-E’ sbagliato ciò che siamo, Rivaille?-
-Che cosa intendi con “sbagliato” ?-
-Noi due… siamo… sbagliati?-
Rivaille gira la testa verso Eren che ha il capo piegato tra le sue braccia come a volersi proteggere, lo sguardo triste, quasi malinconico.
-Per te siamo sbagliati Eren?-
Chiese il più grande con voce atona, ma che al piccolo risultò stranamente dolce.
-Io non… non lo so credo di …-
-No-
Prima che Eren potesse completare la frase, Rivaille la finì per lui.
-Noi non siamo sbagliati ne diversi-
-E come fai a dirlo con tanta sicurezza?-
Eren si allontanò un po’ da Levi per poterlo guardare negli occhi e si stupì quando vide che erano molto vicini, riusciva a sentire il suo fiato caldo sulle sue labbra, che quasi si sfioravano.
-Eren... tu mi ami?-
-Uh?-
Eren non si sarebbe mai aspettato questa domanda almeno non da lui. La verità è che ci pensava ogni giorno. Erano circa 6 mesi che la loro storia andava avanti, ma era stato solo sesso, niente di più. Questo era ciò che Eren pensava, che per il caporale quello fosse solo un gioco sadico, dove lui soffriva, ma non aveva il coraggio di dire niente. Spesso Eren si era sentito usato da lui, come se fosse solo il suo burattino. Si ricordava benissimo la loro prima volta. Tutto iniziò una notte di 6 mesi fa. Eren dormiva nel suo letto, nella cella del vecchio quartier generale fuori dalle mura quando le sbarre si aprirono, mostrando la figura piccola, ma forte di Rivaille. Lì per lì Eren pensò che volesse parlagli della missione del giorno dopo, ma gli scopi del caporale erano ben altri. Si avvicinò piano al letto come farebbe un leone davanti alla sua preda. Eren lo guardava durante la sua avanzata verso di lui non capendo. Gli chiese cosa ci facesse lì a quell’ora della notte, ma non vi fu risposta, provò a chiamarlo più volte, ma era come se lui non sentisse. Levi era sempre più vicino al suo volto e Eren iniziò spaventarsi, il cuore nel suo petto batteva alla velocità della luce e uno di quei battiti fu perso, quando lo baciò. Lo baciò con foga, insinuando la lingua nella sua bocca con violenza, facendole incontrare la sua gemella, che si unì ad una danza calda e umida. Il viso di Eren era del colore della sciarpa di Mikasa e le parole del caporale non lo rassicurarono affatto: “Preparati, stai per entrare in paradiso”. Dopo queste parole Eren ricorda solo di essersi ritrovato sotto Levi nudo e ansimante. Da quella notte tutte le sere Levi si presentava alla sua cella per “giocare” con lui. Non che a Eren dispiacesse ma si sentiva usato, come se Levi lo usasse per togliersi uno sfizio. Sperava che il Caporale provasse qualcosa per lui, ma si illudeva tutte le volte e ormai aveva perso ogni speranza, ma quella sera ne ritrovò un barlume.
Non ci pensò due volte e rispose subito:
-Certo che ti amo-
Eren abbracciò di nuovo Rivaille come prima, spingendo la testa ancora più affondo tra le sue braccia, nascondendo il rossore delle sue guance e un piccolo sorriso, che pian piano, si allargava sul suo volto.
-Anch’io ti amo…-
A quelle parole in Eren si scatenò qualcosa di nuovo,di bellissimo, una sensazione che gli pervadeva tutto il corpo riscaldandolo.
-E finché ci ameremo, tutto ciò non potrà essere sbagliato-
Gli occhi di Eren si inondarono di lacrime, ma non voleva piangere. Si strinse ancora di più a Levi che ricambiò il suo abbraccio in una stretta tenera. Stettero in quella posizione per alcuno minuti senza muovere un muscolo, ascoltando l’uno il respiro dell’altro. Finché Eren non sentì le molle cigolare sotto il peso di Levi che si muoveva. Il più piccolo alzò gli occhi e prima di capire cosa stesse succedendo si trovò sotto il caporale con le labbra incollate alle sue. Fu un bacio lungo e passionale, bellissimo.
Era forse il primo vero bacio che si davano dopo 6 mesi. Un bacio che non aveva come scopo uno sgusciare di vestiti e una sveltina, ma che serviva a infondere fiducia e amore. Eren ricambiò quel bacio senza spingersi troppo in là senza pretendere niente di più, era tutto ciò che desiderava in quel momento. Dopo alcuni minuti furono costretti a separarsi da quel lungo bacio per riprendere fiato.
-Ti amo-
Due parole, cinque lettere, un significato infinito e una voce nella notte.
-Anch’io ti amo-
Quella notte passò così, senza sesso, senza gemiti, senza nessun rumore, la passarono abbracciati sul letto, scambiandosi piccoli e dolci baci pieni d’amore, finché non si addormentarono, cullati dal suono dei loro cuori che battevano all’unisono. Nel silenzio più totale, che diceva più di mille parole. Non c’era niente di sbagliato in tutto ciò e Eren quella sera lo capì. Loro non erano sbagliati, non finché si amavano e non avrebbero mai smesso di farlo. Perché infondo non c’è niente di sbagliato nell’amore.
Note dell’autore: Salve popolo di Efp!! Questa è la mia prima fan fiction e spero che vi abbia appassionato! Recensioni sia positive che negative sono bene accette!  Ma non siate troppo severi,sono molto sensibile XD.
Ringrazio infinitamente Neiru Hatake che mi ha aiutato ha scrivere la fan fiction e,ovviamente,un grazie anche a voi che avete letto questa Ff!
                                                                  Ricorda di recensire sempre,farai felici molti giovani scrittori!