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Autore: ma_rya76    21/06/2015    0 recensioni
[Artisti musicali, attori e doppiatori]
Il giovane.Yamashita Tomohisa ultimo erede di una famiglia giapponese dove seguire le orme degli avi è questione di onore viene mandato a Londra in una delle più prestigiose scuole per maggiordomi. All'esame si classifica con il massimo dei voti. Ora è il momento di tornare e cercare lavoro ma quando fa il colloquio scopre che cercano una cameriera. Disperato perchè non vuole assolutamente ammettere l'errore di essere tornato in patri senza permesso della famiglia si inventerà qualcosa per ottenere ad ogni costo quel lavoro,ma non tiene conto di un particolare che gli causerà diverse difficoltà. È così che ha inizio l'avventura del giovane chiamato anche Yamapy il cui volto del cantante/attore giapponese con medesimo nome mi ha ispirata. Spero di avervi incuriosito abbastanza e che seguirete insieme a me le avventure del nostro mancato maggiordomo
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Dopo essere rimasti soli,in un primo momento Yamashita e Gaya sembrano trovarsi a disagio. Dov'era finita la complicità che avevano avuto durante il periodo in cui il ragazzo aveva lavorato presso la tenuta Winter? Poi,forse per rompere il ghiaccio,Yamapi propone di fare uno spuntino prima di andare a dormire e Gaya accetta volentieri. Così lo segue in cucina e va a sedersi ad uno degli sgabelli vicino al tavolo alto che si trova sotto la finestra, come era suo solito fare da bambina quando la tata le preparava la merenda e aspetta che il ragazzo prepari qualcosa. In breve tempo ecco serviti dei sandwich misti e una tazza fumante di latte e cioccolato. "Spero che i tuoi gusti siano sempre gli stessi" le dice sedendosi allo sgabello di fronte. Lei sorride. "Le buone abitudini non si cambiano mai" dice fiera e felice che il ragazzo ricordi ancora quello che le piace mangiare. Anche lui finalmente sorride,poi mangiano scambiando solo qualche battuta parlando del più e del meno. Entrambi pare non vogliano fare domande che potrebbero cadere sul personale e magari apparire troppo interessati e aspettano che sia l'altro a parlare di come ha passato gli ultimi tre anni. Pessima tattica,qualche volta bisognerebbe essere più diretti se si vuole venire a conoscenza di qualcosa a cui si tiene particolarmente. Terminato lo spuntino Gaya si offre di sistemare i pochi piatti e le tazze, ma quando sta per aprire l'acqua del lavello Yamapi la afferra per un braccio per fermarla. "Lascia tutto li ,sei un ospite" le dice. Gaya non riesce a nascondere la smorfia di dolore che le provoca la sua stretta e solo allora Yamapi si ricorda delle parole del vecchio Rupert, che lo accusava di aver permesso che la signorina si ferisse. Le alza la manica e così vede quella fasciatura fatta alla meno peggio. "Saresti dovuta rientrare in città e farti medicare da un medico" la rimprovera. "È solo un graffio,sto bene" minimizza la giovane,ma Yamapi è una delle poche persone che non è mai riuscita a convincere con le sue bugie."Stai bene un paio di stivali" le dice guardandola di traverso e in meno che non si dica la sta già trascinando in biblioteca." Aspetta qui" le ordina senza troppi complimenti e torna poco dopo con la cassetta del pronto intervento. Avvicina uno sgabello vicino alla poltrona dove Gaya sta seduta e ci poggia sopra l'occorrente per la medicazione. "Vediamo quanto piccolo è questo graffio" dice ironico mentre si inginocchia di fianco e inizia a togliere la vecchia benda zuppa di sangue. La ferita infatti