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Autore: Made of Snow and Dreams    22/06/2015    1 recensioni
Un piccolo momento tra i due fratelli prima dell'ultima battaglia.
Spero vi piaccia,è una NuadaxNuala,gente!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Principe Nuada
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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'CI ERAVAMO TANTO AMATI....'

 

 

 

'Quanto mi deludi, Nuala. Infatuarsi di quella insulsa creatura d'acqua, e per di più nostro - mio! - nemico!'
Già, il tuo nemico. I tuoi nemici. Solo la tua piccola, grande, folle ossessione. Solo ciò che ti ha spinto ad andare in esilio e abbandonarmi, a uccidere nostro padre, e continuare ostinatamente a combattere ciò che non dovrebbe essere combattuto. E poi mi rimproveri per aver fatto io una scelta, giusta o sbagliata che sia.
'Tu mi hai abbandonata.'
Ecco, la principale ragione di tutto.
E ti giuro, fa così male vedere i tuoi occhi d'oro, carichi di sentimento quanto di dolore.
Fa male vederti muovere le labbra senza pronunciare nessun suono, fa male vederti allungare la mano senza sfiorarmi la guancia come vorresti fare. E fa ancora più male vedere i tuoi dolci e crudeli occhi appannarsi, come se avessi deposto tutte le tue armi e la tua lancia e la tua corazza di sicurezza e arroganza, e tutto solo per me, con quattro semplici parole. Facevi così anche da bambino, ti ricordi? Quando nostro padre, con un qualsiasi pretesto, cercava di dividerci senza darci spiegazioni.
'Per questo? Solo a questo attribuisci la causa delle tue azioni?'
Un soffio, un sussurro disperso.
'Sei libero di non credermi, fratello. E di continuare a pensare di testa tua, senza dare ascolto agli altri, come fai ora. Ma questi sono i fatti: tu mi hai lasciata da sola, non sei mai venuto a cercarmi né hai permesso che continuassimo a... parlare attraverso il nostro legame. E siamo gemelli! Fratelli! Conto così poco per te? La mia opinione in proposito conta così poco?'
E si appannano anche a me gli occhi, le lacrime iniziano a marcare i nostri visi pallidi, le parole faticano a uscirmi dalla bocca, e tu continui a fissarmi ammutolito, costringendoti ad ascoltare.
Sarebbe molto meglio che tu vada ora. Non voglio più vederti piangere come un bambino, non è ciò che farebbe il Principe Nuada, tutto dedito alla guerra.
Eppure non te ne vai, continui a piangere silenziosamente, privo della forza che tanto dimostri quando non sono con te. Non ti giri nemmeno per nascondere il viso da me.
E poi tutto crolla. Il dolore non riesce a competere con questo amore, così poco naturale.
Ti getto le braccia al collo, ti passo le mani ovunque, sui capelli, sulle guance, sui tuoi occhi. Ma non oso sfiorarti le labbra. A quello ci pensi tu.
E mi sembra così buffo che per una volta sia io, la tua piccola e debole sorellina, a proteggerti dagli altri, a sussurrarti le mie scuse, a dirti che nulla è cambiato tra di noi, che il nostro legame è sempre forte e saldo.
Mi sembra così buffo che sia tu a nascondere il viso nel mio petto, a stringermi a te tanto forte da farmi male.
'E dire che una volta ci eravamo tanto amati...'
Rialzi la testa, tollerando le mie carezze, e appoggi la fronte sulla mia. La mia mano sul tuo petto, e la tua sul mio.
Non c'è più bisogno di parole.

 

I nostri momenti erano solo quelli in cui potevamo stare da soli, ignari delle intenzioni di nostro padre, e infastiditi dallo stare separati.
Ma quando correvamo l'uno verso l'altra, e ti vedevo sorridermi - quel sorriso dolcissimo che mostravi solo a me - impacciata, visto che le tue gonne blu erano troppo lunghe e non riuscivi a correre veloce come volevi, allora non esisteva più la rabbia, né la guerra.
Era bellissimo ritrovarsi a ridere fino a farsi venire le lacrime agli occhi, avendo la conferma di essere uno l'angelo custode dell'altro, era bellissimo ritrovarsi a ballare e a giocare nel giardino in mezzo ai fiori da soli.
Amavo fingere di essere colui che ti avrebbe sposato un giorno, e ogni volta che ti sussurravo quel 'Ti voglio così tanto bene, sorellina, che vorrei non essere tuo fratello per dimostrartelo', tu ti mettevi a ridere e ad abbracciarmi, affermando con ingenuità che sì, eravamo gemelli ed eravamo uniti, e mi volevi anche tu così tanto bene da volermi sposare e dividere con me il trono un giorno, come re e regina. E credevamo ingenuamente ai nostri progetti che facevamo nelle nostre camere quando uno di noi riusciva a intrufolarsi nella stanza dell'altro.
Sì, la notte era la nostra più fida alleata; potevamo rimanere svegli tutta la notte a confidarci o a sparlare dei nostri maestri o delle nostre tate, o dormire abbracciati. Nostro padre si arrabbiava molto quando lo veniva a sapere: aveva capito tutto.
E di nuovo tutto ricominciava, le interminabili lezioni su come maneggiare la lancia o danzare in maniera sublime, o come comportarsi con gli altri membri della Corte.
Vederci dividere da nostro padre che ci diceva di impegnarci al massimo in ciò ce dovevamo fare, che mi chiamava in continuazione per dirmi di riprendere ad allenarmi anche se già ero stanco.
Sì, a modo nostro ci amavamo, sorella mia. Ma con il passare del tempo sembrava che avessi dimenticato tutti i tuoi progetti e le tue speranze infantili condivise da me.

Mi stavi dimenticando.

 

 

'In realtà stavo solo provando a essere la regina perfetta e la compagna ideale per il guerriero più forte.'
Sorrido nel ricordare i momenti di affettata noia che ero costretta a provare, a imparare ciò che non mi interessava.
Già, forse nostro padre era riuscito davvero a dividerci, a dividere me dalla mia dolcissima e fortissima metà. Ma solo temporaneamente.
Non aveva fatto i conti con la tua ostinazione e il tuo affetto per me.
Mi sorridi pure tu, abbattendo tutte le barriere tra di noi, ed è così bello tornare a sentire che solo tu possiedi il mio cuore e nessun altro, come sono solo io colei che possiede il tuo.
'Possiamo dirci tutto quello che vogliamo ora, che siamo solo una sola cosa in questa stanza, ma non riuscirò mai a farti cambiare idea, non è vero?'
E mi lasci bruscamente, ti allontani da me. Ti giri, addirittura.
Dovevo dirlo. Dovevo - e dovrò - affrontare la cruda realtà.
'Quando la guerra sarà vinta e saremo re e regina, non ti lascerò più.'
Chiudo gli occhi e mi giro a mia volta, e rimaniamo entrambi in silenzio. Ho paura, tanta paura che questo non potrà mai avvenire, anche se lo desidero.
Ma quanto tempo non ci amavamo così, Nuada, da quanto?
E mi arrendo all'eventualità di ciò che sarò costretta a fare per fermarlo.
No,l'amore non vince su tutto.

 

 

 

Grazie per essere giunti fin qui nella lettura.
Se vi va, postate una recensione per dirmi cosa ne pensate, o semplicemente  leggetela e via.
Spero comunque che vi sia piaciuta!


Made of Snow and Dreams.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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