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Autore: RevyAdelheid    12/01/2009    1 recensioni
YamamotoxGokudera. Alla fine è divertente no? Ma bisogna capirefino a quando lo si può rendere divertente
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata come un'altra nella cittadina di Namimori. Come era sua abitudine ormai svegliarsi all’alba per un po’ di allenamento mattutino. Poi sarebbe tornato a casa per cambiarsi ed andare a scuola. Ormai da un po’ di tempo non andava più solo, ma era sempre in compagnia di un ragazzino buono a nulla, ma che quando voleva sapeva sprigionare un incredibile forza di volontà, e dal suo compagno che si autoproclamava “il suo braccio destro”, cocciuto e invidioso di lui. Già chissà cosa poteva avergli fatto! “Ahahah Gokudera è proprio simpatico!” e con questi pensieri che la mattina Yamamoto Takeshi affronta la giornata.

 

Ma che strana sensazione che sentiva questa mattina, forse aveva mangiato qualche strana cosa della sorella la sera prima?!? Impossibile altrimenti non si sarebbe ripreso per più di tre settimane! Gokudera camminava frettolosamente verso casa del Decimo, questa volta non sarebbe arrivato un minuto dopo quello stupido del baseball, lo odiava a morte. Quello stupido cocciuto, come osava stare tanto vicino a Juudaime?!? Questo privilegio lo poteva avere solo lui! Eccolo finalmente di fronte alla casa, e con so grande disgusto trova qualcun altro ad attenderlo fuori la porta.

-Tu!!!-

-Oh! Ciao Gokudera!-

-Idiota! Come ti sei permesso ad arrivar prima di me qui!-

-Eh? Ancora con questa storia andiamo! Sono uscito prima di te di casa no?-

Alla fine doveva essere sempre così, andare a scuola sempre con qualche dinamite che scoppiava o  qualche gridata in più.

 

Finalmente le lezioni erano finite…ed era giunta l’ora di pranzo. Aveva fatto un sogno strano stanotte. Aveva sognato Gokudera. Beh non c’era niente di male, pensò il ragazzo la mattina. Ma quando cominci a pensarci per tutta la giornata…dopotutto non era un sogno così “normale”.

-Yamamoto? Ci sei?-

- Mmh? Oh si! Tsuna!-

-Andiamo a mangiare, vuoi venire?-

-Ah beh, si….devo ricordare dove ho messo il pranzo ahahah!-

-Mpf…-

- Voi andate pure avanti io vi…raggiungo tra un po’.-

 

Che bellezza! Deve essere un miracolo! Finalmente pranzerà da solo con Juudaime! O almeno così avrebbe sperato il povero giovane, che saltellava tutto contento. Dopo aver passato dei bei dieci minuti, vedeva Tsuna sempre poco convinto delle parole di quello stupido del baseball. Ma insomma come riusciva sempre a tirarsi l’attenzione dietro!?! Era quella la cosa che non sopportava di più!

-Juudaime, qualcosa non va?-

-E’ che, Yamamoto non si fa più vedere…-

Com’era prevedibile….che fosse questo il problema…

-Se vuole posso andarlo a prendere io a calci per farlo tornare qui…-

-Eh…eheh, grazie Gokudera-kun. Ma non a calci eh?-

-Tranquillo Juudaime, si fidi di me.-

E così spinto da un moto di tristezza e delusione riscese le scale per andare in classe dove avevano lasciato quel rincoglionito. Aperta la porta della classe lo ritrovo allo stesso manco ma alzato a guardare fuori la finestra in modo pensieroso.

-OI!-

-Che cos…Oh Gokudera!-

Sembrava essersi accorto in quel momento della sua presenza. E giurava di averlo visto per un attimo, lievemente arrossire…

-Ti sembra questo il modo i fare!?! Illudere Juudaime! Ma chi sei tu per poterlo fare!-

-Eh, scusa è che stavo pensando ad una cosa…-

-Niente è più importante di Juudaime qui, ricordatelo bene!-

-Lo dici davvero?...-

Ad un tratto Il moro comincia a farsi serio ed ad avvicinarsi, ma poteva vedere solo quello, infatti non si accorse per niente di essere stato incastrato su di un banco, con una mano grande dietro la schiena, e il volto del ragazzo molto…troppo vicino al suo.

