Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: deepsoul    24/06/2015    1 recensioni
Testo autobiografico che contiene le sensazioni più forti mai provate. Spero vi piaccia e che lasciate delle recensioni che utilizzerei per migliorare.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ricordo ancora quando sentivo sgretolarsi l’universo delle mie certezze. Ricordo ancora quella sera nella quale non avrei voluto sentire tutto quello che si dicevano. Ricordo che non volevo lasciar andare il mio essere bambina. Piansi per la tristezza di quel momento, ma ancor più per la consapevolezza che quell’ultimo scorcio di infanzia era uscito per non tornare mai più. Eppure speravo che dopo dodici anni le cose sarebbero cambiate, che ripensare a quella sera non mi avrebbe fatto così male, ma non era così. Credo che molti dei miei problemi siano scaturiti da quell’episodio. Non ero mai stata una bambina perfetta, ma quella notte di dodici anni fa persi completamente me stessa. Ricordo ancora che dormivo in quella camera, la finestra aperta e le persiane erano chiuse ma un raggio di luce riusciva a penetrare. Ricordo che prima di quella sera, quel raggio di luce del lampione che entrava in punta di piedi per poggiarsi sulle pareti della mia camera e vegliare su di me, mi metteva serenità. Ricordo che l’aria fresca delle sere estive mi accarezzava le gambe scoperte dal lenzuolo e che adoravo rimanere sveglia per assaporare quei momenti. Non mi ero mai sentita pienamente a mio agio con il piccolo mondo che fino a quel momento avevo conosciuto. Ero l’unica che non praticava sport, l’unica a non avere vestiti che tutte le altre indossavano, l’unica a non aver visto il film “Titanic” o ad aver seguito i cartoni o le serie tv. Ero l’unica che non aveva il fiocco del grembiule stirato, che non aveva l’astuccio pulito e che a pranzo portava sempre un panino avvolto in quella puzzolente carta color cartone mentre gli altri mangiavano la pasta o la cotoletta. Mi sentivo sola, e la solitudine è rimasta una costante inossidabile della mia vita. Provare la solitudine mette a dura prova, ti porta a svolgere una profonda analisi introspettiva che può risultare anche pericolosa. Fatto sta che la solitudine è una di quelle sensazioni che ho provato per oltre vent’anni della mia vita e che ormai conosco talmente bene da riconoscere a distanza anche le più grigie ombre. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: deepsoul