non si era ancora chiusa. "Questo per te è un graffio da nulla? Saresti dovuta andare in ospedale,in questo modo ti rimarrà una brutta cicatrice" alza il tono di voce sempre più contrariato. "In quel momento avevo altro di più importante a cui pensare" si giustifica Gaya. "Più importante della tua salute? La tua persona deve venire prima di tutto Gaya!" La riprende ancora come fosse una bambina, mentre con un tampone disinfetta il taglio che appare abbastanza profondo. "Oooh scusa tanto se la mia idea di priorità è diversa dalla tua, come vedi continuo ad essere impulsiva e mi lascio guidare da quello che mi sta più a cuore,anziché da quello che più mi conviene" gli risponde infastidita,non capendo che in realtà avevano le stesse priorità. Yamashita parlava in quel modo perché preoccupato per lei,come lei lo era per lui. Lei in quel momento non lo realizza e ci rimane male, sopratutto perché invece di essere ringraziata per essere corsa da lui, veniva rimproverata in quel modo. Yamashita da parte sua preferisce tagliare il discorso e scuotendo la testa per scacciare i cattivi pensieri, torna a concentrarsi sulla medicazione di quella ferita tutt'altro che superficiale. "Fatto!" Esclama dopo una decina di minuti. "Grazie" risponde secca Gaya, mentre abbassa di nuovo la manica fino a mezza mano. "Dove posso dormire?" Chiede successivamente. "Scegli la stanza che vuoi" risponde il ragazzo,accendendo una scintilla nello sguardo della giovane donna. "Quindi posso dormire ancora nella tua camera?" Chiede attirando l'attenzione del ragazzo che stava sistemando la cassettina e la guarda sorpreso. "Ero solita dormire in quella stanza tutte le estati" spiega. La sua provocazione non viene accolta come sperava,perché Yamashita le risponde che non avrà problemi a cedere la sua camera per qualche giorno e che andrà a dormire in quella di Jun, che tanto non c'è. È già molto tardi quando salgono al secondo piano, Yamashita entra nella sua camera a prendere qualche effetto personale per la notte e sta per salutare Gaya augurando la buonanotte, quando lei lo trattiene per la manica della camicia. Improvvisamente non si sente tanto sicura di riuscire a dormire sola in quella stanza e glielo dice. "Quante volte devo ripetere che in questa casa non c'è alcun fantasma?" Le dice infastidito, togliendo la mano di lei dal suo braccio e così lascia la stanza senza darle neppure il tempo di ribattere. Quella notte Gaya non riesce proprio a chiudere occhio,i continui e repentini cambi di temperatura e gli spostamenti d'aria, la tengono per tutto il tempo in costante agitazione e alla fine rinuncia a dormire temendo che "quel essere" possa approfittare di lei nel sonno. Al contrario Yamashita riposa veramente bene,quella notte il fantasma di kikyo impegnato a tormentare Gaya, l'aveva finalmente lasciato tranquillo e la mattina si sveglia rinvigorito e di buon umore, come non accadeva da tanto. Scende in cucina deciso a preparare una gustosa colazione e si sorprende quando al tavolo vicino la finestra, nota Gaya seduta ad uno degli sgabelli, con lo sguardo perso nel vuoto. "Cosa ci fa una dormigliona incallita in piedi a quest'ora?" Chiede un pò per prenderla in giro. "Buongiorno!" Esclama lei. Il viso più pallido del solito e le occhiaie così profonde e scure non lasciano dubbi a chi la sta osservando. "Qualcuno ha dormito male" dice ironico il ragazzo. "Errato...qualcuno non ha proprio chiuso occhio,ma noto con piacere che a te è andata meglio" osserva Gaya. Il ragazzo sorride. "Mangia qualcosa e poi torna a riposare,mi sembri un fantasma" dice mentre