-C-cosa stai facendo?-

-Voglio divertirmi solo un po’…- dice piano nell’orecchio, in modo così lento da scandire a pieno ogni parola, sentiva il suo respiro caldo scendere verso il collo, diventava un respiro sempre più accelerato  ogni volta che si avvicinava sempre di più, finché senti le sue labbra fredde toccare il suo collo. Togliendogli il respiro, sentiva tutti i baci morbidi e sensuali che ricoprivano tutta quella parte.

-Piantala idiota…-

Ma evidentemente pareva non sentire, era troppo occupato a provare piacere, e farlo provare anche a lui, e doveva ammettere che ci stava riuscendo. Ma come gli era venuta in mente una cosa del genere?

Con dei gesti lenti Gokudera iniziava a portare le braccia sopra la schiena del ragazzo, mentre quest’ultimo cominciava più freneticamente a dare baci e cominciando a muovere il piccolo banco. Le mani andarono a finire nei capelli del moro, spingendo la testa, per incitarlo a continuare, e Yamamoto doveva aver capito. Perché si fermò per guardarlo negli occhi con quel suo sorriso beffardo.

-A quanto pare anche a te piace divertirti…-

Questa volta fu lui a farlo zittire prendendolo e portandolo sul suo viso, incominciando a baciarlo freneticamente, Yamamoto invece di stupirsi continuò nell’opera contribuendo al bacio, e mettendo la mano libera dentro la camicia di Gokudera, toccandogli tutto il petto, sfiorandolo delicatamente, per fargli provare più piacere. Ormai cominciò anche lui a respirare affannosamente portando la testa dietro, poteva sentire quello sguardo caldo che lo osservava divertito da quell’atteggiamento. Anche lui evidentemente non si sarebbe mai aspettato di vederlo in quella maniera…così….strana. Non si aspettava che questa situazione lo portasse a tanto piacere.

-Ok. Basta.-

 

Gli occhi verde acqua di Gokudera si riaccesero, da spento riacquistarono quella lucidità che avevano perso. Ora sembrava allarmato

-Tu…ma cosa…ma che diavolo!-

Gli passa prontamente un dito sulle labbra per farlo tacere, e non urlare.

-Non vorrai che Tsuna si preoccupi della nostra assenza…Ahahah! Andiamo dopotutto divertirsi fa anche bene a volte!-

-…-

-Dopo le lezioni ho l’allenamento di baseball ti aspetto con Tsuna al campo!-

 

Detto questo si allontanò per raggiungere gli spogliatoi e pensare….come aveva previsto. Aveva provato qualcosa che desiderava da tempo. Ma non pensava fosse proprio lui. E adesso era proprio quello che cercava…

 

 

Ma cosa gli sarà preso a quel cretino?!?

Il ragazzo ancora  confuso da quel gesto era rimasto ancora leggermente poggiato sul banco, abbandonando tutto il peso. E pensando. Perché lui nonostante tutto non aveva reagito? Era rimasto li a “subire” diciamo.

Ci sarà un periodo di stress, pensava, ma in qualche modo non riusciva a darsi pace per tutto questo fatto mentre tornava a casa. Questa volta non aveva deciso di aspettarlo dopo gli allenamenti come avevano fatto gli altri. Camminando lungo il sentiero non riuscì a distrarsi del tutto, ma arrivò in un battibaleno a casa del decimo. Molto più in fretta di quanto avesse sperato.

-E’ permesso?-

-Oh Gokudera-kun prego entra!-

-Salve Signora! Il Decimo è già tornato a casa?-

-Oh Tsuna-kun? No non ancora, ma accomodati in camera sua! Dovrebbe essere qui a momenti.-

Già, che domanda idiota, lui veniva proprio dalla scuola. Senza badare a quella sciocchezza, entrò nella stanza del Decimo. Com’era vuota! Eppure c’era una quiete perfetta! Il posto perfetto per la sua mente in quel momento. Si siede sul letto come al solito, e comincia a ripensare…tutti quei momenti passati insieme, con tutti quanti, e come lo aveva sempre trattato male…insomma che pensieri sono questi Hayato!

Fuori dalla finestra ormai stava calando sera, com’era bello osservare quel momento della giornata….ultimamente non lo aveva mai fatto, era sempre indaffarato col Decimo o a uccidere quella stupida mucca. Ad un tratto si sente la porta aprirsi con delle voci che l’accompagnano. Erano arrivati…sii naturale Hayato. Sii naturale.

