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Autore: Cronos22    23/06/2015    3 recensioni
Che cosa può succedere se uno strano essere si mostrasse a Beach city per la prima volta?
Quali segreti avvolgono il suo animo nascosto?
Ma in tutto questo egli non sarà mai da solo,sarà accompagnato nel suo viaggio da una fidata compagna,la quale presto capirà che il suo destino è molto più di essere una semplice pedina dell’universo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pearl/Perla
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di una gemma'
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Un incontro inaspettato
 
Erano ormai passati diversi mesi da quando Jasper era stata sconfitta e relegata in fondo al mare da Lapislazzuli, le Crystal Gems dopo svariati secoli a proteggere la terra potevano finalmente riposarsi un po’ e non pensare più alle difficoltà che hanno dovuto superare per portare a compimento la loro missione, ma tra loro, l’unica che non riusciva a non pensare al futuro era una gemma rossa, il suo nome era Garnet, la quale con le mani appoggiate sul davanzale della finestra, guardava il mare incresparsi debolmente sulla costa, ponendosi nel mentre diversi interrogativi riguardo le future strategie per difendere il pianeta dalla minaccia che il pianeta Homeworld rappresentava ancora per il pianeta terra, considerando che ancora uno dei suoi emissari, il tecnico gemma Peridot era ancora in libertà all’interno del pianeta, incapace di tornare a casa, ma ancora in grado di arrecare una notevole minaccia per la loro sicurezza.
Durante il suo pensare venne interrotta dall’apertura di una porta alle sue spalle, dalla quale uscì una piccola gemma viola, all’apparenza selvaggia e dai lunghi capelli color lavanda pallido, che cominciò a correre verso di lei saltandole all’improvviso sulle spalle, rimanendo aggrappata dietro di esse-
-Hey Garnet- pronunciò manifestando un largo sorriso -Che cosa stai facendo di divertente tutta da sola mentre guardavi fuori?-
-Niente d’importante- rispose la gemma rossa con un amaro mezzo sorriso -Riflettevo solo che la nostra guerra non è ancora finita- guardandola con la coda dell’occhio scendere lentamente dalle sue spalle
-Ottimista come sempre- ribatté sospirando scuotendo lentamente testa in segno di dissenso -Comunque, mi servirebbe una mano riguardo Perla-
-Che cosa hai fatto stavolta Ametista?- domandò ridacchiando -Non avrai nascosto di nuovo qualche arma dell’armeria personale di Perla?- sollevando il sopracciglio destro leggermente,
-Guarda…- venendo interrotta da un urlo provenire da dietro la porta,
-AMETISTA!!- pronunciò la gemma bianca aprendo di scatto la porta del tempio
-Guarda io non c’entro niente stavolta- esclamò in tutta fretta Ametista aprendo di scatto la porta d’ingresso di casa- Non ho voglia di ascoltarla o di sentire un’altra delle sue paternali, quindi Garnet dono tutti problemi tuoi adesso- cominciando a scappare verso l’esterno con fretta inaudita, sparendo in lontananza, lasciando dietro di sé una gemma bianca furiosa e adirata che osservava l’ingresso con esasperazione.