si avvicina ai fornelli e si mette all'opera. "Lei è sicuramente più bella,io al massimo potrei sembrare uno zombie" risponde Gaya alzandosi e raggiungendo Yamapi vicino al piano di lavoro. Lui che intanto sta tagliando del formaggio la punta con il coltello. "Non iniziare ancora con questa storia,non voglio più sentirne parlare" la avvisa e così lei alza le mani in segno di resa e torna a sedersi. La colazione è presto pronta. Uova,bacon e pane tostato,in più frutta fresca e l'immancabile latte al cioccolato per Gaya e caffè per Yamapi. "Appena finisci torna a letto e prova a dormire" ribadisce il ragazzo. "Io esco a sbrigare delle commissioni, ma dovrei essere di ritorno prima di mezzogiorno" aggiunge. Ma Gaya lo sorprende ancora afferrando la tazza di caffè che tiene in mano e portandola alla sua bocca. "Da quando bevi caffè?"le chiede. "Da quando ci tieni così tanto a mandarmi a dormire..non ho intenzione di sprecare il tempo che ho a disposizione qui in questo modo,mi preparo e vengo con te" gli dice così sicura da non lasciargli modo di replicare. Non aveva intenzione di rimanere in quel posto da sola, inoltre ogni attimo con lui lo considerava prezioso. Anche se non lo ammetteva apertamente quel ragazzo le era mancato terribilmente. In meno di mezz'ora sono pronti ad uscire,salgono in auto e in breve tempo raggiungono la città. Gaya chiede a Yamashita di passare da casa per poter prendere qualche cambio e così la accompagna. Accosta l'auto al marciapiede poco distante dal palazzo e spegne il motore. "Va pure,ti aspetto qui" dice. Ma lei temporeggia fissando l'entrata. Yamapi segue il suo sguardo e così capisce il motivo del suo tentennamento. "Ooh il tuo avvocato deve essere un tipo molto premuroso se fa visita ai suoi clienti a quest'ora con tanto di caffè e cornetti in mano" dice cercando di nascondere il fastidio che prova con un tono ironico. Intanto a Gaya squilla il cellulare ma lei prontamente rifiuta la chiamata. "Andiamo!" Dice Gaya mentre allaccia nuovamente la cintura. Il ragazzo si stupisce della sua reazione, era convinto che le sue parole l'avrebbero infastidita. "Mi è appena venuto in mente che non faccio shopping da tanto e con te era particolarmente divertente...quindi fai ciò che devi e poi andiamo a far spese" aggiunge sforzando un sorriso. Yamapi capisce al volo che vuole evitare l'avvocato e l'argomento, così senza battere ciglio riavvia il motore e si immette nel traffico della vecchia capitale. Poco dopo lascia l'auto in un parcheggio chiuso e inizia il giro di commissioni con Gaya al seguito,banca, posta, qualche ufficio. "Dovremo fare anche un pò di spesa se vogliamo mangiare nei prossimi giorni" osserva Yamapi una volta uscito dall'ultimo ufficio. "Hai finito con le tue commissioni?" Chiede Gaya. Lui annuisce. "Bene,la spesa possiamo farla prima di rientrare,adesso tocca a me" gli dice piena di entusiasmo. Lo prende sotto braccio e lo trascina con se. Entrano ed escono dai vari negozi, Gaya prova di tutto e come era solita fare,costringe anche il ragazzo a provare ciò che sceglie per lui. Per un attimo Yamapi si ritrova a pensare che tutto sia tornato come un tempo,con lei al suo fianco si sente di nuovo completo, sereno e sorride di questa nuova consapevolezza. Ma la tranquillità è breve, subito disturbata da qualcosa di strano. Gaya sta dentro un camerino a provare un vestito,come la notte prima la avvolge un gelo improvviso e una sensazione di disagio la assale. Prova ad uscire, ma la porta è bloccata. Ma non c'è neppure il chiavistello tirato. Chiama il ragazzo che aveva lasciato poco