Parigi, 14 gennaio 1991
Mia cara Elisabeth,
mi trovo in un bar nella periferia di Parigi. Qui c'è il sole ma fa molto freddo. Sto bevendo una cioccolata calda e mi sei venuta in mente tu. Sono già due settimane che non ci vediamo eppure mi sembrano anni. Non vedo l'ora di venerdì, di venirti a prendere all'aeroporto e portarti al mio nuovo appartamento. E' carino, piccolo ma assolutamente elegante. Elegante proprio come te. Come il tuo modo di camminare, sempre perfettamente lineare e perfetto; il tuo modo di vestire completamente diverso dal mio. Io, sempre in tuta o in jeans e invece tu, qualsiasi sia l'occasione, anche la più tranquilla, indossi sempre un abito chic e alla moda. Delle volte vorrei essere una donna affascinante come te ma poi, ripenso alle tue parole "noi stiamo bene insieme proprio perchè ci completiamo, perchè siamo così diverse anzi, oserei dire opposte, che formiamo una coppia meravigliosa e perfetta". Perciò non cambierei una virgola di me, per il semplice fatto che così piaccio a te. Ed è l'unica cosa che mi interessa.
Sai Elisabeth, sto conoscendo molte persone qui a Parigi: compagni d'università, vicini di casa, gente del quartiere. Più conosco queste persone e più mi accorgo di che ragazza meravigliosa mi sono innamorata e di quanto sono fortunata ad averti con me. Sapere che provi i miei stessi sentimenti mi riempe il cuore di gioia, di orgoglio, di sicurezza. La sera, prima di addormentarmi, penso sempre e solo alla mia bella Elisabeth. Mi immagino al tuo fianco, a cosa stai facendo a kilometri e kilometri da me. Starai studiando? Starai suonando con il violino o starai già dormendo? Me lo sto chiedendo anche adesso. Nel momento in cui sto scrivendo questa lettera seduta sul tavolino di un cafè, tu che cosa stai facendo? Vista l'ora, probabilmente starai mangiando il the e i biscotti con tua madre.
Già, i genitori. Il nostro grande muro. Il nostro enorme ostacolo da superare. L'unica cosa che ci impedisce di amarci per davvero; di essere come tutte le altre coppie.
Ma cosa abbiamo di diverso dagli altri per non poter vivere il nostro amore alla luce del Sole?
Perchè, per darci un bacio dobbiamo per forza stare chiuse in casa per la paura di essere viste?
Eppure ci amiamo come tanti nostri coetanei. Forse anche di più. Non capirò mai perchè i miei genitori, dopo essermi dichiarata gay, mi abbiano abbandonata. Dicevano di volermi bene e poi, mi hanno messo davanti ad una scelta: te o la mia famiglia?
Beh, come sappiamo ormai, io ho scelto la mia amata Elisabeth. E non me ne pento e sono certa che mai lo farò. Tutt'ora, che ho lasciato la mia città per venire a studiare qui, sono orgogliosa della ma decisione. Ho seguito il cuore e sono fiera di averlo fatto perchè mi ha portato ad essere felice. Certo, sarebbe stato più comodo vivere con i miei. Avevo una bella vita, non posso negarlo: una casa grande, studiavo ad una buona scuola, soldi, tanti amici e i genitori sempre pronti ad aiutarmi. Ma poi, tutto questo "bene" si è rivelato per ciò che è: finzione. Perchè l'amore vero è incondizionato, un vero genitore non butta fuori casa la propria figlia per il fatto che si è innamorata di una ragazza.
Ma pazienza, ora come ora non mi interessa più niente. Io adesso sono felice: ho te, studio a Parigi e sto diventando una persona migliore. Sono cambiata in quest'ultimo periodo e un po' è anche merito tuo. Mi hai aiutata a crescere e essere più responsabile. Mi hai fatto capire quanto sia importante per noi stessi essere ciò che vogliamo, combattere per ciò che amiamo. E questo tuo insegnamento lo terrò per sempre nel mio cuore come la migliore delle memorie.
Tesoro mio, sei la persona più speciale della mia vita. Lo so, te lo dico tutti i giorni e sappi che continuerò a farlo per sempre. Una come te merita tutti i giorni di essere trattata come una principessa perchè tu lo sei. Si, sei proprio una principessa, una regina. Ed il mio cuore è il tuo regno. Ti prego di proteggerlo, di difenderlo, di governarlo con intelligenza e amore.
Ti amo,
Barbara