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Autore: Roxy_ 91    22/06/2015    0 recensioni
Il finale di stagione, ci ha lasciato tutti senza fiato, ma cosa è accaduto durante quella notte? Nell'attesa della nuova stagione, fantastichiamo insieme.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fratelli.





‘Dentifricio..’
‘Spazzolino…’
‘Spazzola…’
‘Vestiti, ci sono…’
Felicity sta passando in rassegna tutte le cose presenti nella valigia per l’ennesima volta eppure ha la strana sensazione di star dimenticando qualcosa.
Si guarda intorno e si passa una mano tra i capelli, il disordine regna sovrano nella stanza, ci avrebbe messo una vita intera a sistemare tutto. Sospira la bionda e armata di forza e coraggio prepara tutto ciò che le serve per le faccende domestiche.
E’ appena passata la mezzanotte e Felicity è ancora china sul pavimento del suo angusto salotto quando sente qualcuno dare due forti e decisi colpi alla sua porta.
Le azioni della bionda sono automatiche. Scatta in piedi afferrando  il primo oggetto che le capita e si avvicina lentamente alla porta.
-Chi è? – domanda la bionda con voce tremante.
-Fel, sono io apri. –
Felicity torna a respirare ed apre la porta. Un John Diggle il cui viso è segnato dalle lacrime e le mani dal sangue, le si para avanti.
John dal canto suo guarda la bionda con un sopraciglio alzato.
-Se fossi stato un ladro, mi avresti colpito con quello?-
Felicity guarda verso il basso e appoggia sulla prima superficie disponibile lo spray per superfici in legno che aveva scelto come arma da difesa.
-Bè, potevo sempre spruzzartelo in faccia. –
Una smorfia si disegna sul viso di John, un misto di rabbia e dolore e solo in quel momento Felicity si ricorda di aver visto dei tagli sulle sue mani. si reca in bagno per tornare pochi minuti dopo con in mano la cassetta del primo soccorso.
In silenzio, la bionda si siede sul divano trascinando con se John che si lascia medicare senza emanare nemmeno il più piccolo lamento.
Vanno avanti così per molto tempo, fino a quando Felicity termina e si allontana per riporre la cassetta e preparare una tazza di caffè, aveva l’impressione che quella sarebbe stata una lunga notte.
Quando torna in salotto, trova John con lo sguardo fisso sulla valigia e il viso contorto dalla rabbia. Si avvicina con cautela all’uomo e gli porge la tazza che lui afferra e appoggia sul tavolino per poi allontanarsi dalla donna.
- Come fai?-
La bionda beve un sorso di caffè rivolgendogli uno sguardo confuso.
-A fare cosa John? –
-A non essere arrabbiata!-
La nostra IT-girl resta a fissare il suo amico con la tazza ferma a mezz’aria.
Lei è arrabbiata. E’ arrabbiata col male che incombe sulla sua città. E’ arrabbiata col destino. E’ arrabbiata con Oliver per aver giocato con loro, per averli ingannati e per il poco valore che dà alla vita, ma soprattutto, è arrabbiata con se stessa, per essere così debole e così presa dall’amore da non rendersi conto che avrebbe dovuto mandare Oliver a farsi un giro su Lian Yu invece di correre a preparare le valigie. Ma lui è Oliver e lei lo ama perché è così, agisce per il bene altrui sacrificando tutto ciò che per lui è vitale, persino la sua stessa vita. Quindi si, era arrabbiata ma si sforzava di non esserlo.
- John…ascoltami. Sappiamo benissimo come è fatto Oliver. Per quanto continueremo a chiedergli perché si è comportato in questo modo, lui ci darà la stessa risposta: proteggerci. E per quanto io voglia riempirlo di sberle, non posso far a meno di vedere il suo corpo precipitare lungo la cascata della diga. Anche se adesso la rabbia ti acceca, nel profondo sai che Oliver ha agito per amore di tutti noi. Se il suo piano iniziale avesse funzionato, Oliver ora sarebbe morto e noi staremmo piangendo su delle macerie. Il suo modo di agire è sbagliato, ma a modo suo ci ama John. Per lui sei un fratello, non lasciare che la rabbia rovini tutto quello che c’è stato fra di voi. –
John Diggle per tutto il tempo non ha staccato gli occhi da quelli della bionda, così belli e limpidi , forse più del cielo e nonostante la rabbia, non può far a meno di sorriderle. Le si avvicina e sedendosi l’abbraccia.
-Grazie Felicity, grazie per essere sempre te stessa…-
-Vai da lui John, prima che partiamo risolvete questa cosa…-
-Promesso…-
La bionda sorride soddisfatta, è riuscita nel suo intento, non sa però che se il destino non ci si fosse messo di mezzo, quella di Diggle sarebbe stata una bugia. Si salutano così. John le augura il meglio e le strappa la promessa di farsi sentire quanto prima e di tornare a casa. Felicity chiude la porta e ci si appoggia contro prima di tornare alle faccende domestiche.
 
