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Autore: CUCCIOLA_83    14/01/2009    8 recensioni
Notte di Natale, il mondo magico è finamente libero dalla morsa di terrore causata da Voldemort. Ma ora qualcosa di nuovo è giunto a travolgere le vite dei nostri personaggi preferiti. Può un semplice libro scritto da una babbana rovinare a tutti questi giorni di festa?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sorpresa, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Remus e Tonks se ne stavano accoccolati sul divano davanti al camino accesso, il quale proiettava sul muro giochi di luce che

Ed eccomi ancora qui con una storia tutta nuova.

Questa volta ho abbandonato in mio abituale AU, per dedicarmi ad una cosina particoalre. Ma andiamo con ordine.

Lo ammetto, come a molti di voi non ho digerito il modo un cui la Rowling ha trattato i suoi personaggi nel settimo libro. Ero sconvolta dalla misera fine che aveva fatto fare a Remus e Tonks in particolare, è così che un’anno fa ho ideato questa ff.

Spero che vi piaccia e… Buona lettura ;)

 

Ringraziamenti speciali:

 

Alektos per avermi aiutata a superare il blocco,

a Nonna Minerva per i suggerimenti,

e Rainsoul per il supporto morale!

 

 

Fiaba Moderna

 

Remus e Tonks se ne stavano accoccolati sul divano davanti al fuoco acceso nel camino, il quale proiettava sul muro giochi di luce che si mescolavano con quelli delle decorazioni natalizie appese per tutta la casa; fuori, la neve cadeva fitta ormai da ore imbiancando ogni cosa e rendendo il paesaggio quasi da fiaba, non fosse stata per qualche auto parcheggiata e una cabina telefonica.

 Tutto il mondo magico si apprestava a festeggiare il secondo Natale di pace dalla fine della guerra. Peccato che quell’atmosfera proprio così gioiosa non era. La causa era uscita di un libro babbano, scritto da una donna che, nonostante fosse stata accolta a braccia aperte nel loro mondo, li aveva traditi scrivendo un sacco di falsità sull’andamento della guerra.

Persino Tonks, da quando lo aveva letto, non era riuscita a farsene una ragione e ogni scusa era buona per “maledire” la scrittrice.

«Quella grandissima vecchia stregaccia di una babbana! Ma come ha potuto scrivere delle cose del genere!?» Esclamo improvvisamente Tonks, facendo sobbalzare il marito.

«Dora, non hai ancora digerito tutta questa storia, vero?» Chiese Remus, tornando a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli rosa.

«No! E non so come tu riesca a stare così calmo». Rispose lei alzandosi e guardandolo negli occhi.

«Semplice, cerco di non dare peso a quello che scrive una babbana che è a conoscenza solo un millesimo della nostra vera storia». Rispose a sua volta Remus, attirandola di nuovo a sé.

Tonks non provò nemmeno ad opporre resistenza e si lasciò andare nuovamente alle coccolare del marito.

«Mamma, papà… Non riesco a dormire…» Mormorò Teddy scendendo le scale, strofinandosi gli occhi arrossati.

«Vieni piccolo». Lo incoraggiò Remus, allargando le braccia e attirandolo a sé. «Allora, come mai non riesci a dormire?» Chiese.

«Ho fatto un brutto sogno. Ho sognato che una donna raccontava a tutti i bambini del mondo che voi, lo zio Sirius e tanti altri eravate morti». Confidò il bimbo tra le lacrime.

«Ecco, vedi cosa è in grado di fare quella megera???» Esclamò Tonks cercando di calmare il figlio.

Remus annuì preoccupato. Vedendo Teddy in quelle condizioni gli si strinse il cuore, non accettava che il suo bambino stesse male a causa di un libro. Quindi decise di svelare ora la sua sorpresa di Natale, ma con un minimo di suspance.

«Cucciolo, ti va se ti racconto una storia di Natale?» Gli chiese, prendendolo in braccio.

«Sì… Anche alla mamma?» Bisbigliò asciugandosi gli occhi.

«Certo! Allora, mettiamoci tutti comodi e, cominciamo!»