distante ad aspettarla,ma Yamapi nel frattempo si era allontanato attirato da qualcosa di più forte della sua volontà. Non era possibile che la porta che fino ad un attimo prima si apriva con facilità adesso fosse bloccata. Pensa la ragazza,che intanto cerca di mantenere la calma,ma un brutto presentimento si fa strada tra i suoi pensieri e inizia ad urlare finché non viene sentita da una commessa che corre da lei e senza sforzo apre la porta. Una volta libera Gaya chiede alla giovane se per caso abbia visto dov'è andato il suo amico e lei risponde che sembrava stesse seguendo qualcuno fuori,ma che in realtà lei non aveva visto nessuno. "Torno subito" assicura la ragazza ed esce dal negozio con addosso ancora il vestito che stava provando. Ansiosa si guarda intorno e finalmente in lontananza scorge il ragazzo tra la folla che cammina come se stesse seguendo "nessuno", Gaya affretta il passo facendosi largo tra la gente e gli va incontro dalla direzione opposta, ignorando la presenza di Kikyo che al momento sta usando tutta la sua energia per attirare a lei il ragazzo. "Come puoi lasciarmi bloccata in un camerino e seguire lei?" Chiede scocciata una volta che è di fronte a lui. Ma è come se avesse parlato al vento,lui neppure la vede,ancora attratto da quella "cosa" e Gaya se ne rattrista. Non ha alcun ascendente su di lui? Nessun potere? Si chiede. "Mi dispiace, avresti dovuto lottare per il tuo amore molto tempo fa,adesso è il mio turno e non ho intenzione di lasciar perdere" dice rivolgendosi a Kikyo. Poi, sicura si avvicina al ragazzo e come già aveva fatto in passato ,si alza sulle punte per arrivare alla sua altezza e afferrando il suo viso tra le mani lo bacia. "Torna in te...ti prego Yamashita torna da me" pensa quasi disperata,temendo che anche quel tentativo sia vano. Ma quando il ragazzo ricambia il suo bacio e la stringe tra le braccia,quasi non ci crede e si scosta bruscamente come a voler controllare la sua espressione. "Cosa?! Prima mi baci in mezzo a tanta gente e se io ricambio mi respingi come la peste? Dovresti ponderare meglio le tue azioni" le dice contrariato mentre si infila le mani in tasca. "È tornato!è il mio Yamashita! "Pensa Gaya felice e lo travolge in un abbraccio. "Stai bene?" Le chiede. Lei annuisce. "Sono solo felice" spiega. "Posso sapere quale sia il motivo?" Chiede ancora,curioso. "Perché ho preso una decisione importante e sono sicura che è quella giusta di cui non mi pentirò" spiega restando sul vago. A Yamapi le sue parole bastano e non domanda oltre. "Torniamo al negozio, devo ancora pagare questo" dice la ragazza indicando il vestito che indossa ancora con l'etichetta. "Sei uscita senza pagare?!" Si sorprende Yamashita. "Avevo fretta" spiega e lo prende per mano intrecciando le dita alle sue. È una stretta calda,salda, che infonde sicurezza ad entrambi e sereni passano il resto della giornata, andando in giro per Londra. Mangiano qualcosa al volo e verso il tramonto salgono sulla famosa ruota panoramica. Gaya estrae il cellulare dalla tasca e inizia a fare foto al panorama "Sai che è la prima volta che ci salgo?" Confessa un pò eccitata. "Anch'io" risponde il ragazzo quasi annoiato, come a sottolineare che non ci sia nulla di tanto eclatante. "Facciamo una foto?" Propone lei. Yamapi sbuffa, non gli piacciano quelle azioni scontate che tutti fanno,ma quando si ritrova il gomito di Gaya nel costato è costretto a cambiare atteggiamento. "E ridii.." gli dice a denti stretti. Parte così una serie di scatti mentre il ragazzo si affanna a rubarle di mano il cellulare. È una piccola battaglia