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Autore: Onaila    22/06/2015    2 recensioni
Qualcosa di nuovo crebbe dentro di lei, niente che avesse a che fare con l'amore.
Non provava tenerezza nel vederlo e come poteva?
Non era il suo bambino. Era il figlio di sua sorella, Zelena.
Solo al pensiero di quel nome riuscì a identificare il sentimento che le stava ribollendo dentro: Invidia.
Le sue mani cominciarono a tremare.
Era gelosa?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


Fuori pioveva, eppure seduta nella sala d'attesa non se ne era minimamente accorta, troppo immersa nei propri pensieri.
Si spaventò quando lo sentì strillare.
Era nato.
Uscì un Robin sorridente come non l'aveva mai visto, con in mano un piccolo fagotto.
Quel sorriso la ferì profondamente << Regina guardate è un maschio >> disse avvicinandole la piccola creatura << Tenete >> aggiunse mettendoglielo in grembo.
Il piccoletto non pianse come accadde la prima volta con Henry << Visto si fida di voi, già vi vuole bene >> la voce del suo amato le arrivava ovattata, era troppo concentrata a guardare l'esserino che aveva tra le braccia.
Qualcosa di nuovo crebbe dentro di lei, niente che avesse a che fare con l'amore.
Non provava tenerezza nel vederlo e come poteva?
Non era il suo bambino. Era il figlio di sua sorella, Zelena.
Solo al pensiero di quel nome riuscì a identificare il sentimento che le stava ribollendo dentro: Invidia.
Le sue mani cominciarono a tremare.
Era gelosa?
Certo che lo era, anche se si fosse sforzata in mille modi non sarebbe mai stata in grado di far apparire quel sorriso sul volto di Robin, nemmeno al loro matrimonio aveva riso così.
Non gli avrebbe mai potuto dare un figlio.
L'invidia incominciò a lacerarla dall'interno come a voler uscire.
La causa di tutto era quel bambino, bastava sbarazzarsene e ogni legame con Zelena, ogni dubbio o desiderio sarebbero svaniti.
<< Perdonami >> sussurrò prima di ridurlo in un mucchio di cenere.
 

<< NO! >> gridò svegliando Robin affianco a lei << Regina? >> fece allarmato << Perdonami io... >> << Perdonarvi cosa? >> domandò non capendo e solo allora Regina si rese conto di essere nella propria stanza da letto e non più nella sala d'attesa dell'ospedale.
Aveva sognato?
Eppure le era sembrato così reale...
Guardò il suo amato che ancora la fissava preoccupato e gli prese il volto tra le mani depositandovi un bacio << Regina state bene? No che non state bene! Siete calda! >> notò controllando la fronte << Molto calda >> si corresse << Sto bene, Robin >> << No invece, avete la febbre. Vado a prendervi del ghiaccio >> fece per uscire dal letto, ma venne trattenuto per un braccio << Ho detto che sto bene Robin, ho solo bisogno di riposare un po' >> disse costringendolo a sdraiarsi, posando dopodiché la testa sul suo petto.
Robin incominciò ad accarezzare quella chioma che tanto amava, giocando con le ciocche e cantando qualcosa per conciliarle il sonno << Che cos'è? >> domandò lei con voce un poco assonata  << E' una ballata celtica. Mia madre me la cantava prima di addormentarmi >> spiegò coprendo entrambi con la coperta.
Robin rimase sveglio quasi tutta la notte, preoccupato che la febbre potesse salire, ma non era un peso per lui. Anzi, non poteva chiedere di meglio poiché aveva passato tutta la notte ad accarezzarle i capelli e il volto, memorizzando così ogni dettaglio sia dell'uno che dell'altro.
Non si sentiva così bene da molto tempo e quasi maledì la sveglia quando incominciò a suonare.
Si affrettò a spegnerla per non disturbare il sonno di Regina e con cautela uscì dal letto, ringraziando per la prima volta dopo tempo le sue doti da ladro nel farlo.
Con altrettanta furtività andò nella camera dei due ragazzi << Henry >> sussurrò avvicinandosi e scuotendolo un poco, il ragazzo brontolò qualcosa di incomprensibile per Robin e solo dopo il terzo tentativo, decise di svegliarsi.
Ronald fu molto più semplice a differenza del fratello maggiore, poiché attendeva da molto il suo primo giorno di scuola però era più euforico del solito, il che lo portava a fare molta più confusione << In silenzio vestitevi e scendente per la colazione >> ordinò uscendo dalla stanza.
Prima di andare in cucina, controllò che Regina stesse ancora dormendo, temendo che le grida di Ronald avessero disturbato il suo sonno, ma tirò un sospiro di sollievo nel trovarla addormenta anzi, Robin fece anche un sorriso nel vedere una piccola smorfia sul volto di lei, chiedendosi cosa stesse sognando socchiudendo la porta della camera.

