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Autore: YanginRuya    25/06/2015    1 recensioni
Non so cosa mi sia preso stanotte...solo che...non so come dirlo senza spoiler...
Dal testo: - Fortunatamente, nell’impatto, nessun osso è stato danneggiato, ma la prolungata pressione della trave ha causato danni inseparabili agli organi interni [] mi dispiace ma non può più avere figli.
Questa frase continuava a ronzarmi in testa come un mantra e io non ho potuto fare altro che, a mezzanotte e mezza, prendere un foglio e scrivere, nella scomodità di stare sdraiati sotto le coperte...e alle 2:15 era finita.
È il sequel, molto in avanti con gli anni, di "Non solo per un'estate", quindi vi consiglio di leggerla e anche le altre storie della serie per capire al meglio chi sono i personaggi.
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'La magia dell'estate'
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Angolo per me
Credo di aver messo per sbaglio m-preg tra gli avvertimenti, non che non ci sia una coppia gay con due adorabili gemmellini...solo che non se ne parla direttamente.
Spero la storia vi piaccia...l'ho ricopiata appena mi sono svegliata...due storie in due giorni...già successa una cosa simile? =)





 
Perdita
 

Marco e Edoardo sono comodamente seduti sul divano a casa del biondo, uno dei gemellini sulle cosce di ciascun padre.
Sora e Dorian hanno ormai cinque anni, crescono forti e sani, sanno camminare e dire “papà bello”, “papà forte”, “zia figa”, zio, pappa, cacca e tante altre parole.
Dopo il diploma, i tre inseparabili amici sono rimasti uniti, pronti ad affrontare l’università e la vita da genitore.
Ovviamente Edoardo li ha seguiti e con l’aiuto dei rispettivi genitori, hanno preso una casa bi-familiare non lontano dall’università e naturalmente si sono portati dietro i gemelli.
Il loro piano ha funzionato fino a questo momento, mentre si stanno radunando tutti a casa di Marco per festeggiare la laurea di Tiffany, l’unica del gruppo a non esser andata fuori corso.
All’improvviso suona il telefono e la mamma del biondo corre a rispondere tutta contenta.
- Pronto? - risponde raggiante.
Passano pochi secondi che la donna sbianca, gli occhi si riempiono di lacrime e porta una mano alla bocca, per trattenere i singhiozzi.
- Tranquilla! La chiamo io! Arriviamo! - rassicura, mettendo giù la cornetta, notevolmente agitata.
Marco vede che qualcosa non va, quindi deposita delicatamente, ma velocemente, Sora sul pavimento e corre ad abbracciare la madre.
- Che cosa è successo? - domanda preoccupato dalla vista della madre sconvolta.
- Al-Ale e Gabe…Ale e Gabe hanno avuto un incidente - rivela in lacrime, al che, anche Edoardo e il suocero si avvicinano ansiosi - Stavano venendo qua in moto...non so cosa è successo...c’è stato un incidente...Ale ha solo un braccio rotto ma Gabe...Gabe è grave - spiega tra i singhiozzi.
A quelle parole, il volto di Marco diventa più bianco di quanto già non fosse.
In fretta recuperano i gemelli e stando più attenti possibile, corrono all’ospedale.
 
Sono passate tre ore dalla chiamata; due ore e quarantotto minuti da quando Marco e famiglia sono arrivati e hanno trovato Alessio e i genitori di Gabe seduti in sala d’attesa, ad aspettare notizie dalla sala operatoria.
Un’ora dopo è arrivata Tif in lacrime, accompagnata da Angelo.
Alessio, con il braccio ingessato e i vestiti devastati, si dondola disperato su una scomoda sedia di plastica, i capelli stretti tra le dita quasi a strapparli.
“Non so cosa è successo...mi ricordo solo che ero fermo al semaforo in sella alla moto di Gabe mentre lei si stringeva a me e stavamo ridendo - ha raccontato a un certo punto, dopo l’arrivo di un poliziotto - un attimo e mi sono ritrovato sbalzato dall’altra parte della strada, un dolore al braccio allucinante che mi aveva fatto riprendere conoscenza, un camion mezzo carico di travi ribaltato in mezzo all’incrocio e la mia ragazza bloccata sotto a uno di quei pezzi di ferro” ha rivelato piangendo.
Sora e Dorian si sono addormentati poco dopo il loro arrivo e un’infermiera passando, ha proposto di portare loro un lettino, per farli riposare meglio.
 