Sospirando e chiudendo lentamente i suoi tre occhi, Garnet si avvicinò lentamente verso Perla, poggiandole una mano sulla spalla -Perla cosa è successo? -Le domandò con calma paziente
-Non ci sarebbe bisogno neanche di chiederlo- rispose stizzita, spostando la mano dell’amica dalla sua spalla -Da quando Steven è partito con suo padre, è diventata intrattabile e caotica- cominciando a guardarsi intorno -Non lo vedi il caos in cui vessa questo posto?!- allungando il braccio ed indicando con la mano l’ambiente circostante
-Su Perla non fare così- disse cercando di sminuire l’accaduto con quelle parole -sono sicura che non appena si sarà calmata tornerà e ci aiuterà a pulire tutto, si a dentro che fuori dal tempio-
-LO SAI CHE NON LO FARA’- ribatté con rabbia la perla bianca -LA CONTINUI A DIFENDERE DICENDO E SOSTENENDO CHE PRIMA O POI FARA’ UN QUALCOSA CHE PUNTUALMENTE NON SI AVVERA- massaggiandosi nervosamente la fronte con la mano destra -lo sai che cosa ti dico- abbassando all’improvviso il tono della voce e sospirando nel mentre -Non c’è la faccio più- camminando verso l’uscita -Ho bisogno di calmarmi- poggiando la mano sullo stipite guardando con la coda dell’occhio l’amica – Quando torna vedi di risolverla tu- camminando verso l’esterno, lasciando dietro di se, la gemma rossa che si sedette su una sedia, cercando di elaborare quello che era appena accaduto, cercando di scorgere un futuro in cui tutto si sarebbe potuto facilmente risolvere.
Per le strade di Beach City Perla camminava con passo lento ma deciso, cercando di calmarsi e di rasserenare la sua mente dalla rabbia verso Ametista senza riuscirci, invano quella passeggiata le stava dando quel conforto che tanto sperava, continuando sempre a pensare e ripensare a tutte le scelte che l’hanno condotta fino al punto in cui era arrivata fino a quel momento.
-A volte mi domando dove sarei finita se non avessi accettato la proposta di Rosa- parlando tra se e se -Avrei ancora combattuto una guerra?- con il sole che lentamente si stava abbassando alle sue spalle -Avrei sperimentato la sofferenza e l’esasperazione patita nel corso di questi secoli se non millenni?- alzando lo sguardo verso il paesaggio, notando con indifferenza di essere giunta fino ad una radura su una collinetta che le permetteva di vedere la città dall’alto decorata dai tenui colori del tramonto -Ma soprattutto- fermandosi ed abbassando nuovamente lo sguardo verso l’erba verde e rigogliosa – Mi sarebbe stato permesso essere libera ed avere una famiglia, anche se molto particolare?- alzando nuovamente lo sguardo verso quel panorama meraviglioso surreale -Penso proprio di no,- accennando un lieve sorriso -Devo imparare a lasciar correre a volte- camminando lentamente verso un albero nelle vicinanze -Anche se Ametista a volte mi fa uscire fuori di testa- dando un lieve calcetto ad un mucchio di foglie sul terreno, dal quale però sentì udire dal suo interno un lieve lamento, che mise subito in allarme la gemma bianca, la quale materializzò la sua lancia, puntandola verso quel grande mucchio d’erba, ritraendola immediatamente e considerandosi immediatamente una sciocca per aver pensato alla presenza di un nemico dentro quel mucchio di foglie secche.
-Deve essere stato il vento- pensò Perla cominciando lentamente ad incamminarsi per raggiungere la strada di casa, quando all’improvviso una folata di vento la fece fermare sul posto, con tutte le foglie che prima erano sul terreno volare verso di lei cercando di fermarla, finendo pure sul suo viso, causando una certa stizza nella gemma, che arrabbiata cercava di combattere inutilmente contro le foglie che incontravano il suo viso.
-Molto divertente universo- esclamò con rabbia -Ma non saranno delle foglie ad impedirmi di… -interrompendo il suo discorso non appena i suoi occhi videro una figura distesa dove prima erano collocate quel mucchio di foglie secche, avvicinandosi lentamente notando che si trattava di un essere umano dai capelli verde menta, vestito con un abito bianco strappato su più punti, dove si potevano scorgere numerosi tagli e ferite che ne adornavano il corpo.