Quando i raggi del sole penetrarono nella stanza, illuminarono il letto e il volto di Regina
Con lentezza aprì gli occhi e per prima cosa rivolse il proprio sguardo alla sveglia posata sul comodino: erano le 11:30.
Quanto aveva dormito?
Spostò le lenzuola alzandosi, si sentiva un po' appesantita, probabilmente a causa della febbre.
Indossò la vestaglia prima di dirigersi in bagno dove si sciacquò il viso con dell'acqua fresca.
Dei brividi le percorsero la schiena al contatto con il liquido freddo.
Da quanto tempo non si ammalava?
L'ultima volta che era successo si trovava ancora nella foresta incantata nel suo castello ed era la Regina Cattiva. A quel tempo aveva cercato di guarirsi con la magia e aveva solamente peggiorato la situazione.
Dopotutto la magia ha sempre un prezzo.
Si tamponò il volto e si sistemò i capelli prima di dirigersi in cucina.
Prese il succo d'arancia dal frigo quando apparve Robin alle sue spalle << Regina?! >> fece facendole prendere spavento << Robin?! >> disse lei portandosi una mano al petto << Non dovreste stare in piedi. Tornate immediatamente a letto > << No >> disse sedendosi in una delle sedie che fronteggiavano l'isola << Dicevi? >> << D'accordo Regina avete vinto, ma almeno fatevi mettere una coperta >> disse scomparendo e tornando poco dopo con in mano un plaid che drappeggiò sulle sue spalle << Dov'eri andato? >> domandò e lo vide sospirare il che la portò ad accigliarsi << Robin? >> fece mentre prendeva il bicchiere di succo dalle mani dell'amato << Sono andato da Zelena, Regina >> un ombra passò negli occhi di lei << Come mai? >> domandò nuovamente e il giovane uomo si trovò a desiderare di non dover rispondere, ma lo sguardo di lei non gli lasciava alcuna via d'uscita e sapeva per certo che l'avrebbe ferita.
Qualunque cosa avesse detto l'avrebbe ferita e odiava quando accadeva << Per vedere come sta il  bambino >> vide l'espressione arrabbiata di lei sgretolarsi.
Regina si inumidì le labbra << Giustamente >> disse spostandosi in salotto << Regina >> fece lui seguendola << Non sono arrabbiata Robin. E' giusto che tu ti preoccupi per la salute di tuo figlio >> era sincera.
Non era arrabbiata con lui e perché mai esserlo?
No, la sua non era rabbia ma tristezza.
Ripensò al sogno della notte prima e quasi contemporaneamente i suoi ricordi la portarono ad una se stessa un po' più giovane ed ingenua, in una pazza notte d'estate.
Inconsciamente si portò una mano al ventre prima di sedersi sul divano bianco.
Robin vide lo sguardo perso della sua amata sedendosi di fronte a lei << Non sono stata del tutto sincera con te... >> fece tornando a guardarlo << Ti ho nascosto molti segreti, Robin e penso che tu ne sia a conoscenza, ma uno in particolare non posso continuare a celartelo. Non ora che siamo sposati >> strinse il tessuto della camicia da notte << Io...io non posso avere figli >> disse alzandosi, cercando di allontanare il nodo che le si era creato allo stomaco << Perdonami se te l'ho tenuto nascosto, ma non avrei mai pensato... >> << Di avere un figlio con me? >> concluse Robin con un tono più adirato di quanto avesse voluto << No...Robin >> gli occhi di lei si inumidirono e nel solo vederla lui si pentì di ciò che aveva detto << Non è colpa vostra >>  Regina distolse lo sguardo << O sì? >> aggiunse facendo un passo indietro per guardarla meglio << E' stato molto tempo fa Robin. Io non pensavo di potermi innamorare ancora, figurarsi avere dei figli! >> << O mio Dio! >> commentò sconvolto allontanandosi dal suo tocco << Perché? >> fece furioso, ma non poteva biasimarlo: gli aveva tenuto nascosto troppo e si meritava una spiegazione.
