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Autore: Lady Lunete    25/06/2015    4 recensioni
Alla fine della loro avventura, Tart aveva promesso a Paddy di ritornare sulla Terra per un'altra caramella. Cinque anni dopo, l'Alieno mantiene la sua parola regalando all'umana una breve visita.
Dal testo della storia:
"«Mi stavi seguendo?» fu la prima cosa che domandò Tart quando si furono sistemati su una panchina sotto a un albero.
Paddy rise, scuotendo la testa: «Di solito mi ritrovo con mia sorella al parco, così posso aiutarla a portare lo zaino mentre lei tiene il vaso con il girasole.»
«Ah. E perché si portano dietro una pianta di girasole?»
«Progetto di scienze a scuola. Ogni bambino deve seguire la crescita del suo fiore e poi scrivere quello che ha osservato.» Paddy aggrottò le sopracciglia in una seria espressione di rimprovero «Non avresti dovuto far sbocciare le loro piante. Qui sulla Terra gli umani non fanno cose del genere!»"
*Questa One-Shot si è classificata Quarta al Contest 'Un prompt per le Mew Mew' di _Freya Crescent_ sul forum di EFP*
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Purin Fon/Paddy, Taruto Ikisatashi/Tart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick sul forum (per gli iscritti): Lady Lunete EFP
Nick su EFP: Lady Lunete
Titolo: Più dolce di una caramella
Protagonista/i: Tart e Paddy
Prompt scelto: Girasole
Altri personaggi: Heicha (sorella di Paddy) e Hiro (OC); brevissimo cameo di Pie e Quiche
Coppie: Paddy/Tart
Generi: Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Nessun avvertimento
Eventuali note: N/A dentro al testo della storia

Più dolce di una caramella

Anno 2003

«Aspettate!»
Un urlo richiamò l'attenzione del giovane alieno.
Paddy se ne stava a pochi metri più in basso di lui, facendosi equilibrio sul ramo di un albero.
    «Stai andando via, Tart?»
Tart arrossì: la voce della bambina tremava e il suo sguardo incerto si discostava parecchio dalla sua naturale esuberanza. 'Ottimo' pensò 'crederà che mi sia dimenticato di lei o che non abbia voluto salutarla. Oh, beh, allora...'
Fatto un profondo respiro, l'alieno simulò un' espressione infastidita.
    «Esatto! Me ne ritorno sul mio pianeta, così non dovrò più vedere la tua brutta faccia da scimmia!»
Paddy saltò e arrampicandosi, arrivò fino a lui.
Prima che Tart se ne rendesse conto, lei posò le labbra sulle sue, lasciandogli un regalo.

* * * *

«Forse, un giorno, potrei anche ritornare sulla terra per un'altra caramella»

* * * *

Anno 2008

In realtà, Tart non aveva la minima idea di dove trovarla. Non sapeva dove fosse il 'covo segreto' delle Mew Mew, né se loro fossero ancora in azione.

Quando lo salutò, Pie gli raccomandò di controllare i possibili effetti benefici dell'Acqua Mew rimasti ancora sulla Terra dopo cinque anni mentre Quiche, al fianco di suo fratello, gli strizzò l'occhio sghignazzando.
    «Dammi retta, appena la vedi, schioccale un bel bacetto sulle labbra.»

E così, l'Alieno si ritrovò a girovagare un po' a zonzo nel parco dove più di una volta si era scontrato con Paddy e dove sperava di scorgerla tra i visi della gente che gli camminava intorno, godendosi il bel tempo. Proprio in quel momento, gli passarono accanto due bambini: ridevano e portavano ciascuno un vaso di terracotta, da cui si vedeva spuntare un piccolo germoglio. Fu il sorriso della bambina a catturare l'attenzione di Tart. Assomigliava tantissimo a quello di Paddy: era giusto appena un po' più ingenuo.
    «Pensi che i nostri girasoli cresceranno in fretta, Heicha?»
    «Lo spero, Hiro! Vorrei proprio vederlo mentre saluta il sole.»
Tart sapeva benissimo che quella bambina non era Paddy, eppure gliela ricordava in un modo impressionante, con quelle treccine castane e quella espressione felice sul viso.
Non resistette: si parò di fronte ai due bambini con un sorriso impertinente e schioccate le dita, fece crescere i due fiori di girasole.

I due bambini lanciarono un esclamazione di sorpresa e una voce, che Tart aveva tanto desiderato di poter risentire (anche se non lo avrebbe mai ammesso), proclamò.
    «Signore e signori, ecco a voi... il mago dei vegetali: Tart!»
La bambina sgranò gli occhi: «Sorellona!»
Ed eccola lì, proprio al suo fianco.
    «Paddy!»
Lei lo abbracciò stretto per poi sussurrargli all'orecchio: «Ben tornato sulla Terra, Tart.»
    «In che senso, è il mago dei vegetali?» chiese Hiro.
Paddy gli rispose: «Sì, non vedi? Ha fatto crescere i vostri girasoli con un semplice schiocco delle dita. Con un altro schiocco può farli ritornare germogli.»
    «Davvero? Possiamo vederlo?»
    «Prima che ne dite di andare a giocare un po' sull'altalena o sullo scivolo? Lasciateci i due vasi, io e Tart staremo seduti su una di quelle panchine.»

