29 Dicembre 2014 - parte 1 - flashback
la mattina di quel giorno, avevamo già iniziato le indagini, correndo a tutta velocità a Scotland Yard, da
Lestrade.
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mio caro Lestrade – disse sarcasticamente Sherlock, irrompendo nel suo ufficio
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Sherlock – balbettò sorpreso –cosa ci fai qui? -
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per la borsa -
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la borsa? -
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o santo cielo – sbuffò il mio amico portando gli occhi al cielo – la borsa di Emma, Emma Morris la ragazza morta nel bar! -
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ah! e cosa vorresti farne? -
in pochi minuti Sherlock lo aveva già convinto e mandò un agente a recuperarla .
La borsa in questione era nera e piccola, impresso vi era uno strano simbolo, ma che, grazie alle conoscenze di mia moglie, decifrai quasi subito.
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Chanel – dissi improvvisamente, mentre Sherlock la stava ancora studiando
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come? - chiese lui perplesso
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il marchio. Si chiama Chanel -
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oh. bravo, John. Sai qualcos'altro che le riunioni del thè con le amiche ti hanno fatto dedurre? -
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smettila. So solamente che è un marchio molto costoso. Quella borsa è della nuova collezione, alla modesta cifra di £700.-
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Questi Morris non si fanno mancare nulla – ironizzò il mio amico.
Ero sorpreso anche io che la signorina avesse quell'oggetto, dato che dalla foto sembrava una persona dall'abbigliamento a buon mercato, normale.
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Bene ho fatto. A lei, Lestrade – all'improvviso, Sherlock ridiede la borsa all'ispettore e tornammo in strada a passo svelto alla ricerca di un taxi.
Eravamo a Baker Street e con mia sorpresa, Sherlock aveva ripreso tranquillamente a mischiare intrugli in cucina. Mi misi a sedere per leggere il giornale del giorno, dato che non lo avevo fatto prima.
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Sherock – dissi ancora preso dalla lettura – vieni un po' a vedere. Hanno arrestato il fidanzato di Emma Morris. Si chiama Tom Baker, leggi qui -
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cosa? - venne a vedere e quando ne fu certo, sul suo viso si dipinse un'espressione di riluttanza – quel pazzo di Lestrade. Non mi ha informato di nulla! -
mentre Sherlock era ancora intento a masticare insulti, una figura imponente apparve sulla soglia dell'appartamento. Aveva iniziato a piovere con forza e i lampi incorniciavano il tutto.
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Signor Holmes – disse infine.
Era David, con la solita espressione preoccupata . -
Oh, sei tu – fece Sherlock - perfetto. Ho qualche domanda da farti -
Lo invitammo a sedersi e il nuovo ospite tirò fuori dalla valigetta da ufficio che aveva portato con sé alcuni documenti .
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Ecco. Questa mattina sono andato dal barista al bar nel quale era mia sorella. Non sono riuscito a contattarla, quindi ho cercato di fargli le domande che ritenevo più importanti. Le ho scritte tutte qui – spiegò porgendo i fogli in questione a Holmes
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ottimo lavoro – disse lui con un sorrisetto – impara, John -
per alcuni minuti questo rimase a leggere i documenti, mentre io e il signor Morris restammo seduti cercando di spiccicare qualcosa di sensato.
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Il suo fidanzato.. perché è stato arrestato? - chiese Sherlock, riemergendo dalla lettura
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il barista dice di averlo visto da quelle parti prima che mia sorella arrivasse, stava correndo -
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benissimo. Lestrade non sa che pesci pigliare e si accanisce senza prove certe – fece una pausa – ma questa volta ci ha preso -
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prego? -
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andiamo in centrale. Senza prove Tom potrà uscire presto -
in tempo record, eravamo ancora alla centrale, dove Lestrade era al telefono.
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Giorg – disse Sherlock appena entrati nello studio
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si chiama Greg – lo corressi io sospirando
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è uguale. Comunque, GREG, potresti ascoltarmi? -
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Sherlock, un attimo, non vedi che sono al telefono? -
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hai preso l'uomo giusto. Ho le prove -