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Autore: maxmassi    22/06/2015    0 recensioni
[...] "Non vorrai mica finire col seguire le orme del tuo spregevole padre, vero?" Disse con dolcezza, come se parlasse a un'animale ferito. A quel punto mi infuriai, sollevai la testa, e guardandolo con gli occhi ridotti a fessura gli sibilai a denti stretti "Non osare parlare male di mio padre, stupido mezzosangue." lo superai, dandogli una spallata e facendo cadere il sacchetto di caramelle a terra, diretto all'uscita. Aprii la porta e lo guardai: aveva un'espressione evidentemente trafitta. Ben gli stava.[...]
Genere: Angst, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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"Il mio nome è Theodore Nott." Risposi annoiato al commesso di Mielandia che mi teneva per il braccio. Stavolta il vecchio mi aveva beccato a frugare nella borsa di una cliente. Quest'ultima era infatti stata poggiata all'entrata del negozio, su una cassapanca rivestita di zucchero filato commestibile. La proprietaria aveva dovuto trovarla pesante se aggiunta al bambino che teneva in braccio di appena 5 anni ma bello in carne.
"Devi smetterla di venire a curiosare nel mio negozio!" disse furibondo, e colse la sorpresa nella mia espressione. "- Ebbene si. Non è la prima volta che mi accorgo di ciò che fai. La morte di tua madre è avvenuta mesi fa ormai, non posso essere sempre comprensivo. Ti conviene cominciare a darti una regolata, ragazzino." Disse lasciandomi il braccio e sospirando. Avevo abbassato lo sguardo tenendolo fisso sulle sue scarpe a punta. Non era la prima ramanzina che sopportavo e non sarebbe stata l'ultima. Nel frattempo l'uomo si volta e prende qualcosa da una vetrina piena di dolci, la insacchetta in una carta e me lo porge. "Non vorrai mica finire col seguire le orme del tuo spregevole padre, vero?" Disse con dolcezza, come se parlasse a un'animale ferito. A quel punto mi infuriai, sollevai la testa, e guardandolo con gli occhi ridotti a fessura gli sibilai a denti stretti "Non osare parlare male di mio padre, stupido mezzosangue." lo superai dandogli una spallata e facendo cadere il sacchetto di caramelle a terra, diretto all'uscita. Aprii la porta e lo guardai: aveva un'espressione evidentemente trafitta. Ben gli stava. Se c'è una cosa che non sopporto è la gente che cerca di avere compassione. Ma ancora di più chi si permette di sparare giudizi senza sapere. Mi voltai e uscii a testa alta con espressione feroce.Che ne sa la gente cosa vuol dire perdere una madre sotto i propri occhi. E che ne sa la gente cosa vuol dire non avere scelta. "C'è sempre una scelta" avevo sentito una volta ai notizari in radio. Balle. Loro non sanno.
   
 
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