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Autore: Spiritromba    25/06/2015    3 recensioni
Emma si ritrova sola, dimenticata dal mondo e da suo fratello, quando una mano sconosciuta si poggia sulla sua spalla per darle il dono piu' terribile che potesse desiderare: il fuoco.
E presto, il suo dolore per la perdita del fratello si trasforma in fiammeggiante, crudo odio.
{Tratto dal testo:
Sappi che ti ho sempre odiato.
E lo faro’ per sempre.
Perche’? Perche’ siamo fuoco contro ghiaccio.
Ed essi non possono fare altro che combattersi.
Per sempre, Jack.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Frost
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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.~Emma Fire~.

 

Giaceva immobile, le guance accarezzate dalla brina, i capelli lisci e castani sparsi sulla superficie ghiacciata. Nel suo cervello di bambina si agitava sempre lo stesso corto ricordo, come un disco rotto o un film le cui sequenze non sono propriamente giuste. Le cellule nervose premevano continuamente il tasto ricomincia, probabilmente nell’intento di farla impazzire una volta per tutte. E pensava che a breve ci sarebbero riuscite.

Suo fratello ride, cristallino, i suoi occhi color nocciola fissi

nei suoi, sicuro che l’incubo sia ormai finito.

Sa che non e’ cosi’. E quando il ghiaccio ai suoi piedi si frantuma, 

quell’ipotesi viene dolorosamente consolidata.

“Jack, NO!”

Senti’ una mano fredda ed eterea casarsi sulla sua spalla. Spalanco’ gli occhi, sentendo le viscere che le si stringevano. “Sei la sorella del ragazzino caduto nel lago?” chiese l’uomo. Si alzo’ di scatto, correndo via da quella presenza, ma lui le aveva gia’ afferrato la mano. “Ti voglio fare un dono.” mormoro’. E poi, tutto fu fuoco e fiamme.

 

Era una corridoio buio, viscido, cupo e chiusa. Quest’ultimo era il peggiore di tutti. Pur non alzandosi per cercare qualche porta, sapeva che di li’ non c’era uscita. Guardo’ verso l’estremita’, e rimase stordita dal bagliore argentato di uno specchio.

Si avvicino’, cauta, ripercorrendo con le dita sottili i fregi incisi su di esso, la superficie riflettente la sua immagine sembrava essere la cosa piu’ fragile che avesse mai visto. E li’ sopra, lei sembrava qualcosa di meraviglioso, misterioso, differentemente dal suo aspetto normale. Ma si accorse di una cosa: l’aria attorno a se’ stava diventando sempre piu’ fredda, lo specchio si ricopriva, lentamente e inesorabilmente, di brina. Jack?, si chiese tra se’ e se’. Sei qui, fratellone? percepiva la sua presenza dappertutto, ma sembrava che si fosse concentrata all’interno dell’oggetto davanti a lei. 

Emma? piano piano, vide formarsi la sua immagine all’interno di esso, gli occhi, le braccia, i capelli, le gambe e tutto il resto. “JACK!” grido’, infrangendo lo specchio in miliardi di scheggie che svanirono nel nulla come gocce d’acqua. Caddero a terra, lei e suo fratello, felici sopra un pavimento inesistente. 

Lo guardo’ per incrociare lo sguardo con lui un’ultima volta, ma cio’ che vide la sconvolse letteralmente: suo fratello era svanito tra le sue braccia, lasciando solo delle schegge di ghiaccio fumanti che subito si sciolsero tra i suoi palmi. Grido’, allontanandosi, sentendo della terra sgretolarsi sotto ai 

piedi. Era in una foresta, e tutto stava andando a fuoco. L’ultima cosa che vide fu un’ombra funesta ricoprire alberi e cielo attorno a lei prima di sprofondare nel vuoto. 

 

 

Dieci anni dopo...

“Sei sicura di voler proprio questa stanza? Ci sono un mucchio di spifferi, e il pavimento ha le assi storte, non credi...”

“Prendo questa.” taglio’ corto la ragazza, un aria maligna racchiusa negli occhi color rubino. La donna la squadro’, indispettita. “Be’, fa’ come vuoi. Intanto io ti ho avvertito.” disse bruscamente uscendo dalla sgangherata stanza. 

La ragazza si stese sul letto polveroso, i capelli neri disposti a ruota attorno al viso rotondo. Strinse le lenzuola piu’ che poteva, tentando di mettersi in contatto con il suo signore Pitch Black? chiese sperando che la sentisse.

Mio signore, qual e’ il mio compito? c’era un tempo in cui non si sarebbe mai sognata di parlare cosi’. Ma i tempi ora erano migliori di prima. Cosa devo fare? insistette. Uccidi lo spirito della neve. Fallo e sarai libera. rispose Pitch, deciso. Ho capito. Si alzo’ aprendo di scatto la finestra. Fuori la bufera infuriava, ma le pose lo stesso i piedi sul davanzale. Li spinse sul legno e si ritrovo’ in aria, tra le nuvole brune che le sferzavano la faccia. Vide davanti a se’ una figura scattare senza accorgersi di lei: capelli bianchi, una mantella scura a ricoprirlo, in mano un lungo bastone. Sogghigno’.

E davanti alla figura tese la mano. Un suo ordine mentale e il fuoco lo colpi’ in pieno.

 

“Ti odio. Perche’ mi hai lasciata sola?” mormoro’ guardando la Luna.

La bambina si asciugo’ rapidamente le lacrime.

La pagherai , Jack. Questo e’ il peggiore dei tuoi stupidi scherzi.

 Sappi che ti ho sempre odiato.

E lo faro’ per sempre.

Perche’? Perche’ siamo fuoco contro ghiaccio.

Ed essi non possono fare altro che combattersi.

Per sempre, Jack.

 

Angolo Autrice: Ciao a tutti! Premetto con il dire che questa storia e’ dedicata a Maty Frost, poiche’ l’idea mi e’ venuta in mente leggendo una sua storia e comunicandogliela, lei mi ha detto di scriverla. Anche se e’ stato molto tempo fa la ringrazio infinitamente :)

Be’, detto, questo,

Alla prossima cari Guardiani! 

Ps: va bene se chiamo cosi’ voi lettori e autori di questo fandom?

  
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