La ragazza sapeva in cuor suo non appena vide quell’umano che avrebbe dovuto chiamare le altre e chiedere supporto, ma qualcosa dentro il suo animo si risveglio improvvisamente, le sue guance si fecero di un colore lievemente azzurrino ed il suo cuore di luce batteva più forte con il solo vedere il volto addormentato o svenuto del ragazzo dinanzi a lei, che emanava una strana calma e serenità che poche volte era riuscita a sperimentare lei stessa, il corpo alla apparenza più lungo di un normale essere umano e snello senza alcuna imperfezione fisica, coperto da quel vestito ormai logoro e che mostrava diverse ferite che sembrava si fossero ormai rimarginate da lungo tempo incuriosiva sempre di più la gemma, la quale spinta da una strana sensazione, raccolse con delicatezza il corpo dell’essere dinanzi a lei, trasportandolo con ser verso casa, con il sole ormai tramontato e con la luce della luna che illuminava il paesaggio.
Mentre camminava Perla non poté far altro a volte che guardare il viso dell’umano che aveva tra le braccia, stranamente sorridente ed in pace con se stesso, trasmettendole inconsapevolmente continua sensazione che lei stessa non riusciva a descrivere, rimanendo persa a volte nei suoi pensieri, verso questo ragazzo di cui non conosceva neanche il nome, ma che aveva stravolto con la sua sola presenza la sua mente, stravolta al punto tale da non essersi neanche accorta di essere giunta dinanzi la porta della casa sulla spiaggia, sbattendo con distrazione la testa contro di essa.
-Ah- ritornando velocemente in sé -Spero che non mi abbiano sentito- spostando lentamente la mano verso il pomello, girandolo con attenzione e spingendo la porta che lentamente cigolava verso l’interno dell’abitazione, entrandovi con passo felpato.
-Perché mi preoccupo se mi dovessero scoprire con lui?- pensò chiudendo la porta, avviandosi verso l’ingresso del tempio di cristallo -Non ha alcun senso- illuminando la gemma facendola entrare in risonanza con l’entrata -Ma allora perché provo questo timore?- materializzando l’ingresso per la sua stanza, entrandovi velocemente con l’ingresso che si smaterializzo alle sue spalle, camminando verso le colonne d’acqua davanti a lei, saltando leggiadramente da una colonna all’altra fino a raggiungere la più alta e la più grande fra le tre presenti, facendo fuoriuscire dal suo interno un grande letto matrimoniale di legno antico, con delle lenzuola bianche come l’avorio e dei cuscini all’apparenza morbidi come nuvole.
-Che strana influenza hai tu su di me- bisbigliò mentre poggiava delicatamente il ragazzo sopra di esso, sedendosi accanto a lui continuando a guardarlo con aria smarrita e sognante allo stesso tempo -Come fai tu a rievocare in me emozioni ormai sopite da millenni- accarezzandogli delicatamente la chioma -Non ti conosco, ma internamente sento come se ti avessi già incontrato- sospirando pesantemente, mentre dalla sua gemma faceva comparire un kit di soccorso, dove al suo interno prese alcune bende che inumidì leggermente con l’acqua delle fontane, spogliando successivamente il ragazzo della sua giacca logora, avvolgendo lentamente le ferite, sperando di reidratare il corpo e nel mentre cercare di aumentare la capacità di rigenerazione per le ferite subite dal ragazzo.
Mentre lo stava medicando le guance di Perla assunsero una costante e lieve tonalità di azzurro, il suo viso manifestava il più genuino dei sorrisi ed i suoi occhi azzurri fissi sul suo viso manifestava delle piccole gocce, che lentamente si trasformarono in lacrime, una della quali cadde dal suo viso, entrando in contatto con quello del ragazzo, che lentamente cominciò a risvegliarsi, aprendo gli occhi trovando dinanzi a sé quelli della gemma che spiazzata dal risveglio del giovane si raddrizzò di scatto, guardolo in lontananza dal bordo del letto.
Il ragazzo stordito e dolorante alzò lentamente il busto dal materasso, massaggiandosi delicatamente la testa, cercando di calmare un lieve dolore alla testa che lo stava infastidendo, quando improvvisamente fu affrontato dalla ragazza al suo fianco, la quale armata di coraggio, si avvicinò a lui guardandolo intensamente negli occhi, creando un lieve disagio in lui.