che finisce quando si trovano stesi sul sedile e Gaya è bloccata dal peso del ragazzo che le sta spalmato sopra. I loro sguardi si incrociano e l'espressione decisamente disarmante di lui,fanno abbassare le difese alla ragazza,che chiude gli occhi in attesa che la baci. Ma lui sorride della sua reazione e approfitta della situazione per afferrare finalmente il telefono e allontanarsi ridendo di gusto. "Aaah che meschino,non vale" protesta Gaya."Che cosa?" Chiede lui. "Hai giocato sporco" lo accusa. "Sei tu che hai tirato conclusioni affrettate" le fa notare mettendola in imbarazzo. Poi accavalla le gambe e inizia a controllare le foto scattate. "Tsk...se ne cancelli solo una, ti spingo giù" lo minaccia. Yamapi osserva quelle immagini veramente divertito e incuriosisce Gaya che si avvicina per vedere anche lei. Ma quando nota la sua immagine in una posa del tutto discutibile si agita. "Oddio...cancella subito!" Ordina. "Sono forse pazzo?" Risponde il ragazzo. Lei lo guarda senza capire. "Sei tu che mi hai detto di non cancellate alcuna foto o mi avresti spinto giù. ..sono ancora giovane per fare questa fine" spiega con aria di sufficienza. Così Gaya ha di nuovo il suo cellulare e nota che in tutti gli scatti, al contrario di lei, Yamapi appare sempre in modo impeccabile. Delusa ripone il telefono in tasca e aspetta che il giro finisca e quando Yamapi le passa il braccio sulle spalle e si avvicina a lei quasi non ci crede. "Sorridi" dice e alza il suo cellulare pronto a scattare. Questa volta la foto è perfetta. "Te la invio" le dice e lei annuisce semplicemente, felice per quella piccola attenzione. Ormai è sera,sulla strada del ritorno si fermano a comprare qualcosa di pronto per la cena e altro per riempire il frigo per i giorni seguenti. Poi però il pensiero di ritrovare Kikyo tra le mura di casa incupisce Gaya e il suo repentino cambio di umore non sfugge a Yamapi che le chiede se c'è qualcosa che non va. "Nulla" si affretta a rispondere poco convincente. Mentre raggiungono l'auto, Yamapi torna sul discorso. "Se il tuo cambio di umore è dovuto ancora a quella storia faresti meglio a rientrare a casa tua...e comunque ti dovresti convincere che non c'è nessun fantasma" le dice un pò infastidito. "Non è come credi" assicura. Poi il suo cellulare squilla e lei ancora una volta rifiuta la chiamata. "Era per questo" dice cogliendo quell'occasione come giustificazione." Perché non gli rispondi? O forse hai paura che il tuo..hmm. .come dovrei chiamarlo...fidanzato?" - "Non è il mio fidanzato!" Lo interrompe irritata. Lui la osserva con sguardo di sfida. "Ah no? Se non lo è perché stamattina quando era di fronte casa tua con cornetto e caffè l'hai evitato e perché non rispondi alle sue chiamate? Non è forse perché hai paura della sua reazione se scopre con chi stai passando il tempo che potresti dedicare a lui?" Chiede sfidandola ancora."Sei geloso" osserva Gaya. "Rispondi invece di porre un'altra domanda" dice nervoso. "Innanzitutto non ho posto nessuna domanda,la mia era una constatazione e in secondo luogo non ho motivo d'avere paura di Will,lui è sicuramente un ottimo amico,inoltre dovresti almeno ammettere di essere geloso per sputare certe sentenze" risponde la ragazza nervosa più del dovuto. "Tsk...non manco di nulla in confronto al tuo prezioso avvocato,non ho motivo di essere geloso" dice fiero salendo in auto. "Davvero ne sei così sicuro?" Chiede Gaya quasi gridando. "Naturalmente" risponde fiero. "Bene...allora lasciami pure qui,mi faccio venire a prendere da Will" dice furiosa ,più con se stessa per usare l'amico