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Autore: Tuna_salad    23/06/2015    2 recensioni
I protagonisti sono ovviamente Yu e Miki (altrimenti che ff sarebbe?), ma in un contesto molto diverso da come li conosciamo. si, si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto e si, si amano di nascosto..ma tanto per cominciare non c'è stato il doppio matrimonio, solo quello di Rumi e Yoshi, che oltretutto sono l'esatto opposto di quelli del manga. Lei è una donna fragile e insicura, Lui un padre severo e autoritario. E se questo non bastasse, scoppia il finimondo quando Miky parte per un viaggio in Europa e non torna più a casa....tratto dal capitolo 2:
“ non vedi proprio l'ora di iniziare eh?” chiese Miky. Era ancora pallida, ma Yu sembrò non farci caso.
“ assolutamente” disse con lo sguardo puntato fuori dalla finestra, la voce ferma. Il ritratto della determinazione. “ e non permetterò a niente e nessuno di ostacolarmi”.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miki/Yuu | Coppie: Miki/Yuu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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tada!!! per festeggiare la mia ennesima bocciatura all'esame di anatomia, vi posto questo capitolo. era più o meno pronto da un pò perciò mi scuso tanto se ci ho messo così tanto.... i Pov si alternano tra Meiko, Reika e Miki.
se tutto va come previsto, mancano solo uno/ due capitoli, perciò anche se vi sembra di passaggio, in realtà è un pezzo abbastanza importante della storia.
chi vuole provare a indovinare il grande plot twist?
Tuna_


“Ancora due città. Sarò di ritorno penso al massimo venerdì.” disse Meiko a bassa voce.

“Mi mancate” rispose il marito al’altro capo del telefono.

“Non è un po presto per parlare al plurale?” Disse Meiko sorridendo divertita e imbarazzata.. Era appena al quarto mese di gravidanza, la pancia si intravedeva appena. Quando aveva scoperto di essere incinta aveva provato in tutti i modi a cancellare la promozione del suo nuovo libro ma niente da fare. La sua agente era stata inflessibile; in fondo meglio adesso che poteva ancora indossare abiti normali e non quelle oscenità che passano per vestiti Pre mamam si disse.

“Non vedo l'ora di rivederti. Ti amo”

“Anch'io. A venerdì allora.” gli rispose chiudendo il telefono e sospirando pesantemente.

 

Benché forse ormai in attività da tanti anni, ogni volta si stupiva di quanto il suo lavoro fosse apprezzato e di quanto popolare una giovane scrittrice potesse essere. Nelle ultime settimane aveva firmato centinaia di autografi e anche quella mattina la fila di fan sembrava non finire mai. Purtroppo non c'era il tempo di parlare con tutti, anche se tutti dovevano sentirsi in qualche modo apprezzati e ricordati. Meiko sapeva bene, anche a causa della sua spesso fin troppo cinica  agente, quanto un sorriso facesse bene agli affari e al cuore.

Era disperata per una pausa, la gravidanza che la portava più spesso del normale in bagno.

Una ragazza alta, dai folti capelli ricci si avvicinò alla scrivania. Non sembrava particolarmente emozionata, il libro che aveva portato con sè era palesemente nuovo, mai aperto.

 

“ciao, tu sei....?” chiese Meiko, sorridendo all'ennesima fan che le si presentava davanti quel giorno.

“ ehm...Reika, mi chiamo Reika Hanacomachi”.

“ grazie per aver comprato il libro. È la prima volta che leggi qualcosa di mio?”

“ eh?..oh! A dire il vero si, ma la mia coinquilina è una grande fan. Ha tutti i suoi libri, una volta mi ha raccontato che in effetti, ha frequentato la sua stessa scuola...quando ancora viveva a Tokyo....credo addirittura che ti considerasse la sua migliore amica.” disse la ragazza.

 “davvero?” chiese entusiasta Meiko - “ come mai non è venuta lei allora?”.

La fila cominciava a spazientirsi, ma il piano richiedeva il tempo necessario.

“ non può- rispose Reika, guardando la scrittrice negli occhi- dice che vi siete lasciate in malo modo e ora ha paura che non potrai mai perdonarla. Quindi eccomi qua- esclamò d'un tratto Reika con un sorriso- l'autografo è per lei. Le dispiace aggiungere una piccola dedica? Qualcosa di personale...” disse Reika, porgendole la sua copia del libro.

“ sicuro! Qual è il nome?”

“ Miky, si chiama Miky.”



 

Miki. Aveva capito bene? Fissò la ragazza per qualche secondo. I suoi occhi erano fermi su di lei, perché si: aveva capito bene. Quella ragazzi conosceva Miki, la sua Miki, e voleva parlare con lei.