-PERLA!- urlò Ametista fuori dal tempio, facendo spaventare entrambi i ragazzi al suo interno -SEI A CASA?- con la gemma bianca che sentì lentamente i passi di ametista avvicinarsi sempre di più verso l’ingresso del tempio.
-CERTO AMETISTA -urlò di rimando, cercando di mantenere la calma, facendo cenno nel mentre al ragazzo di non parlare, scendendo con velocità le torri acquatiche, aprendo di scatto la porta del tempio, trovando dinanzi a sé Garnet ed Ametista che la fissavano con sguardo interrogativo.
-Posso constatare che ti sia calmata- disse con un mezzo sorriso la gemma rossa, incrociando le braccia, ricevendo un cenno affermativo da parte della perla -Abbiamo una missione da compiere, dobbiamo recuperare un manufatto situato all’interno delle rovine del santuario delle terre celesti.-
-Garnet -esclamò con filo di voce la gemma bianca- Non posso venire - non incrociando lo sguardo dell’amica per paura di essere scoperta
-Perché non potresti venire?!- domandò con lieve sarcasmo Ametista, cercando di scrutarla con lo sguardo
-Non mi sento in gran forma- chiudendo gli occhi e sospirando pesantemente -Vorrei recuperare le forze al tempio se possibile.-
-Davvero, pensi…- venendo interrotta da Garnet che le poggio una mano sopra la testa
-Capisco- disse con un mezzo sorriso -Non sarà un lavoro difficile- avviandosi lentamente verso il portale di curvatura -Io ed Ametista riusciremo a portarlo a termine anche senza di te,- posizionandosi sopra la piattaforma in attesta del piccolo quarzo, fissandola da dietro il suo visore
-D’accordo- esclamò rassegnata -Ho capito- posizionandosi alla destra di Garnet -Non farmi pentire di non aver insistito per farla venire- guardandola con la coda dell’occhio.
-Non te ne pentirai- attivando la piattaforma -Tu rimettiti nel frattempo- disse la gemma rossa prima di sparire con Ametista, lasciando finalmente da sola Perla, che poté tirare un lungo sospiro di sollievo nel non essere stata scoperta, camminando in fretta nuovamente verso il tempio, materializzando l’ingresso della sua, notando mentre vi entrava il giovane in piedi accanto al letto che cercava di camminare, perdendo immediatamente l’equilibrio dopo il primo passo, venendo afferrato in fretta da Perla, che con rapidità lo raggiunse, impedendogli di cadere e riaccompagnandolo nuovamente a letto dove lo poggio con delicatezza, accarezzandogli la chioma, cercando di rassicurarlo al meglio delle sue capacità.
-Sei davvero molto gentile- disse il giovane sorridendo, guardo negli occhi la gemma che assunse nuovamente una tonalità di azzurro sulle sue guance.
-Grazie- rispose balbettando -Non mi aspettavo che mi avresti parlato- distogliendo lo sguardo e nascondendo un sorriso stupido che decorava il suo viso -Pensavo di averti spaventato prima.-
-Si, mi sono sentito un po’ confuso all’inizio- ribatté ridacchiando -Ma dopotutto sei tu che mi stai curando, sarebbe stato scortese non parlare alla mia salvatrice- con la perla che nell’udire quelle parole cominciò a piangere di felicità.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?!- domandò preoccupato il ragazzo nel vedere la reazione della sua salvatrice -Ti ho per caso ferito in qualche modo con le mie parole?!-
-No- disse voltandosi verso il giovane, asciugandosi con la mano le lacrime che rigavano il suo volto -Sono solo molto felice- cominciando a sorridere -Comunque avrai pure un nome?- domandò la gemma con tono canzonatorio -Non posso di certo chiamarti il bel ragazzo- scoppiando lievemente a ridere.
-Oh- esclamò con realizzazione -Hai ragione- ridendo anch’egli – Mi puoi chiamare Lance- eseguendo un lieve accenno con la testa quasi a simboleggiare un inchino -E il tuo nome mia bella fanciulla?-
-Perla-eseguendo un mezzo inchino, continuando a sorridere, mantenendo il suo sguardo fisso verso quello del giovane.