come scusa e prende il cellulare dalla tasca iniziando a scorrere i numeri in rubrica. Il ragazzo sorpreso dalla sua reazione si sporge dal finestrino e le strappa il telefono dalle mani,lanciandolo successivamente sul sedile posteriore. "Monta se lo vuoi riavere" ordina a denti stretti. Gaya non crede ai suoi occhi,forse per la prima volta lo vede veramente arrabbiato, ma la cosa infondo non le dispiace. Quella sua reazione esagerata è comunque un modo indiretto di ammettere che nel saperla con Will lo rende furioso. Si finge ancora irritata e sbatte il piede a terra sconfitta prima di salire in macchina con il broncio da bimba in castigo. Lui parte sgommando senza darle neppure il tempo di allacciare la cintura. Il tragitto per fortuna è breve perché nell'abitacolo si era creata una cupa atmosfera. Non volava una mosca e anche la radio che all'andata trasmetteva buona musica ora taceva. Appena arrivati a casa Gaya aiuta il ragazzo a sistemare la spesa in cucina,poi prende le buste con i suoi acquisti e sta per andare in camera. "Se hai intenzione di dire che non hai fame per farmi un dispetto,sappi che sbagli tattica,in auto ho sentito chiaramente il tuo stomaco brontolare" le dice. La ragazza ferma vicino la porta,impreca mentalmente. "Come fa a farsi incantare da quella cosa quando in realtà non gli sfugge nulla" si chiede. Poi sconfitta ancora una volta,lascia andare le buste in un angolo e va a sedersi a tavola aspettando la cena che non tarda ad essere servita. Mangiano senza quasi rivolgersi la parola ed evitando di guardarsi,sistemano le poche cose che hanno utilizzato, poi... "Vado a fare una doccia" avvisa Gaya."Fa pure" le risponde il ragazzo freddamente. La ragazza mentre recupera le sue buste e raggiunge la sua stanza e in seguito il bagno non si da pace. Lontani da quel posto erano stati bene tutto il giorno e una volta rientrati erano tornati al punto di partenza. "Stupido Yamashita, ti ho ritrovato grazie a queste mura e ora sto desiderando che non ne rimanga eretta neppure una pietra" mormora sovrappensiero mentre si spoglia per entrare nella doccia. Ma quando mette piede dentro il box soffoca un urlo vedendo apparire l'immagine di kikyo per nulla amichevole. "Non mi fai paura" dice calma e apre l'acqua calda. Kikyo scompare e lei si infila sotto il getto dell'acqua che poco dopo è improvvisamente gelido. Indietreggia e questa volta quando riappare Kikyo proprio vicino al suo viso, per la sorpresa scivola e cade contro il vetro del box che si frantuma sotto il suo peso. Urla dal dolore che gli provocano i piccoli frammenti di vetro che le lacerano la pelle quando prova a rialzarsi. Yamashita la sente e corre da lei. Quando spalanca la porta del bagno la trova a terra che sanguinante in più punti prova a rialzarsi. "Sta ferma" le dice mentre afferra un telo da bagno e la avvolge per poi sollevarla. Tranquilla,ora ti portò in ospedale" le dice preoccupato. Non riusciva a spiegarsi quel nuovo incidente. Gaya che fino ad allora non aveva aperto bocca,si stringe a lui tremante. "Non voglio andare in ospedale" piagnucola. "Sei piena di tagli" protesta lui. "Non sono così profondi, puoi medicarmi tu" assicura. "Gaya!" Urla il ragazzo contrariato dalla sua smania di minimizzare. "Se tu non vuoi posso farlo da sola, ma ti prego non portarmi in ospedale" quasi supplica, mentre il ragazzo la stende sul letto. Lui non poteva sapere che ne era terrorizzata sin da bambina,quasi nessuno ne era a conoscenza. Inoltre il fatto che la potesse lasciare per tornare a casa e fare la volontà di Kikyo la tormentava ancora di