"Aspettami al café in fondo alla strada. Sarò da te il prima possibile. Aspettami, ti prego" aggiunse, quasi implorante. Qualcuno che aveva informazioni su Miki. Non le sembrava vero, dopo tutto questo tempo, dopo tutto quello che era  successo. Non osava sperare che la sua migliore amica forse ancora viva, men che meno osava anche solo considerare di averla finalmente trovata. Era semplicemente impossibile.

 

Era strano. Parlare di Miki con una perfetta sconosciuta. Reika aveva detto di chiamarsi. Non sembra molto più grande di me, pensò m mentre beveva un sorso di tè. La riccia aveva ordinato un doppio frappe banana e fragola con scaglie di pistacchio. Strano a dirsi ma sembrava invitante.  Tutta la situazione era surreale finché, all'improvviso, Reika non esclamò:" ora basta. Miki è viva. È stata con me fin da quando è scappata di casa. Le voglio bene e benché lei non dica niente, so che le manchi"

"Miki è viva....." ripeté incredula la scrittrice. " e tu sai dov'è...."

" si esatto"

" ma non intendi dirmelo." disse Meiko con una quota di amarezza. Miki è sempre stata la sua migliore amica ma forse la cosa non era più reciproca. Quella ragazza, lei sapeva. Sapeva perché Miki era scappata. Sapeva perché aveva lasciato Yu, perché diavolo aveva finto la sua morte. Ora era il tempo delle risposte.

" non ti dirò quello che vuoi sapere- disse R interrompendo i suoi pensieri- spetta a Miki raccontarti la sua storia"

"Lei sa che sei qui? Da me?"

" No. Per anni mi ha impedito anche solo di fare riferimento a te, a voi. Se dovesse scoprire che ho fatto saltare il suo piano mi ucciderebbe e scapperebbe via. Ma adesso basta"

Seguì un lungo silenzio. Reika aspettava forse Meiko a parlare, a fare domande, ma la scrittrice non sapeva da dove cominciare. Alla fine scelse quella che per anni le aveva tormentato il cervello, come un tarlo.

" ha avuto un bambino, vero?" chiese a fior di labbra.

"Sì" rispose Reika senza scomporsi.

Quella donna le dava fastidio. Lei non sapeva cosa aveva passato negli ultimi quattro anni. Sembrava si divertisse a esercitare un qualche potere su di lei, dandole solo mezze risposte, dandole speranza sapendo di potergliela portare via in ogni momento.

" dov'è adesso? Posso vederla?" di nuovo, Meiko si schiaffeggiò mentalmente per quel tono implorante chesentiva estraneo nella sua voce.

" Lei non vuole vederti" le disse Reika, schietta , perfida quasi.

"E allora perché sei qua?" le chiese acida la scrittrice. Ne aveva abbastanza di giocare al gatto e al topo. Aveva cercato Miki per mari e monti. Adesso basta. Se era arrivata addirittura a fingersi morta....era chiaro che non voleva averla intorno.

" perché sei l'unica che può aiutarmi" rispose l’altra con un ultimo tiro di cannuccia.

"Aiutarti? In cosa, di grazia?"

"Sto cercando Yu.".









 

"Ti prego tesoro, solo un boccone uh?"

Miki lasciò andare un sospiro, l'ennesimo nell'ultimo paio di giorni. Suo figlio era chiaramente turbato.  Lei aveva anche un'idea sul perché di quell'umore un po triste, ma il bambino, come suo padre, era testardo e tendente per natura al melodramma.

Anche la maestra d'asilo lo aveva notato. Ripenso ' a quando tutto questo era cominciato. Dopo essersi dovuta licenziare dalla Spa, aveva deciso di prendersi un po di tempo di qualità con  Toshiro. Erano andati al luna park, mangiato gelato, sembrava si fosse divertito. Invece tornò a casa....pensieroso. forse si stava immaginando tutto. In fondo era stanca. Toshiro diventava ogni giorno più impeganativo e poi c’erano le bollette non pagate, il dover trovare un nuovo lavoro, i vicini sospettosi, la signora Tan che che voleva a tutti costi sistemarla con suo nipote. Forse Reika aveva ragione, forse era arrivato il momento di  cercare marito. O forse no. In fondo non avrebbe mai potuto stare con qualcuno che non fosse Yu. Sovrappensiero si affacciò alla finestra. Di nuovo quell'uomo bruno si aggirava intorno al piccolo appartamento. Ormai Miki aveva capito che non era pericoloso, in tante settimane non l'aveva avvicinata neanche una volta. Lo fissò ancora qualche secondo. Era malconcio,i capelli troppo lunghi che gli nascondevano il volto, le spalle large ma leggermente ricurve, eppure sembrava avere qualcosa di familiare. Era assurdo ma non riusciva a togliersi quella strana sensazione di dosso. Di nuovo esalò un lungo sospiro. Si può sapere dov'è finita Reika?





