TIC,TOC,TIC,TOC. QUELL'OROLOGIO NON DAVA SEGNO DI VOLER SMETTERE DI TICCHETTARE. OGNI RUMERO SEMBRAVA AMPLIFICATO,ANCHE IL PIU' IMPERCETTIBILE. LA CASA SEMBRAVA VUOTA E FORSE LO ERA. IL BUIO REGNAVA SOVRANO QUELLA SERA,NEL NOSTRO ABITACOLO, O FORSE SOO MIO. L'UNICA FONTE DI LUCE CHE MI ERO CONCESSO ERA QUELLA DELLA CAMERA DA LETTO, QUELA ERA RIMASTA ACCESA TUTTO IL TEMPO. INTORNO A ME LE TENEBRE. QUEL SILENZIO INTERROTTO SOLO DAI RUMORI DELLA CASA, MI STAVA MANDANDO AI PAZZI. ERO SEDUTO PER TERRA ACCANTO AL DIVANO, CON LA TESTA SU DI ESSO A PENSARE A CIO' CHE ERA APPENA SUCCESSO. NON C'Č UNA SOLUZIONE, QUESTA CASA SA' DI TE. HO PAURA DI AVERTI PERSA PER SEMPRE. AFFOGO IL MIO DOLORE, IN QUELLA CAZZO DI BOTTIGLIA CHE STRINGO FERMAMENTE TRA LE MANI. AFFOGO IL MIO DOLORE NELL'ALCOOL. COMINCIO A PIANGERE COME UN IDIOTA. LA CASA E' A SOQQUADRO: OGGETTI ROTTI SPARSI OVUNQUE,I NOSTRI VESTITI, LE SIGARETTE, I NOSTRI DVD, I TUOI CD,I TUOI LIBRI,FOGLI DI GIORNALE, LE NOSTRE FOTO. SEGNO DEL MIO SFOGO. ECCO COSA FACCIO QUANDO SONO DISPERATO. DISTRUGGO TUTTO. LE IMMAGINI RAFFIORANO PIANO PIANO NELLA MIA TESTA. ERO APPENA TORNATO A CASA DA LAVORO. UN LAVORO MOLTO MODESTO, MA CHE CI PERMETTE ANCORA DI VIVERE. TU ERI IN CUCINA A PREPARARE LA CENA, COME OGNI SERA. NON TI ERI ACCORTA DELLA MIA PRESENZA, COSĖ MI AVVICINAI A TE E TI ABBRACCIAI DA DIETRO, BACIANDOTI IL COLLO. MI INEBRIAI DEL TUO PROFUMO MENTRE TU TI GIRASTI, PER POI SALUTARMI CON UN BACIO. FU QUANDO CI SEDEMMO A TAVOLA CHE MI DICESTI CHE QUEL GIORNO AVEVI INCONTRATO LUI. IN QUEL MOMENTO LA RABBIA E LA GELOSIA COMINCIARONO A CRESCERE IN ME, MA NONOSTANTE CIO' RIMASI ZITTO AD ASCOLTARTI PARLARE. ''ERA DA TANTO CHE NON CI VEDAVAMO COSĖ MI HA OFFERTO UN CAFFE' E QUANDO MI HA ACCOMPAGNATA A CASA...BHE...ECCO...'' I MIEI MUSCOLI SI CONTRASSERO. LA PAURA MI FECE SUDARE FREDDO COME NON MAI. '' COSA HA FATTO?'' TI DOMANDAI CON LO SGUARDO BASSO,LA VOCE PIENA DI SENTIMENTO E I MUSCOLI TESI. POSASTI LA TUA MANO SULLA MIA. MI CONOSCEVI BENE E FORSE ANCHE TU, COME ME, AVEVI PAURA IN QUEL MOMENTO. ''HA CERCATO DI BACIARMI...'' TI STRINSI LA MANO. ''DIMMI CHE NON E' VERO'' DISSI ALZANDO LO SGUARDO VERSO DI TE, CON OCCHI IMPLORANTI. TU ERI E SEI L'UNICA COSA A CUI TENGO DAVVERO CON TUTTO IL