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Autore: Cleia    24/06/2015    3 recensioni
Gli Avengers sono considerati indistruttibili, potentissimi, in grado di sconfiggere chiunque minacci la pace sulla Terra... ma se tutta la loro forza non bastasse? Se questa volta avessero bisogno di un aiuto contro una vecchia minaccia? Magari un intervento divino, o meglio, semidivino...
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Tony Stark finì di vestirsi mentre andava verso la sala riunioni del palazzo. Era stato svegliato circa dieci minuti prima a causa di “un paio di problemi relativi alla sicurezza nazionale”; o almeno, questo è quello che gli era stato riferito Jarvis; cosa che però non era riuscito a chiarire a causa del tipico stordimento che aveva appena si svegliava di botto, alle cinque della mattina, con un programma inventato da se che gli cantava la sveglia militare nelle orecchie.
Promemoria per me: riprogrammare la sveglia e aggiornare Jarvis con qualche album di Bob Marley.
Nel frattempo aveva chiesto la cortesia a Pepper di chiamare a raccolta il resto del gruppo, dato che a quanto pare la cosa riguardava l’intervento degli Avengers al completo. Si preparò per colazione un caffè leggermente corretto di Whiskey e attese con calma l’arrivo dei suoi compagni, che non tardarono a lungo: il caso volle che proprio la sera prima aveva dato una festicciola a casa sua (invitando praticamente mezza città) e il resto della compagnia a causa della sbronza collettiva e della stanchezza aveva dormito nelle stanze per gli ospiti qualche piano più sotto.
Una volta che anche Banner e Barton entrarono nella stanza Jarvis mostrò loro delle immagini satellitari di sette figure umanoidi (ma che non si potevano ancora definire umani, data la poca luce a disposizione e la mancanza di prove) da qualche parte in mezzo ad un deserto.
-Jarvis, potresti indicarci la posizione di questi… individui e chiarirci cosa hanno fatto di male, a parte svegliarsi all’alba di sabato mattina?- chiese Stark con una nota di impazienza nella voce: stranamente non aveva voglia di mettersi a dare comandi a nulla in quel momento.
Jarvis cominciò a spiegare la situazione con la sua solita voce calma:
-Questi individui (come li chiama lei, signore) sono stati rilevati dai nostri satelliti esattamente venti minuti fa in New Mexico, da dove si stanno spostando- e a quel punto fece partire un rilevatore radar che illustrava sette puntini rossi che si muovevano da un cerchio bianco verso nord-est.
-Il problema-continuò- è che nessun sistema, americano o meno, è riuscito ad individuare come sono arrivati in quella zona del deserto-.
Lo scienziato guardò i suoi amici e vide che erano tutti quanti confusi quanto lui… tranne Thor, che sembrava aver avuto un idea di colpo.
-Forse lo so io, anche se l’idea sembra ridicola…- tutti si voltarono verso di lui, in attesa di una spiegazione che potesse chiarire l’apparizione delle figure nelle immagini. -Quel posto lo conosco: è lo stesso dove sono atterrato io la prima volta sulla Terra… dove mi ha portato il Bifrost-
Appena udite quelle parole si alzò subito un brusio generale, che terminò quando il dottor Banner espresse i dubbi di tutti a voce alta: -Pensi forse che quei sette siano arrivati tramite il Bifrost? Ma lo avevi distrutto!-
-Ma quello non era l’unico modo per arrivare sulla Terra. Io stesso sono riuscito a venire di nuovo qui grazie al Tesseract; ci sono altri passaggi, probabilmente si trovano anche su altri pianeti-
-Quindi abbiamo a che fare con degli alieni? Di nuovo?- esclamò Stark con un sospiro: si era quasi (e ripeto, quasi) abituato a questa momentanea vacanza e non aveva tutta questa voglia di andare a salvare il mondo da un’altra possibile minaccia. Non era forse possibile che quegli alieni fossero venuti solo per un giro turistico?
-Non è detto che siano alieni, Stark- rispose Thor, leggermente offeso da quello che sembrava un insulto rivolto alla sua persona: dopotutto anche lui non era un terrestre ma non per questo amava farsi chiamare “alieno”.
Steve Rogers (per le fan Capitan Fenomeno) stroncò sul nascere quella possibile lite:- Qualsiasi sia la loro origine dovremmo andare a controllare, prima che arrivino in una qualsiasi città e possano far danni-
-Ben detto biondino, prima chiudiamo questa faccenda, prima possiamo tornare a dormire-rispose Stark, posando la tazza di caffè ormai vuota e strofinandosi le mani tra di loro
-Andiamo a dare il benvenuto ai nuovi ospiti-
-Signore, sta dimenticando il secondo problema- gli ricordò Jarvis. Il miliardario sospirò di nuovo: non gli era mai capitato di sospirare così tante volte in così poco tempo, e dire che partecipava alle riunioni dello S.H.I.E.L.D. da anni.
-Cos’altro c’è, Jarvis?-
-L’arma asgardiana che è stata riportata sulla Terra qualche settimana fa, su gentile concessione del signor Thor…-
-Intendi il cubo luccicante che ha raso al suolo mezza New York?- chiese Stark con sarcasmo, riferendosi allo strumento che il figlio di Odino aveva usato per tornare sulla Terra, in modo da consegnarlo al governo americano per delle “ricerche”.
-Esatto signore, proprio quella. E’ stata rubata stanotte dalla Base di Ricerca del Governo Americano- Tutti quelli presenti in sala rimasero a bocca aperta, prima che il silenzio generale venne rotto dal commento sagace del padrone di casa -Questo si che è un problema-  






Spero di aver colto la personalità di ogni personaggio... so che non faccio parlare tutti allo stesso modo, ma sono tanti e ci tengo ad evidenziare solo alcuni aspetti di ognuno... ah, essendo la mia prima fanfiction gradirei sapere le vostre opinioni sull'andamento della storia :)
Grazie mille! -C-

 
   
 
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