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Autore: Inquisitor95    22/06/2015    1 recensioni
Questa è la storia di una maga la cui vita un giorno verrà stravolta da una tragedia, sarà costretta a dire addio alla propria vita e ricominciare dall'inizio. Portando con sé un oscuro segreto riguardo i propri poteri, Myrah viaggerà fino alla città vicina al suo clan, durante il viaggio però la sua vita subirà dei cambiamenti che la porteranno al compimento del proprio destino, il destino di una Profetessa nella battaglia contro la Gilda delle Tenebre, una società intenta a riportare in vita l'esercito delle ombre che anni prima minacciarono la pace e la serenità.
A.A. Avevo già pubblicato questa storia ma per alcuni motivi ero stato costretto ad eliminarla, ora che ho più tempo voglio postarla nuovamente qui sperando che vi piaccia. (non siate cattivi è un'opera a cui tengo molto xD)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1.

Nella tempesta





La tempesta infuriava violentemente, la nave traballava con tutti i suoi pezzi di legno, i suoi abitanti al momento stavano riposando beatamente, ignorando la tempesta di pioggia e i fulmini che si muovevano nel cielo come serpenti. Alcuni marinai stavano cercando di guidare la nave preoccupati per la tempesta, solo un uomo stava sotto la pioggia a bearsi di essa, tra le braccia aveva un gomitolo di coperte, dentro di esse c'era una bambina. L'uomo guardò la piccola con dolcezza, un uomo di quasi trent'anni che indossava una lunga veste nera che lo copriva dalla pioggia, sulla spalle era poggiato un lungo mantello con un cappuccio che non permetteva all'acqua di bagnargli la fronte anche se percepiva il gelido scorrere.
Ci fu un rombo che riempì il cielo e la bimba tra le coperte aprì dolcemente gli occhi, rivelando due splendidi zaffiri luminosi, si voltarono verso il padre e si acquietarono, si chiusero per lasciare che la bambina dormisse ancora.
Qualcuno dietro l'uomo avanzava, uno dei pochi svegli con la tempesta fredda. « Il capitano dice che siamo ormai vicini! » disse cercando di ripararsi dal freddo e dalla pioggia.
« Grazie mille... » non stava più nella pelle, era venuto in quel posto desolato con un solo desiderio nella mente: cercare di salvaguardare il futuro della figlia che sembrava così incerto.
In quel preciso istante l'uomo volse il suo sguardo verso l'orizzonte buio e coperto dalle nubi della tempesta, l'acqua che sbatteva con violenza contro la nave e grandi onde in lontananza, ma il suo sguardo fu catturato da giganteschi blocchi di ghiaccio che galleggiavano in mezzo al mare. Finalmente era riuscito ad approdare nel Continente Ghiacciato, una sorta di isola grande quasi quanto tutta Inakarrias, il regno da cui veniva.
C'era voluto un lungo viaggio per permettergli di arrivare lì: si era dovuto spostare verso il nord del regno per poi prendere una nave per una lunghissima navigata lungo il Mare delle croci, aveva avuto paura quando gli era stato detto dove doveva andare. La prima cosa che si era procurato? Un medaglione in oro vulcanico che valeva moltissime monete dorate, un dono.
Aveva infine detto addio alla Regione di Ryonsek passando oltre gli obelischi nel mare e si preparava ad accogliere il destino qualunque cosa gli fosse stata riservata.
La nave approdò quasi sbattendo contro i ghiacci con una strana dolcezza, i marinai si svegliarono di soprassalto e corsero tutti sul ponte, investiti dal freddo glaciale del continente cominciarono a piantare i picchetti per tenere salda la nave, calarono l'ancora e poi si fermarono definitivamente. Il mago con la bambina scese dalla nave facendo un cenno al capitano che aveva lasciato la sua cabina, non sarebbe mancato molto per il suo ritorno, quel viaggio in effetti era molto breve. Si assicurò di avere con sé il medaglione e poi si mise a camminare sul bellissimo manto bianco di neve che ricopriva il suolo.
Camminò per qualche minuto mentre nei suoi pensieri si annidava molta paura, la pioggia si era trasformata in una bufera di neve che però non lo sfiorava visto che aveva invocato uno scudo magico che lo proteggesse dalle intemperie. Non serviva solo a proteggere lui ma anche la piccola che stringeva tra le braccia naturalmente. Gli sembrava di essersi perso nella neve quando finalmente la vide, una piccola abitazione di legno, il tetto spiovente e ricoperto dalla fredda neve, le finestre sigillate per evitare che il freddo entrasse, la porta chiusa ma pronta per accoglierlo. Corse contro la piccola baracca e arrivò davanti la porta, bussò tre volte come gli era stato detto e poi si aprì da sola. Un invito a entrare chiaramente.