 

 

°°°°°°°

“C’era una volta… Anzi no, come inizio non mi piace. Ricominciamo.

Era la vigilia di Natale, tutto il mondo era avvolto in un candido silenzio, nemmeno una foglia osava interrompere quella tranquillità.

Improvvisamente nel cielo comparve una scia luminosa, azzurra. Chi mai sarà che, in quella fredda notte, svolazzava nel cielo notturno? Merlino! Sì, proprio quello vero.

Il mago più famoso di tutti i tempi atterrò sul tetto innevato di una grande casa, tenendo in una mano un grosso sacco blu, mentre con l’altra il suo manico di scopa. Improvvisamente Puff! Scomparve giù per il camino.

In un batter d'occhio si ritrovò nel salotto della casa, dove a farla da padrone era un grande albero di Natale addobbato in stile babbano. Proprio così, quella era una casa babbana, ma non una casa qualsiasi, era di proprietà della famosa scrittrice JK Rowling.

Il mago si guardò attentamente in torno e notò che il suo collega Babbo Natale era già passato di lì, e aveva lasciato regali per tutti.

“Bene” pensò Merlino, “Credo sia il caso di fare qualche modifica”.

E così si mise all'opera. Spostò le caramelle presenti nella calza con scritto Joanne in quelle delle figlie, per riempirla con carbone e paste marinate Weasley. Poi, prese i pacchi e li rimpicciolì a tal punto che le sarebbe stato impossibile aprirli.

Era talmente assorto nella sua opera, da non accorgersi che qualcuno l'osservava da poco lontano.

«Cosa ci fai qui? Chi sei? » Chiese una voce femminile.

Merlino si voltò, ritrovandosi faccia a faccia con la padrona di casa, avvolta in una vestaglia rosa e con i capelli spettinati.

«Per fortuna che è una scrittrice famosa. Nemmeno le domande nel modo corretto sa porre?» chiese sarcastico il mago.

 «Ma andiamo per ordine. Io sono Merlino, e questa notte ho l'incarico di portare i doni a chi, nel mondo magico, se li merita». Continuò.

 «Ma noi non apparteniamo al mondo magico. Io sono solo un'osservatrice esterna». Commentò la donna.

 «Lo so anche fin troppo bene. Ho letto le cose assurde che ha scritto, non tema. Ed è proprio per questo che sono qui. Per esaudire i desideri di tutto il mondo magico».

 «Non capisco... » Mormorò confusa.

 «Non mi stupisce. Allora le illustrerò la situazione: a causa sua e delle sue assurde invenzioni ha reso questo Natale il peggiore degli ultimi anni! I bambini sono talmente sconvolti, che si rifiutano di dormire per paura di perdere i genitori». La rimproverò.

«Ma come..» Balbettò lei.

«Legga queste». Le disse Merlino porgendole dei plichi di lettere.

Joanne obbedì senza fare storie, e più leggeva le lettere dei bambini, più si rendeva conto del male che aveva fatto.

 «Io non immaginavo che…E’ solo che tutti mi stavano col fiato sul collo… La verità non interessava a nessuno, ho dovuto inventare, per...» Cercò di giustificarsi.

 «Per guadagnare». Concluse la frase per lei. «E così ora lei è ricca, mentre dei bambini soffrono per le sue invenzioni. Avrebbe dovuto pensarci». Continuò a rimproverarla.

 «Avrei dovuto, lo so. Ma ora è tardi, il libro è gia uscito in mezzo mondo, e tra poco anche nell'altra metà. E' davvero troppo tardi». Sospirò mortificata, abbassando il capo insegno di rimorso.

 «Io avrei un'idea. prenda il suo computer e litri di caffè, sarà una lunga nottata. A si ricordi di prendere anche qualche dolcetto, sa lo zucchero è vita per il cervello in azione». Rise strizzandole l'occhio.

Joanne lo fissò con occhi sgranati per qualche minuto poi, come incantata, fece esattamente quello che le era stato detto di fare..

Lavorarono incessantemente per il resto della notte che, improvvisamente, sembrò estremamente lunga. Quando lo fece notare al mago, lui le spiegò che aveva usato una semplicissima giratempo, in modo d’avere il tempo necessario per portare a termine la loro missione.