MIO CUORE. L'UNICA DI CUI ERO VERAMENTE GELOSO. ''MA L'HO BLOCCATO, L'HO RESPINTO E NON E' SUCCESSO NULLA, STA TRAQUILLO.'' TI AFFRETTASTI A DIRE TUTTO D'UN FIATO, COME PER CERCARE DI CALMARMI. TENTATIVO VANO PURTROPPO. '' CALMARMI, GWEN?!? COME POSSO CALMARMI? QUELL'IDIOTA A CERCATO DI BACIARTI E IO DOVREI ANCHE CALMARMI?!?'' DISSI ALZANDOMI DI SCATTO DA TAVOLA. TU MI GUARDASTI CON SGUARDO INNOCENTE, MA NONOSTANTE CIO' CONTINUAI AD URLARE E SBRAITARE, LANCIAI QUALCHE OGGETTO CONTRO IL MURO PER CERCARE DI SFOGARMI, MENTRE TU TENTAVI DI CALMARMI FACENDOMI RECUPERARE, INVANO, IL SENNO, ORMAI PERDUTO PER LA GELOSIA DEL MOMENTO. COMINCIAI A PRENDERE IN CONSIDERAZIONE L'IDEA DI USCIRE ED ANDARE A PESTARLO, MA TU MI FERMASTI IMPLORANTE, DICENDO CHE INFONDO NON ERA SUCCESSO NULLA. NON AVEVAMO MAI LITIGATO COSĖ, MAI. IN TUTTI QUEGLI ANNI INSIEME NON AVEVAMO MAI LITIGATO COSĖ VIVAMENTE. CERTO OGNI TANTO QUALCHE DISCUSSIONE C'ERA, COME IN TUTTE LE COPPIE,MA FINIVANO SEMPRE NEI MIGLIORI DEI MODI. QUELLA SERA INVECE ERA DIVERSO. PRESO DALL'IRA PRESI LA MIA GIACCA DI PELLE NERA, LE CHIAVI DI CASA ED USCII, SBATTENDOMI LA PORTA, LASCIANDOTI A CASA DA SOLA, CONFUSA E FORSE ANCHE PREOCCUPATA. NON TI ERI MESSA A PIANGERE, ALMENO NON AVANTI A ME, NON LO AVRESTI MAI FATTO, MA SAPEVO CHE AVEVI PAURA. SAPEVI CHE ERANO RARI, QUASI INESISTENTI I MOMENTI DI IRA COME QUESTI. L'UNICA COSA CHE MI FACEVA VERAMENTE ARRABBIARE ERA QUANDO TI TOCCAVANO, ANCHE SOLO CON LO SGUARDO. NON E' MANIA DI POSSESSIONE, E' AMORE, GELOSIA. ANDAI A SFOGARMI PER STRADA E AD AFFOGARE IL MIO DOLORE E LA MIA IRA NELL'ALCOOL. QUELLO STRONZO DI UN CHITARRISTA DA QUATTRO SOLDI,COME OSAVA? TU NON LE APPARTENEVI PIU'. SENTII IL CELLULARE SQUILLARE PIU' VOLTE. ERI TU, GWEN. PROBABILMENTE IN PENSIERO, MA NON TI RISPOSI A NESSUNA DI QUELLE CHIAMATE, NON VOLEVO ALIMENTARE LA QUESTIONE. AVEVO DECISO CHE APPENA MI SAREI TRANQUILLIZZATO SAREI TORNATO A CASA E AVREI RISOLTO TUTTO. PASSARONO UNA, DUE, TRE ORE. LA RABBIA ORMAI AVEVA FATTO IL SUO CORSO E L'ALCOOL ANCHE. TORNAI A CASA. QUANDO ENTRAI LA CASA SAREBBE STATA BUIA, SE NON FOSSE STATO PER LA LUCE DELLA CAMERA DA LETTO. MI AVVIAI IN QUELLA DIREZIONE, CONVINTO DI TROVARLA SUL NOSTRO LETTO. NON FU COSĖ. IL LETTO ERA VUOTO, ERA