l'idea di accumunare i personaggi, diversi tra loro, a un unico destino !! *_*
Spero quindi che vi piaccia, se vi va mi farebbe piacere leggere anche qualche recensione e Have a Good Day ^_^
_Giuls17_ <4


 
   
 
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