Non si era accorto dell’assenza dei consigli per superare il nemico di turno, delle brevi risate, dei tentativi per calmarlo dall’irritazione.
E invece Makoto era lì, il capo poggiato sulla sua spalla, i capelli che, in quella posizione, sfioravano delicatamente la punta del naso del moro, il corpo che si muoveva al ritmo del respiro appena più pesante del solito.