«Mi stavi seguendo?» fu la prima cosa che domandò Tart quando si furono sistemati su una panchina sotto a un albero.
Paddy rise, scuotendo la testa: «Di solito mi ritrovo con mia sorella al parco, così posso aiutarla a portare lo zaino mentre lei tiene il vaso con il girasole.»
    «Ah. E perché si portano dietro una pianta di girasole?»
«Progetto di scienze a scuola. Ogni bambino deve seguire la crescita del suo fiore e poi scrivere quello che ha osservato.» Paddy aggrottò le sopracciglia in una seria espressione di rimprovero «Non avresti dovuto far sbocciare le loro piante. Qui sulla Terra gli umani non fanno cose del genere!»
Tart ruotò gli occhi, borbottando: «Che noia!»
Paddy, ridendo, scosse delicatamente il fusto del girasole di Heicha, raccogliendo i semi caduti.
    «Erano i fiori preferiti della mia mamma, sai. Soprattutto nel periodo in cui si ammalò e dovette rimanere a letto per molto tempo.... fino a quando non morì, intendo. Mi ricordo come mi diceva che i girasoli erano così felici di assomigliare al sole da rincorrerlo per tutta la giornata, per poi inchinarsi, tristi, quando questi andava a dormire di notte. Anche a quei tempi, papà si assentava per molto tempo da casa a causa del suo lavoro, perciò la mamma teneva nella sua stanza vicino alla finestra una pianta di girasole, perché sentiva che le teneva compagnia: il girasole infatti ammirava il sole, mentre lei aspettava che papà ritornasse a casa da noi. Non trovi anche tu che sia un bellissimo fiore, Tart?»
L'Alieno era rimasto un po' scosso dal racconto di Paddy: non sapeva che la ragazza fosse orfana e gli sembrò indelicato chiederle quando, esattamente, sua madre fosse morta. Si limitò a rispondere alla sua innocente domanda.
    «Sì, davvero bello. Piace anche a me.»

Heicha e Hiro arrivarono proprio in quel momento ad interromperli e Paddy, con un sorriso radioso sulle labbra, offrì loro una caramella ciascuno. Poi si tastò le tasche del giubbotto e dei jeans che indossava, prima di rivolgergli uno sguardo desolato.
    «So che volevi un'altra caramella, al tuo ritorno, ma le ho finite. Le ultime due le ho date a Heicha e Hiro. Scusami, mi dispiace tanto.»
Tart arrossì, ma disse con voce caparbia: «Oh, non fa niente. Posso sempre tornare un'altra volta, non vivi poi così lontano da me, scimmietta.»
Paddy rise gioiosa e lo baciò felice sulla guancia.
    «Apri la mano.»
Tart, piacevolmente confuso, obbedì: lei ci lasciò dentro un seme di girasole. Quando Tart rialzò gli occhi, non resistette. La ragazza di fronte a lui era così carina, con i suoi capelli biondi raccolti in piccole treccine e il viso illuminato dall'allegria che Tart, senza pensarci, la baciò sulle labbra.
I due bambini lanciarono un'esclamazione di disgusto, prima di tapparsi gli occhi con una mano, ma il danno era ormai fatto: Paddy era scoppiata a ridere a crepapelle.
    «Bene, bene, signor mago! È arrivato il momento di far tornare germogli questi due bei girasoli!» lo incoraggiò, una volta che si fu calmata.
Lui sorrise, malandrino, e schioccando le dita ripeté la sua magia.

* * * *

«Sorellona, ma da dove conosci quel ragazzo? Da dove viene?»
«Da così lontano che sembra arrivi da un altro pianeta.»
«Sorellona! Basta prendermi in giro!»
* * * *

Tart guardava il seme di girasole nel palmo della sua mano. Poteva usare i suoi poteri e farlo crescere istantaneamente, ma non voleva. Aveva deciso che si sarebbe preso cura di questo fiore come mai aveva fatto prima con un'altra pianta. Tart era così felice che Paddy lo considerasse suo amico che, come un girasole fa con il sole, lui non si sarebbe mai scordato della ragazza.

Sarebbe passato ancora molto tempo, prima che lui potesse far ritorno sulla Terra.

Nel mentre, si sarebbe fatto bastare questo premuroso regalo e il ricordo del bacio che aveva rubato al suo sole.


Note di Lady Lunete:
- Il nome della sorella di Paddy l'ho trovato su Wikipedia. L'ho trovato nella sezione in italiano, ma non mi ricordo se effettivamente la chiamano così anche nell'Anime. Non mi ricordo neanche la sua età, so solo che era la più piccola, perciò nel 2008 non avrà più di 10 anni.
- Hiro invece è un OC, un compagno di scuola di Heicha.

- Scusate se l'impaginazione vi sembra un po' strana, sto ancora imparando ad usare il tab.
Mi auguro la storia vi sia piaciuta: scusate anche se non mi sono dilungata nel descrivere fisicamente i personaggi, ma tanto sappiamo tutti come sono fatti Paddy e Tart, no? Hiro... beh, lui può essere un bimbo qualunque che gioca al parco con la sua amichetta delle elementari xD

13/7/2015: Ho corretto gli errori ortografici e lessicali riscontrati dalla GiudiciA _Freya Crescent_. Le chiederò di lasciarmi il Giudizio tra i commenti, perciò appena lei riuscirà a postarlo, lo potrete trovare lì ^^
  
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