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Autore: _Will_    23/06/2015    2 recensioni
" - Sai Alice, ho visto un vestito bellissimo da Coin e pensavo... -
- Secondo te che sapore hanno le labbra di Domenico?- l’avevo interrotta con voce sognante. -Non lo so! Non ho mai immaginato di baciare quello stupido che pensa di essere fico perché fuma…- aveva risposto seccata Camilla.
- Secondo me sanno di tabacco con una puntina di limone…-
Sorrisi.
Su Domenico avevo fatto un errore di valutazione..."
------Prima storia romantica (siate buoni e inviate tante recensioni buone e cattive!)---------
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I BELIEVE IN LOVE...

~~Il ragazzo seduto davanti a me continuava a fissarmi. Non sapevo bene cosa volesse, perché il suo sguardo era un quadro astratto di emozioni dove l’unica cosa distinguibile erano le lacrime che stava trattenendo. Ero certa che in quel momento avrebbe voluto scoppiare a piangere, si capiva dal luccichio dei suoi occhi; ma perché mostrarsi in quello stato a me?
Mi aveva inviato un messaggio invitandomi ad andare a prendere qualcosa da mangiare insieme al bar di fronte casa mia: sapevo che non l’avrei rincontrato in perfetta forma, ma addirittura ridursi così?
Continuavo a fissarlo: i capelli marroni erano tinti di un rosso scarlatto causato da un’evidente ferita al centro della testa.  Il viso non aveva più quella tinta olivastra che dava l’idea di un ragazzo sano e pieno di vita: era pallido, privo di gioia nell’espressione del volto, ora completamente sfigurato dalla bocca screpolata e gli occhi disperati e spenti.
  Quegli occhi…. Li riguardai per qualche secondo e cercando di non far notare la mia paura per ciò che sapevo essere sul punto di scoprire, chiesi: -Domenico. Com’è successo? -.
 Il mio “vecchio” amico prese la tazzina di caffè davanti a sé, ne sorseggiò un po’ cercando di essere naturale, quasi volesse non farmi scoprire ciò che era successo in quei due anni.
 Staccò le labbra dalla tazzina e con voce quasi indifferente mi spiegò quella che definì “la sua tesi”: - Come perdere possesso della propria vita…
1) Prima media, iniziare a bere il caffè e le prime birre;
 2) Seconda media, iniziare a frequentare i ragazzi del liceo per sentirmi più grande;
 3) Terza media, iniziare a fumare con gli “amici”;
 4) Primo liceo, provare le canne;
 5) Secondo liceo, fumare abitualmente marijuana, perché tanto ho tutto sotto controllo e posso smettere quando voglio… e poi chi ha detto che fa davvero male? -
Tirò fuori due spinelli dalla tasca destra ed un accendino dalla sinistra.
 - Vuoi? - chiese, mantenendo un tono indifferente e porgendomi lo spinello.
 -Che cosa ti sei fatto in testa? - continuai ad interrogarlo io, per rompere l’imbarazzo e spostare la conversazione su un altro piano; lo chiesi con un fil di voce, mettendo a nudo la mia preoccupazione ed ignorando il suo stupido provocatorio quesito per il quale già conosceva la mia risposta.
Sospirò. Evidentemente neanche lui riusciva più a nascondere l’odiosa nuova realtà creata dai suoi errori.
 Prese fiato ed iniziò a raccontare di come una scelta lo avesse privato della sua libertà.
Forse mi aveva provocato, ma in realtà stava solo chiedendo aiuto.
- Il mio errore è stato dire “sì” la prima volta: appena mi porsero il primo spinello io pronunciai queste due lettere e non riuscii più a fare a meno di continuare questo gioco,  almeno fino a ieri sera…-
Una lacrima scese sul suo viso. Il suo respiro diventò irregolare e gli occhi fissavano il pavimento sotto il tavolo al quale eravamo seduti.
-Mia madre… mi ha scoperto e mi ha preso tutto ed io stavo male e…-
Continuava scuotendo la testa, con la chiara paura negli occhi di rivivere quel momento.
 - Ho preso un coltello e ho iniziato a…-
 Il suo respiro tornò improvvisamente normale. Sorrise, nel modo più falso del mondo, eppure sorrise; e in quello stesso istante, mi mostrò le braccia piene di graffi.
- L’ho spaventata, lei ha ceduto ed io ho riavuto quel che volevo- sussurrò.
 -Perché mi mostri tutto ciò solo adesso?- chiesi deglutendo disgustata e spaventata da quello spettacolo.
-Perché sei l’unica che veramente mi ha voluto bene e…- disse lentamente interrompendosi improvvisamente, quasi sapesse che stava dicendo “troppo”.
 - Io non ho mai smesso di pensare a te…-, disse avvicinando velocemente la tazzina di caffè alla bocca.
Rimasi un po’ stupita da quelle parole: davvero lui ci teneva a me? Ed in caso stesse dicendo la verità, cosa provavo io per lui?
- Io sono sempre stato innamorato di te…- disse, chiaramente invitandomi a rispondere qualcosa.
Anche lui mi piaceva in terza media e in quel momento non sapevo proprio cosa dire, ma per togliermi dall’imbarazzo iniziai a farfugliare qualche frase: - Io… ti aiuterò con il problema. Quello degli spinelli, intendo… non altro! E poi, magari dopo…-
 Non riuscii a dire altro…. Le mie labbra furono sigillate improvvisamente da un caldo bacio che proveniva dal ragazzo davanti a me, che fino a pochi istanti prima sembrava “spento”, mentre ora si accendeva in uno slancio di vita e di coraggio.
 Chiusi gli occhi.
Non avevo mai baciato nessuno.
In un secondo pensai a tutte le volte che avevo pensato a quel magico momento in cui la mia anima si sarebbe incontrata con un’altra, sfiorandosi in quel magico incontro definito “bacio”; e in un secondo la mia mente si ricordò di una conversazione “particolare” con la mia migliore amica Camilla:
 - Sai Alice, ho visto un vestito bellissimo da Coin e pensavo... -
- Secondo te che sapore hanno le labbra di Domenico?- l’avevo interrotta con voce sognante. -Non lo so! Non ho mai immaginato di baciare quello stupido che pensa di essere fico perché fuma…- aveva risposto seccata Camilla.
- Secondo me sanno di tabacco con una puntina di limone…-
 Sorrisi.
 Su Domenico avevo fatto un errore di valutazione: le sue labbra sapevano di caffè e zucchero di canna…
In quel magico momento tutto il resto non contava.
Tutto il resto lo avremmo affrontato poi…
   
 
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