-È davvero un nome bellissimo- commentò senza pensare Lance chiudendo ed aprendo gli occhi, guardando la perla che diventava sempre più azzurra in viso.
-Ti ringrazio per il complimento- rispose avvicinandosi lentamente a lui -Ma posso farti una domanda?- ricevendo uno sguardo confuso dal ragazzo -Perché eri privo di sensi al suolo vicino ad un albero fuori da Beach City?- notando il viso del ragazzo diventare cupo
-Io…non saprei-rispose con tono insicuro e spaventato -Non riesco a ricordare nulla- massaggiandosi la testa con la mano -Perché non riesco a ricordare nulla oltre il mio nome- cominciando a piangere frustrato, venendo però nel mentre abbracciato da Perla che con dolci carezze sul viso, scompigliandogli nel mentre la lunga folta chioma verde menta, cercava di donare conforto al giovane tra le sue braccia.
-Non ti preoccupare- sussurrò la giovane -Ti aiuterò a ritrovare la memoria- con il ragazzo che nell’udire quelle parole si lasciò cullare dalle dolci braccia della sua salvatrice, fino a quando non udì in lontananza delle voci provenire dall’esterno.
-Sembra che le tue amiche siano tornate- disse Lance allontanandosi lentamente da Perla -Maglio che tu vada da loro e non le fai insospettire- dandole nel mentre un caloroso sorriso -io ti aspetterò qui.-
-D’accordo- ribatté con riluttanza, -Sarò presto di ritorno- alzandosi dal letto dirigendosi verso l’uscita della sua stanza, aprendola e trovando Garnet seduta con uno strano manufatto piramidale chiuso dentro una bolla rossa ed ametista che nel mentre stava mangiando un pacco di patatine accanto a lei.
-Abbiamo concluso in fretta la missione- esclamò la gemma rossa guardando la gemma bianca raggiungerle, abbassando leggermente la visiera e facendole l’occhiolino con l’occhio sinistro, ricevendo da una spiazzata Perla un lieve cenno con la testa.
-Allora dato che abbiamo completato in fretta la nostra missione anche senza di te,- disse il quarzo finendo di mangiare le ultime patatine dal sacchetto -Che ne dite di fare qualcosa nel mentre Steven non c’è?- guardando le sue compagne con eccitazione.
-Io sinceramente sono un po’ stanca- ribatté Garnet guardando l’orologio, vedendo l’ora tarda segnata sul quadrante -Penso di andare a riposarmi al tempio- camminando verso di esso.
-Penso che farò lo stesso anche io- disse Perla accodandosi al leader delle Crystal Gems
-Siete davvero noiose- esclamò Ametista con disappunto -Visto che siete due noie mortali vado a farmi un giro da sola- avviandosi verso l’uscita di casa – Ci vediamo dopo- chiudendo la porta dietro di se, lasciando le due ragazze da sole dirigersi verso il tempio, ognuna recandosi presso le proprie stanze, con Perla stranamente eccitata di tornare nuovamente da Lance, chiuse rapidamente la porta alle sue spalle, ansiosa di conoscere ancora di più quello sconosciuto che entrò improvvisamente nella sua vita.
 
Note dell’autore
Perla: Che strano luogo è questo?
Io: Questo è il luogo dove scrivo
Perla: E tu chi saresti?
Io (sarcasticamente): Forse lo scrittore?!
Garnet: Lascialo stare, non lo vedi che narra le nostre avventure
Perla: Davvero?!
Io: Certo che narro le vostre avventure!
Perla: Quindi sono qui adesso perché devo chiudere il capitolo?
Io (Scioccato): In realtà spetterebbe a me farlo
Ametista: Non ti costa nulla accontentarla
Io (Sospirando): Va bene, ma solo stavolta
Perla: Grazie, Allora cari appassionati di fanfiction ci vediamo al prossimo emozionante capitolo
  
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