più. "Hai paura?" Chiede più calmo. Lei annuisce e dolorante si mette a sedere. "Ho capito...aspetta qui" dice ed esce dalla camera pensieroso. Non chiede il motivo della sua fobia, è sicuro che Gaya gliene parlerà quando sarà pronta, proprio come anni prima gli aveva detto della sua paura per i temporali. Il fianco, il braccio e la gamba destra,oltre ai palmi di entrambe le mani,dopo tanta pazienza erano stati finalmente medicati. "Hai dolore?" Chiede Yamashita premuroso. "Sto bene" risponde la ragazza che prova a trovare una posizione comoda in cui riposare. Il ragazzo perde subito le staffe. "Si può sapere perché ti ostini a fare la dura? Chi devi convincere? Se ti fa male dillo semplicemente in modo che ti possa procurare un antidolorifico..ho chiesto solo per questo motivo e ora buonanotte"le dice mentre si dirige verso la porta. "Non fa male così tanto...ma... fa paura" prova a spiegare la ragazza, bloccando il suo cammino proprio vicino alla porta. "...ma tu non accetti che ne parli perché sei accecato da lei e allora cosa posso fare se non fingere che vada tutto bene ed evitare che ti arrabbi ancora e che mi dici di tornare a casa mia" la sua voce è quasi un sussurro,gli occhi ormai pieni di lacrime. "Hai paura di qualcosa che non esiste Gaya...lo vedi solo tu" le dice cercando di trattenersi. "Se Kikyo la vedo solo io,allora per favore spiegami perché mi hai lasciata bloccata in quel camerino e l'hai seguita...perché tu la seguivi Yamashita e finché non ti ho baciato non mi vedevi o ascoltavi nemmeno" dice Gaya un pò più calma. "Hai detto Kikyo?" Chiede sorpreso il ragazzo,sicuro di essere l'unico a conoscere quella persona. Gaya sorride amaramente. "Hai sentito benissimo Yamashita...quella Kikyo che segui con occhi adoranti non é altri che la mia antenata di cui sicuramente avrai sentito parlare dalla tua famiglia...Rupert ha rinvenuto una sua lettera/testamento, ma per chi lo legge appare piú come una maledizione,diceva che sarebbe tornata di generazioni in generazioni finché non si sarebbe ricongiunta al suo grande amore,ma a differenza di lei Haruma il tuo bisnonno é probabilmente morto rassegnato e mentre lei continua a vagare tra queste mura lui invece riposa in pace" Alla fine era riuscita a parlare a Yamashita del testamento,ma non aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi neppure per un attimo,fissava le sue nocche che ormai erano diventate bianche a forza di stringere i pugni tra le lenzuola. la risata di Yamashita riecheggia per la stanza facendo trasalire Gaya. "Tutto questo é semplicemente assurdo,inverosimile" dice. "Ostinati pure a non credermi Yamashita,ma sai bene anche tu che ti sto dicendo la veritá...che motivo avrei di mentire?" chiede ormai rassegnata. Il ragazzo oltre a soccorrerla non era stato minimamente curioso di come avesse fatto a cadere e rompere il vetro,chiaro segnale che non era disposto a mettere in dubbio la sua certezza. "Cerca di riposare adesso" le dice aprendo la porta e chiudendo la luce prima di uscire. In quel momento la figura di Kikyo lo oltrepassa e si scaglia contro Gaya che urla e nasconde la testa tra le mani. Rientrando anche Yamapi la vede finalmente come qualcosa di pericoloso. "Lasciala stare!" urla furioso e Kikyo sorpresa della reazione del ragazzo scompare. Yamapi corre ad abbracciare Gaya che trema come una foglia. "Mi dispiace..perdonami ti prego" le dice cullandola tra le braccia finché non si calma e finalmente si addormenta,cosí che quella notte rimane protetta dal suo caldo abbraccio.
  
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