Passano quasi quattro ore prima che la luce rossa si spenga e che un medico esca da quelle porte.
- I parenti di Masi Gabriella? - domanda titubante, alla vista di quella piccola folla.
- Siamo i genitori - affermano la madre e il padre di Gabe, avvicinandosi svelti verso di lui - Loro sono la nostra famiglia.
- Vostra figlia è stabile...dopo l’operazione si è svegliata per un paio di minuti ed era perfettamente cosciente - rivela il medico e tutti tirano un sospiro di sollievo - Ma la trave ha fatto parecchi danni - ammette serio.
- Non potrà più camminare? - Alessio interviene disperato.
- Fortunatamente, nell’impatto, nessun osso è stato danneggiato, solo qualche contusione, quindi potrà presto tornare a camminare - altro sospiro di sollievo - ma la prolungata pressione della trave ha causato danni inreparabili agli organi interni...abbiamo dovuto asportare una parte d’intestino, del fegato, la milza, l’appendice e…
Il medico si ferma, fa una pausa, sembra titubante a continuare, ma posa lo sguardo su Alessio e tutti si fanno attenti e preoccupati per il ragazzo.
- Gabriella era incinta di poche settimane e probabilmente non lo sapeva - la disperazione dilaga, ma l’uomo continua, perché purtroppo non ha finito - mi dispiace ma non può più avere figli.
Lacrime di disperazione deturpano il volto sconvolto di tutti i presenti, già dalle parole “era incinta”; sentendole, Marco è corso ad abbracciare i figli, svegliandoli, seguito a ruota da Edoardo; Alessio ha tirato un pugno contro il muro, rompendosi la pelle sulle nocche, per poi cadere in ginocchio, piangendo disperato e sua madre è corsa ad abbracciarlo; lo stesso ha fatto Angelo con Tiffany.
I genitori di Gabe sono rimasti quasi immobili, disperati di fronte al chirurgo.
- Non c’è stato niente da fare - afferma il medico, abbassando il capo veramente dispiaciuto.
- Le-lei lo sa? - chiede titubante, l’uomo annuisce.
- Le è stato riferito quando si è svegliata - spiega il medico.
- Possiamo vederla? - il padre interviene speranzoso e l’uomo annuisce nuovamente.
- Ora è in terapia intensiva, non so se si è svegliata nuovamente, ma entrate pochi alla volta e fatela riposare - si raccomanda, per poi scomparire nuovamente tra quelle porte.
La stessa infermiera che si era offerta per il lettino compare subito dopo, invitando i presenti a seguirla verso la stanza n. 26.
 
La sera è ormai calata e l’orario delle visite è finito da un pezzo, ma ad Alessio non sembra importare, ancora scomodamente seduto su quella poltrona, dalla quale non si è mosso dal momento in cui è entrato in quella stanza e non ha mollato per un momento la mano di Gabe.
Durante il pomeriggio, due alla volta, la loro famiglia allargata ha fatto visita alla ragazza.
Gabe era sveglia e sorrideva per far vedere che era tutto apposto, ma il fatto che non dicesse una parola o che non versasse lacrime, era chiaro di come veramente si sentisse: distrutta nell’animo.
Alessio, invece, si era presentato per ultimo, avendo preso tempo per recuperare un cambio pulito e darsi una rinfrescata, ma soprattutto per assimilare la notizia di aver perso non solo un figlio, ma anche la possibilità di averne con la donna che ama.
Ora il biondo è seduto vicino a Gabe che dorme e con occhi vuoti, osserva l’infermiera di turno che sta cambiando la flebo.
- Le faccio portare un altro lettino - sussurra la donna - così può dormire vicino a lei - gli spiega e Ale annuisce distratto.
 
L’orologio segna le 2:15 quando Gabe si sveglia di soprassalto e il volto rigato dalle lacrime; il compagno si sveglia subito dopo, preoccupato dai bruschi movimenti della ragazza tra le sue braccia.
Basta uno scambio di sguardi e i due scoppiano in lacrime.
- Mi dispiace, mi dispiace - sono le prime parole che escono dalla bocca di Gabe e lei le ripete come una preghiera mentre si spinge forte verso il corpo del biondo, incurante del dolore all’addome.
- Sei viva, sei viva - ripete invece Alessio, che la stringe forte a se, incurante di farle male.
I due si addormentano, così abbracciati che non si capisce dove inizia una e dove finisce l’altro, distrutti dalle lacrime e dal troppo dolore.
Dolore, perdita e senso di colpa...piccoli spiriti maligni scappati dal “Vaso di Pandora”; ma dal vaso uscì anche uno spirito buono, forse perché Zeus aveva avuto un attacco di vergogna.
Elpis, lo spirito della speranza, rimase con gli umani, così non si arresero del tutto; potevano sempre sperare che le cose sarebbero migliorate [cit. Percy Jackson].
Alessio e Gabe hanno perso qualcosa di molto importante, ma il fatto che sono insieme a sopportare questo dolore, gli da la forza di andare avanti, perché sempre speranza che le cose migliorino.
 
  
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