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Autore: Shainareth    25/06/2015    5 recensioni
*** Attenzione! Spoiler per chi non ha giocato l'episodio 25! ***
Corrucciando lo sguardo, Kentin strinse le labbra e cercò di mandare avanti la reazione senza lasciarsi deconcentrare dalle chiacchiere del suo compagno di banco. «Anziché perderti dietro questi inutili pettegolezzi, perché diamine non ti decidi a darmi una mano?» ribatté poi, mettendo via una provetta. Castiel inarcò un sopracciglio, forse stupito del fatto che l’altro pareva aver superato la propria paura nel rapportarsi con lui.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Kentin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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BINOMI COMPLEMENTARI




Mentre mi avvicinavo silenziosamente a loro, seguendo le istruzioni della professoressa, rimasi sorpresa nell’assistere ad una scenetta piuttosto originale.
   «Ho saputo che hai un’ammiratrice speciale», esordì d’improvviso Castiel, osservando distrattamente ciò che stava facendo Kentin e muovendo il capo verso Ambra che, al banco di lavoro con Armin, sembrava più diligente del solito. La strigliata della preside, dopo l’incidente di laboratorio dell’altra volta, doveva averla messa sull’attenti almeno durante le lezioni di chimica, per fortuna.
   Corrucciando lo sguardo, Kentin strinse le labbra e cercò di mandare avanti la reazione senza lasciarsi deconcentrare dalle chiacchiere del suo compagno di banco. «Anziché perderti dietro questi inutili pettegolezzi, perché diamine non ti decidi a darmi una mano?» ribatté poi, mettendo via una provetta. Castiel inarcò un sopracciglio, forse stupito del fatto che l’altro pareva aver superato la propria paura nel rapportarsi con lui. «E comunque», riprese in tono più moderato Kentin, una smorfia in volto, «non preoccuparti: non ho alcuna intenzione di portartela via.»
   «Ma no», lo rassicurò Castiel, passandogli con noncuranza un reagente, «accomodati pure.»
   «Sia mai che ti faccia un torto del genere», si sentì rispondere, a riprova che Kentin avesse iniziato a rimbeccare alle sue provocazioni. Mi domandai se, a furia di stare gomito a gomito con lui durante le ore di scienze, non si fosse reso conto che Castiel non era affatto così spaventoso come poteva apparire a prima vista. Anzi, per quanto io stessa non riuscissi ad avere un buon rapporto con lui, avrei ammesso senza troppi problemi che in realtà, dietro quel grugno strafottente, si nascondeva un bravo ragazzo.
   «È buffo come entrambi cerchiate di evitarla come la peste nonostante vi piacciano i cani.» Fu con questa poetica osservazione che mi intromisi nel loro discorso, andando ad infilarmi fra loro e dando uno sguardo panoramico a quello che stavano combinando.
   Pur sorpreso dal mio arrivo, Kentin trattenne a malapena una risata. «Sì, ma non offendiamo i veri quadrupedi», mi redarguì svogliatamente Castiel. «Se ti avesse sentita», aggiunse poi, «Demon si sarebbe messo a ringhiare.»
   «A proposito», dissi ancora, «è da un po’ che non lo vedo. Come sta?»
   «Al solito. Più che un cane, sembra un leone», affermò con fierezza l’altro. «Dopotutto si dice che i cani assomiglino ai loro padroni, no?»
   «Uh, buon per Cookie, allora», intervenne Kentin, spavaldo come sempre quando si trattava di lodarsi da solo.
   Ruotai le pupille al soffitto con aria rassegnata. «Lui però è più adorabile di te.»
   «Solo perché è ancora cucciolo», mi garantì.
   Castiel lo scrutò con fare curioso. «Hai un cane?»
   Il suo compagno di banco annuì. «Un pastore tedesco di pochi mesi.»
   «Chissà che terremoto…» commentò lui, lasciandosi andare ad un sorriso nostalgico dovuto forse al ricordo di quando anche Demon era soltanto un cucciolo.
   «Oh, puoi dirlo!» ridacchiò Kentin, regolando la fiamma del becco Bunsen.