SOLO UN PO' DISFATTO. LA CAMERA ANCHE. GUARDAI IN TUTTE LE ALTRE STANZE. NULLA ERI SCOMPARSA. ERA TUTTA COLPA MIA. AVEVO COMBINATO UN DISASTRO COME SEMPRE. AVEVO DISTRUTTO TUTTO. TUTTO PER COLPA DELLA MIA STUPIDA GELOSIA. TI 'AVEVO PERSA NE ERO CERTO. PRESO DA UN ALTRO ATTACCO DI IRA, ACCENTUATO ANCHE DALL'ALCOOL, COMINCIAI A METTERE IN DISORDINE IL NOSTRO RIFUGIO, COLPENDO QUALSIASI COSA MI VENISSE A TIRO. ED ORA ECCOMI QUA. STESO PER TERRA CON LA TESTA APPOGGIATA SUL DIVANO MENTRE MI PORTO ALLA BOCCA L'ENNESIMA BOTTIGLIA, MENTRE INVOCO IL TUO NOME. HO PAURA, LO AMMETTO, NON VOGLIO PERDERTI, MI SENTO COME UN CUCCIOLO ABBANDONATO. NON HO MAI AVUTO PAURA NELLA MIA VITA. MAI. NON HO AVUTO PAURA QUANDO MI HANNO PORTATO IN RIFORMATORIO PER LA PRIMA VOLTA, NE' QUANDO SONO ENTRATO IN CARCERE, NE' TANTO MENO QUANDO MI HANNO OPERATO ALLA GAMBA IN SEGUITO AD UN INCIDENTE AVVENUTO IN MOTO. MA ORA NE HO E MOLTA. LA PAURA CHE HO DI PERDERDE L'UNICA COSA CHE AMO E' TROPPA. ''TORNA TI PREGO.'' NON FACCIO ALTRO CHE RIPETERMI QUESTA FRASE. PAROLE SPESE AL VENTO. ''GWEN...SCUSA...SCUSA...TORNA...TORNA!!!'' COMINCIO AD URLARE. LE GAMBE MI TREMANO. FUORI E' BUOI, DENTRO ANCHE E IO SONO SOLO. NOI ADORIAMO STARCENE AL BUIO LA SERA. LO ADORIAMO, CI SENTIAMO VIVI, MA IN QUESTO MOMENTO MI SENTO SOLO. LA VISTA COMINCIA AD OFUSCARSI, MA NON MI IMPORTA. STRINGO FORTE A ME, CON LA MANO NON OCCUPATA DALLA BOTTIGLIA, UNA NOSTRA FOTO. RITRAE NOI DUE ABBRACCIATI DAVANTI AL CAMINO. LA VISTA NON E' IL MASSIMO ANZI, MA NONOSTANTE CIO' RIESCO A VEDERE QUANTO TU SIA BELLA ANCHE IN UNA SEMPLICE FOTO. LA STRINGO AL MIO PETTO, E COMINCIO A PIANGERE RIPENSANDO A NOI. MI SENTO PATETICO E ANCHE UN PO' STUPIDO. STO PIANGENDO. LE MIE PRIME LACRIME SONO DEDICATE A TE. E TU NON CI SEI. TI VORREI QUI. ''TI AMO...'' SINGHIOZZO QUELLE PAROLE, MENTRE STRINGO A ME ANCORA DI PIU' QUELLA FOTOGRAFIA. LA TUA ASSENZA E' PESANTE DA SOPPORTARE. DOVE SEI GWEN? DOVE? ''NON LASCIARMI...'' LA STANCHEZZA SI FA SENTIRE, UN PO' PER LA PRECENDETE ARRABBIATURA, UN PO' PER L'ALCOOL E UN PO' PER IL PIANTO, COSĖ SOCCHIUDO GLI OCCHI. PLIC, PLIC, PLIC... I RUMORI DELLA CASA NON CESSANO. E RIMBOMBANO SEMPRE PIU' NELLA MIA TESTA. UN RUMORE PESANTE, DIVERSO DA QUELLI SENTITI FINO AD ORA. LA