Era titubante, nulla lo aveva mai impaurito come in quel momento, subito avvertì un odore dolciastro di incenso, camminò nella debole luce che illuminava l'ingresso e si trovò in una piccola stanza, da un lato una piccola cucina, dall'altro un letto con delle coperte, davanti ai suoi occhi un tavolo e quattro sedie intorno ad esso. Ma ciò che lo fece rassicurare fu vedere colei che stava cercando da mesi ormai. Si schiarì la voce per parlare e per annunciarsi alla donna cercando di nascondere l'emozione e la gioia della sua voce.
« Salve, mi chiamo Amoned, sono un mago degli Erranti. » tacque per un lungo attimo e la donna continuava a non voltarsi. « Siete voi la Strega dei Ghiacci? » chiese.
Fu a quel punto che lei si voltò fissandolo con disgusto: gli scoccò un'occhiata fredda con i suoi bianchi e brillanti occhi da fantasma, i capelli argentei e bianchi fuoriuscivano dal cappuccio che indossava per coprire la nuca; Amoned si era aspettato una bella donna, davanti ai suoi occhi aveva però una vecchia raggrinzita, denutrita probabilmente visto che la veste che la copriva era molto stretta. Una veste rosso sangue e della pelliccia al suo intorno per proteggerla dal freddo.
« Come osi chiamare me strega quando anche tu possiedi il dono della magia!? » chiese offesa e parlando ad alta voce, molto strano: la voce della Strega era abbastanza giovanile anche se chiaramente si sentiva un rauco tono della sue vecchiaia, chissà quanti anni aveva quell'anziana vecchia, penso Amoned.
« Chiedo scusa. Mi hanno parlato di voi in questo modo... » chiese frustato, era sempre stato bravo con le parole e poteva convincere chiunque visto quant'era persuasivo.
« Lo so. Sono io che mi sono scelta questo nome. Ma per qualcuno della mia stessa “razza” mi chiamo Rugornah! » puntualizzò la Strega dei Ghiacci, un rapido sguardo venne puntato contro la bambina tra le fasce. « Cosa vuoi da me? »
« Ho bisogno di chiedervi una favore. Per questo vi ho anche portato un dono... » tirò fuori il medaglione e lo poggiò delicatamente sul tavolo. La donna fissò l'oggetto e poi guardò Amoned in modo interrogativo. « È molto importante! »
« Tu che mi porti dell'oro vulcanico, che viaggi fin qui da chissà dove... che cosa vieni a chiedermi? » un'altra occhiata alla bambina. « È per tua figlia? » l'uomo annuì.
« Sì, in effetti... tempo fa mi è stata lanciata una maledizione da uno stregone che ho incontrato in viaggio; mi è stato detto che alla nascita del mio terzo figlio, sarei morto e una disgrazia si sarebbe abbattuta su di egli. Purtroppo mia moglie è morta pochi mesi fa dando alla luce la nostra terza figlia... vorrei salvaguardare la mia vita, ma soprattutto salvare la piccola dalla mia maledizione... ciò che avete tra le mani è il dono di matrimonio della mia defunta moglie. » cercò di essere abbastanza serio e contenuto ma allo stesso tempo cercò di fare impressione sulla Strega. Lei sbuffò una nuvola di freddo.
« Ciò che mi chiedi è di spezzare la maledizione? » chiese semplicemente, forse per lei era un compito più che facile. « Potrebbero farlo molti maghi esperti e Primi Incantatori o Grandi Stregoni, perché ti rivolgi proprio a me? »
« Perché non sono venuto solo per questo! » ammise infine Amoned, guardò la piccola che si era appena svegliata. « Voglio proteggerla da qualunque male in futuro. Non solo la mia maledizione... lei è importante per me! »
« Se sei venuto per questo allora prendi il tuo medaglione e torna sulla terra ferma. Non sono capace di lanciare benedizioni. Chiedilo alla Chiesa che tanto ci ha dato la caccia quasi duemila anni fa! » Amoned sapeva benissimo del periodo in cui la Chiesa aveva cacciato i maghi, esattamente durante l'Era del Caos; sembrava che la Strega non gli avrebbe dato ancora le sue attenzioni.