   Inarcai le sopracciglia, incredibilmente sorpresa dalla piega che stavano prendendo gli eventi. Era solo un caso, oppure quei due stavano cominciando davvero a venirsi incontro, in qualche modo, nonostante fossero gli esatti opposti?
   «Piuttosto», mi sentii chiedere da Castiel, «tu che ci fai qui? Sei venuta di nuovo a spiarci?»
   «Visto che oggi Rosa è assente, la prof mi ha spedita ad aiutare qualcuno, e così ho scelto voi due.»
   «Proprio non riesci a starmi lontana, eh?»
   «Oh, sì, guarda. Sono venuta apposta per te», replicai in tono palesemente canzonatorio, prima ancora che Kentin potesse intervenire in modo brusco.
   «Allora forse è meglio se non lo dici così apertamente davanti al tuo amichetto», ci provocò comunque Castiel, con il solito sorriso da schiaffi che lo contraddistingueva dipinto sulle labbra, «altrimenti potrebbe lanciarmi quel composto in un occhio.»
   «Oppure da qualche altra parte», puntualizzò Kentin fra i denti.
   Mi dissi che era meglio mettere fine ad eventuali battibecchi prima che la situazione potesse degenerare. «Scherzi a parte», cominciai, tanto per chiarire che non c’era bisogno di scaldarsi per così poco, «data la faccenda dei binomi complementari, la prof mi ha mandata da voi perché suppongo che vi ritenga… ehm…»
   «Complementari?» mi suggerì Castiel, divertito.
   «Agli antipodi, più che altro», lo corressi io, aggrottando la fronte con aria convinta.
   «Per fortuna», concordarono in coro loro due.
   «Perciò forse ritiene che io sia una via di mezzo fra voi», proseguii in fretta, senza lasciar loro il tempo di tornare a discutere. «Una sorta di anello di congiunzione fra l’uomo e la scimmia, insomma», aggiunsi, tanto per farla pagare a Castiel per avermi presa in giro poco prima.
   «Mh», fece lui, pensieroso. «E memore della considerazione che hai di me, farò a meno di chiederti chi pensi sia l’uno e chi l’altra.» Misi la lingua fra i denti con fare sbarazzino, regalandogli un’espressione che era tutta un programma e suscitando ilarità in Kentin. Anche Castiel sghignazzò, ma per ben altro motivo. «La cosa divertente è che ti sei appena insultata da sola senza neanche rendertene conto», mi fece notare dopo un attimo.
   «Eh?» balbettai perdendo il sorriso.
   «Se sei un anello di congiunzione», prese a spiegarmi lui, «anche tu sarai poco più di un ominide.»
   Tacqui e attorno a noi calò un breve attimo di silenzio, che fu rotto solo da un verso prodotto da Kentin, che cercava di costringersi a trattenere una risata. Gli diedi un colpo sul braccio, rischiando di fargli cadere la provetta di mano e lui subito cercò di giustificarsi. «Beh, devi ammettere che però il suo ragionamento fila…»
   Grugnii, inalberando un cipiglio risentito. «Secondo me la prof s’è sbagliata: sotto certi aspetti voi due siete uguali.»












Penso che dopo questa avverrà l'Apocalisse. Anzi, dite che dovrei mettere un bel what if? per segnalare l'assurdità della situazione?
A parte tutto, mentre giocavo all'episodio 25 sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere come, nonostante affermi di avere paura di lui, Kentin risponde a tono a Castiel... soprattutto se c'è da difendere la sua amata. A riprova del fatto che ciò che affermava nell'intervista dell'artbook è vero: per la Dolcetta, Kentin sarebbe persino disposto ad affrontare Castiel. Come se quest'ultimo fosse un mostro terribile, lol. In realtà, se devo essere onesta, penso che Castiel sia un bonaccione e la mia Dolcetta ormai sta imparando ad apprezzare anche lui.
A proposito, ci credereste che nel giro di due episodi e mezzo sono riuscita a recuperare ben 30 punti di affinità con Castiel?! Questo sì che è un avvenimento da Apocalisse! @_@ Adesso il l'o'm con lui segna soltanto -57, ri-lol.
Va beh, chiudo qua. Un grazie a tutti i lettori e alla prossima!
Buon pomeriggio!
Shainareth





  
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