Come una farfalla
 

Scorpius si sedette all’ombra dell’albero e lanciò il libro di Divinazione ai suoi piedi, dove lo seguì, poco dopo, una pergamena piena di cancellature.
Sbuffò, passandosi una mano tra i capelli per spostarsi la frangia dagli occhi, mentre tentava di ricordare cosa, a inizio anno, l’avesse spinto a scegliere quella materia – così inutile e senza senso.
Fu mentre decideva di abbandonare tutto e copiare dalla pergamena dell’amico e compagno di stanza, Chris Nott, che la vide.
Aveva le braccia alzate, in aria, e la testa rivolta verso l’alto mentre girava su se stessa e rideva, di una risata cristallina e genuina.
Notò distrattamente un ragazzo al suo fianco, probabilmente il cugino, che con un sorriso sulle labbra e una risata mal tenuta la seguiva, troppo impegnato a osservare quella ragazza a cui poche volte aveva rivolto la sua attenzione ma che riconobbe come la ragazzina, sempre circondata da qualche testa rossa, che in classe aveva sempre la mano alzata.
Rideva, lei. Rideva e girava, con gli occhi chiusi e i capelli, forse un po’ troppo lunghi, che andavano da tutte le parti.
Rideva e Scorpius non desiderò altro che guardarla, così divertita, così spontanea in quel suo gesto… così bella.
Sembrava libera, in quel momento.
Sembrava una farfalla, Rose Weasley.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note a piè di pagina:
Cos’è questa… cosa io proprio non saprei, quindi lascio a voi l’ardua sentenza.
Protagonisti, ovviamente, Rose Weasley e Scorpius Malfoy, al loro terzo anno ad Hogwarts e che non si conoscono.
Ho voluto demolire un po’ il mito dei due che si odiano, che si dichiarano guerra il primo giorno di scuola a causa della rivalità tra famiglie.
Il ragazzo accanto a Rose, giusto per dirlo, è Albus (che per i più curiosi non è finito a Serpeverde, motivo per cui non conosce Scorpius) e le teste rosse da cui lei è sempre circondata sono i cugini.
Shily