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Autore: Zio Maddy    22/06/2015    1 recensioni
New Hope è il nome della gilda protagonista di questa mia storia, completamente inventata da me, i personaggi principali in tutto sono cinque. La storia è ambientata in un mondo fantasy dove ogni individuo ha in se uno speciale potere, che è diverso da individuo a individuo. Ogni membro della gilda avrà un proprio sogno ma l'unico che li unisce è quello di poter fare nuove esperienze, nei loro vari viaggi che li porteranno molto lontani e in luoghi pericolosi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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New Hope – Saga dei membri della gilda. Capitolo 1 – Il super velocista pigro.
 
Era appena sorta l’alba sulla villa di famiglia degli Hearts; nobile famiglia che ha segnato la storia di Rising, grazie alle loro donazioni per i poveri e per i soldati. Il giovane ragazzo, Jack, dormiva nel suo letto singolo di colore verde speranza, nel buio della stanza quel verde sembrava nero. Sullo sfondo della camera apparve una luce rettangolare, segno che la porta era stata aperta, un maggiordomo; alquanto anziano con la classica divisa, nera e bianca, pelato se non per alcuni capelli ai lati e alcune rughe sul viso, le quali segnavano la sua anzianità, finendo con dei baffi grigio chiaro e occhiali piccoli e perfettamente rotondi. Si spostò dalla porta, con passo svelto e militare, raggiunse la spaccatura della tenda in mezzo e l’aprì. I primi raggi di sole colpirono il viso del povero ragazzo, ridestandolo dal suo sonno e sogno.
-“Karl dai è ancora presto…, non puoi svegliarmi alle …, alle …,” Disse Jack, alzandosi a metà dal letto e guardandosi in giro in cerca della sveglia.
-“Signorino sono le sette e mezza, mi scuso per averla svegliata a quest’ora ma la signora Chatrine, nonché sua madre, la desidera nella sala da pranzo.” Disse il maggiordomo continuandosi ad inchinare e dandosi qualche buffetto come sorta di auto penitenza.
-“Tranquillo Karl …, tu fai soltanto il tuo lavoro. Sei un grande maggiordomo e non chiamarmi signorino, per te sono Jack. Ci conosciamo da tredici anni, ormai siamo padre e figlio, già… padre e figlio …” Disse Jack, abbassando lo sguardo e trattenendo il più possibile le lacrime.
-“Mi spiace per suo padre, lei … cioè Jack hai preso la sua pigrizia e il suo carisma nel socializzare. Adesso andiamo, si cambierà dopo.” Disse Karl mentre poggiava la sua mano destra sulla spalla sinistra del ragazzo. Pochi secondi dopo, entrambi uscirono dalla stanza dirigendosi alla sala da pranzo.
-“Signorino!!!!” Disse una donna in lontananza urlando a Jack e correndo verso di lui.
“Oh no …, la signora Burtery devo darmela subito a gambe!” Pensò il ragazzo guardando la donna che si avvicinava velocemente ad egli. La signora Burtery, Molly Burtery; moglie del maggiordomo Karl e cuoca della villa, piatti buonissimi con la sua ricetta segreta, indossa nella casa sempre gli abiti da chef per nascondere la sua corporatura robusta, chiunque glielo fa notare viene ucciso da quest’ultima.
-“Le ho preparato una buonissima colazione a base di: latte, fette biscottate, uova, pancetta, biscotti e cioccolata!” Disse Molly felice mentre reggeva in mano un mestolo. Karl si avvicinò all’orecchio di Jack e gli intimò di darsela a gambe e il ragazzo acconsentì.
-“Eccola signorino! Venga da me non le farò nulla, mi creda.” Disse la donna lanciandosi su Jack, pronta ad acchiapparlo.
-“Troppo lenta…” Disse Jack seriamente e sottovoce, dopodiché sparì e riapparve al piano di sotto.
-“Signorino è vietato utilizzare poteri all’interno della villa, appena ti prendo.” Disse la donna rialzandosi da terra, squadrò il marito alcuni secondi e corse dietro al ragazzo che ormai si trovava nella sala da pranzo.
-“Cosa c’è mamma, volevi parlarmi giusto?” Disse Jack sedendosi a tavola e iniziando a mangiare le prelibatezze di quella colazione regale.
-“Ti ho iscritto all’accademia Redemption, hai bisogno di aiuto per controllare i tuoi poteri e poi non puoi rimanere a poltrire e fare sempre le solite cose.” Disse Chatrine sorseggiando una tazza di te verde, con tanto di fogliolina di menta all’interno.
-“Ma…, sai che mio padre non sarebbe d’accordo riguardo a questo cioè…, il mio potere lo so usare facilmente e poi a che mi serve andarci?” Disse Jack che smise di mangiare e poggiò il mento sulla tavola, stampando sul suo volto l’espressione addormentata e annoiata.
-“Mi spiace figliolo ma non c’è cura al tuo potere, la tua temperatura sale a dismisura e possiamo misurarla grazie al bracciale del calore, l’accademia ti aprirà nuove porte verso il futuro e cosi potrai camminare con le tue gambe. Noi non siamo la solita famiglia che raccomandiamo, no! Noi ti abbiamo educato e io ho pagato l’accademia ma tu adesso puoi compiere una scelta molto importante, puoi diventare la persona che hai sempre desiderato figliolo.” Disse la madre, la quale aveva creato un poema per il figlio senza dire bugie. Poggiò la sua mano destra sulla spalla sinistra di Jack e sorrise per poi baciarlo sulla guancia. Poche ore dopo il ragazzo si trovava sul treno “Rising – Redemption“ pronto ad iniziare la sua nuova vita, un nuovo inizio lo aspettava. Il super velocista pigro stava per raggiungere l’accademia e scrivere la sua storia. 
   
 
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