 

"Sto cercando Yu".

Meiko non sapeva davvero come rispondere a questo.

" non posso aiutarti, mi dispiace" disse. Ed era sincera. Lei stessa o meglio, nessuno aveva visto o sentito Yu da più di tre mesi.

" hai una sua foto?" Chiese Reika.  "Miki non ne ha tenuta nessuna. O se le ha, le ha nascoste davvero molto bene" spiegò la riccia. Durante il trasloco aveva trovato alcune foto dei suoi genitori, altre in cui Miki indossava ancora la divisa della scuola, ridendo insieme a Meiko e a  un ragazzo moro dell'aria simpatica.

"Che cosa ti ha raccontato? Di Yu intendo" chiese  la scrittrice con sguardo triste.

" non molto.- confessò Reika-solo che è  biondo, alto, divertente. So che studia architettura,  che può padre non avrebbe mai approvato un relazione tra loro e che è un uomo che è meglio non mettersi contro.So che si  amavano. Tanto. E che probabilmente lei  lo ama ancora"

Meiko annuì leggermente, un sorriso amaro sul viso.

"Non studia architettura. Non più almeno. Ci ha provato per un pò, non ha funzionato. "Meiko era chiaramente a disagio. Procedeva con molta calma, cercando di non lasciarsi travolgere delle emozioni e scegliendo con  cura le parole. Dopotutto era una scrittrice di successo e questa storia andata raccontata per bene. "Yu e  Miki, sono fratellastri.  Suo padre e la madre di Miki si sono sposati circa 6 anni fa.

"Quando Miki è partita, noi, tutti noi, abbiamo creduto alla faccenda del viaggio. Yu studiava sodo per il test di ammissione, io ero presa dal mio fidanzato e le settimane volarono in fretta.  Rui, la madre di Miki, riceveva dei messaggi.....nessuno aveva il minimo dubbio che sarebbe tornata ancora più allegra di prima. Fu Ginta il primo a sentire che qualcosa non tornava. Continuava a ripeterlo ma.....

A ogni modo, puoi immaginare lo shock quando abbiamo scoperto che era tutta una finta. Yu.....perse completamente il controllo. Rivelò la sua relazione con Miki suo padre non l'ha mai perdonato. Rui, si abbandono di nuovo all'alcol e ben presto anche Yu. Era come un uomo morto. Trascorreva le giornate da solo, al buio o scovando buchi polverosi dove non essere disturbato.. Dire che può padre era imbarazzato e furioso sarebbe riduttivo. Dopo che Rui fu chiusa in clinica, Yu se ne andò di casa. Credo che abbia resistito fino a quel punto solo per lei e in  un certo senso per Miki. Sembrava un gatto randagio. Suo padre lo inseguì, letteralmente. E alla fine ha capitolato.

Poi improvvisamente, più nulla. Lui è Sato,  un suo compagno di studi, dovevano andare a Osaka per un progetto e non è più tornato. Credo abbia visto la possibilità di scappare e l'abbia presa.

Perché lo stai cercando?” chiese di nuovo, questa volta con più insistenza.

Reika  rimase in silenzio per qualche minuto, fissando la pancia rotonda della scrittrice.

“Toshiro.”

“Come?”

La riccia ora giocava nervosamente con la cannuccia del suo frappe, quasi si vergognasse di andare avanti.

“Voglio bene a Toshiro come se fosse mio figlio. È una piccola peste- sorrise ricordando quanta confusione potesse creare in soli 5 minuti- ma è un bambino adorabile. E anche molto intelligente. E sensibile, anche troppo a volte. Lui ama sua madre tantissimo. Davvero. Lui sa che se chiedesse a Miki di suo padre, lei soffrirebbe. E così resta zitto. Osserva gli altri bambini, al parco, sulle spalle dei papà, oppure  le coppie felici che abbracciano i loro figli…. Miki non ha mai frequentato nessuno. Mai. Anche se non le sono certo mancate le occasioni.

Toshiro merita di avere un papà. Non voglio che vada a letto, la sera, chiedendosi perchè il suo papà non l’abbia voluto. Non è giusto.”

Meiko  istintivamente si toccava la pancia mentre l’altra parlava. Se le cose fossero andate diversamente forse avrebbero potuto essere amici. Si riscosse dal pensiero appena in tempo per sentire il resto della storia.

“Non fraintendere, Miki si fa in 40 per quel moccioso e anche io ma.”...

“Perché proprio ora?” indagò ancora la futura mamma.

“Mi trasferisco- Disse Reika dopo un lungo silenzio- “ Per lavoro. Io.....non posso abbandonarli così”  E così dicendo le passò una busta beige e se ne andò.

  
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