 

Finalmente dopo un bel po’ di allenamenti era bello tornare a casa! Anche se non proprio la sua casa, ma la casa che ultimamente frequentava. E mentre faceva la strada del ritorno non faceva che pensare a Gokudera e a cosa gli sia saltato in quel momento in testa. Di certo aveva reagito come l’istinto aveva detto, ma l’amico come l’avrebbe presa….? A quanto aveva visto gli piaceva. E anche lui doveva ammetterlo. Sarà stato solo un caso però.

-Tadaima!-

-Tsu-kun! Avete fatto tardi, Gokudera-kun è già di sopra ad aspettarvi!-

-Eh?!?-

Già, non lo aveva visto insieme a Tsuna aspettarlo dopo gli allenamenti, ne lo aveva visto ritornare da solo. Ma allora da quanto tempo aspettava li tutto solo?

-Dai Tsuna! Infondo non è andato da nessuna parte è ancora qui!-

-Menomale, non vorrei combinasse qualcosa…-

Poteva sentirlo in qualsiasi momento mentre saliva le scale. “Ahahah che sciocco!” Pensava Yamamoto mentre una certa ansia cominciava a salirgli in corpo. Era piuttosto imbarazzante dopotutto.

 

La porta si spalanca per far entrare un ragazzino basso e con la faccia preoccupata e buffa,  e un ragazzo dalla pelle olivastra, alto e sempre sorridente, la stessa persona che in questo momento metteva in dubbio.

-Judaime!-

-Gokudera-kun! Ma che fine hai fatto?!?-

Silenzio generale, tutti gli occhi di quella stanza puntati su di lui, quanti occhi poi…solo quattro, ma bastavano per mandarlo in delirio.

-Ehm ecco io…Avevo delle cose da fare. Da solo.-

-Eh?-

-Niente di importante Juudaime…solo una cosa.-

-Ahahah sempre il solito!-

-E tu cosa vuoi?!? Fatti gli affari tuoi idiota!-

La solita conversazione. Come sempre, ma c’era qualcosa che non gli andava, affatto. Non riusciva più a vedere tutto nella stessa ottica, e lui che lo guardava in modo strano. A lui sembrava desideroso. Ma che idee aveva in testa? Il ragazzo un po’ shockato si lasciò cadere sul letto, stanco per tutto quel pensare. Stanco di tutto questo, ma pensava che prima o poi sarebbe tutto andato liscio. Come se non fosse mai successo nulla, e ricomincerebbero le giornate normali.

-Gokudera-kun? Che ti prende?!? Non ti senti bene?-

-Oi!-

-Eh? Come oh no! Sto benissimo! Non c’è da preoccuparsi…-

-Dico a mamma di preparare del thè tu resta qui e non ti muovere!-

-Ma sto bene le dico!-

-Yamamoto, staresti tu qui a vedere cosa gli prende-

Perfetto nessuno di meglio!

-Sicuro!-

Il ragazzino allarmato per quella scenata corse alla porta per uscire sbattendosela dietro la schiena. Dalla stanza i due potevano sentire i suoi passi scendere per le scale. Un estremo silenzio…un silenzio da tomba dentro quella stanza. Hayato girato dalla parte della finestra fissando ormai la sera, ma senza dargli importanza.

 

Decise comunque  di prendere lo zaino con la mazza da baseball e di poggiarli al lato del tavolini, fatto questo andò a sedersi sul pavimento di fronte a Gokudera, ma leggermente lontano.

-Allora mi vuoi dire che ti è successo?-

Nessuna risposta, un leggero scatto della testa. Ok domanda un po’ troppo stupida e invadente.

-Non dire che è per quel fatto di oggi…-

-Perché secondo te è una cosa normale?!?-

-Ehi! Non c’è bisogno di gridare…se ti ha proprio dato fastidio…-

Stava cominciando a pensare di nuovo come quel pomeriggio. A lui non dava fastidio affatto.

-Che razza di affermazione è stupido del baseball ma ti rendi conto?!?-

Adesso era completamente adirato. Al massimo, si era anche dal letto e gli era anche avvicinato, prendendolo per la camicia e mostrandogli un pugno, chiaramente intenzionato a stamparglielo in faccia.