PORTA DI CASA. LA SENTO APRIRSI. SENTO I TUOI PASSI. POSI LE CHIAVI E CHIUDI LA PORTA. IL TUO RESPIRO E' AFFANNATO. SENTO I TUOI PASSI ED AD OGNI TUO PASSO IO STO MEGLIO. NON MI GIRO, NON NE HO LE FORZE, NE TANTO MENO LE CAPACITA'. ''DUNCAN...'' SEMBRI SPAVENTATA. CORRI VERSO DI ME, TI INGINOCCHI AL MIO FIANCO E MI PRENDI IL VISO TRA LE MANI. SONO RIDOTTO UNO SCHIFO LO SO DA ME. MI GUARDI ATTENTAMENTE CON QUEI TUOI OCCHI DOLCI, PER CUI POSSO SOLO STARE MALE. OSSERVI ME E QUEL CHE GIACE INTORNO A ME. MI TOGLI LA BOTTIGLIA DALLE MANI E MI PASSI UNA MANO TRA I CAPELLI, COME PER RIANIMARLI. ''GWEN...SEI...SEI QUI!'' LA MIA VOCE NON E' IL MASSIMO, E' QUASI SPARITA, MA NONOSTANTE CIO' TRASPARISCE PERFETTAMENTE QUEL FILO DI SOLLIEVO E MERAVIGLIA. ''CERTO CHE SONO QUI, MA COME TI SEI RIDOTTO?'' SEI PREOCCUPATA. E COME BIASIMARTI? TI ACCAREZZO IL VISO E I CAPELLI, CON QUELLE POCHE FORZE CHE MI RIMANGONO. ''SCUSA...SONO UN COGLIONE'' VENGO INTERROTTO DA UN BRUSCO COLPO DI TOSSE. ''IO..I-IO CREDEVO DI AVERTI PERSA...AVEVO...HO AVUTO PAURA, GWEN...'' ABBASSAI LO SGUARDO COLPEVOLE. LEI MI BACIO' LA FRONTE ACCAREZZANDOMI IL VISO SORIDENDO. ''SCEMO, TI PARE CHE ME NE VADO COSI'? DOVE LO TROVO UN ALTRO PAZZO COME TE?'' IL TUO SORRISO, LA TUA CALMA, LA TUA SINCERITA'. SORRIDO ANCH'IO. ''ALLORA PERCHE' TE NE SEI ANDATA?'' '' PER CERCARTI, ERO PREOCCUPATA, AVEVO PAURA CHE TI FOSSE SUCCESSO QUALCOSA, NON RISPONDEVI ALLE MIE CHIAMATE ED ERANO ORE CHE ERI FUORI. PER UN ATTIMO HO TEMUTO IL PEGGIO'' CON QUELLE POCHE FORZE RIMASTE TI BACIO SENZA PENSARCI TROPPO SU', LASCIANDOTI SORPRESA. RICAMBI APPROFONDENDO. ''PUZZI D'ALCOOL'' SORRIDI STACCANDOTI DA ME. APPOGGIO LA MIA FRONTE SULLA TUA, SORRIDENDO A MIA VOLTA. '' TI AMO'' TU MI GURDI INTENSAMENTE NEGLI OCCHI, ACCAREZZANDOMI IL VOLTO. '' SCUSAMI PER TUTTO QUESTO...IO...'' MI INTERROMPI POSANDO IL TUO DITO INDICE SULLE MIE LABBRA. ''SSSHH...NON SONO MAI STATA ARRABBIATA. TI AMO ANCH'IO STUPIDO.'' MI BACI. LE TUE LABBRA. TU, COME SEMPRE CHIUDI GLI OCCHI, IO, INVECE, RIMANGO COME IN EXSTASI, CON GLI OCCHI APERTI. TI SENTO SORRIDERE. TI STACCHI DOLCEMENTE E TI APPOGGI AL MIO PETTO, ABBRACCIANDOMI. TI STRINGO A ME CON QUELLE POCHE FORZE RIMASTE. HO I RIFLESSI LENTI, MA NONOSTANTE CIO' TI ACCAREZZO