« Ve ne prego. Siete potente... circolano leggende su di voi. Vi chiedo allora di indagare il futuro di mia figlia! Per favore... » continuò supplicante, non desisteva, quella era una caratteristica che piaceva molto alla Strega. Le scappò un ghigno.
« So cosa significa amare un figlio. Sai Amoned... non mi piaci! Ma sento che questa bambina è particolare... » era stata molto sincera. Amoned non poté però contestare, lasciò che la Strega facesse ciò che doveva fare.
La donna si scostò il cappuccio con la pelliccia mostrando meglio i suoi capelli, lunghi e mossi, malconci e per niente curati, si mosse per la stanza indossando dei guanti di velluto rosso e mettendo anche un anello dorato, si mosse indietro e indossò il medaglione che le era stato appena donato. Poi si avvicinò al letto e prese alcune cose da un piccolo mobile, andò nell'angolo della cucina e prese un grande coltellaccio. A quel punto tornò davanti al tavolo e si sedette in un capo, fece cenno ad Amoned di accomodarsi e anche l'uomo si sedette.
Poté meglio vedere gli oggetti che erano stati presi: una fiaschetta di vetro, una strana polvere dentro un sacchetto di iuta e un pipistrello morto. La donna cominciò la sua magia: squartò il pipistrello in due metà esatte e ne estrasse il cuore gettandolo dentro la fiaschetta, poi ne versò il sangue dentro e gettò via il cadavere dell'animale. Prese la polvere dentro il sacchetto e la gettò nel sangue che cominciò a tingersi di arancione, Amoned era sempre più confuso.
« Questa pozione ti sarà parecchio utile... » scuotette il liquido che parve mescolarsi e diventare liquido come acqua. « Mi serve un po' di sangue della bambina! » Amoned questo non lo poteva permettere, ma sapeva che la Strega non aveva pazienza, avvicinò la bambina alla donna e lei fece un taglietto sul braccio facendone uscire del sangue. Urla di dolore da parte della piccola che perdeva sangue ma il padre si affrettò a fare ricorso alla Magia Bianca per curarla e la ferita scomparve insieme a ogni dolore e lacrima. La Strega versò il poco sangue raccolto dentro la fiala e aspirò l'odore della pozione.
« Come si chiama la bambina? » chiese infine rivolta all'uomo. Amoned non riusciva a capire il perché della domanda.
« Myrah! » rispose digrignando i denti per ciò che la Strega aveva fatto alla figlia. In quel momento la pozione mutò ancora colore, divenne azzurra e poi diventò cristallina come l'acqua stessa, con la stessa densità e la stessa apparenza.
Avvicinò la pozione alla piccola e la versò sulla sua fronte, il liquidò parve diventare oro liquido per come brillava e scorreva per tutto il suo corpo bagnando le fasce. La pozione terminò e la bambina fece un sorriso come se stesse giocando.
« Va bene Amoned. La maledizione è stata sciolta. E per quanto riguarda il futuro della piccola... » si alzò dalla sedia e camminò senza metà per la casa. « È scritto nel destino che tu sia venuto da me, com'è anche scritto che la piccola cambierà il mondo e diventerà una maga promettente! »
« Come avete fatto? Non avete letto le carte o le rune, o consultato la sfera di cristallo? » chiese Amoned incerto, era senza dubbio sconvolto per le parole dette dalla Strega ma ancora di più lo era per la pozione versata sulla figlia, d'altronde era lui ad essere stato maledetto no? Avrebbe dovuto assumere lui la pozione anche se lei era collegata alla maledizione.
« Non ti fidi di me!? » chiese la Strega, l'uomo non seppe cosa rispondere. « Lo posso capire. Sono pochi quelli che lo fanno... è meglio che tu vada adesso! » disse cacciandolo via, con un cenno della mano aprì la porta. L'uomo dovette alzarsi, fece un mezzo inchino e tornò verso la nave con la figlia tra le braccia.
Un sorriso tra le labbra della donna gli disse di dover stare tranquillo perché non poteva fare in altro modo.





Angolo Autore:
Considero questo capitolo come una sorta di introduzione nella quale non vediamo direttamente la protagonista, un prologo se proprio vogliamo in cui vengono presentati alcuni personaggi e una misteriosa Strega dei Ghiacci. Spero che vi sia tanto piaciuto e che sarete in molti a leggere e seguire la mia storia. Mi farebbe piacere ricevere dei commenti, sia positivi che negativi. Ringrazio in anticipo i lettori. Aggiornerò presto, al prossimo capitolo ^^
  
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