Anime & Manga > Alice Academy/Gakuen Alice
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Autore: NikiNiky    24/06/2015    2 recensioni
Una vita in cambio di un'altra. Per le persone a cui si vuole bene tutti facciamo dei sacrifici, ma dove siamo pronti ad arrivare?
Storia ambientata alla fine dell'anime con alcun riferimenti al manga, per tutte le informazioni cliccate :)
PER CHI AVESSE LETTO PRIMA LA STORIA: I DIALOGHI SONO STATI INSERITI CORRETTAMENTE
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikan Sakura, Natsume Hyuuga
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti :)
Ho per sbaglio ritrovato questo anime e non ho resistito dallo scriverci qualcosa sopra **
Lo so che il primo capitolo è corto, ma è solo per introdurre la storia.
Ho letto solo qualche spezzone del manga (cosa a cui voglio subito porre rimedio!) quindi ci saranno alcune cose anche di quello.
La storia riprende più o meno dalla fine dell’anime, quindi con la sconfitta di Reo, ma senza la partenza di Hotaru.
Spero che la storia vi piaccia e che la troviate interessante. Sono apertissima a qualsiasi tipo di critica e commento :)
Buona lettura!

 
Erano passati alcuni mesi ormai dallo scontro con Reo e alcune cose erano cambiate in accademia; infatti Narumi svolgendo delle ricerche aveva scoperto che l’associazione nemica alla fine sfruttava ancora maggiormente le potenzialità Alice, per poi sottoporre alcuni soggetti anche ad esperimenti scientifici. In tutti i modi si cercava di scoprire l’origine biologica dell’Alice in modo da poterla riprodurre e rendere chiunque, che avesse intenzione di pagare, uno di loro. Per questo motivo il famoso cantante era giunto a compromessi con la scuola, schierandosi dalla nostra parte.

Nonostante questo certe cose invece non cambiavano mai. Natsume andava ancora in missione, tornando molte volte in condizioni davvero critiche. Per me vederlo in quelle condizioni era davvero uno strazio e volevo in tutti i modi aiutarlo. Senza che lui lo sapesse io e Ruka ci eravamo fatti consegnare delle copie delle chiavi per aprire la sua stanza, in modo da poter controllare che la notte stesse bene e non ci nascondesse ancora malori come aveva fatto in precedenza.

Anche quel giorno a scuola non c’era. Purtroppo lo pomeriggio precedente Persona era venuto a prenderlo ed inutili sono stati i miei tentativi di dissuaderlo, è dovuto partire. Mi accasciai sul banco annoiata poiché Hotaru segue attentamente la lezione mentre Ruka è preoccupato quanto me, quindi è teso come una corda di violino, inavvicinabile.

Lo aspettai tutto il pomeriggio sotto il solito albero, come sempre nell’ultimo periodo. Ero sempre io quella che si caricava il suo peso sulla spalla e che gli medicava le ferite. Anche questa volta non andò in modo diverso. I capelli neri che svolazzavano al vento e l’andamento zoppicante mi fecero alzare e incamminarmi verso di lui per aiutarlo. Lo presi e ci incamminammo verso la sua camera, passando l’avanti a quell’essere schifoso di Persona che mi guardò con l’ormai ghigno malefico di rito.

Quando appoggiai il famigerato Gatto Nero sul suo letto mi resi conto che era conciato peggio delle altre volte. Aveva molte ferite che sanguinavano veloci. Senza starci troppo tempo a pensare lo medicai come avevo sempre fatto, ma con un sentimento rabbioso non indifferente nei confronti della scuola che invece di proteggerlo, lo sfruttava come carne da macello. Dopo avergli rimboccato le coperte mi sentii afferrare per il braccio. << Grazie >> . Era la prima parola che mi rivolgeva da quando era tornato, se non si considerano alcuni gemiti lamentosi durante le medicazioni. Lo guardai con sguardo dolce  << Non devi ringraziarmi, lo sai che lo faccio con piacere. Gli amici servono anche a questo no? >>. Non rispose, ma accennò uno di quei suoi rari sorrisi prima di addormentarsi. Lo guardai per parecchio tempo, infatti, proprio quella sera mi resi conto che avrei fatto qualsiasi cosa per permettergli di vivere una vita serena e sorridente, come si meritava.

Senza troppe cerimonie scesi dal letto dove vi aveva fatto sedere con la forza e mi incamminai verso il dormitorio femminile, ma la mia attenzione venne attirata da alcuno movimenti vicino gli alberi. Mi avvicinai lentamente, fifona quale ero, osservando il gioco di ombre che facevano i rami sul terreno. Improvvisamente notai l’ombra di una persona che si avvicinava nella mia direzione. Persona. Come da copione chiese notizie di Natsume e io risposi nel modo più rapido ed efficiente possibile. Ero l’unica studentessa che aveva il coraggio di rivolgergli la parola, sarà perché su di me lui non aveva alcun potere. Vedendolo li, di fronte a me, però non resistetti e la rabbia prese il sopravvento << Perché? Perché è costretto ad andare in missione? Lui non vuole, rischia la vita. Non è giusto. Ci deve essere qualche cosa che si può fare, qualsiasi cosa! >>. Assottigliò lo sguardo per poi abbassarsi fino all’altezza del mio viso << Non si può fare niente per lui, è sotto il controllo della scuola, come voi tutti d’altronde. Specialmente perché tra un paio di giorni partirà, con un gruppo di abilità pericolose, per essere addestrato ulteriormente e non credo che voi lo vedrete più. Dopotutto nessuno vorrebbe una vita come la sua, nessuno lo salverà mai. >> Mentre diceva quelle parole era calmissimo, una vera statua di pietra. Sul mio viso invece cominciarono a scendere una marea di lacrime, quando improvvisamente mi venne un’idea malsana per la testa. << Lui sa della partenza? >> Persona fece cenno di no con la testa. << Lo faccio io, mi sacrifico io per lui. So che non sarà una cosa semplice, ma mi impegnerò duramente per riuscirci. Rendimi come lui; il suo allenamento, le sue missioni, me ne prendo carico io. Mi affido totalmente a te e alla scuola, qualsiasi cosa vogliate la avrete. Sto praticamente vendendo l’anima al diavolo, lo sto facendo a sole due condizioni: Che Natsume non vada più in missione e che non sappia nulla di tutto questo. >> Persona mi guardò estasiato quasi dopo il mio discorso << Sarai perfetta, specialmente con questo nuovo importante fiore che sta sbocciando in te. >>

Per te Natsume, perché tu sia felice.
  
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