-Adesso calmati eh. Non ho fatto niente di male.-

-Ti ostini ancora a dire che è roba da niente?!?-

-Ti sbagli. Sto solo affermando che non è niente di male per me.-

Sotto lo sguardo arrabbiato del ragazzo, si lascia cadere anche con la schiena sul pavimento, e l’espressione di Gokudera cambia dall’adirato allo stupito, forse aveva intuito qualcosa. Comincia a cacciargli la mano dal colletto della camicia fino a trattenergli il polso e attirarlo a se, per poi con una mossa veloce riuscire ad invertire i posti. Lo sentiva come qualcosa più forte dell’istinto, aveva voglia di vederlo, toccargli i capelli e farlo sentire spaesato.

-C…cosa, levati di dosso. Subito!-

-Mi dispiace non posso.-

Detto questo comincia lentamente a sfiorargli le labbra contro le sue, le sentiva umide, aveva delle labbra bellissime, stava pensando. Comincio a baciarlo, prima lievemente finché finalmente non sentì la propria volontà cedere una volta per tutte.

 

Quel corpo si stava muovendo sopra di lui, con gesti morbidi poteva sentire la sa mano che dal polso scivolava lentamente sulla spalla, e poi sul petto, lo faceva ogni volta che si sentiva che le sue barriere diminuivano. Le barriere del ragazzo che stava subendo tutto questo. E mentre osservava ancora impotente sentiva la sua lingua che cercava di socchiudere le labbra per poter andare fino in fondo. Anche questo? Stava trattenendo ancora una volta il respiro. Era qualcosa che non aveva mai sentito prima. Sentiva il suo corpo affievolirsi e non combattere più per rialzarsi, adesso aveva messo le mani dietro la nuca del ragazzo moro che era rapito da quel sentimento, e ansimava proprio come lui adesso. Ma poteva vedergli un sorriso su quelle sue labbra, un sorriso trionfante. La mano andava fin dentro la maglietta di nuovo più intensamente tocca il suo corpo disegnandone i lineamenti che riusciva a percepire e facendogli provare un intenso piacere. Così tanto da fargli chiudere gli occhi per un momento…e assaporando quei baci profondi e facendo incontrare le lingue…

-A…adesso piantala Yamamoto.-

Neanche lui sapeva come spiegare quel gesto, ma riuscì finalmente a staccare il suo viso da quello del moro, riportandosi alla realtà., ma non riusciva a smuoverlo dalla posizione da predatore.

-Ti levi per favore!?!-

-Eh? Ma come, pensi di aver finito così?-

-…a…allontanati!-

Finalmente era riuscito a cacciarlo! Ed ora che si rimetteva in sesto e si riaggiustava i capelli faceva di tutto per non guardare per terra dove lo aveva lasciato…

 

Tsuna finalmente era tornato un tre tazze e una Teiera.

-Ce ne ha messo di tempo tua madre eh Tsuna!?!-

-Come osi offendere la madre del Decimo!-

-Ma che offendere!!-

-Ehi ehi! Buoni voi due! Gokudera-kun, seti tutto rosso, sei sicuro di non avere la febbre?-

-Che? Ah…no non si preoccupi juudaime-

Incrocia per un attimo il suo sguardo , ma lo distoglie subito sbruffando e cercando un punto dove posarlo. Era davvero curioso come quel ragazzo lo invogliasse sempre di più nel saltargli addosso.

-Che ne dici di dormire per qualche giorno qui? Magari tra un paio di giorni starai meglio!-

-A casa del Juudaime?-

La cosa pareva interessargli molto. Mai dividerlo dal  suo Juudaime!

-Oh si! Penso sia proprio una buona idea…-

-Yamamoto la pensi anche tu così?-

-Assolutamente…-

-NO!GRAZIE! Ora devo tornare a casa Juudaime, ci vediamo domani a scuola!-

Detto questo il ragazzo raccoglie le sue poche cose e correndo e inciampando si porta fuori dalla stanza e nel giro di due secondi lo si poteva vedere già in mezzo alla strada correndo altrove.

-Ma…ma cosa ho fatto?-

-Ahahah! Certo che quel ragazzo è divertente!-

Già. Davvero divertente.

 

FINE

 

 

   
 
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