 
Dall’altra parte di Starling City, Oliver Quenn lascia il loft di sua sorella per recarsi all’appartamento di Felicity. Mentre indossa il caso ed inforca la sua moto, pensa a tutto ciò che è accaduto fino in quel momento. Si ritrova a pensare a tutte le decisioni che ha dovuto prendere, ai piani improvvisati e miseramente falliti, a quelli studiati con cura che gli si sono ritorti contro. Ripensa all’alleanza con Malcom Merlin e si da dello stupido mentalmente. Scendere a patti con il diavolo in persona non era nei suoi piani, ma cosa poteva fare? Era con le spalle al muro e quella gli sembrava la scelta più giusta da fare.
Adesso, però, se ci ragionava bene, si rende conto di essere stato solo una pedina nelle sue mani fin dall’inizio, ma almeno è riuscito a strappare qualche promessa a quella sottospecie d’uomo che è stato il padre del suo vecchio migliore amico.
Va così veloce Oliver, che si sorprende di averci messo così poco ad arrivare. Parcheggia la moto sul ciglio della strada e volge lo sguardo verso il condominio di Felicity giusto in tempo per vedere Diggle uscire dal portone principale.
Senza pensarci, smonta dalla moto e si avvicina all’uomo ricevendo, per la seconda volta, un pugno in pieno viso.
Oliver scuote leggermente la testa per riprendersi dal colpo, ma non fa in tempo a ritrovare l’equilibrio che un altro gancio lo colpisce. Finisce a terra, appoggiato su un gomito e cercando di gestire la rabbia che lo sta invadendo. Regolarizza il respiro e apre gli occhi lentamente volgendoli verso quello che lui considerava e considera un fratello.
-John… -
-Giuro su quello che ho di più caro al mondo, che se la fai soffrire, ti ucciderò con le mie mani. –
Oliver non si alza, ma continua a guardarlo dal basso verso l’alto.
-John, mi dispiace amico, mi dispiace sul serio…-
-Non bastano le tue scuse, non basta quanto tu ti senta in colpa o i motivi per cui lo hai fatto. Ci hai traditi. Tutti. –
-No, non è così, l’ho fatto per proteggervi. –
-Il modo migliore per proteggerci era metterci al corrente di tutto. Così facendo non avresti perso la nostra fiducia, la MIA fiducia. –
Oliver apre più volte la bocca, ma non vi esce alcun suono. Vorrebbe dire tante cose, ma gli sembrano tutte inappropriate in quel momento.
Si rimette in piedi con una lentezza estrema, si pulisce i pantaloni e con la lingua passa in rassegna il labbro inferiore sorpreso di non trovarvi tracce di sangue.
Osserva il suo amico e quasi ha paura della rabbia che gli legge negli occhi, ma per salvare una minima parte dell’affetto che c’è tra loro, si fa coraggio e si avvicina a lui.
Non gli lascia il tempo di reagire. Oliver lo abbraccia.
John è sorpreso, ma non si sposta, non ricambia.
-Mi dispiace John, mi dispiace tantissimo. Sono stato uno stupido, non dovevo tenervi nascoste le mie intenzioni, ma non posso tornare indietro e accetterò le conseguenze dei miei gesti. Ti prometto però che farò di tutto per riacquistare la tua fiducia. Ti voglio bene, voglio bene a Layla e non mi perdonerò mai di averla presa con la forza lasciando sola la piccola Sara che adoro. So che probabilmente non mi darai l’opportunità di avvicinarmi a loro, ma spero che col tempo le cose cambino. spero che col tempo il nostro rapporto possa tornare quello di un tempo. E ti prometto, anzi ti giuro sulla mia vita, che farò del mio meglio per tenere al sicuro Felicity e che non soffrirà per causa mia. La amo John e se le ho chiesto di seguirmi è per ritrovare me stesso, lei è la mia fonte di luce, è la parte umana di me che pensavo di aver perso. Entrambi di consideriamo un fratello e non riesco a lasciare la città senza avere il tuo appoggio, sei fondamentale per noi, per me.-
Concluso il suo monologo, Oliver sembra non essere intenzionato a sciogliere l’abbraccio, così John si vede costretto a sollevare le braccia e ad afferrare le sue spalle per un breve istante, allontanandolo.
Si guardano negli occhi e il biondo riesce a cogliere un’impercettibile cambiamento nello sguardo del moro e prega che possa essere un nuovo inizio per la loro amicizia.
Inaspettatamente, a rompere il silenzio è John.
-Felicity è in piena crisi esistenziale, varcare quella porta segnerà la fine del vostro viaggio. Fa qualcosa di utile per la città. Riaccompagnami a casa.-
Oliver non se lo fa ripetere due volte. Come se fosse tornato bambino, corre verso la moto, la inforca e si avvicina all’amico, che dandogli uno scappellotto sulla nuca sale in sella, dando al biondo una possibilità di riscatto.


Note:
Diciamolo, un pò tutti speravano in un
chiarimento prima della partenza. 
Vedere il nostro John che lascia il gruppo arrabbiato,
(almeno per me) è stato un trauma. E' uno dei personaggi
principali e sarebbe stato bello un momento del genere.

Vabbè...
Ringrazio coloro che sono arrivati alla fine e che sopportano le cavolate che scrivo, se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne
pensate.
Alla prossima con un altro colpo di genio.
baci
Roxy_ 91

 
   
 
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