Così gli raccontò tutto, di sua madre e del suo piano di metterla incinta, dello Sceriffo di Nottingham, della speranza che qualcuno potesse amarla di nuovo, ma sopratutto del dolore che aveva provato nello scoprire l'inganno e del successivo desiderio di vendetta.
Non si rese conto di quanto avesse bisogno di parlarne finché non aprì bocca, svuotando quell'enorme peso che si era portata dentro per troppo tempo.
Eppure non riusciva a dirgli tutto.
Continuava a nasconderli una parte del suo dolore.
Non gli aveva raccontato cosa aveva provato la mattina seguente a quella notte, il male che sentiva ogni volta che vedeva una donna incinta e sopratutto non gli aveva raccontato il tormento nello scoprire di sua sorella e lui.
Quando ebbe finito copiose lacrime le bagnavano le guance << Era è questo a cui vi riferivate al bar di New York? >> << Sì, tu e lei avrete per sempre un legame forte. Un legame che nemmeno il nostro amore potrà spezzare, un legame che non potrò mai capire... >> disse asciugandosi il volto con il palmo della mano << Ma perché tenermelo nascosto? >> << Non volevo rovinare la tua felicità Robin. Ho cercato di non pensarci, ma più la pancia di Zelena cresceva, più io sapevo di non poterti dare la felicità che desideravi >> << Io amo voi, Regina >> la fece sedere sul divano prendendole entrambe le mani << L'anello che portate al dito ne è l'esempio. Voi siete la mia felicità e niente può donarmene più di un vostro sorriso >> << Parlate così ora, ma tra qualche anno, quando Ronald sarà grande... >> la baciò interrompendola << Smettetela di dire cose senza senso. Troveremo una soluzione. Biancaneve l'ha trovata, di certo sarà così anche per voi >> disse toccando la propria fronte con quella di lei << Biancaneve? >> l'uomo tornò a guardarla dubbioso << Credevo lo sapeste, tempo fa è stata avvelenato da Re George. La rese sterile, ma l'acqua di un lago magico la guarì >> Regina sorrise << Il Bene vince sempre. Ma io non faccio parte dei buoni e sopratutto non credo ci siano laghi magici a Storybrooke >> commentò sorridendo << Non siate così pessimista >> << Robin seriamente pensi che non abbia cercato una “soluzione”? Oh, non hai idea di quante leggende o storie ho seguito nella speranza che fossero veritiere >> alzò le mani al cielo << Beh, non ci ho provato io. E se andrà male me ne farò una ragione, ma vedervi così...Il giorno delle nostre nozze ho giurato di proteggervi da qualsiasi male e di portarvi la felicità che meritate. E sarà ciò che farò, Regina. Fosse anche l'ultima cosa che faccio >> quell'ultima frase la fece ridere << Che c'è? >> domandò << Niente, vieni qui >> disse attirandolo a sé per baciarlo.

Continua....

   
 
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