Mancavano ancora diverse ore al sorgere del sole quando, entrambi ammirarono compiaciuti la loro opera, gia rilegata e con un'elegante copertina scarlatta, grazie ad un altro tocco magico del mago.

«Bene Joanne, questo direi che lo prendo io. Così lo potrò distribuire a tutti quelli che ne hanno bisogno». Spiegò Merlino prendendo il libro, e osservandolo con attenzione,

«Ma come farà a ... » Chiese, per poi pentirsene immediatamente.

 «Mia cara, pensavo che avesse passato abbastanza tempo nel nostro mondo per saperlo. Magia! » Esclamò per poi sparire con un altro Puff!”

°°°°°°°

 

 

Teddy guardò il padre stupito per qualche secondo.

«E' davvero successo?» Chiese stupito.

Remus, che senza destare sospetti nel figlio aveva preso in mano la bacchetta, si limitò a sorridere e, contemporaneamente, fece un rapido gesto con la bacchetta.

Improvvisamente, una luce rosata si fece largo tra i tanti pacchetti sistemanti sotto l'albero di Natale vicino a loro,

 «Teddy, guarda un po’ lì?» disse Remus indicando la luce, il bimbo si avvicinò e, facendosi largo tra i pacchi e pacchettini arrivò alla fonte di luce. Con mai tremanti, prese un grosso e pensate libro e lo portò al padre.

«E’ proprio come quello della storia!» Esclamò stupito.

«E chi lo sa. Dovremo leggerlo per scoprirlo». Rispose Remus, aiutandolo.

«Guarda, ha la copertina rossa, e una scritta dorata. Deve essere proprio quello». Insisté.

«Dici davvero? Allora vai di sopra, io arrivo subito. Così cominceremo a leggerlo». Rispose facendogli l’occhiolino.

Teddy non se lo fece ripetere due volte e corse verso la sua cameretta, entusiasta.

Tonks fissò per alcuni istanti il marito, cercando di capire chi fosse il vero autore di quel libro.

«Tesoro, non mi guardare così. Non scoprirai mai il mio segreto». Rise Remus, come se le avesse letto nel pensiero. Tonks ci pensò un attimo, e capì che in fondo aveva ragione, non importava chi lo avesse scritto, l’importante era vedere Teddy felice.

«Ok, va bene. Però anche noi vogliamo ascoltare la storia». Sorrise, appoggiandosi una mano sul ventre visibilmente arrotondato.

«Ma certo, andiamo». Esclamò alzandosi e aiutandola a fare altrettanto.

«Sai? Sei davvero un padre e un marito straordinario». Sussurrò, prima di baciarlo.

«Anche tu amore mio…» Mormorò contro le sue labbra, per poi avviarsi al piano di sopra.

Salendo le scale, Remus diede un rapido sguardo fuori dalla finestra e fece l’occhiolino a chi, sicuramente, li osservava da fuori.

Teddy era talmente impaziente di sapere cosa ci fosse scritto in quel libro da non riuscire a rimanere fermo. Girò più  volte in tondo nella stanza poi, con la coda dell’occhio guardò per qualche istante fuori dalla finestra, e gli sembrò quasi di vedere una scia luminosa azzurra solcare il cielo facendo brillare i fiocchi di neve che, nel frattempo, avevano continuato a cadere.

 

 

Sono davvero curiosa di conoscere il vostro parere. Questa è stata la prima volta che ho usato, in una delle mie storie, il piccolo Teddy.

Non so perché ma ogni volta che lo sento nominare mi si stringe il cuore. L’ennesimo bambino rimasto orfano in sette libri, secondo me la Rowling dovrebbe parlarne con qualcuno di bravo, perché questa cosa non è mica normale.

Ma lasciamo perdere le mie considerazioni personali, in fondo abbiamo pur sempre le nostre ff, nelle quali i nostri personaggi preferiti continueranno a vivere felici e contenti.

Ciao e alla prossima storia. E vi assicuro che arriverà prima di quanto pensiate ;)

 

   
 
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