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Autore: Michan_Valentine    24/06/2015    3 recensioni
Il rientro a casa di ChouChou a seguito degli eventi del Gaiden. Come l’immagino io, of course!
✩Questa storia ha partecipato al ‘Naruto Gaiden - Flashfic Contest’ indetto da Mokochan sul forum di EFP✩
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Choji Akimichi, Chouchou Akimichi, Karui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Nome autore: Michan_Valentine
Titolo storia: Patatine Salate
Fandom: Naruto
Personaggi: Chouji Akimichi, ChouChou Akimichi, Karui
Pairing: Nessuno.
Introduzione: Il rientro a casa di ChouChou a seguito degli eventi del Gaiden. Come l’immagino io, of course!
Note dell’autore: Duuunque. Avevo un gran bisogno di staccare la spina e il tuo contest me ne ha dato la possibilità. Lol. Per una mattinata non ho fatto altro che pensare a Chouji e figlia. Mi ha fatto bene all’anima. Purtroppo non avevo altro tempo da dedicare a questa flash, per cui spero che sia quantomeno presentabile. xD È nata spontaneamente e si è conclusa spontaneamente. Nulla di ponderato o di eclatante. In più io sono una persona davvero prolissa, per cui fatico a esprimermi in poche righe. Argh! Perciò boh… non mi aspetto niente e sono contenta così. xD Grazie ancora!
 
 
Cammini lungo il vialetto di casa, gli occhi fissi sui piedi che vanno e vengono.

Il Settimo ti ha dato una pacca d’incoraggiamento sulle spalle, ma quando ti sei voltata per salutarlo non c’era più. E ora ci siete soltanto tu, i pochi passi che ti separano da casa e la consapevolezza di rivedere i tuoi genitori. O presunti tali. Lo stomaco ti brontola. E t’imbronci, perché fra Sarada, quel musone di suo padre – quello che speravi fosse il tuo – e gli spuntini hai finito anche le patatine.

La porta si apre prima che tu raggiunga l’uscio. A profilarsi sulla soglia è tua madre, con le mani sui fianchi e le sopracciglia arcuate. Oh, cavolo. Se le dai l’opportunità di dare fiato alle trombe sei spacciata. Ma hai finito le patatine, perciò non ti resta che la sfuriata.

“Si può sapere dove sei stata? E che ti è saltato in mente? Almeno hai idea di quanto ci hai fatti preoccupare? E non alzare gli occhi al cielo!” sbraita.

Allora sbuffi e torni a guardarla in faccia. Ti scruta dall’alto in basso come sempre. Non può capire, ti dici. E chissà perché i genitori danno sempre tutto per scontato. Ti stringi nelle spalle.

“Si è trattato di una… gita, sì,” ribatti. “Ho accompagnato Sarada. Cioè, lei ha accompagnato me. E poi è spuntato un tizio con degli occhi – occhi ovunque – e un ragazzino strano… ma poi è arrivato il Settimo – che per fortuna aveva il pranzo – e il papà di Sarada – a cui non piacciono gli snack. C’è stata una riunione di famiglia. Credo.”

Tua madre inarca il sopracciglio.

“Una… gita?”

Annuisci solennemente, ma non riesci a convincerla. Così inarchi il sopracciglio e ti metti mani sui fianchi anche tu. Non te ne accorgi, ma diventi il suo specchio.

“Il punto, cara genitrice, è che non ho trovato quello che cercavo,” spieghi. “E che ho una fame da lupi! Ti è più chiaro?”

Assottigli le palpebre, ferma sulla soglia. E sulle tue posizioni. Tua madre fa lo stesso; ma nemmeno la possibilità di finire a letto senza cena riesce a dissuaderti. Almeno Sarada ha ottenuto quello che voleva, pensi. 

“Chouchou!”

Tuo padre – l’impostore Chouji Akimichi – raggiunge tua madre. La sovrasta tanto in altezza quanto in larghezza, ma l’espressione del suo viso non dimostra la medesima severità. Lui manda lo sguardo dall’una all’altra e comincia a sudare. C’è aria ti tempesta, dopotutto; e tu non sei incline alla resa. Specie quando hai finito le patatine, lo stomaco ti brontola e sei tanto triste. E l’unica cosa che vorresti sono delle rassicurazioni.

Tuo padre sembra leggerti dentro. Si scosta il lembo dell’abito e tira fuori un pacco di patatine. Sono quelle lievemente salate, quelle che non ti piacciono. Eppure senti il cuore stringersi nel petto.

“Ecco cosa ci vuole! Che ne dite di fare pace?” dice, col viso sorridente.

Anche lui da tutto per scontato, con semplicità. Eppure, mentre tua madre sospira e ricambia il sorriso, il solo impulso che senti è quello di abbracciarlo stretto. Così corri da quella parte, allarghi le braccia e cerchi di avvolgerlo tutto. Ed è morbido, caldo. Soprattutto è tuo padre, perché realizzi che ti è mancato tantissimo. E che il suo abbraccio, le sue patatine ti fanno sentire al sicuro. A casa. E ti dicono: “Bentornata, Chouchou Akimichi. Quello che stavi cercando è sempre stato qui.” 
 
Saaalve. ^^ Pubblico questa piccola fic scritta di fretta e furia e mi appresto a un periodo ancora più stressante del precedente. Che culo! Per chi mi segue, sappiate che tornerò! È una minaccia. *w* Lol. Possibilmente con qualcosa di più corposo da proporre. ùù' Intanto spero che abbiate apprezzato ugualmente questa piccola creazione. Chouji è così pacioccoso. Mi piacerebbe vederlo ancora di più nelle vesti di padre. =w= E poi la sua Chouchou spacca! *w*
A presto!
CompaH
   
 
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