I CAPELLI. SO QUANTO TI PIACE STARE ABBRACCIATA A ME NEL BUIO DELLA NOTTE MENTRE TI COCCOLO. SO CHE TI FA IMPAZZIRE TUTTO CIO'. PASSI LA TUA MORBIDA MANO SUL MIO PETTO. '' HO ESAGERATO STASERA.'' DICO ALL'IMPROVVISO. TU TI GIRI VERSO DI ME GUARDANDOMI. ''NON IMPORTA, L'IMPORTANTE E' CHE NON SIA SUCCESSO NIENTE DI GRAVE.'' DICI ACCAREZZANDOMI IL VISO. IO TI GURDO CONFUSO.'' GWEN LA CASA E' A PEZZI PER COLPA MIA'' TU MI SORRIDI ''LA SISTEMEREMO'' IN QUEL MOMENTO TI ALZI E AIUTI ANCHE ME A FARLO. MI ACCOMPAGNI IN CAMERA NOSTRA E MI ADAGI SUL NOSTRO LETTO. MI TOLGO I VESTITI RIMANEDO IN BOXER, COME OGNI SERA. TU FAI LO STESSO, MA INDOSSI UNA MIA MAGLIA NERA A MO' DI PIAGIAMA, CI METTIAMO SOTTO LE COPERTE E CI ABBRACCIAMO. COMINCIAMO A COCCOARCI COME OGNI SERA. ''HAI PIANTO?'' DOMANDI TU AD UN CERTO PUNTO MENTRE GIOCHI COI MIEI CAPELLI. ''...SI'' RISPONDO CON NATURALEZZA, STRINGENDOMI A TE TE, TRA LE TUA BRACCIA, IN GENERE SONO IO CHE TI STRINGO LA SERA TRA LE MIE , MA STASERA TUTTO E' DIVERSO. MI SENTO COME UN BAMBINO IMPAUIRITO E CON TE, TRA LE TUE BRACCIA MI SENTO AL SICURO. QUELLA PAURA DI PERDERTI E' ANCORA DENTRO DI ME E CREDO CHE REGNERA' FINO A L'INDOMANI. TU SAI CHE IN VITA MIA NON HO MAI VERSATO UNA LACRIMA E CIO' TI FA PENSARE. MI STRINGI A TE, MI COCCOLI, MI BACI, MI ACCAREZZI, ED IO MI LASCIOO TRASPORTARE DA TUTTE QUELLE EMOZIONI CHE SENTO. ''NON LASCIARMI MAI, GWEN'' TI SUSSURRO AD OCCHI CHIUSI. NON MI ERO MAI MOSRATO TANTO FRAGILE IN VITA MIA E QUASI MI SORPRENDEVO DI POTERLO ESSERE. PER TUTTA RISPOSA MI COPRI COL LENZUOLO, MI BACI E A FIOR DI LABBRA E MI SUSSURRI '' NON POTRO' MAI LASCIRTI, SEI L'UOMO DELLA MIA VITA E SONO PRONTA A TUTTO PUR DI STARE CON TE'' ISTINTIVAMENTE TI STRINGO PIU' FORTE, MA SENZA APRIRE GLI OCCHI. PIANO PIANO LA STANCHEZZA PRENDE IL POSSESSO DEI NOSTRI CORPI E CI ABBANDONIAMO IN UN SONNO PROFONDO, MA SEMPRE L'UNO TRA LE BRACCIA DELL'ALTRA. NOTA AUTORE: SPERO CHE QUESTA MIA FF VI SIA PIACIUTA, AMO LA GWUNCAN PRATICAMENTE DA SEMPRE. SPERO IN UNAVOSTRA RECENSIONE PER SAPERE COSA NE PENSATE UN BACIO. Ps. So che la storia č tutta attaccata per via dell'assenza del codice, qualcuno potrebbe cortesemente dirmi come fare ad averlo?,sono qui da poco e non sono molto esperta, grazie. Martijc23